Titolo: Il lavoretto Part-Time
Autore:
eru_elyshaRating: 14
Serie: Comica
Note: Per i miei colleghi dell'Informatica, che io amo et adoro ♥
Era una notte buia e tempestosa - tanto per restare in tema - e il Cimitero era squassato da forti raffiche di vento gelido.
Tutto questo nonostante fosse Luglio inoltrato e nelle restanti zone del Mondo Riflesso ci fossero un caldo afoso e un cielo terso punteggiato da mille stelle.
Shanael, l'Angelo Inciampato e ovviamente (de)caduto, si prese il setto nasale tra l'indice e il pollice della mano destra, domandandosi se le condizioni atmosferiche ostili che imperversavano nel Nero Cimitero non fossero perfettamente a tema con l'umore della Nera Signora dei Trapassati (prossimi e remoti), che era ovviamente sempre pessimo... o, per meglio dire, buio e tempestoso.
Reggendosi saldamente al treppiede che Princy le aveva regalato per evitare che cadesse ogni due passi, si incamminò sui sentieri coperti di ghiaino della cupa abitazione di Morty, verso il suono lamentoso - o, per meglio dire, piagnucolante - portato dal vento che pervadeva l'aria.
Felice che per una volta, grazie a uno dei lampi di genio della Principessa Splatter, non si ritrovava col sedere piumato a terra a ogni sassolino che trovava al suolo, raggiunse Morty, seduta - come tutte le volte che si consumava uno dei suoi drammi esistenziali - su una lapide sovrastata da una sua effige in marmo, un fazzoletto spiegazzato stretto in mano e gli occhi rossi e gonfi per il troppo pianto.
L'Angelo Oltremodo Tediato si sedette al suo fianco e le offrì prontamente un kleenex delle scorte del Fan Club.
“Che problema c'è, questa volta? - Le domandò - Hai finito la Nutella e il supermercato era chiuso?”
La Morte scosse il capo e tirò su col naso. “Non ho più un soldo! - Borbottò piagnucolosamente - Non so come pagare la bolletta della Telemort e quella della Mortenel... e sì, non ho più niente in frigorifero.” Concluse con una punta di disperazione nella voce.
Shanny aggrottò le sopracciglia e fissò Morty con disappunto. “Come può essere possibile ciò? - Le chiese ancora - Ti avevo ricaricato la Mortycard con i soldi giusti per arrivare a fine mese.”
L'altra sospirò. “Non lo so. - Disse, mentre il labbro iniziava a tremularle - Sono andata al Mortomat per ritirare e mi è stato detto che non potevo prelevare soldi perché avevo esaurito il tetto massimo mensile della ricaricabile.” Le ultime parole le uscirono come una sorta di stridolio e l'Arcangelo Incacchiato le riservò un'occhiata ricolma di biasimo.
“Cos'hai comprato? - Le domandò - Morty, da qualche parte dovrai averli spesi questi soldi, non credo che Giangy o Culo se li siano fagocitati!”
La Signora dei Morti tirò nuovamente su col naso. “C'era il vasetto di Culo da rinnovare la manicure di Giangy, la pedicure di Pesty e la toeletta a Fidobau, la festa di benvenuto per Conquy... Le caramelle, le patatine, le arachidi salate, i pistacchi, la cioccolata, i pasticcini...”
Shanael la guardò dritta negli occhi inorridendo sempre di più a ogni cosa che l'altra menzionava, finché non la interruppe con un gesto secco della mano.
“Mi rifiuto di svincolarti il fondo fiduciario. - Iniziò prima che la Nera Signora potesse anche solo pensarci - Quelli sono soldi d'emergenza che servono come investimento lavorativo.” Concluse con un cipiglio severo.
“E allora come posso fare?” Piagnucolò Morty, ottenendo un'alzata di angeliche spalle dall'amica come risposta.
“Prova a chiedere a Princy o a Conquy se ti fanno un prestito sulla fiducia.” Disse, ma la Signora dei Trapassati (prossimi e remoti) scosse la testa con forza.
“Neanche morta! - Esclamò, senza rendersi conto dell'assurdità che aveva appena detto, dato che Lei non poteva morire - Sai l'ultima volta che ho chiesto a Princy una monetina per comprare le caramelle quanti interessi mi ha chiesto?”
Inaspettatamente Shanael, l'Angelo Economicizzato, annuì. “Ovvio, Mortyna, - rispose - glieli ho calcolati io.”
La Nera Signora assunse un'espressione oltraggiata e incrociò le scheletriche braccia sotto il seno, voltando la testa dalla parte opposta con stizza.
“Non sono più tua amica.” Sbottò e Shanael annuì come si annuisce con un bambino piccolo, con una mesta e - non molto - celata compassione.
“Come vuoi, Mortyna, però poi vienimi a raccontare chi altri mai, in tutti i mondini, se li sopporta i tuoi imperituri piagnistei e i tuoi deliri da voglio morire.” Rispose con condiscendenza.
Il labbro di Morty tremulò più visibilmente e una grossa lacrima scivolò lungo il pallido zigomo ossuto della Nera Signora; l'Angelo Mostruosamente Tediato sbuffò.
“Morty, scherzavo. - Disse, battendole un paio di pacche sulle spalle magre - Scherzavo, suvvia.”
La Nera Signora deglutì il nodo di pianto che le si era formato in gola e si voltò verso Shanny.
“Sai, - iniziò, la voce fattasi improvvisamente seria - sono felice di come amministri le mie poche finanze, ma la Vita (quella troia) è cara e lo stipendio da dipendente con contratto a progetto che ci passa il Sommo Capo è veramente più misero della Miseria stessa.”
