Metodi Alternativi

Apr 08, 2012 23:42


Metodi alternativi.



Michael mise via il termometro nell'esatto momento in cui sentì il portoncino di casa aprirsi e Luna, il loro cane, zampettare allegramente verso l'ingresso per andare ad accogliere Andy.

- Michael, sono tornato!

Avrebbe voluto alzarsi per andare ad aiutare il suo ragazzo con le borse della spesa, ma sapeva che se l'avesse fatto probabilmente avrebbe iniziato a barcollare. No, non si sentiva affatto bene.

E il termometro non era servito ad altro che a confermare la peggiore della sua ipotesi: aveva trentotto di febbre e, come se già questo non bastasse, sentiva un freddo innaturale e la testa gli faceva un po' male.

- Ehi, Michael, potresti aiutarmi con... Ehi, ma che succede?

L'aveva capito solo guardandolo negli occhi.

Il brutto di essere fidanzato con un brillante studente di medicina era proprio quello: Andy era la persona più adorabile del mondo, ma quando capitava che avesse a che fare anche con una banale influenza, diventava un rompiscatole di prima categoria.

- Mh, cosa? Nulla.

Michael distolse lo sguardo e si alzò per andare ad aiutare Andy a riporre i sacchetti in cucina. La sua andatura non era delle più stabili e anche i suoi movimenti erano diventati incerti. Forse avrebbe fatto meglio a mettersi sotto le coperte, ma non aveva alcuna scusa credibile per farlo senza che Andy capisse tutto e iniziasse a fargli duemila domande.

- Sei strano...

- Ma no, solo solo un po' stanco... sai, il lavoro. Capita. - cercò di sorridergli e di sembrare convinto di ciò che stava dicendo.

- Michael. - la voce di Andy si fece terribilmente seria - Non ti sei preso l'influenza, vero?

Colpito e affondato.

Forse era il fatto che al tirocinio avesse continuamente a che fare con bambini in grado di inventare le più fantasiose menzogne pur di non ammettere di avere qualcosa che non andava, fatto sta che la capacità di Andy di scovare le bugie si era parecchio affinata nel corso degli anni. A volte, per scherzare, Michael gli diceva che non avrebbe mai potuto tradirlo, visto che lui l'avrebbe scoperto subito.

- Così non è leale, mi costringi ad essere fedele! - protestava, mordendogli poi il lobo dell'orecchio.

Adesso Andy continuava a guardarlo, a metà fra il severo e il preoccupato.

- No, ma no... solo qualche lineetta. E dai, non guardarmi così, giuro che non è nulla di grave.

- Quanto?

Eccolo, adesso aveva smesso di essere il suo ragazzo ed era diventato un irreprensibile dottore che di certo non avrebbe sorvolato su nulla.

- Trentaset... Trentotto.

- Oh, Michael, ti avevo detto di prendere il giubbotto ieri sera quando sei uscito a portare fuori Luna.

Michael sorrise intenerito: in fondo la preoccupazione di Andy, per quanto eccessiva, lo faceva sentire importante.

- Ma dai, non è nulla. Vedrai che adesso passa. - cercò di minimizzare con un gesto della mano.

- Mh, forse ho qualcosa da darti per evitare che la febbre salga di più. - meditò Andy.

Si avvicinò a lui e gli tastò la fronte, per rendersi meglio conto delle sue condizioni.

- Sei caldo. Meglio che ti sistemi sul divano o a letto, sotto le coperte. Poi sì, ho uno sciroppo che va benissimo per i primi sintomi dell'influenza...

Cominciò a sciorinare un paio di termini medici dei quali Michael non capiva molto, ma il succo era semplice: gli sarebbe toccato uno di quei disgustosi sciroppi che sì, erano in grado di fare miracoli in poche ore, ma che avevano un sapore orribile, di quelli che avrebbe ricordato per giorni.

Andy andò in bagno a cercare la medicina di cui aveva parlato, mentre lui rimase seduto sul divano a invocare tutte le divinità di sua conoscenza sperando che non ne avessero una confezione in casa. Cosa impossibile, considerata la pignoleria di Andy.

E infatti...

- Ecco qui, sapevo di averne una bottiglietta da qualche parte.

- Ma Andy... guarda che io sto bene, eh. Adesso passa. - cercò di insinuare, pur sapendo che non l'avrebbe mai convinto.

- Michael, dai, non cominciare. Meglio prevenire no?

- Sì, ma hai idea di quanto sia schifosa quella roba?

Inutile cercare di opporsi, Michael sapeva già che Andy l'avrebbe spuntata, visto che, quando ci si metteva, sapeva essere davvero testardo.

- E dai, solo un cucchiaio. Davvero preferisci tenerti la febbre?

- Beh, quasi quasi... almeno così non vado a lavoro per due giorni. E stiamo insieme... che ne dici? - ridacchiò Michael, riuscendo persino a strappare un sorriso ad Andy.

- Puoi sempre prenderti le ferie.

Niente da fare, Andy era inflessibile.

