Gleran il Viaggiatore

Mar 23, 2013 21:27

In previsione della prossima pubblicazione di almeno nove racconti su questo personaggio di cui il fandom è al momento all'oscuro, causa partecipazione alla challenge #NomiCoseCittà di maridichallenge, ho deciso di creare un post riassuntivo per questo fantastico parto delle nostre (mia e di Prin) menti che amo profondamente da usare come introduzione nelle storie che saranno poi pubblicate.
Iniziamo con una semplice domanda:


Gleran è il Viaggiatore da prima che andasse di moda Doctor Who! XD
Scherzi a parte, Gleran è la versione originale e un po' diversa del mio Kurogane de La città del Vento.
La storia è ovviamente una AU e ci era piaciuta così tanto che alla fine abbiamo pensato che fosse un peccato non riutilizzarla! E quindi ecco che Gleran è nato.
Ma chi è Gleran, a parte essere il Viaggiatore?
Perché non è sempre stato magico, lui.
Gleran era un uomo, un tempo. Un umano... o almeno credeva di esserlo.
In realtà egli discende da quattro diversi mondi e da altrettante diverse specie di creature di questi mondi.
È un terrestre, sì, ma è anche eriadhano e aghirjano e fa anche parte del Nyial Elynor, il mondo delle Illusioni!
Per Aghirja si rimanda al mondo fantasy creato da Princy; un mondo di elfi e creature fantastiche tutte più o meno colorate! Ne abbiamo anche di fucsia! XD
L'Eriadh è invece un mondo semisferico privo di fonti di luce diurna autonome; l'astro Diurno bruciò e lasciò il mondo illuminato soltanto dall'astro Notturno e occasionalmente da Luciferi, persone che incarnano in loro la luce, che li consuma e infine li uccide - con una grande mano dalle torture degli Aquilshei, l’ordine sacerdotale che si incarica di proteggerli e invece gli fa solo del male.
Il Nyial Elynor è un mondo di Illusioni, buone o cattive che siano, ed è sede dell'Accademia della Triplice spirale, una scuola dove ai maghi viene insegnato come controllare le illusioni che vengono create nel mondo dal mondo stesso e anche come crearne di proprie.
La Terra, tutti la conosciamo.
(Ed è giusto specificare che in questi mondi il tempo non scorre in egual modo e non si può fare un'esatta conversione temporale...)
Ma ciò non ci dice chi è Gleran!
Così, iniziamo dal principio.
Cercherò di essere breve.
In principio c'erano due Dee, le quali, stufe di essere sempre ritenute meno importanti rispetto ad altri Dèi, si trasferirono sulla Terra e vissero insieme alle creature di Faerie terresti in una città sulla cima di una montagna. Ma le Dee erano esigente e pretendevano di assoggettare i Faerie al loro volere. Essi si ribellarono alle Dee, ed esse li distrussero tutti quanti e rubarono loro la magia dell'Aria che possedevano. Non si erano accorte che uno di loro, il Re, fosse fuggito allo sterminio: egli rinunciò alla sua magia evocando con essa un Portale, che si aprì per lui e lo salvò portandolo in un altro mondo, un mondo buio, senza luce, e molto povero. Questo mondo era l'Eriadh. Là il Re dei Faerie visse come uno del popolo, ebbe una famiglia e dei figli, che a loro volta ebbero figli. Mentre le Dee racchiusero la magia di quei Fatati in un globo di cristallo nero e vi lasciarono a guardia una donna trasformata in una semidea grazie a una parte di quella stessa magia, Faye, che un tempo era umana e fu data alle divinità come pagamento: una vita per una vita. Ma questa è un'altra storia.
Al contempo, in Aghirja, c'era un elfo.
Un elfo rosso, il futuro re di Vulcania. Il suo nome era Hogath akh Flemcrouw e a causa del suo temperamento scontroso e irascibile, a causa anche del suo godere dell'infelicità altrui, essendo egli il primo a essere infelice, fu punito dalle Dee. Fu condannato a trovare la propria completezza in un mondo dimentico di cosa fosse la luce; fu detto che, una volta che fosse stato felice, avrebbe perso la propria felicità in modo da conoscerla, rimpiangerla, ma non poterla avere mai più. Così Hogath fu mandato sull'Eriadh, laddove scontò la sua pena innamorandosi di una donna del posto che gli partorì tre figli. Lui ne conobbe soltanto due: prima della nascita del terzo, le Dee reclamarono Hogath per il suo mondo e il suo trono, e fu come esse avevano detto che sarebbe stato - tranne che la perdita di tutto ciò che amava peggiorò il carattere arrogante di Hogath, ma anche questa è un'altra storia.
La donna, che si chiamava Yrila e pur senza saperlo poteva vantare tra i suoi antenati il Re Fatato terrestre scampato al massacro della sua gente, non sopportò la scomparsa di Hogath: credeva che la amasse, ma lui da un giorno all'altro l'aveva abbandonata con due figli strani e un bambino piccolo da accudire. Senza riuscire a spiegarsi come mai Hogath fosse sparito e l’avesse lasciata, perse il senno e smise di curarsi dei propri figli.
Essendo il loro padre detentore del potere del fuoco, Alexael e Andrju - questi erano i nomi dei gemelli, i maggiori - sapevano di essere destinati a essere un Lucifero; non due, bensì uno solo, poiché la loro anima era una soltanto ma divisa a metà. A causa di questa loro menomazione cui non c'era alcuna cura né vi sarebbe mai stata, essi decisero di adempiere al loro destino, raggiungere la Cupola di Kulima e conseguentemente brillare fino a che il loro calore non li avesse completamente bruciati.
Ma decisero di salvare il neonato di pochi mesi condannato alla loro stessa fine, una volta cresciuto.
Pregarono la dea Lenur, che altri non era se non un altro nome di una delle due Dee del principio, e le chiesero che aprisse per loro un portale in modo da salvare il loro fratello minore; ma un’altra Dea, la terza sorella malvagia e insensibile, accolse la loro richiesta: il Portale si aprì per lasciar passare il bambino dall'Eriadh a un altro mondo: la Terra. Ma non come i gemelli speravano, anche se non lo seppero mai.
(Per la storia di Alexael e Andrju si veda Il Giorno di Luce Perpetua)
Il neonato non fu fortunato: non spuntò in un orfanotrofio o in una famiglia amorevole. Apparve in mezzo a una strada, in una notte buia e tempestosa di un'umida Londra. Di come sia finito in quel luogo e della Dea che aprì il portale per i suoi fratelli, credendolo un gioco crudele, non parleremo in questa sede.
Sarebbe morto, se una delle due Dee, che di nomi ne aveva tanti in ogni mondo ma che noi chiameremo Merish, non si fosse impietosita per quel bambino che tanto le ricordava suo figlio da piccolo; con una delle Illusioni del Nyial Elynor creò per lui una giovane madre, che lo salvò e lo sfamò con il proprio latte e gli diede un nome.
Lo chiamò Gleran, e successivamente al suo matrimonio con un uomo mortale egli fu Gleran Clark.
E questa è la storia di come Gleran discenda da quattro diversi mondi e di come infine crebbe e si laureò a Oxford intraprendendo la carriera di storico.