Shanny annuì. “Lo so, - rispose - anche a far economia, si campa male noi poveri lavoratori con contratti a tempo determinato.”
Si fecero serie e sospirarono all'unisono, perdendosi nei propri pensieri finché la Nera Signora si fece scivolare giù dalla lapide e si stiracchiò la schiena, flettendosi poi un paio di volte sulle ginocchia, che scricchiolarono il loro dissenso per quell'operazione ginnica cui non erano abituate.
“Mi cercherò un lavoretto part-time. - Disse semplicemente, asciugandosi poi gli occhi con la manica del Nero Mantello - Così, tanto per arrotondare.”
Shanael, l'Arcangelo Orgoglioso, batté le mani insieme e fissò la Morte con gli occhi che rilucevano di lacrime di commozione. “Oh Morty! - Esclamò, prendendole le mani tra le sue e stringendole forte - Non avrei mai pensato di sentirti dire, un giorno, che hai voglia di lavorare! Tu, che ultimamente lavoravi addirittura tramite Mortnet!”
Morty fece spallucce e simulò un mezzo sorriso, poi si tirò il cappuccio sui capelli castani e si strinse nei lembi del mantello; usò l'effetto dissolvenza per recarsi al Centro per l'Impiego - il fatto che non avesse considerato che era chiuso era del tutto normale, per Lei, che non dormiva mai - e lasciò Shanny da sola, seduta sulla tomba decorata con la statua-autoritratto di Morty a notare che, da quando se n'era andata, anche le condizioni climatiche del Nero Cimitero erano tornate ragionevolmente ottime come ci si aspetta da una notte - anche se buia e tempestosa - di Luglio.
*
L'idea le era ronzata in testa la prima volta che si era trovata senza denaro, quando Shanny aveva tirato fuori il gigantesco tomo del “Piano di Economia Monetifera in ambito Mortistico”.
Gli Angeli dell'Apocalisse, impegnati dai tempi dei tempi - nel senso letterale del termine - con i preparativi per la fine del mondo, dovevano pur aver bisogno di un aiutante.
Si addentrò nei meandri degli uffici sotto la direzione del Sommo Capo e, grazie ai cartelli segnaletici, trovò l'ufficio che stava cercando; era disposta anche a lavorare senza contratto, pur di incrementare quel poco stipendio che guadagnava.
La porta era aperta e da dentro proveniva uno strano e fastidioso ronzio; Morty si affacciò e si azzardò a bussare con timidezza.
“Ehm, è permesso?” Domandò.
Quattro paia di occhi si voltarono a guardarla con fare sorpreso. La più sorpresa, però, fu Morty, che si trovò in un ufficio pieno di computer, stampanti, cavi, cavetti, gruppi di continuità e altri ammennicoli informatici.
Forse aveva sbagliato ufficio.
“No, scusate, non stavo cercando voi.” Disse, voltandosi per andarsene e trovandosi davanti la targhetta con su scritto “Angeli dell'Apocalisse - Informatica”.
Non aveva sbagliato ufficio. Decisamente no.
Si voltò di nuovo e sospirò affranta.
“Stavo cercando gli Angeli dell’Apocalisse, in realtà. - Iniziò tormentandosi le mani congiunte davanti a sé - Solo che non mi aspettavo… - fece una pausa - questo, ecco.”
Uno dei quattro Angeli annuì comprensivamente. “Capisco che possa essere difficile da accettare, ma credimi… ehm, come ti chiami?”
“Morte.” Rispose lei, mentre la tristezza che la pervadeva quando non veniva riconosciuta minacciava di farla piangere.
L’Angelo annuì. “Credimi Morte, è molto meglio così.”
La Nera Signora entrò e si sedette su una sedia rossa girevole, abbandonandosi contro lo schienale. “Ma cosa è accaduto? - Domandò - Io pensavo che i preparativi per la fine del mondo impegnassero tutto il vostro tempo.”
Un altro dei quattro Angeli dell’Apocalisse - non si sa quale perché i loro nomi non sono citati né nei testi sacri né in quelli profani - fece spallucce.
“Vedila così, giovane amica: - disse - dopo una vita immortale passata ad appendere festoni, comprare bibite gassate e farcire panini e focaccine, ci siamo stancati di preparare una festa che chissà quando si farà.”
“E così abbiamo fondato un Ufficio Informatica che amministri Mortnet e che gestisca tutti i problemi di hardware e software del Mondo Riflesso.” Concluse uno dei due che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
La Regina dei Cimiteri, inspiegabilmente, si sentì solidale e si ritrovò ad approvare la loro scelta; del resto, Lei era un’eternità - letteralmente parlando - che faceva sempre lo stesso mestiere.
Affranta, sospirò. “E io che volevo chiedervi se potevo darvi una mano… - Mormorò, poi si alzò in piedi e si avvicinò alla porta - Be’, in ogni caso è stata una piacevole conversazione.” Concluse, poi dette loro le spalle e fece per andarsene, ma l’ultimo Angelo che non aveva parlato la trattenne per lo scheletrico polso.
“Aspetta, - le disse - forse possiamo trovarti qualcosa da fare comunque.”
“Già, - continuò un altro - abbiamo un sacco di lavoro anche qui.”
“Per l’appunto ci serviva una donna delle pulizie. - Disse ancora il terzo - Guarda il caos che alberga in questo ufficio.”
“Oppure, - disse infine l’ultimo - puoi sempre studiare informatica e darci una mano con la gestione di tutta la rete.”