- E poi... - Michael avrebbe potuto giurare che nei suoi occhi ci fosse un lampo di sadismo - E poi, pensaci bene. Se la febbre peggiora finisce che sei costretto a rimedi più drastici, come la penicillina.

Michael poté sentire il sudore freddo ghiacciargli la schiena: Andy era uno stronzo. Sapeva del suo terrore per gli aghi e sapeva anche di tutte le storie che faceva ogni volta che aveva bisogno di fare le analisi o il vaccino anti-influenzale.

Quello era il suo punto debole, e Andy ne stava approfittando indegnamente.

- Sei... sei uno...

- Dai, Michael, scommettiamo che starai subito meglio?

Non c'era nulla da replicare, ormai. Andy l'aveva avuta vinta. Stoicamente si preparò ad inghiottire quella dannata medicina, sperando di non rigettarla immediatamente.

- Amore, sai che sei più capriccioso dei bambini del reparto? - chiese Andy ridendo dell'espressione schifata che sicuramente aveva in volto dopo aver mandato giù quello strano intruglio.

- E tu lo sai che quando giochi a fare il dottore sei spaventosamente sexy? - fu la risposta di Michael.

- Scemo.

- No, ma scusa... non merito un premio per aver mandato giù quell'intruglio?

Vide chiaramente che Andy cercava di non mettersi a ridere mentre si avvicinava a lui e gli dava un bacio sulla guancia.

- Va bene così?

Michael mise su il broncio e lo attirò a sé, baciandolo sulle labbra.

- Meglio in questo modo. Scommettiamo che io conosco un modo migliore per farmi passare la febbre?

Gli prese una mano e lo fece distendere sul divano, cominciando poi a baciarlo sul viso e infilando una mano sotto la sua maglia. Andy fece la stessa cosa e in breve i loro indumenti divennero un mucchio indefinito sul pavimento.

- Sai che sei completamente scemo? - mormorò Andy al suo orecchio.

- Sai che sono completamente innamorato di te?

Si misero a ridere sommessamente, cercando di muoversi alla meno peggio su quello scomodo divano. Michael iniziò a toccare Andy lentamente, cercando di eccitarlo quanto più possibile, lasciando che il ragazzo continuasse a baciarlo sul collo e poi scendesse sul suo petto.

I suoi movimenti erano un po' impacciati per via della febbre, ma Michael cercò di non darlo a vedere, probabilmente perché fare l'amore con Andy era una delle cose che adorava di più e che - per qualche ignoto motivo - era convinto che dopo sarebbe stato davvero meglio.

Andy gli toccò il sesso attraverso i boxer e dopo gli sfilò delicatamente l'indumento, mentre Michel non smetteva a sua volta di giocare con la lingua sulla sua pancia e sull'inguine.

Iniziò a penetrarlo piano, prima con le dita, per non fargli troppo male, fermandosi quando Andy stringeva i denti e continuando dopo qualche attimo, quando lui gli chiedeva di non smettere.

Quando invece delle dita iniziò a penetrare Andy col sesso, al compagno si mozzò quasi il respiro, come se non se l'aspettasse. Gli strinse una mano e cominciò a muoversi dapprima lentamente, poi sempre più veloce, assecondando l'istinto e l'eccitazione crescente.

Raggiunse l'orgasmo poco prima di Andy e continuò a masturbarlo fino a quando anche lui venne mormorando il suo nome. Subito dopo lo abbracciò e lo strinse a sé, mormorandogli piano piano quanto lo amasse.

- Ti amo. - sussurrò Andy, dopo poco. Gli accarezzò i capelli e lo baciò sulle labbra.

- Sai che adesso mi sento davvero meglio? - scherzò Michael. Andy gli accarezzò la fronte, tastandola poi con le labbra.

- Okay, forse ti è davvero scesa la febbre di qualche decimo. - gli concesse.

- Visto che avevo ragione io? Meglio questo di quella schifezza di sciroppo, giusto?

- Sì, ma guarda che fra sei ore ti tocca riprenderlo di nuovo, altrimenti non farà alcun effetto.

Con un sorriso dispettoso stampato sul volto, Andy si sciolse dall'abbraccio e recuperò i vestiti dal pavimento, mentre Michael rimase disteso sul divano.

- Ma sai che sei uno stronzo? - gli chiese, lanciandogli addosso un cuscino.

- Ti amo. - rise Andy.

- Stronzo. - ripeté Michael con un sorriso, prima di allungarsi verso di lui e strappargli un altro bacio dopo avergli morso delicatamente le labbra.

Più tardi, quando Andy lo ebbe costretto a mettersi a letto per riposare un po' e stare al caldo, Michael si addormentò quasi subito, accarezzando come ultimo pensiero il fatto di essere fortunato ad avere un quasi dottore come il suo ragazzo a prendersi cura di lui.

Io li adoro, questi due ** Quasi mi dispiace di aver fatto schiattare Michael, perché lui e Andy sono così coccolosi e così amore che **
*va a pentirsi per sempre del suo sadismo*

michael&andy, scrittura creativa

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