quando ti maltratti, quando pensi al bene altrui, quando non ti ami.

Feb 16, 2009 22:16



*doveva immaginarlo.
è successo di nuovo e potrebbe figurarsi i molteplici, quanto ipotetici, motivi condendoli in milioni di salse...

non si è mai amata abbastanza. si lascia divorare dallo stress che, quotidianamente, la sottopone a difficoltà familiari/gestionali non indifferenti. ha abusato di qualcosa sperando che il destino fosse benevolo almeno per una volta.

ha pianto. davanti al medico ha scherzato, come sempre, come è abituata a fare con chiunque, per sdrammatizzare.
quando gli ha detto che vorrebbe provare qualsiasi cosa prima di una laparoscopia, così delicatamente invadente, la pillola, la mtc, il reiki... lui ha detto no "5 cm sono troppi e quello che sembra un coagulo bisogna escludere sia qualcosa di maligno. tuttavia non credo che lo sia".

quindi lei correrà a fare gli esami del sangue... "perché nel caso non fossero sballati, se lei vuole avere fede, possiamo provare con l'estroprogestinico". sì, fede. l'ha tirata in ballo lei, la cretina, anche se di fede non a dirla tutta ne ha in sé stessa, figuriamoci negli altri o in qualcosa di più grande ancora!
correrà pensando al suo cucciolo, alle 24 h che la separeranno da lui se dovrà essere operata "il prima possibile, prima che la ciste con il suo peso estrofletta l'ovaia e lei ce la rimetta totalmente".

no, non è stupida. è solo convinta che dimostrare al proprio fisico che vuoi star bene e vuoi prenderti cura di lui può aiutare molto...senza doverlo sottoporre ad un intervento che, seppur banale, la spaventa mortalmente.

lei lo sa che non c'è nulla di maligno... e sapete perché?

perché il male lo ha vissuto sulla sua pelle attraverso le parole, le mani ed i gesti di qualcuno che amava.
il male risiedeva nel suo ex fidanzato ed in sua madre, ad esempio, risiede ancora, a fasi alterne.

il male lo ha incontrato anche quando, 12enne, era meno attraente della maggior parte delle sue amiche e coetanee e si sentiva chiamare cadavere o morto a causa del suo incarnato.

male, crudeltà, tumore che lacera. no, ci è già passata. spesso per sua libera scelta.
il suo fisico non può farle questo, la mente non può arrivare a tanto.
ha soddisfatto il suo masochismo già troppe volte.

andrà tutto bene. le ci sarebbe solo voluto un pò più di tempo per combattere.
ora il tempo che le danno per farlo, per autoguarirsi, è limitato ad una manciata di settimane.

una banalità, lei lo sa. ma il senso di responsabilità grava sulla sua testa come quel marte in ottava casa che dalla nascita le prospetta complicazioni in seguito a interventi.

e lei sa che è così. le è già accaduto. intervento banale ed emorragie intense durate un mese e mezzo. ma i farmaci no, non poteva prenderli dottori miei, non dovevate continuare a consigliargliene. testa dura allattava e non voleva che passassero attraverso al latte... questa è lei. quando si lanciò sul letto perché per la prima volta in vita sua vide nero capii che doveva prendere quei farmaci e l'emorragia si fermò.

ma questa volta non li ascolterà ancora. ha fiducia: non andrà così, non deve. la farà riassorbire assieme a tutto l'amore che ha disperso nel mondo e sarà di nuovo noia, beatissima noia.*

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