Gli occhi della Signora dei Trapassati (prossimi e remoti) si riempirono di lacrime e Lei congiunse le mani davanti al volto, emozionandosi di fronte alla somma magnanimità dei quattro Apocalittici Angeli - che le ricordavano vagamente Shanny, anche se non avevano le ali.
“Io voglio solo lavorare! - Esclamò - Non mi importa cosa mi facciate fare, purché mi diate dei soldi in cambio.”
A quelle parole gli Angeli si rabbuiarono. “Non possiamo farti un contratto.” Dissero due di loro all'unisono.
”Già, - continuò quello che sembrava il capo - siamo degli umili dipendenti anche noi, per il contratto devi rivolgerti al Signor Server.”
“Signor Server?” Domandò Morty inarcando le sopracciglia. L’ultimo dei tre fece spallucce. “Il Sommo Capo, - rispose - noi lo chiamiamo così perché è a tema col nostro nuovo lavoro.”
Milady Distruzione annuì con fare comprensivo. “Capisco, - disse infatti - ma comunque io ho già un contratto col Sommo Capo, non me ne serve un altro. Mi va bene lavorare anche senza.”
Gli Angeli spostarono i loro occhi su di lei e fissarono il Nero Mantello, poi si guardarono vicendevolmente per osservarsi le tuniche interamente nere che indossavano e annuirono mestamente.
“Che abusivamente sia…”
E fu così che la Nera Signora iniziò a lavorare... al nero.
*
La Principessa Splatter del Torrione fece la sua delicata comparsa nell’attico dell’Angelo Arricchito, sbuffando sonoramente e imprecando tra i denti contro l’idiozia collettiva dei suoi colleghi centralinisti, maledicendoli tutti mille e mille volte.
Si sedette sul divano di Shanael e incrociò le braccia sotto il seno; l’Angelo Inciampato, però, non la degnò di uno sguardo e continuò a sfogliare la rivista di scarpe alla moda che teneva tra le mani.
Princy sbuffò e cambiò posizione, accavallando le gambe davanti a sé; nuovamente non fu considerata.
Sbuffò più forte e si mosse di nuovo, poi, vedendo che l’Angelo Concentrato non la stava ancora considerando, picchiò forte sulla rivista fino a farla cadere dalle mani di Shanny, che soltanto allora guardò la Principessa Splatter come se non l’avesse affatto notata.
“Ciao Disturbo della quiete pubblica, - le disse infatti - avevo provato a ignorarti, ma dovevo aspettarmelo che non me l’avresti permesso.”
“Maremma budella, Shanny, non è il momento di fare la simpaticona! - Sbottò - Morty è impazzita.”
Shanael, l’Angelo Disperato, alzò gli occhi al cielo. “Di nuovo?” Domandò esasperata.
Princy annuì con foga. “Sì, - rispose - devi vederla, altrimenti non prenderai sul serio la gravità del fatto.”
Shanael fece spallucce. “Cosa mai ci potrà esserle successo di così grave? - Domandò - Non si ammala, non si ferisce, non soffre fisicamente e non muore neanche. Devo dire altro?”
La Principessa Splatter imprecò sonoramente e si alzò in piedi, prendendo l’Angelo Sbigottito per un polso e trascinandola via con sé.
Quella volta Morty era davvero grave e prima Shanny se ne fosse resa conto, meglio sarebbe stato.
Quando arrivarono al Cimitero di Lady Morte, tutto era immerso nella penombra, nonostante fossero le cinque del pomeriggio e fosse piena estate.
Shanny, di fronte a quello spettacolo, si sentì solidale col “maremma budella” menzionato poco prima da Princy.
Le due superarono il Nero Cancello, che cigolò per salutarle amichevolmente.
“Anch'io voglio una porta di casa che saluta!” Esclamò Princy mettendo il broncio.
Shanael sbuffò e le afferrò il braccio, sostenendovisi per non cadere - dato che aveva lasciato il suo utilissimo treppiede a casa. “Princy, tu hai Desdy che dà della troia o dell'imbecille a chiunque entri.”
“Ma Desdy non saluta mica. - Rispose - Dimostra il suo affetto e la sua gioia nell'avere degli ospiti con l'unico modo che conosce.”
L'Angelo Scioccato alzò gli occhi al cielo - rischiando un capitombolo.
“E chi gliel'ha insegnato questo adorabile metodo?” Domandò ironicamente.
“Ovviamente io.” Rispose Princy, mentre gli occhi azzurri-viola-verdi-dorati-argentati-screziati di fucsia si accendevano di una scintilla di puro e divertito sadismo.
Shanny preferì non rispondere e si fermò davanti alla lapide di Morty, su cui però Lei non era seduta.
Si voltò verso Princy e la guardò con un sopracciglio inarcato. “Be'? - Le domandò - Dove sono la depressione, l'angoscia, la disperazione e il voglio morire?”
Princy fece spallucce. “Non ci sono!” Disse risolutamente.
“Non ci sono?” Domandò Shanael, l'Angelo un po' Preoccupato, rendendosi conto che, in effetti, Morty non era depressa e non era seduta sulla lapide dell'angoscia.
“Eh no, - rispose Princy - non ci sono.”
“E Mortyna dov'è finita?” Chiese Shanny, sentendosi mancare il terreno sotto i piedi - e quella volta non perché stesse cadendo.
“Seppellita nella Bibliocripta. - Disse Princy - Sta studiando.”
Quello fu troppo.
Shanny, sconvolta oltremisura, si sedette sulla tomba di marmo.
“Niente piagnistei, niente deliri da voglio morire, niente lacrime... e studio? Libri? Istruzione?” Domandò con la voce fattasi stridula dall'incredulità.
