Alur...i soliti credits a Kysa e il suo T.M.R. per la prima scena del capitolo, essendo il continuo dell'ultima scena del capitolo scorso (ovviamente). Mi sono solo ispirata alle stesse dinamiche, e qualche battuta, il resto è tutta farina del mio cervello vuoto a perdere...ringrazio Axia per il permesso.
Ah, ragazzi, una cosa importante: volevo giusto avvisarvi che per quanto riguarda il riappacificamento dei due protagonisti, ho scritto il tutto molto seriamente, alla fine ai due sciancati mi ci sono affezzionata e non mi andava di sbrigarli in due misere e demenziali battute, quindi taaaaanti dialoghi strappalacrime...siete avvisati ù_ù
7° Capitolo - Building a family
<> chiese la rossa con un fil di voce, quasi come se lo avesse domandato a sé stessa.
Eric non seppe mai spiegare in futuro perché lo fece, ma la sua risposta, pronunciata prima che lui stesso potesse rendersene conto, cambiò il corso degli eventi…se ne sarebbe sicuramente vergognato di quella frase, e Star lo avrebbe linciato, ma gli scappò…fu più forte di lui:
<>
< >> fece Maddie con una voce incredula e appena udibile. Ma…lei non aveva visto nessuna “biondina”!!
Ciò che sconvolse Eric, dopo la frase pronunciata da lui, fu quello che aggiunse Star, guardandolo negli occhi:
<>
L’aveva vista pure Star? Ma lei non si era accorta di niente…no…no…NO!
<> fece Eric cercando di cogliere la palla al balzo: <>
Ivan, felicissimo che Eric lo stesse facendo integrare col gruppo, non se lo fece ripetere due volte, e voltandosi distrattamente verso Maddie, disse:
< >>
<> rispose Maddie assente, la quale ancora osservava il punto da cui era tornato Eric sperando di scorgere Marc da qualche parte.
La pioggia incassava sempre più forte…
<> chiese Star, consapevole che la sua amica non la stava affatto ascoltando.
Che sia benedetta la gelosia.
<> pronunciò Maddie sempre tra le nuvole, ma contrariamente a quanto detto, cominciò a camminare verso la riva del lago…prima piano…poi accellerò il passò…poi sempre più veloce…più veloce…da lui.
< >> chiese Erika allibita, tentando di ripararsi gli occhi dalla pioggia, che era sempre più fitta e impenetrabile.
Star le fece cenno di non badarci: <> fece la cantante trascinandosi tutte le ragazze.
Solo io
Posso trovarti
Solo io
E inginocchiarmi
Solo io
Per innalzarti
Mio sole
Mi senti?
Correva Maddie. Come mai in vita sua…non sapeva nemmeno più lei il perché…o forse si?
Lui.Era.Suo.
Il suo cuore non le faceva pensare ad altro, vedeva in lui la salvezza…stava correndo verso la sua salvezza.
La pioggia le frustava il viso…a tratti si stropicciava gli occhi per la troppa acqua, i capelli, il top e la gonna grondanti d’ acqua appiccicati sulla sua pelle…ma dopo aver superato una collinetta lo vide.
Era solo.
Se ne stava lì, in piedi sotto l’acqua, osservando il lago…
<>
<>
<>
<>
<>
<>
Con le gambe che le urlavano di fermarsi, e il cuore che le pregava di non farlo, Maddie corse verso quell’uomo che l’aveva amata, l’aveva fatta crescere, l’aveva lasciata, l’aveva fatta soffrire, ed ora era tornato, per farla vivere di nuovo…
Ma era Marc…e lei amava di lui tutto ciò che faceva più male…
Fu impossibile non accorgersi dell’arrivo di qualcuno, per il nostro cuoco…qualcuno che correva verso di lui col fiatone alla gola…girandosi, credette che l’acqua gli stesse annebbiando troppo la vista.
