Versi a Singhiozzi

Mar 31, 2008 20:49

Piccola aggiunta all'intervento precedente, scritta dopo dei commenti ricevuti sul blog msn.

Tra tutti gli interventi incomprensibili che ho scritto, quello di ieri merita proprio una menzione di merito. Me ne sono resa conto solo leggendo i commenti, che mi hanno portata a rileggere con calma e "inconsapevolmente" tutte le mie parole. Come se non le avessi scritte io, insomma.

Mi scuso, perchè mi sono resa conto che era quasi un metatesto (Umberto Eco docet). Un misto tra i pensieri espressi e quelli non espressi. L'ho reso talmente omogeneo che nemmeno si è notato il cambiamento dell'oggetto del testo... e, forse, un cambiamento reale neppure c'è, ma sono pensieri tra me e me che possono essere chiari a me solamente. Ho giocato troppo col detto non detto, è vero. Non chiarisco questi equivoci perchè non ho le parole per farlo, nel senso di vera e propria incapacità espressiva. E poi, sinceramente, non voglio nemmeno chiarirli, perchè ho una dignità da difendere, nonostante tutto XD

Inizio col ringraziare chi ha commentato e a chiarire il mio pensiero, ove possibile. Parliamo ancora della città dalla scontrosa grazia. Trieste, manco a dirlo. Che, a migliaia di chilometri di distanza, si trova così al centro di tanti pensieri e discorsi.
Ci tengo a chiarire che Trieste, nonostante tutto, non è il fine. Trieste è il mezzo. E non è l'unico, ricordo.

Trieste è il capro espiatorio di tanti dubbi, ma non è l'occhio del ciclone. Può rappresentare una chiave di lettura, ma non è l'oggetto di tutto il testo (lo ammetto, le metafore mi divertono, uhuhuh). E' (o forse era) un grande desiderio, è vero, ma non perdiamoci di vista.
Anzi, di vista mi ci sono già persa qualche mese fa, ma chissà che ora non stia ritrovando un attimo la strada. Quel tanto per non finire al centro della terra a parlare con gente morta (che pure potrebbe dire tanto, nonostante l'infelice ubicazione riservata a tutti i grandi che si rispettino) o a scalare colline guidata dalla mia Beatrice personale.

Il mio post, in realtà, era molto più tranquillo di quanto non sembrasse. Non dico ottimista, ma pacifico di sicuro e la lista di "nonostante" finale ne era un sintomo. Per intenderci... la mia scelta, quella vera, io l'ho compiuta il 12 Ottobre 2007, nonostante la data sulla mia iscrizione reciti 21 Settembre 2007, perchè non solo ho mancato l'appuntamento col destino, ma ho mandato il destino a quel paese. E in questo momento può venire chiunque a dirmi che non approva le mie scelte.

Mi va meravigliosamente bene!

Con Tanto aFfetto (perdono, è stupidissima, ma dovevo farlo XDDD).

Capiscimi, Tov, dove sarei adesso? E tu? E' necessario che ti ricordi cosa mi hai tirato in ballo una volta? Ti ci vedi ancora a scorazzare tra la polvere (non in senso metaforico) perchè è l'unico ambito scientifico che ti piaccia? Perchè loro dicono che così sia meglio?
E, nonostante tutto, non tutto il male viene per nuocere. E un anonimo 11 Agosto avrebbe potuto non aprire le prospettive che invece ha aperto il 17, di Agosto. Tempo al tempo. Chiarisco anche che le famose tre parole (che poi è indicativo, avrebbero potuto essere anche di più XD tre era il minimo indispensabile) poco hanno a che fare con tutto questo. O almeno, intrinsecamente no. Dimostrano solo che il tempo è una scommessa, che è quello che io ancora non ho capito, forse. E non solo perchè perdo tempo invece di coprire le trenta pagine che mi separano dalla fine del programma di letteratura italiana.
E forse hanno a che fare con Ed avevamo gli occhi troppo belli. E anche no. Scrivo e continuo a rendermi conto di aspetti che non avevo notato. E' una cosa che mi diverte. Peccato che non possano portare a nulla.
Fatto sta che il 9 Marzo 2007 è andato, e pensarci non mi riporterà indietro, come non garantisce un esito piuttosto che un altro. Ho capito, ormai. E neppure voglio tornarci indietro.

И чем случайней, тем вернее
Слагаются стихи навзрыд.

(Февраль - Борис Пастернак)

E quanto più a caso, tanto più esattamente
si compongono i versi a singhiozzi.

(Febbraio - Boris Pasternak)
 

blablas

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