Princy annuì. “Se vuoi andiamo a controllare, - le disse - ma non cambierà le cose. - Fece una pausa e guardò Shanny con la sua solita faccia angelica - Te l'avevo detto che questa volta era grave.”
“Abbiamo perso la nostra Mortyna...” Iniziò Shanael mentre gli occhi le si riempivano di lacrime e il labbro inferiore tremulava nel vano tentativo di trattenere il pianto.
Princy sbuffò e sguainò la sua fida mannaia dal fodero legato in vita, puntandola poi verso il viso dell'Angelo Angosciato.
“Anche tu no, eh! - Esclamò muovendo l'arma arrugginita dal sangue mai lavato su e giù - C'è già Mortyna che piagnucola! Mi rifiuto di sopportarne due, di lagnone. Io dissento!”
Proprio in quel momento di tristezza generale, Morty sbucò dal loculo che fungeva da ingresso della Bibliocripta facendo sobbalzare di orrore le due amiche.
Non che Morty fosse mai stata amante della moda o che curasse la sua persona in maniera maniacale, ma ciò che Shanny e Princy videro aveva dell'assurdo: i capelli erano raccolti in due trecce scarmigliate e sul naso era calato un paio di occhiali dalle lente enormi, un grosso libro pieno di calcoli e statistiche in mano; il mantello le ricadeva scompostamente sulle spalle e sembrava più stinto e sporco di sempre.
Princy si portò le mani al volto e strillò, sconvolta oltre ogni dire.
“Accidenti a quel cretino stupido testa di minchia che ha trasformato la mia Mortyna in una Nerd!” Gridò.
Shanael, l'Angelo Sconvolto senza possibilità di ritorno, rischiò uno svenimento, che però riuscì a evitare ripetendosi mentalmente il mantra “almeno si fa una cultura”.
La Nera NerdSignora alzò il naso dal libro e le guardò con aria stupita.
“Oh, - disse, sinceramente sorpresa - non vi avevo sentite arrivare.”
Princy lasciò cadere sulla ghiaia del Cimitero la mannaia e le si avvicinò, prendendola per le spalle e scuotendola forte avanti e indietro.
“Mortyna, torna in te, porca maiala! Chi è quel figlio di troia nato d'un cane che ti ha fatto questo? Chi ha osato, dopo tutto il tempo che ho impiegato a insegnarti a prenderti cura almeno dei tuoi capelli? CHI?” La voce le divenne stridula per l'isteria sull'ultimo “chi”.
Morty chiuse il libro e lo ripose sotto il braccio ossuto come se niente fosse successo.
“Princyna, la tua ossessione per l'aspetto fisico è malsana. - Sentenziò - È come siamo dentro che conta.”
A quelle parole sia la Principessa Splatter che l'Angelo Basito spalancarono gli occhi e la bocca; rimasero così, immobili per una manciata di secondi, sotto lo sguardo estremamente serioso e impassibile della Nera NerdSignora dei Morti, poi Princy si voltò e guardò Shanny con gli occhi pieni di lacrime.
“Che cosa angosciante. - Disse - È seria, intelligente e si sta acculturando.”
“Non si lagna, non frigna e non vuole morire.” Replicò l'Angelo Disperato in preda alla - per l'appunto - disperazione.
“Non ce la faccio a vederla così, Shanny.” Continuò Princy.
“Io neanche.” Rispose l'Angelo Angosciato.
“Eliminiamola! - Esclamò Princy, facendosi stranamente (ma neanche poi troppo) più felice - È la soluzione migliore per evitare che soffra.”
Shanny fece per risponderle, ma Morty la precedette e prese la parola.
“Non posso morire, io. - Sentenziò altezzosamente, poi si incamminò verso di loro e si fermò soltanto quando le ebbe superate di un passo - E ora, se permettete, me ne vado al mio lavoro part-time.”
E così dicendo la Nera NerdSignora si strinse nel mantello e scomparve nel nulla.
Quando se ne fu andata, Princy e Shanny si scambiarono un'occhiata preoccupata.
“Avevi ragione, Prin. - Disse l'Angelo Sconsolato - Questa volta è grave davvero.”
La Principessa Splatter annuì. “La mia offerta di provare a eliminarla per porre fine alle sue (e nostre) sofferenze è sempre valida.” Disse.
Shanny sbuffò. “Possibile che tu pensi sempre a quello? - Domandò irritata - Sei peggio di un maschio in astinenza sessuale.”
Princy assunse un'espressione compiaciuta, poi si fece pensierosa. “Secondo me, se le diamo un paio di scossettine con la mia nuova sedia elettrica, torna in sé.” Concluse infine.
Shanael scosse il capo. “Sarebbe la volta buona che ce la giochiamo definitivamente.” Rispose con cinismo.
Calò il silenzio nel Cimitero e le due rimasero immerse nei loro pensieri per un tempo che parve infinito, fino a che Princy non si riscosse e schioccò le dita. “Shanny!” Esclamò.
“Oh?” Rispose l'Angelo Sorpreso.
“Qual è l'ultima laurea che hai preso?” Domandò la Principessa Splatter sfregando le mani.
“Alchimia applicata alla medicina Mort-Animistica.” Replicò l'Angelo Plurilaureato, mentre un terrificante presentimento prendeva possesso della sua psiche.
La Principessa, di fatti, sogghignò perfidamente - e quando sogghignava perfidamente erano guai seri - e le prese una mano tra le sue.