Ma quella chioma, seppur ancora lontana, era inconfondibile…Pel di Carota…
Era talmente incredulo di quello che stava avvedendo, che si voltò con estrema lentezza, mosse alcuni passi, tendendo meccanicamente le braccia, come in trance, e lei lo raggiunse, buttandosi direttamente nel suo abbraccio…
Nemmeno il tempo di realizzarlo, che Maddie aveva subito alzato il volto verso il suo, cercando le sue labbra, e Marc non la fece minimamente attendere…
Il cuore che batteva all’impazzata, quasi a voler esplodere, le testa vuota…leggera come l’aria.
Il Bacio del Ritrovo.
Pioggia…solo rumore di pioggia. L’acqua che pioveva dal cielo…ma non li disturbava, no…non li disturbava affatto.
Solo io
Da quante lune
Solo io
Ti aggiusto il cuore
Solo io
Io sono un'ombra
E tu, e tu sei il sole
E’ delicato - Zucchero
Marc chiuse piano le labbra, allontanandosi da quelle di Maddie, che ancora fremevano:
<> sospirò impercettibilmente, ancora scosso e con gli occhi chiusi, mentre le accarezzava i capelli.
Lei, col lo sguardo basso, respirava affannosamente…per la corsa, per l’emozione, per l’incredulità di quello che aveva appena fatto. Due anni ad innalzarsi una difesa crollata in uno schiocco di dita…ma non le importava, le bastava stargli vicino. Poteva pure riempirla di botte ora (ehm, magari no, eh?
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:nda) per quella sua “sparata improvvisa”, l’importante era che gli potesse stare vicina, per sempre.
Marc, totalmente scosso, le prese la mano, accompagnandola in fretta sotto il gazebo, e lei, meccanicamente, gliela strinse forte.
Superati gli scalini però, Marc interruppe il contatto delle loro mani, e Maddie realizzò che a breve sarebbe arrivata la tempesta vera…già, perché che razza di tempesta era quella scatenata dalla Somma Creatrice? Se pioveva, perché c’era pure il sole
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?
Il “perché” non perdo nemmeno tempo a spiegartelo Maddie…figuriamoci se capiresti qualcosa…
Ora la Nostra cominciava ad accusare tutta l’acqua presa…tremava come una foglia.
<<…e adesso? Io sono senza macchina, sono venuto con Eric…>> fece Marc, che le dava le spalle
<<…ed io con Ivan…>> rispose Maddie, notando nelle parole di Marc del risentimento.
Risentimento, perché con quel suo gesto, aveva fatto crollare anche le sue, di difese.
Prese il cellulare e compose un numero…
<> chiese Marc voltandosi.
< >>
<>
“Ah, no…così non te ne scappi…”
<
>
<>
<
> fece Maddie con tono definitivo.
Marc scosse il capo, e si appoggiò ad una colonna.
Nessuno dei due riusciva dire a nulla, persi nel ricordo di quanto avvenuto poco prima. Il ragazzo avrebbe voluto tanto prendere a calci qualcosa…dannazione, ma che le era saltato in testa? E lui? Cedere così, come un idiota…era così difficile resisterle davvero? La risposta era talmente ovvia che gli venne quasi da ridere…no, ovvio che non era difficile. Era impossibile.
<> fece lei gonfiando le guance
Marc la guardò indagatorio: <>
<> (è tornata la nostra Maddie ^^” :nda)
<> fece Marc guardandola divertito per il broncio che aveva messo su.
< ?!?>>
Marc rimase di sasso…ma com’era diventata? Quel bacio…l’aveva letteralmente distrutto, mandandolo nel panico totale e lei…lo minimizzava così?
< >> fece Marc guardandola con aria di sfida: <>
Che…che voleva dire ora?
< >>chiese lui, tagliente.
Maddie incassò, ingoiando il boccone amaro per cercare di acquisire un tono più pacato:
< >> boccheggiò lei goffamente
<>
<>
<> tuonò Marc: <>
Ancora una volta, l’unico sottofondo dei loro silenzi era la pioggia, intervallato a tratti da dei tuoni lontani.
Maddie se lo sentiva…stava per piangere di nuovo. Non.Doveva.Cedere.
<>
Il suono di clacson lontano la interruppe…il taxi era arrivato.