Abbiamo già detto di come Gleran fu adottato da una donna creata con le illusioni che sposò un mortale, ma non abbiammo parlato del suo padre adottivo.
Ci siamo limitati a saltare al fatto che Gleran divenne uno storico, laureato come ogni essere umano. Né ne abbiamo dato una descrizione.
Egli, in effetti, sembrava un umano: soltanto il colore dei suoi occhi tradiva una qualche discendenza su cui lui non s'interrogò mai pensando di doverla ai suoi veri genitori. Aveva ragione, infatti, perché laddove aveva preso il colore dei capelli dalla madre eriadhana il colore dei suoi occhi era rosso come quello di Hogath. E rossi erano anche i riflessi dei suoi capelli quando vi battevano i raggi del sole, sotto il nero più cupo.
Ma torniamo al mortale che fu suo padre di fatto, Jim Clark.
Jim Clark, archeologo, amava sua moglie e amava il figlio adottivo e non era mai esistito un uomo più dedito di lui alla sua famiglia; però, c'era qualcosa che amava più di loro e questo qualcosa era la leggenda della Città del Vento. Tutti, nella sua famiglia, avevano da sempre cercato quel posto in cui, si diceva, era contenuta l'ultima magia del popolo Fatato.
Documenti e ricerche tramandati di generazione in generazione, di padre in figlio, e grandi pellegrinaggi in Scozia avevano infine identificato il monte della Città sulla cima del Ben Nives.
Ma purtroppo, Jim non riuscì mai a verificare le supposizioni dei suoi avi: morì prima di poter anche solo vedere la Scozia. Ma sul letto di morte chiese a Gleran di proseguire la ricerca e di trovare il Monte Vento per lui, e Gleran lo fece.
Lo fece con riluttanza, poiché essendo uno storico non credeva alle leggende popolari, ma lo fece.
Lasciò il suo lavoro all'università di Oxford e si recò in Scozia; una volta là, riuscì a raggiungere la montagna che credeva fosse soltanto frutto dell'immaginazione collettiva. Entrò nelle rovine della Città del Vento.
Là trovò ad attenderlo Faye, la Guardiana del Globo: bionda e bellissima, Faye dichiarò che lo aveva atteso per tutta la vita. Spiegò a Gleran che aveva potuto trovare la Città del Vento soltanto perché, da parte di madre - quella vera -, discendeva dai Faerie che erano vissuti lì molti secoli addietro e che avrebbe dovuto compiere una scelta: rinunciare alla magia oppure accettarla.
Ma una notte, origliando una conversazione tra Faye e le Dee, Gleran scoprì il volere superiore: le due Dee avevano tramato in segreto per far sì che Faye convincesse Gleran a rinunciare ai suoi poteri e così abbandonare lei e la magia perché mai più ciò che era stato distrutto tornasse in vita.
Così Gleran sfidò le Dee: innamorato di Faye, scelse di riavere la sua magia e di prendere lei come sua schiava per toglierla dal controllo delle divinità.
E fu allora che il destino di Gleran fu deciso.
Delle due, Merish lo punì: per aver osato sfidare coloro che gli erano superiori, egli fu condannato ad amare per sempre qualcuno che non avrebbe mai potuto avere senza avere mai pace. Trasformò Faye in un orologio dorato e dannò Gleran a viaggiare per sempre nello spazio e nel tempo per tutti i Mondi, senza mai appartenere a nessuno, per mezzo di portali che l'orologio in cui Faye si era trasformata avrebbe aperto per lui senza che li potesse controllare.
Delle due, Maeg gli restituì semplicemente ciò che gli spettava: gli dette i poteri dell'aria e l'immortalità dei Faerie terrestri che avevano vissuto nella Città del Vento, e sbloccò i poteri del fuoco che discendevano da suo padre Hogath di Aghirja e che facevano di lui un Lucifero dell'Eriadh.
Così nacque Gleran il Viaggiatore.