“Ecco! - Esclamò ancora - Tu sei un'alchimista, io ho il mio adorato laboratorio segreto iperaccessoriato... Troviamo una cura per Mortyna! Così tornerà normale... come prima, insomma.”
L'Angelo Allettato dalla possibilità di fare esperimenti con la sapienza conferitale dalla nuova laurea ci pensò un istante, poi assentì.
“E sia. - Disse - Spero solo che la cura non preveda sacrifici umani o smembramenti di poveri cadaveri innocenti.”
Princy scoppiò a ridere in maniera sadica e, nella sua risata, l'Angelo Terrorizzato fu sicura di sentir riecheggiare un tetro “ma anche sì”.
*
Fu un duro lavoro, quello che vide impegnate la Principessa Splatter e l'Angelo Alchemico nel laboratorio segreto del Castello Splatter/Goth; un lavoro che pareva destinato a fallire o a dare risultati infruttuosi, ma che si rivelò sorprendentemente riuscito.
La cura fu sperimentata su Desdemona del Torrione, che, nonostante fosse una cocorita volgare come uno scaricatore di porto ligure, non appena il liquido rosa shocking le fu infilato a forza nel becco iniziò a piagnucolare... tra un insulto e l'altro, s'intende.
A Princy e Shanny non restava che costringere la Nera NerdSignora a berlo a sua volta e l'avrebbero riportata alla normalità... come prima, insomma.
*
“No!”
Shanny immobilizzò Princy prendendola per un braccio prima che entrasse nell'Ufficio Informatica degli Angeli dell'Apocalisse - anch'essa Informatica - con la mannaia sguainata.
“Che c'è?” Le domandò infatti la Principessa in un sussurro.
“Voglio capire, prima.” Rispose l'Angelo Circospetto, tendendo l'orecchio per origliare.
“No! - Di nuovo - Sono finito sulla casella dei manifestanti della CGIL!”
“Io sono sul pontino accanto a ReteCablata che sputa.” La voce lagnosa di Morty.
Risate, poi ci fu il rumore di un oggetto morbido che colpiva qualcosa.
“Ahia! - Una voce maschile - Switch, perché non vai a infilarti qualcosa in uno dei tuoi buchi invece di tirarmi addosso MarcoCarta?”
Ancora risate.
La Principessa Splatter aggrottò le sopracciglia e fissò l'Angelo Sconvolto con un cipiglio carico di rimprovero. “Se tu mi avessi fatto entrare quando volevo io, - le disse sempre sussurrando - tutto ciò non sarebbe accaduto.”
Shanael fece spallucce. “Non sappiamo cosa stanno facendo, - rispose mormorando - magari non è niente di che.”
“Ma ci sono i manifestanti della CGIL!” Esclamò Princy, urlando questa volta.
All'interno dell'ufficio scese il silenzio.
“È stata Virus! - Esclamò un'altra voce maschile poco dopo - Virus ora parla anche da sola!”
Altre risate divertite, poi un “no!” strozzato.
“Che c'è Firewall?” La voce di Morty.
“Sono finito sotto il treno.”
Uno scoppio di ilarità di proporzioni quasi atomiche esplose nella piccola stanza e per Shanny divenne impossibile trattenere Princy, che, avendo immaginato quanto sangue poteva derivare da un uomo - o angelo che dir si voglia - finito sotto un treno, si era divincolata come se fosse indemoniata ed era piombata nell'Ufficio Informatica con gli occhi verdi-rosa-viola-dorati-sfumati di azzurro che brillavano di gioia.
“Dove? - Esclamò la Principessa Splatter in piedi in mezzo alla piccola stanza disordinata, guardandosi freneticamente intorno - Dov'è l'omino spiaccicato sotto il treno? E il sangue dov'è?”
Cinque paia d'occhi fissarono la donna di lilla vestita. “Non c'è né l'omino morto né il sangue, Princy. - Rispose poco dopo Morty, stupefatta dalla solita aggraziatissima entrata dell'amica - Stavamo solo giocando.”
“Uff. - Princy si afflosciò e si voltò verso la porta aperta - Shanny, non c'è nessun cadavere sanguinolento, ma in compenso ci sono Morty e quattro dei tuoi colleghi... vivi.”
Shanael sbucò da dietro lo stipite con un sorriso di circostanza dipinto sulle labbra. “Ehm, buonasera...” Mormorò al colmo dell'imbarazzo, inviando telepaticamente a Princy messaggi d'odio e rabbia che lei, chiaramente, ignorò.
La Nera NerdSignora incrociò le braccia sotto il seno, guardandole con un cipiglio severo. “Be'? - Domandò - Cosa ci fate qui?”
Princy fece spallucce e guardò l'altra con sguardo innocente. “Siamo venute a curarti, Mortyna. - Le disse - Shanny e io abbiamo lavorato per farti tornare normale... come prima, insomma.”
Morty inarcò maggiormente il sopracciglio. “Ma io sono sempre la stessa. - Rispose - Sto solo lavorando perché devo guadagnare dei soldi.”
“Oh. - Disse Princy guardando gli Angeli dell'Apocalisse Informatica - Capisco.”
Shanael, l'Angelo che nel frattempo era andata in un angolo a fare indicini, alzò la testa verso la Principessa Splatter e sospirò. “No, Princy, non hai capito. - Le disse - Morty non si sta prostituendo.” Nell'udire quell'ultima parola i quattro angeli, che erano di sesso maschile, si sentirono chiamati in causa.
“Chi si prostituisce?! Dove?!” Esclamò uno dei quattro, beccandosi in testa un rotolo di carta igienica da un altro dei suoi compagni.