Corsero entrambi verso il veicolo, e Maddie diede all’autista il nome del suo indirizzo.
Seduti dalle parti opposte, nel più totale silenzio, Maddie tentava di trovare il coraggio di dire qualcosa, ma l’unica cosa che riuscì a fare, fu quella di prendergli la mano che lui teneva appoggiata al sedile.
Marc si voltò sorpreso…la ragazza lo guardava triste, implorandolo con lo sguardo di andare a casa con lei.
Si voltò di nuovo, freddo, ma non tolse la mano, come non ebbe il coraggio di farlo nemmeno lei, che anzi, gliela strinse più forte.
Marc avrebbe dovuto lasciargliela, ma non ce la faceva…la paura che potesse davvero essere il loro ultimo contatto lo bloccava, lasciandosela stringere.
Quando il taxi si fermò, Maddie pagò la corsa e scese, senza guardarlo.
Mentre camminava per il vialetto, di nuovo sotto la pioggia, sentì lo sportello del taxi sbattere forte…aveva deciso di seguirla…
“Dritto nella tana del lupo…sono un idiota!” continuava a ripetersi Marc, mentre Maddie apriva la porta e lo faceva entrare.
Ah, ma un uomo non avrà mai una donna indietro
Non di certo mendicando sulle ginocchia
(……)
Sono il tuo uomo
I’ m your man - Leonard Cohen
<> gli disse lei con emulata calma: <>
<>
<>
Marc sghignazzò: <>
Voleva metterla in imbarazzo?
<>
<>
<> si voltò lei, velenosa.
<> ironizzò lui con un riferimento ben preciso.
<> rispose la ragazza senza nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.
Marc aveva ragione: avrebbero finito per fare l’amore, anzi peggio, del sesso, e poi? Che avrebbero risolto?
La Somma Creatrice prova a buttare giù un suggerimento, ma così, eh, tanto per…POTRESTE PARLARE, PER ESEMPIO
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?!?! IDIOTI
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!! Non vi sopporto più!!!
*la Somma Creatrice fa le valigie e se ne va*
Finatasi di asciugare, Maddie tornò in salotto…Marc non era ancora uscito dal bagno, probabilmente stava tentando di asciugarsi pure i vestiti.
Si diresse in cucina, magari qualcosa di caldo da bere…e l’occhio cadde. Il ricettario.
Lo prese tra le mani…doveva restituirglielo, le era passato di mente!
Tornata in salotto, poggiò il libro sul tavolino, e si accucciò a terra, ai piedi del divano.
Bastava un bacio?
Bastava un bacio di Marc Brandt per cancellare gli ultimi due anni?
La risposta era si. Bastava e avanzava.
Per farle tornare il batticuore, per farle avvertire di nuovo quel senso di possessività che aveva sempre avuto nei suoi confronti.
Lui.Era.Suo.
<> sussurrò ad alta voce.
<> la sorprese lui alle spalle.
Ma quando era uscito? Aveva imparto pure a volare in quei due anni?
<>mormorò lei alzandosi; prese il libro e glielo porse.
Marc la guardò stranito: <>
Maddie sgranò gli occhi: <>
Una vibrazione insistente interruppe la risposta velenosa di Marc…il cellulare di Maddie:
< !!!>>
<>
< …io deve preoccupare?>>
Visto che come al solito Ivan superava i decibel consentiti sul pianeta, Marc lo sentì, sbruffando sonoramente.
Fu questo gesto, a dare a Maddie una scossa…eh, no…ora basta!
< ! Chiedi a Star se non mi credi, non ho idea di dove si trovi “il cuoco”, va bene? Si sarà azzoppicato per la strada
![](http://www.thesims3.it/forum/images/smilies/angry.gif)
!!>>
<>
< !!!>>
< !>>
Maddie gli riattaccò il telefono in faccia…”dopo la festa”…se gliene fosse importato davvero qualcosa di lei, sarebbe già corso a controllare…faceva il geloso solo per gli affari suoi!!
< >> le chiese Marc alzando un sopracciglio
< ...>> tentò di giustificarsi lei.
