il volo in ritardo di qualche minuto non fa calare l'ansia di una traversata transoceanica che e' in realta' una prima volta per me, che tante bandierine ho messo in quella presentazione flash a forma di mappamondo zoomabile, che dovrebbe essere nei piani lapagina principale del mio archivio fotografico.
e in questa parte dell mondo invece non ci ero mai stato , io che alla fine per un motivo o per l'altro ho tanto viaggiato.
ma e' questo viaggiare? andare in un posto, impararne a conoscere gli alberghi e le hall, scambiare due parole col tassista che ti porta all'aeroporto, cercare freneticamente un regalo nel duty free che al giorno d'oggi costa piu' che una botique in via roma, no, non e' questo viaggiare. sempre meglio che fossilizzarsi in ufficio, si, ma non e' il mio modo ideale di viaggiare.
Che io quel famoso modo idealemica l'ho mai provato. l'eterna equazione denaro:tempo, due fattori inevitabilmente inversamente proporzionali mi ha sempre impedito di godere dell'uno o dell'altro, e adesso che avrei piu' del primo, mia manca clamorosamente il secondo. forse era piu' bello viaggiare da ragazzini, con il tempo e l'entusiasmo dalla propria, gli squallidi ostelli che tanto mi sono rimasti nel cuore, i lunghi viaggi in interrail per risparmiare quei pochi soldi dell'ostello stesso( una volta feci lafrancia da una parte all'altra cosi', giusto per passare la notte al caldo.arrivai non so dove, e non mi importava, guardavo gia' il prossimo treno).
bei tempi.
adesso si fa tutto condensato.il tempo manca, i soldi ci sono, ma non cosi'tanti da dire, me ne fotto, vado la in aereo e ciccia. no, siccome la mia antica indole di backpacker e' sempre viva e allegra, si va la con i mezzi di fortuna, concendedosi al limite qualche lusso di tanto in tanto.
ma il tempo e' davvero tiranno.
ma comunque: per l'ennesima volta passero' il mio compleanno lontano da casa, questa volta addirittura in un continente alieno, i precedenti riportano thailandia e india,una bella abitudine non c'e' che dire. e' che la ditta per la quale do il sangue ha questa politica, che spero non sia mai intaccato dall'avanzare delle videoconferenze, di far incontrare le persone faccia a faccia, per meeting che seguono il classico schema
introduction
coffe break
presentation
coffe break
workshop
lunch
brainstorming
coffe break
workshop
coffe break
wrap up
dinner
questo, stavolta e' capitato in costa rica, dove apriranno un service center, uno di quei posti che servono per spostare i lavori dai paesi in cui costano troppo a quelli in cui costano poco. l'india, ad esempio, ha fatto licenziare diverse centinaia di europei per assumere diverse centinaia di indiani piu' produttivi, meno menosi, piu' facilmente licenziabili e sicuramente piu' malleabili. la ruota karmika sta compiendo il suo giro, e il destino e' gia' bello che segnato, bisogna solamente aspettare quando verra' il proprio turno'. nsomma, sto service centre pero' e' piccolo, e fara' solo un lavoruccio insignificante, fattosta che mi tocca andare la'. ottimo.
qualche minuto di tensione, d'altronde un 747 che si alza involo puo' sempre attirare l'attenzione di un dio che con tanta precisione nei suoi schemi ci aveva ancorati a terra, fornendoci dei comodi plantari e senza parlare mai di ali o simila, e in questi giorni, un dio distratto puo' sempre essere rimpiazzato da un terrorista insoddisfatto, e mai vorrei trovarmi sulla strada del suo suicidio, ho ancora diverse cose da fare, tra cui evitare di morire prima di essermi ritirato a Goa.
qualche minuto di tensione, poi il miracolo si compie, e questa massa incredibile di ferro, carne, sangue e odori umani molesti, si alza in volo, con tutto il suo carico di passeggeri e delle loro storie. alcune noiose , banali, lamentose e lamentevoli, altre piu' interessanti, come la tipa grafologa, tipico esempio di darkettara new age elegante, con tanto di compact disc con selezione musicale amplissima ma tutta scandita da una ritmica pesante, unghia nere, capelli spettinati in maniera composta, una camicetta granata che fa molto pulp,e un quaderno rilegato bene dove scaricare la propria furia grafologa, sia essa un disegno, una qualche frase, in cui squotere la testa di tanto in tanto, insoddisfatta, per poi riandare a rileggere le pagine passate, fare una cancellazzione, aggiungere qualcosa, un disegno, una chiosa, un piccolo tratteggiare di penna blu, pesante. poi un cambio di cd, e si ricomincia.
finalmente un portatile che ha delle batterie degne di questo nome, dovrebbero servirmi per lavorare, ma chissenefotte, ho installato empire earth e desperados, vedrai che mi diverto.
la programmazione e' pessima, senza manco il classico lcd personale, ma d'altronde il modello e' vecchio, e aggiornare costa. quindi dopo un tg francese, qualche canzone francese che mi fa rimpiangere le melodie della canzone italiana, un cdocumentario su amsterdam, sono ancora qui ad aspettare il primo cazzo di film che, mi dicono, e' francese.
bene , dico io. si , ma e'una commedia, i francesi san fare bene i drammi, cazzo facevano anche le commedie che finivano male, qui invece c'e' philiop noiret ( ma non era morto?) che fa il terzo film di una serie famosa.
amen, io sterminero' i greci a empire earth, per poi nuklearizzare i russi.\
...
finalmente abbiamo finito di attraversare l'oceano, che considerando quanto poco ci abbiam messo, mi tocca rivalutare l'impresa del mio compaesano christopher columbus, e siamo in vista dei giacciai del canada.\gli stati uniti sono il prossimo nostro spazio aereo. e' buffo come la vita cambi le proprie opinioni verso le cose, le persone e le culture; da piccolo avevo sempre in mente di andare negli stati uniti, ne ammiravo lo stile di vita, la potenza economica ed immaginifica, la cultura no, quella ancora non sapevo che fosse cosi' sottosviluppata. passando gli anni, invece, tutto cambia, e gli stati uniti, da terra promessa, sono diventati la causa di tutti i mali. pur riconoscendone i grandi meriti, non posso essere simpatetico con una civilta' che nel rigoglire distrugge e ammazza senza pieta' cio' che gli sta intorno o fra i piedi. questo, senza troppi giri di parole e' quello che hanno fatto negli ultimi anni i simpatici ammazzaindiani.
ma d'altronde sono di passaggio qui, e mentre la tipa dark continua furiosamente ad armeggiare con il suo quaderno, disegnando improbabili faceskizzate mi accorgo che e' davvero brutta, porella, davvero bruttarella, mentre a bordo c'e' un discreto ficaio, cioe', tutta gioia degli occhi ovviamente, sono un lucaborg serio, io.
ah, il film francese troppo male non era, alla fine, anzi,quasi quasi mi ha divertito, anche se immagino che per godersi le gags bisognava aver visto anche i film precedenti. invece ora c'e' una paccotiglia americana di bassa lega, e io che speravo nel minivideo personale con selezione dei divx...dannata classe economica!