“Switch! E basta col tirare il povero MarcoCarta addosso a tutti!” Gli disse poi, massaggiandosi la parte offesa del cranio.
Morty sospirò. “Sedetevi, - disse, poi si guardò intorno per individuare due sedie nell'immenso disordine che regnava nell'ufficio, senza però trovarlo - da qualche parte.”
Princy si sedette sul pavimento, mentre Shanny, l'Angelo Schifato, si sedette sul bordo di una delle tre scrivanie.
“Qui non si prostituisce nessuno, - iniziò Morty - amministriamo solo la rete informatica. Loro sono i miei colleghi nonché superiori. Lui è Firewall, - disse indicando uno degli angeli - quello che ha MarcoCarta in mano come se fosse un proiettile è Switch, e quei due sono i gemelli CavoDiRete e ReteCablata. - Concluse indicando gli ultimi due angeli rimasti. - Io sono Virus, ma non ho ancora capito perché; non sono ancora arrivata a studiare la parte del manuale che parla di questo.”
L'Angelo che iniziava a capire e la Principessa Splatter annuirono, entrambe ignorando i quattro Angeli dell'Apocalisse Informatica che ridacchiavano nella stanza, compiaciuti della genialità del soprannome a tema affibbiato alla Nera Signora.
Lei si schiarì la voce e continuò. “Il rotolo di carta igienica è MarcoCarta e quello - indicò una lavagnetta con sopra geroglifici incomprensibili - è il Gioco dell'Oca con il quale ci dilettiamo quando non abbiamo nulla da fare.” Concluse.
L'Angelo Plurilaureato, che aveva anche una laurea in giochi da tavolo e di società, inarcò un sopracciglio. “Non somiglia a un Gioco dell'Oca. - Disse - A me sembra solo una schifezza.”
L'Angelo denominato CavoDiRete si alzò di scatto dalla sedia, puntando l'indice contro Shanael.
“Tu non capisci!” Esclamò con enfasi.
“Già, non puoi capire. - Gli fece eco il gemello, ReteCablata - Lavorare nel Comune del Mondo Riflesso è talmente snervante che uno deve trovare degli espedienti per evadere.”
“Inizialmente, - continuò Switch, passandosi MarcoCarta da una mano all'altra - avevamo iniziato a dilettarci prendendo in giro Virus.”
“Ma lei piangeva.” Concluse Firewall, sedendosi davanti al suo portatile personale, in quanto lui era l'unico Angelo dell'Apocalisse Informatica cui il Signor Server avesse fatto firmare un contratto a tempo indeterminato. Shanny e Princy annuirono mestamente, sentendosi solidali con quei poveri quattro angeli che si erano dovuti sopportare le lagne della Nera EmoSignora.
“Noi continuavamo ad annoiarci, però. - Riprese CavoDiRete - E quindi io e mio fratello abbiamo creato un diversivo.”
“E il Gioco dell'Oca Gay è nato!” Concluse Switch, scagliando MarcoCarta addosso a Princy e rischiando di essere trucidato e smembrato da quest'ultima, permalosa e suscettibile al punto giusto.
“Be', - disse Shanael, l'Angelo Imbarazzato, non appena vide che la lite era stata sventata - a questo punto possiamo andare.”
Princy annuì e mise il broncio, sospirando affranta. “E pensare che avevamo lavorato così tanto...”
Shanny alzò gli occhi al cielo. “Io ho lavorato tanto, tu più che altro funzionavi come combina-disastri alchemici.”
Princy le scoccò un'occhiata di rimprovero. “Uff, Shanny, come sei pesante! - Esclamò - Sembri Egocentrismo, quando stai sempre lì a puntualizzare.”
“E tu hai la grazia di Obesità, Princy. - Disse l'Angelo Offeso facendo spallucce - Quindi non polemizzare.”
La Principessa Splatter borbottò qualche offesa tra i denti, poi si girò verso Morty, ancora impassibile davanti al Gioco dell'Oca Gay.
“Allora, andiamo?” Domandò.
La Nera NerdSignora scosse il capo e si posizionò il cappuccio sui capelli.
“Ma anche no, Princy. - Rispose - Io lavoro qui, ormai.”
La Principessa Splatter spalancò la bocca per lo stupore. “Come no?”
Morty negò per la seconda volta. “Non la faccio più la Mietitrice d'Anime.”
A quelle parole l'Angelo, che si era alzato in piedi, cadde a terra.
“Ma che dici? - Domandò quando si fu rialzata - Non ti rendi conto dell'assurdità che hai detto?”
Lei fece spallucce. “Ma Shanny, scusa, perché dovrei fare un lavoro deprimente come ammazzare la gente? Qui ci sono gli Angeli dell'Apocalisse Informatica che mi prendono in giro, c'è il Gioco dell'Oca Gay e MarcoCarta. Mi diverto. - Fece una pausa d'effetto - E non piagnucolo neanche più.”
“E chi ci penserà a svolgere il tuo lavoro?” Domandò Princy con una strana luce negli occhi.
“Se lo vuoi, prenditelo. - Le rispose Morty - Però il Secolare Trabiccolo non te lo posso dare.” Concluse.
Shanny, per la seconda volta, cadde a terra da ferma.
“Che fine ha fatto quel povero aggeggio?” Domandò non del tutto certa di voler conoscere la risposta.
I quattro Angeli dell'Apocalisse Informatica alzarono un indice verso il soffitto.
“L'hai murato vivo?” Esclamò l'Angelo Inorridito con voce stridula.
“No. - Rispose Morty facendosi seria - L'abbiamo installato sul tetto del Comune per fare da antenna.”
