I più impazienti tra voi avranno quotato che non pernotto su queste pagine da più di due settimane.
Quelli che hanno con me un trasporto epistemologico più o meno inteso avranno notato, altresì, che negli ultimi tempi non solo non riponevo più, ma per giuda e per coniglio musicale le emailz tornavano dietro casa mia, al box stoccolma (coro lario [siciliano-brutto n.d.c.]: mi avete riempito il mio box, simpatici cortometraggi e non sete scaltro). Il motivo di tutto ciò era la meravigliosa malavita che ha disteso anche il capitolo del posto (no, non mi riverisco alla malavita "sondo" né alla "closed", cioccolatini).
AVVISO: questo è
un post clonato da un post clonato. Il mio box non è affatto a stoccolma e, soprattutto, la malavita non c'entra. Non ho nessuna voglia di rivelare ai 389 lettori inesistenti di questo blog il misteriosissimo motivo per cui negli ultimi dieci giorni non ho postato alcunché. Ma terrei a far notare che:
- la clonazione di una clonazione causa qualche distorsione
- nei passaggi spesso si modifica il contenuto (anche se non si tratta di passaggi clonatori)
- Il primo gatto clonato, Carbon Copy non assomiglia per niente a Rainbow, micio di cui doveva essere la copia perfetta. Mentre il primo è magro e molto vivace il secondo è mite e grassottello. L'azienda texana che condusse l'operazione sostiene che il cliente John Sperling era stato già informato di questa possibilità. L'uomo in passato aveva già provato a clonare la sua cagnetta Missy e, anche quella volta, il tentativo era fallito. (di conseguenza, anche dopo una singola clonazione le differenze possono essere notevoli)
- Un saluto a tutti quelli che mi conoscono e anche a quelli che non mi conoscono