<>
Più il tempo passava, più Marc si innervosiva, ormai mancava davvero poco al "Boom!" finale...già stare in quella casa era una tortura non indifferente. Chiariamoci, non è che gli desse fastidio in sé, stare lì, ma era comunque l'alcova di tutti i suoi ricordi più belli...e pensare che fossero finiti, che probabilmente non li avrebbe più rivissuti, era una cosa che lo uccideva.
Però magari non era nemmeno il caso di essere così pessimista, magari...
<
> gli chiese Maddie, che nel frattempo si era preparata la voce e lo sguardo più duri di cui fosse capace.
<>
<>
<>
<>
<>
<> rispose lei, dura.
<>
<>
<> fece lui ironico: <<...perchè MAI vorrei poter assomigliare a quell'essere, vedi di ficcartelo bene in testa! Ho il pieno controllo di qualsiasi cosa io voglia, ma di certo non sulla tua vita!>>
<>
<>
<> fece lei tornando a toni più bassi: <<...va bene, allora comincerò ora, da te. Non permetterti mai più di dire una cosa del genere, tentando di guidarmi su una scelta che dev'essere mia.>> terminò la ragazza tombale.
Marc era rimasto di sasso...ma era stupida o cosa? Faceva orecchie da mercante?
Bene così, se le intenzioni di Maddie erano unicamente quelle di sfogarsi su di lui, allora non sarebbe rimasto un secondo di più a farsi insultare.
<> le fece Marc acidamente, mentre si avviava alla porta.
<> gli urlò lei dal salotto.
Ed ecco la vera natura di Maddie, la ragazza viziata che non accettava i "no".
Ordini.
Minacce.
Basta....basta.
<> asserì Marc con voce tombale, mentre si girava a guardarla dritta negli occhi: <>
<>
<>
<>
"Si, come ho fatto io"
Non vedendolo rispondere, Maddie gli si avvicinò minacciosa, arrivandogli a pochi centimetri dal viso:
<>
In realtà, Marc aveva a stento recepito la domanda, dato che l'unica cosa che gli passava per la testa in quel momento, erano le labbra di Maddie a pochi centimetri dalla sua portata...
![](http://www.thesims3.it/forum/images/smilies/sportschiri.gif)
MAYDAY! MAYDAY! TROPPO VICINA! PERICOLO! PERICOLO!
La scostò, andando dall'altra parte della stanza:
<>
<>
<>
<> fece Maddie cascando dalle nuvole
<>
<
> chiese lei sarcastica
<
>
Maddie restò incredula da quello che aveva appena sentito:
<>
<>
<> gli urlò lei piena di rabbia avvicinandosi.
Maddie si stava sfogando. Su di lui. Sulla sua pelle. Sulle sue ferite.
Una cosa ora a Marc era molto chiara: quella non era più la Maddie infantile che frignava ad ogni occasione.
Quella, era la Maddie che rispondeva colpo su colpo.
E gli piaceva ancora di più.
<>
Lei sgranò gli occhi, non aspettandosi quella domanda
<
>
No, non aveva capito nulla. E lui non tentò nemmeno di essere delicato nel dirle quello che pensava...Maddie doveva rendersene conto una volta per tutte!
<
>
<>
E fu la volta di Marc di sfogarsi, urlandole tutte le frasi che lei gli aveva ripetuto ininterrottamente per il periodo in cui erano stati insieme…frasi, che in due anni di lontananza l’avevano tormentato:
<<"Marc? Mi hai comprato la collana?"
"Marc? Me le regali quelle scarpe?"
"Marc? Hai visto Eric che riempie Star di regali? Perché tu non lo fai? Sei solo un perdente!"
"Marc! Ma come ti vesti, sembri un pezzente"
"Marc, accompagnami di qua, Marc, accompagnami di là"
"Marc, non sei in grado di fare niente"
"Marc, ne facessi una giusta"
"Marc, almeno vai a cucinarmi qualcosa, visto che non sai fare altro!"
"Marc, non capisci mai quello che voglio...che delusione!"
