Titolo: Stardust
Fandom: Kpop: VIXX
Personaggi/Pairing: Ken, Hongbin / very slight Kenbin
Rating: Verde
Conteggio Parole: 492
Avvertimenti: I don't know what I'm writing anymore, slash, fluff I suppose
Note: Anno nuovo, fandom nuovo su cui scrivere. :D Uccidetemi e basta, è più indolore. Ho troppi fandom nuovi su cui scrivere di recente. Seriamente, questa fanfiction me la porto dietro dalla terza o quarta volta che ho sentito Stardust di Kerli, che ho collegato a Ken per ragioni che non sono ben chiare nemmeno a me. Cioè, ha senso che l'abbia collegata ai VIXX, ma perché a lui non ne ho idea. Forse perché mi sembra l'unico abbastanza fuori da uscirsene così. Non so.
Jaehwan aveva sorriso per tutto il giorno ad Hongbin. Hongbin sapeva che non era solo felice che avesse accettato la sua idea di seguirlo e di partecipare alla creazione del video più assurdo che potesse mai essere sceneggiato, era felice semplicemente di averlo con sé. Jaehwan gli sorrise, guardando le varie scene che avevano filmato per il video.
“Sei bellissimo.” rise, osservando il viso di Hongbin. “Dannazione, mi fai sfigurare qui!”
Hongbin rise imbarazzato, sporgendosi per vedere la scena che stava scatenando quella reazione da parte dell’imprevedibile Jaehwan.
“Non così tanto…” poggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi. Jaehwan sorrise e poggiò la videocamera sul tavolo davanti a loro, lasciando che Hongbin si sistemasse meglio sulle sue spalle rilassate.
Hongbin chiuse gli occhi e poi guardò verso l’esterno del bar dove si erano rifugiati per sfuggire ad una nuvola piena di pioggia. Si era già fatto buio e c’erano parecchie stelle in cielo, tanto che Hongbin si ripromise che un giorno di questi, anche di nascosto, sarebbe uscito ed avrebbe fatto una foto a quel cielo, così diverso da quello nero che vedeva sempre. Amava le luci della città, ma non gli piaceva che gli nascondessero uno spettacolo simile.
Jaehwan seguì il suo sguardo e sorrise, osservando le stelle.
“Dovremmo prenderci un giorno per venire qui a vedere le stelle, che ne pensi? E portarci anche gli altri, anche se il giorno finiremo per doverci buttare tutti su Wonsik per farlo alzare la mattina dopo.”
Hongbin osservò Jaehwan incredulo, domandosi come avessero avuto la stessa idea, e poi sorrise.
“Si può fare. Sanghyuk ne sarà contento.”
Hongbin osservò le stelle in silenzio, la testa poggiata sulla spalla di Jaehwan, e Jaehwan stesso irrealmente in silenzio. Sembrava anche lui concentrato a guardare le stelle, ma più come se cercasse di vedere qualcosa.
“Cosa stai cercando?” Hongbin faticava a credere che Jaehwan potesse essere un esperto di astronomia e non riusciva a trovare un altro motivo per cui dovesse puntare il cielo in quel modo.
“Sto decidendo dove mi metterò in futuro.”
Hongbin lo guardò incredulo, alzando finalmente la testa dalla sua spalla per guardarlo meglio.
“In che senso?”
“Un giorno saremo una stella. O polvere di stelle. Una cosa del genere, comunque. Ed a me servirà un posto comodo per quando sarò stanco dopo essere andato a vedere quello che succede sula Terra. Anche se credo che il posto migliore sarà già occupato da Wonsik.”
Hongbin rise, un po’ stupito da quelle parole. Si sistemò nuovamente sulla sua spalla e sorrise.
“È una teoria strana, ma mi piace…”
“Non è una teoria. Guarda.”
Jaehwan lo guardò in modo insolitamente serio, passando le dita tra i suoi capelli, e poi gli porse la propria mano. Hongbin la guardò senza capire, fino a quando non notò su di essa dei piccoli brillantini. Guardò Jaehwan interrogativo, osservando come la sua espressione seria si era trasformata in un sorriso.
“Noi siamo tutti stelle, Hong.”