Fotografie

Aug 21, 2010 22:23

premessa: questa storia l'ho scritta un po' di tempo fa, ma è la prima volta che la pubblico, non so perchè, visto che mi piace. è un AU di un gdr che seguo (tutti i miei originali sono su personaggi di gdr, per ora). buona lettura e se avete voglia commentate pure, sono sempre disponibile anche per le critiche! ^^

FOTOGRAFIE

Ancora si chiede cosa gli è venuto in mente quando ha aperto quell’album di fotografie.

Ancora si chiede perché quel giorno di pioggia gli è passato per la testa di sistemare gli scatoloni della cantina.

Si annoiava e fin qui tutto normale.

Si annoiava e voleva fare qualcosa di più utile che stare fermo sul divano a guardare la tv appena ammutinata che non si accendeva più.

Ok, poteva capirlo fin qui.

Ma come gli era venuta l’idea di mettere ordine fra le scatole teoricamente già in ordine???

John si da sospirando dell’idiota per la sua mania di dover sempre fare qualcosa.

E così aveva finito di nuovo, perché non era la prima volta, bloccato su un’unica scatola contenente solo una cosa: fotografie.

Fra quelle non ci poteva essere nulla da buttare né da sistemare visto che erano già tutte raggruppate in alcuni album.

Aveva posato la scatola sul tavolo, come le volte precedenti, e ora aveva il primo album aperto alla prima pagina davanti agli occhi.

L’unica foto della pagina era pasticciata: una foto dei genitori ai quali i due gemellini, lui e suo fratello, avevano aggiunto baffi e occhiali tondi, nonché pizzetto appuntito come ciliegina sulla torta. Al padre avevano pure messo i basettoni alla Elvis.

Il tutto con il pennarello indelebile, giustamente.

E ancora più giustamente, il pennarello era nero e i genitori castani, così erano stati “costretti” a cambiare loro anche la pettinatura: al padre degli ingombranti capelli ricci sullo stile afro e alla madre i capelli raccolti sulla testa in una grossa palla sullo stile settecentesco.

Quanto avevano riso quel pomeriggio quando James l’aveva proposto e gli aveva allungato il pennarello…

John volta pagina, dove si trovano due foto di due bambini: lui e il fratello.

Nella prima, quella di sinistra, i due erano uno davanti all’altro, con James che, per sembrare più alto, era su una sedia (invisibile nella foto perché dietro John) dietro il fratellino e lo abbracciava da dietro tenendo il mento appoggiato alla sua testa bionda. Entrambi sorridevano, ma in modo molto diverso: John aveva un sorriso timido, impacciato, appena accennato, mentre James aveva un sorriso più sicuro, sincero e spontaneo.

Nella foto di destra, più o meno dello stesso periodo dell’altra, i due bambini erano davanti ad una torta al cioccolato, con una bella scritta “buon compleanno!” in panna e cinque candeline. Entrambi ci stavano soffiando sopra per spegnerle, tenendosi per mano in piedi sulle sedie e appoggiati al tavolo.

Che belli quei ricordi, quel giorno avevano regalato a James un cubo di rubik e a John un pallone da basket, ma i due bambini dopo uno sguardo se li erano scambiati davanti agli occhi dei genitori, sorridendosi. Inutile dire quanto i genitori ci fossero rimasti male.

Tutto attorno alle foto era pieno di scarabocchi, finte scritte dei due bambini ancora incapaci di leggere e scrivere.

John sorride tristemente, avvolto dalla malinconia per quei momenti felici e la vicinanza del fratello.

Volta di nuovo la pagina, trovandosi davanti una foto di qualche mese dopo.

I bambini erano completamente inbacuccati a causa del freddo e della neve che cadeva sopra di loro, che correvano contenti verso il parco giochi tenendosi per mano, anche se avevano i guanti.

Nella foto accanto, probabilmente del giorno dopo, si vedevano loro due accanto ad un bel pupazzo di neve, con tanto di bottoni-occhi, carota-naso e bastoncini-braccia. James gli stava mettendo la propria sciarpa, mentre John, un po’ più alto del gemello, si era tolto il cappello per metterlo sulla testa del pupazzo.

La pagina dopo documentava la quantità di neve che erano riusciti a farsi entrare nei vestiti dopo una battaglia a palle di neve: ce n’era fin nelle mutande di entrambi.

Quanto li aveva sgridati la madre quella sera… e il bagno… era bollente! L’acqua addirittura fumava!

Nella pagina dopo, i due bambini con il grembiulino pronti per il primo giorno di scuola.

James non sembrava molto contento, cercava inutilmente di togliersi il grambiule azzurro, mentre John ridacchiava nel vederlo così arrabbiato contro un indumento. La madre ci aveva messo un’ora a convincerlo a farselo mettere e dopo meno di un minuto che lo aveva addosso il moretto voleva già buttarlo.

A quella seguì una serie di foto natalizie, tutte con i gemelli come soggetto, poi la recita scolastica: John era vestito da soldatino, mentre James da fungo. James avrebbe voluto fare il principe, ma avevano scelto un altro bambino, così gli era toccato fare il fungo parlante. Ovviamente la sua espressione nella foto era arrabbiata.

John ridacchia ricordando la scena. Per poco prima della recita non aveva fatto a botte con il principe per avere la sua parte.

Dopo quella c’erano le foto delle vacanze al mare, con i bambini in costume da bagno che facevano castelli di sabbia, nuotavano e giocavano a palla sulla riva.

Con quelle l’album finiva, ma ce n’erano altri nella scatola.

Dopo una prima esitazione da “metto via la scatola\non metto via la scatola”, John prende un altro album e lo apre.

Era quello contenente le foto dei gemelli alle superiori.

James era parecchio più basso di John in quelle foto, più serio e cupo, mentre il gemello biondo sembrava più sicuro di sé di quando era piccolo.

Una delle foto li ritraeva mentre studiavano assieme. Anche a quell’età si tenenvano per mano spesso, soprattutto quando erano da soli.

John sorride di nuovo malinconicamente. Gli manca parecchio il fratello. Ora però non si possono vedere spesso, fanno due lavori diversi, hanno molti impegni, abitano persino lontano… ritrovarsi non è così facile…

È per questo che John ama le feste: quando ci sono vacanze dal lavoro uno dei due va sempre dall’altro. E anche per il loro compleanno uno dei due raggiunge l’altro. Fanno a turni, giustamente.

John alza lo sguardo verso la finestra della cantina e nota che ha smesso di piovere e si sta avvicinando la sera.

Chiude l’album e lo ripone nuovamente nella scatola, che torna al suo posto su uno scaffale, fra una scorta di scottex e una pila di vecchi dischi in vinile, parte della collezione di John.

Appunto per il cervello di John: smettila di andare a guardare le foto in cantina con la scusa di mettere in ordine!

Sorride tornando in casa, dicendosi che è davvero troppo sentimentale a perdere ancora i pomeriggi dietro a quelle vecchie fotografie.
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