....DEVO CONTINUARE? Come lo misuravi il nostro rapporto Maddie? In base ai regali e al loro costo? Ma volevi davvero stare con me? O per te un "schiavo" vale l'altro? Hai idea di cosa significa convivere con una persona che ti fa sentire un perdente ogni secondo, e che per giunta, la persona in questione è proprio quella di cui si è innamorati?>>
<>
<>
Era stata lei...era stata lei a mandarlo via. Maddie realizzò quella verità avvertendo un macigno al livello del petto...
Era stata lei.
<> balbettò la ragazza: <>
<> urlò Marc disperato.
E lì, pian piano, qualcosa, all'interno di Maddie, cominciò a sgretolarsi...un muro di difesa costruito in due faticosi anni...
Non l'aveva dimenticata...
<>
“La tua approvazione, per me, è fondamentale…come respirare”
La rossa alzò gli occhi lucidi, ma lo sguardo era duro, le labbra serrate, ed una nenia nella sua testa le ripeteva di NON cedere....di non piangere.
Era un modo per dimostrare a Marc che anche lei era cresciuta, che anche a lei quei due anni erano serviti a qualcosa...
<>
<> fece lui con voce talmente calma e cattiva, da farla tremare: <<...perché dovrei giudicarti? In fondo, la "feccia" sono io...il bastardo che ti "abbandonato" sono io...la causa di tutto sono io...è questo quello che pensi?>>
La risposta di Maddie non arrivò, e Marc scosse il capo...stava parlando ad una statua.
E lì, gli sembrò di destarsi, come in un sogno seguito dal brusco risveglio...
Maddie, era fidanzata.
Maddie, si stava per sposare.
Maddie, non era più sua.
A cosa servivano tutti quei discorsi, se lei non aveva la minima intenzione di lasciare Ivan?
Sentendosi più stupido che mai, al pensiero di averle confessato dei sentimenti che non sarebbero potuti mai essere ricambiati, col poco amor proprio che gli era rimasto, tentò di mandare tutto all'aria:
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La rossa si destò, come da una trance, e ancora una volta, lo fermò a mezzo metro dalla porta, afferrandogli il braccio:
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<>
<>
"Lasciami..." avrebbe dovuto dirle ancora...ma quel contatto fisico, seppur minimo, fu troppo.
Le braccia di Marc scattarono con violenza, cingendole la vita, schiacciandosela sul petto, costringendola ad alzarsi sulle punte, e cominciando a baciarla con ferocia...
Quello non era il bacio del ritrovo...quello era il bacio della rabbia, della frustrazione.
Per averlo dimenticato, per averlo sostituito.
Dannazione, voleva riprendersela.
Cancellare in un attimo il tocco di un altro.
Riappropriarsi di quelle labbra, che lei gli aveva promesso, sarebbero state solo sue.
E se Maddie aveva tentato blandamente di opporre resistenza, spingendolo via da sé, aveva poco dopo ceduto, aggrappandosi alle sue spalle e conficcandogli le unghie dietro la nuca.
Il cuore che batteva all' impazzata, le membra che fremevano, le loro labbra che duellavano, orgogliose, con cattiveria, il desiderio di commettere quel grave errore che cresceva sempre di più...
Entrambi con la voglia di farsi del male...e quale modo più adatto, se non quello peggiore possibile?
Questi erano i loro pensieri, mentre scivolavano a terra, ormai completamente risucchiati in quel vortice che li avrebbe teletrasportati nella parvenza di un ricordo bellissimo...
"Fermati..."
Maddie che gli sfilava la maglia, lui che le toglieva il top...
"Fermati Marc...."
Maddie sotto di lui, completamente alla sua mercé, lo avrebbe accolto senza remore...
"Fermati...adesso!"
<>
<> sibilò flebilmente Maddie, come ridestandosi da un ricordo bellissimo, riportata alla dura realtà
Marc si scostò di scatto, mettendosi a sedere poco più in là, incredulo del gesto che stava per compiere...aveva appena evitato un errore madornale.