A conferma delle sue parole, Firewall accese una piccola radio da cui iniziò a diffondersi una musica truzza all'inverosimile.
“Dobbiamo ancora sintonizzare correttamente le stazioni che ci facciano ascoltare musica decente.” Si giustificò ReteCablata facendo spallucce.
Il silenzio calò nel piccolo Ufficio Informatica del Mondo Riflesso, rotto soltanto dalla musica schifosamente truzza che si diffondeva nell'aria.
“Shanny?” Chiamò Princy poco dopo, mentre gli Angeli Informatici e Morty erano tornati a occuparsi di Mortnet e di tutto quanto c'era di elettronico nel Mondo Riflesso. “Oh?” Rispose l'Angelo Stordito e vagamente Inquietato, voltandosi per guardarla.
“Ma questo non è il primo singolo di Willy? Il TruzzMegamix di TruzzDj?” Chiese ancora la Principessa Splatter, rabbrividendo tra sé.
L'Angelo Inquietato annuì. “Sì. - Disse - E ora capisco come mai a Morty è venuta una nuova crisi d'identità. - Sospirò - Bei tempi quelli in cui correva nuda a cavallo di un cervo e si faceva chiamare Fonty.”
Princy annuì, poi afferrò Shanny per un braccio. “Al laboratorio! - Esclamò, trascinandola via in malo modo - Troviamo un'altra cura per questa nuova crisi d'identità di cui la nostra Mortyna non è consapevole.”
... Come se Morty fosse mai stata consapevole delle sue crisi d'identità, pensò Shanny mentre la Principessa Splatter la trascinava via verso il Castello Splatter-Goth.
“Shanny?” La Principessa Nicoletta del Torrione si voltò e osservò l'amica con gli occhi blu-verdi-celesti-indaco tendenti al rosso sangue colmi di smarrimento.
“Oh?” Rispose l'Arcangelo Inciampato e ovviamente (de)caduto altrettanto smarrita.
“Ma siamo sicure di essere nel Cimitero giusto? - Chiese di nuovo la Principessa - Non è che Willy ha ucciso Morty e ha preso possesso del Nero Cimitero?”
Shanny sbuffò. “Morty non può morire neanche se ha una crisi d'identità, Princy. - Rispose seccamente - E poi non ci sono palle stroboscopiche appese a statue e lapidi. Non è sicuramente opera di Willy.”
“E allora chi è stato a ridurre così questo posto? - Domandò ancora Princy - C'è il sole, fa caldo, non piove... dove sono finiti il buio e la tempesta? Il freddo dell'inverno perenne?”
Shanael, l'Angelo che non deteneva di certo ogni verità del cosmo, sospirò. “Non ne ho idea, Prin. - Disse - Ma tutto questo c'entrerà con gli Angeli Informatici e la nuova crisi d'identità di Morty.”
“Per la quale non abbiamo trovato una cura.” Fece eco la Principessa Splatter con disappunto.
“Non l'abbiamo trovata perché non esiste. - Rispose seccamente Shanny - Per questo motivo devo usufruire di qualche libro della Bibliocripta di Morty: per verificare alcune delle mie supposizioni e trovare un rimedio.” Concluse dall'alto della sapienza ottenuta grazie alla laurea in Psicologia delle Entità Personificate.
Percorsero gli ultimi metri di sentiero che le separavano dalla Bibliocripta in religioso silenzio, finché un rumore mai udito giunse alle loro orecchie; era il suono gradevole di due chitarre.
Shanny inorridì e Princy si portò le mani al volto con sgomento.
“Shanny! - Esclamò con voce inquietata - Cosa mai abbiamo fatto di male nella nostra vita per meritarci Mortyna?”
L'Arcangelo Tediatissimo sospirò. “Non so neanche questo, ma preferisco riavere la Nera EmoSignora che tenere la NerdSignora.”
E così dicendo si nascose dietro una lapide, trascinandosi dietro anche la Principessa Splatter.
Davanti ai loro occhi, infatti, c'era Morty... anzi no, Virus seduta su un tronco di legno appoggiato al suolo; altri due tronchi erano stati messi a mo' di cerchio e, in mezzo a essi, era stato acceso un fuoco. Assieme a Virus erano seduti i quattro Angeli dell'Apocalisse Informatica, due dei quali stavano suonando musica da falò sulla spiaggia con le chitarre, al ritmo della quale gli altri due Angeli e Virus ondeggiavano con aria trasognata.
L'Angelo Terrorizzato trattenne Princy per il bordo del vestito verde pastello tutto trine che indossava e scosse il capo, facendo un muto cenno di diniego e indicando poi con l'indice laccato di bordeaux il loculo d'ingresso della Bibliocripta.
Sgusciarono furtivamente all'interno del loculo e si chiusero la porta alle spalle, tentando di non fare rumore.
Soltanto quando si avvidero che né Morty né i suoi quattro nuovi amici pallo-pennuti si erano accorti della loro losca intrusione, rilasciarono il fiato che avevano inconsapevolmente trattenuto.
“Mi sento una criminale.” Disse Princy portandosi una mano al petto ed esibendo una faccia affranta.
Shanny inarcò un sopracciglio con fare scettico. “Tu sei una criminale, Princy. - Replicò, poi accese i ceri che illuminavano l'ambiente - Al lavoro! - Esclamò - Cerchiamo un rimedio serio nel luogo da dove proviene tutta la nostra immortale sapienza!”