Gleran è il Viaggiatore, che ha vita in tanti mondi ma che in realtà non appartiene a nessuno.
Egli è immortale e detiene i poteri dell'Aria, del Fuoco e della Luce, e suo è il controllo delle Illusioni della guerra.
Per aver osato sfidare le Dee, viaggia senza tregua nello spazio e nel tempo guidato da un orologio d'oro che un tempo era la donna che amava e che continuerà ad amare fino alla fine del tempo, quando tutto sarà finito e lui continuerà a esistere.
Ma è come i marinai: trova donne in ogni mondo, con le quali si intrattiene pur non amandole.
Vive su un asteroide chiamato da lui stesso Asteroide che orbita per tutto il sistema dei mondi senza mai entrare nella gravità di nessuno, che ha fatto suo nonostante le Dee gliel'avessero proibito. Con la sua magia personale ha creato con la sua magia terrestre dei quadri che usa come portali indipendenti dalla sua punizione per raggiungere i mondi in cui vi sono i suoi amici, pochi ma costanti nella sua lunga e solitaria vita.
Non essendo davvero parte di nessun luogo, le Dee hanno perso il loro potere su di lui nel momento in cui tutti i suoi poteri sono stati risvegliati, e tuttavia deve sottostare alle loro leggi: ovunque si sposti, non può interferire con il funzionamento della storia; non può cambiare il passato e non può agire nel presente in modo da influenzare il futuro. E non controlla i portali, né il tempo in cui lo sposteranno, né il mondo né tanto meno quando si apriranno per lui.
Rifiuta le Dee: se non fa parte di nessun mondo, allora non ha nessun dio. Il suo modo di ribellarsi alla condanna è rifiutare le Dee e le loro forme in ogni mondo. È emblematico di questo il suo essersi appropriato di Asteroide per farne la sua casa e renderlo il suo mondo personale dove la legge è soggetta al suo volere e non a quello di qualsivoglia divinità.
Il Viaggiatore appare di solito dove c'è bisogno di lui e la storia di tutti i mondi è costellata di leggende a proposito dell'uomo dagli occhi rossi e dal pesante mantello che aiuta le persone quando ne hanno bisogno.
A volte, dimentico del suo ruolo sopra le parti, porta anacronismi nei mondi.