Ancora col respiro a mille, il ragazzo tentò di recuperare un minimo di auto-controllo:
<> disse lui tra un affanno e l’altro, senza nemmeno guarda in faccia.
"Perchè se ti salto addosso di nuovo, non riuscirò più a fermarmi..."
Fremendo di collera per aver ceduto in quella misera maniera, Maddie si alzò di scatto, aggiustandosi il top e il reggiseno, marciando rabbiosamente verso la cucina.
Stupida....stupida. Si sentiva solo tanto, tanto, stupida.
Sentì Marc raccogliere la maglietta, infilarsela, e seguirla in cucina, appoggiandosi allo stipite dell'arco.
<> domandò velenoso, fremendo di gelosia.
<>
Stanca, pieno di risentimento, Maddie si alzò con una velocità estrema, arrivandogli a pochi centimetri di distanza e mollandogli un schiaffo in pieno viso.
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<>
<>
Maddie continuava a dire che sarebbe rimasta con Ivan, che non l'avrebbe lasciato...e tutto questo, non faceva altro che fargli salire la bile ancora di più, arrivando a fargli perdere il controllo delle proprie parole:
<>
E se Maddie era rimasta interdetta e stupita, da quell'ultima frase, Marc era ancora incredulo da quello che aveva appena detto...gli era scappato dalle labbra prima che potesse rendersene conto. Il viso contratto, addolorato, sconfitto. Ma incredibilmente dolce.
Eccolo, il Marc che ricordava lei...era lì, da qualche parte...
<> fece lui tentando di recuperare quell'attimo di debolezza: << …ma non importa...direi che l'ho pagata abbastanza>>
Si stava tirando di nuovo indietro, ma Maddie stavolta non l’avrebbe permesso.
<> gli urlò lei contro, cominciando a piangere: <>
"Ti amo ancora...e lo sai..."
Questa volta, era il muro di Marc che cominciava a sgretolarsi...
Poco alla volta...
Impercettibilmente...
Non la guardava in volto, tentando di assimilare pian piano quello che lei gli aveva appena urlato, ascoltandola piangere senza trattenimenti.
Distrutta, Maddie strisciò con i piedi nel salone, diretta nella propria camera da letto.
Arrivata a stringere la maniglia della porta però, si fermò...
Fare l'orgogliosa, la "forte", non era servito a nulla....ormai tanto valeva, dire tutto…e così, senza vergogna e senza più nemmeno una lacrima…
<> cominciò a dire lei con voce bassa
Marc sospirò, stanco, distrutto, portandosi le mani sugli occhi:
<> chiese espirando l'aria
<> fece lei: <<...bhè, ti avrei risposto di si.>>
Standogli di spalle, Maddie non poté vedere gli occhi di Marc sgranarsi, e assumere uno sguardo incredulo a quello che aveva appena sentito.
La rossa entrò nella stanza, chiudendosi la porta dietro di sé, buttandosi malamente sul letto, con lo sguardo al soffitto. Non aveva più la forza nemmeno di piangere.
Quanto tempo era rimasta lì? Un minuto? Due ore?
Ancora ferma in quella posizione supina, sentì la porta della propria camera aprirsi e richiudersi piano.
Marc vi si era appoggiato con la schiena, le mani in tasca, e pian piano, era scivolato fino a terra, sedendosi e chiudendosi a riccio.
Non servivano più altre parole, ma solo i gesti di una donna innamorata.
Senza pensarci due volte, Maddie si alzò, andando ad accucciarsi tra le sue braccia, mentre lui le chiedeva di perdonarlo, di stringerlo fino a mozzargli il fiato.
Le labbra si incontrarono di nuovo, e questa volta, era il bacio vero.
Quello estremamente dolce, come il loro primo bacio, tre anni prima.
Avevano avuto dubbi. Avevano avuto paura.
Ma il loro amore di certo no.
Li aveva attesi, aspettando che ognuno risolvesse le proprie incertezze, ed ora li aveva riuniti, pronti per percorrere insieme una nuova strada.
Non erano più soli. Ed erano di nuovo vivi.
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