Facciamo qui un sunto dei pochi amici di Gleran disseminati in ogni mondo.

Ian Renshaw - Archeologo americano che Gleran conosce nella sua vita da umano. Suo amico e collega all'università di Oxford, si sono conosciuti quando erano ancora studenti ad Amesbury, Wiltshire, laddove Gleran faceva la tesi del dottorato su Artù e Ian aveva un sito archeologico aperto vicino a Stonehenge. Sparisce nel nulla nel 1938 dopo essere andato a Manaus, Nord del Brasile, in cerca di Eldorado e del Portale che collegava diversi mondi, diventato la sua ossessione dopo il ritrovamento di un diario del dottor De Leonardis datato 1832.
Faye - La Guardiana del Globo contenente la magia dei Faerie della Città del Vento. Innamorata di Gleran, che la ricambia, viene trasformata nell'orologio d'oro con cui Gleran si sposta per il mondo da Merish. Sarà sempre con lui, ma mai come loro avrebbero voluto.
Inizialmente nato con sole quattro lancette (una per la Terra, una per Aghirja, una per Nyal Elynor e una per l'Eriadh), l'orologio-Faye muterà nel tempo aggiungendo di sua volontà un simbolo per Asteroide, uno per il Sithern del Re Rosso e uno per tutti gli altri mondi casuali dove la presenza di Gleran è necessaria ma di cui lui non fa tecnicamente parte.
Radrardan - Aghirjano, in origine, egli fu il primo maledetto delle Dee all'inizio dei tempi. Per aver osato dubitare della loro esistenza, egli fu punito con il marchio delle (allora) Tre, il Triskell.
Il suo marchio, in bella vista sulla fronte, fu composto da tre Triskell che formavano un unico Triskell, simbolo di tre vite infelici che avrebbe vissuto nella consapevolezza della sua colpa e una quarta, la più infelice di tutte, in cui sarebbe infine morto nel modo più orribile.
Quattro vite e quattro nomi in quattro diversi mondi, amico di Gleran in ognuno di essi, la saggezza delle sue vite si accumulerà fino a fargli avere il ruolo di colui destinato a riportare il Vero Credo nell’Eriadh.
Radrardan è il suo nome Eriadhano, perché è lì che Gleran lo conoscerà e il quadro nel suo castello su Asteroide porterà alla sua casa.
Lord Learis l'Eterno - Preside dell'Accademia della Triplice Spirale del Nyial Elynor. Persona molto pacata e tendente alla malinconia, detiene una grandissima saggezza che gli permette di vedere al di là delle illusioni che popolano il suo mondo e di guidare l'Accademia in modo equo e giusto per tutti.
Il quadro nel palazzo di Gleran conduce al suo ufficio, nel quale molte volte Gleran lo sorprende in atteggiamenti compromettenti con la propria fidanzata, Lady Tiaril.
Airan akh Silwearsen - Elfo argenteo fratello di re Altariel. Fu punito dalle Dee per averle offese e maledette: fu chiuso in una dimensione-riflesso del castello di Silwearsen dai confini limitati e chiuso al di là di uno specchio, e condannato a restare lì fino a che il suo carattere purista e offensivo nei confronti degli altri elfi non si fosse smussato. Gleran lo conosce finendo in una dimensione che si trova tra lo specchio e la casa solitaria di Airan, e il quadro nel suo palazzo condurrà dentro il suo specchio: mai insieme a lui, ma abbastanza vicino per potersi ubriacare insieme.
I ragazzi del Drago e i loro discendenti - I primi due, un maschio e una femmina, erano i figli di due donne mortali e dei draghi primigeni che diedero vita alle sette stirpi di elfi di Aghirja. Nati nel mondo umano ma con caratteristiche dei loro padri e dei loro fratelli elfi, essi vissero e vivono ancora tra noi. Gleran ne incontra uno ogni tanto sulla Terra e lo riconosce in quanto anche lui discende dai primi draghi per parte di padre. Il quadro nella sua casa conduce alla radura dove ha incontrato i primi due nati della discendenza terrestre dei Draghi Matgar - dell’acqua - e Melko - del ghiaccio.
Lord Rian - È il Ryan di Homecoming ovviamente cresciuto. Non sono propriamente amici, piuttosto conoscenti. Gleran trova il loro sithern in quanto una delle ultime colonie dei Fatati ancora esistenti nel mondo moderno e vi passa del tempo per comprendere le origini di parte degli antenati di sua madre. Nessun quadro porta all'interno della residenza del Re Rosso e la sua famiglia, ma Gleran può comunque accedervi quando vuole perché vi è chiamato dal sangue tramite uno dei portali aggiunti arbitrariamente dal suo orologio sul quadrante.
Lady Sheridan - È la sorella di Lord Rian, anch'essa del popolo dei Fatati. Gleran vorrebbe farne una delle sue amanti fisse, ma ogni qual volta provano a diventare più intimi lui è chiamato altrove.
Gli Elementi - Circolo di sei persone che governano la magia degli elementi; sono del tutto umani, ma la loro magia proviene dagli animali elementali di Aghirja. Gleran non li conosce tutti personalmente, incontrerà soltanto i sei dell'ultimo Cerchio quando li aiuterà a salvarsi dalla loro nemesi. Avrà una relazione con il loro Unicorno protettore.
Adelia Romilda Vannini - Detta Dilda, è una ragazza di Firenze laureata in lettere moderne che sogna di fare la cantante. Gleran si ritroverà a essere il suo protettore quando sembrerà che dagli altri Mondi qualcuno stia complottando per ucciderla; si innamoreranno l'uno dell'altra, ma saranno costretti a separarsi per il volere delle Dee e perché Dilda possa compiere il proprio destino.


Perché anche Gleran ha dei nemici, ne facciamo qui un sunto.

Maeg e Merish - Conosciute come le Piaghe, Dee della Pestilenza e della Discordia, da lui soprannominate le Due Puttane. Sono coloro che hanno creato tutti i mondi, nonché le divinità che Gleran ha sfidato sul Monte Vento e che l'hanno punito rendendolo il Viaggiatore. Gleran non le ha più viste da allora, né ci ha più parlato, ma non perde occasione per imprecare contro di loro.
Voelg - Figlio di Merish e Certh (dio aghirjano della guerra). È il dio della Vendetta. Ha l'aspetto di un bambino spensierato con occhi e capelli viola. È il primo dei Tormenti.
Atyfoon - Detto Foon, figlio di Maeg e Chelain (dio aghirjano della guarigione). È il dio della Prosperità. Si presenta come un uomo molto bello, longilineo e dall'aspetto gentile, con capelli biondi e occhi neri. Sebbene sia una divinità positiva, ha preso dalla madre il temperamento maligno. È il secondo dei Tormenti.
Omen - Figlio di Vreghia. Concepito con l'inganno, Omen nasce negli Inferi dove la madre viene confinata dal suo pantheon per punirla dell'incesto con il nipote (figlio umano della sorellastra Nephentes) di cui si è resa colpevole. Nel momento della nascita, Omen assorbe la divinità di Vreghia facendola diventare un'ombra e trasformando se stesso in un semidio. Viene accolto da Magdabahn (della della morte aghirjana) e incaricato di essere il mietitore al suo servizio - per questo il soprannome che Gleran usa per lui è Boia. È un uomo alto e massiccio, con lunghi capelli neri e occhi in cui sia la sclera che l'iride sono anch'essi neri. È il terzo dei Tormenti.
Vreghia - Era la terza delle Piaghe, dea della Menzogna. Dopo aver concepito un figlio col proprio nipote, è da esso trasformata in un'ombra. Confinata negli Inferi insieme a Badab, suo padre, riesce comunque a influenzare i mondi sui quali invia le sue ombre.
Badab - Dio aghirjano degli Inferi, sposo di Magdabahn e padre delle Tre Piaghe, di Nephentes e del Creatore.

Detto questo, spero che questo “piccolo” riassunto sul Viaggiatore sia abbastanza chiaro. ^_^ Prima o poi riscriverò anche la sua storia, promise! XD
E... be’, se vi viene voglia di commentare: “Minchia, ma che stronze ‘ste due Dee!” state attenti: hanno punito per molto meno!

gleran il viaggiatore

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