Princy, borbottando qualcosa di molto simile a “ma io non lo volevo”, seguì l'Angelo Acculturato nei meandri della Bibliocripta... e dopo circa dieci minuti, in cui Shanny si era immersa nella lettura di grossi tomi da circa settemila pagine ciascuno, già russava, profondamente addormentata.
*
“Eureka!”
Princy si svegliò di soprassalto e si alzò di scatto dalla poltrona su cui si era beatamente addormentata, portandosi una mano al cuore.
“Stramaledetta maremma budellaccia, Shanny, c'era proprio bisogno di urlare così?” Chiese con aria astiosa, fissando l'amica pennuta con gli occhi ridotti a due fessure.
L'Angelo psicologizzato chiuse di scatto il grosso tomo da circa ventimila pagine e si abbassò gli occhiali sul naso per regalare alla Principessa Splatter un'occhiata gelida.
“Sì.” Rispose lapidaria.
Princy alzò gli occhi al cielo con fare teatrale. “E per qual motivo?” Domandò in tono scettico.
Shanael sospirò e ripose il grosso libro - redatto da lei medesima dall'alto della sua laurea in Psicologia delle Entità Personificate. “Perché ho scoperto qual è la sindrome che affligge Morty e che ogni tanto la manda in crisi d'identità.” Rispose.
La Principessa Splatter fece per parlare, ma l'Angelo Inciampato la interruppe alzando una mano davanti a sé.
“E ho la cura.” Concluse con saccenza e un palese orgoglio nel tono della voce.
“Bene. - Rispose l'altra, poi il rumore di una lama sguainata si propagò nel silenzio della Bibliocripta - Chi c'è da ammazzare?” Domandò con un luccichio sinistro negli occhi verdi-azzurri-viola-rosa-argentati screziati d'ametista.
Shanny fece spallucce e si alzò dalla sedia, abbandonando la scrivania su cui troneggiavano libri di uno spessore quasi infinito.
“Noi nessuno.” Rispose semplicemente, abbozzando un sorriso a mo' di scusa.
Princy aggrottò le sopracciglia. “Come nessuno?” Chiese perplessa.
L'Angelo onniscente negò col capo. “Nessuno. - Rispose - È Morty quella che deve ammazzare.”
“Che paio di palle!” Esclamò Princy, riponendo la mannaia nel fodero agganciato alla cintura del vestito che, mentre dormiva, da verde pastello era diventato rosa fucsia.
L'Angelo Inciampato e ovviamente (de)caduto fece nuovamente spallucce. “È l'unico modo che abbiamo per riavere la nostra Nera EmoSignora.” Si giustificò, lisciandosi le piume delle ali.
Princy si fece pensierosa per alcuni istanti, poi sfoderò il suo miglior terrificante sorriso angelico. “E se invece la lasciassimo davvero così e, cercando il buono anche nelle disgrazie, uscissimo a ubriacarci per essercela tolta di torno una volta per tutte, con le sue pallose lagne, i suoi pallosi piagnistei e le sue pallose crisi d'identità?” Tentò, ricevendo in risposta un'occhiataccia da Shanny, che aveva passato circa tredici ore china sui libri della Bibliocripta per trovare la tanto ambita cura.
“Sbaglio o sei stata tu a coinvolgermi nel cercare una cura per le sue sofferenze?” Domandò infatti l'Angelo ingaggiato alzando un sopracciglio.
La Principessa Splatter si strinse nelle spalle. “Ma nella cura che avevo scelto io almeno si smembravano un po' di cadaveri in putrefazione. Questa è noiosa e pallosa e io non la volevo.”
Shanael rabbrividì al ricordo delle atrocità cui aveva assistito quando aveva messo al servizio dell'amica la sua laurea in Alchimia applicata alla medicina Mort-Animistica per creare il filtro piagnucolante - come l'aveva battezzato Princy.
“Comunque sia, - disse scacciando via il ricordo degli orrori visti e immaginati - questo è il fatto: Morty ha una crisi d'identità di cui non è consapevole. Lo sappiamo, ci conviviamo da quasi un'eternità con questo suo problema, ma almeno adesso sappiamo cos'è.”
“Cos'è?” Chiese Princy, lasciandosi ricadere seduta sulla poltrona foderata di tessuro bordeaux.
“Sindrome da mort-deficienza congenita.” Rispose l'Angelo psicologo.
“Per il pipi del diavolo! - Esclamò Princy portandosi le mani al volto - Morty ha l'AIDS!”
Shanny si esibì in una delle espressioni più tediate che aveva nel repertorio.
“No, Princy. L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita. - Disse lentamente, scandendo le parole come se stesse parlando a un bambino deficiente - Morty ha la Sindrome da mort-deficienza congenita, che è diverso.”
“Oh. - Disse la Principessa Splatter, guardando l'amica con uno sguardo che lasciava intendere quanto poco avesse capito - E perché?” Chiese, infatti.
Shanny sospirò di frustrazione. “Perché con l'AIDS si muore. Con la SMODEC si diventa solo più deficienti di quel che già si è.”
La Principessa annuì convinta e si esibì in un'espressione determinata, come se avesse capito tutto ciò che l'altra le aveva spiegato. Poi le sorrise angelicamente e Shanael rabbrividì.
“Shanny?” La chiamò - inutilmente - Princy.
“Oh?” Rispose l'Angelo, che in realtà non lo voleva sapere.
“Io non c'ho capito un caz...”
“NO!”
Shanny riuscì a zittire Princy appena prima che dicesse la Parola Tabù mettendole entrambe le mani sulla bocca. Quando la liberò, la Principessa sbuffò.
“Che palle! - Esclamò - Io voglio dire caz...”
“NO-OO!”
L'Angelo sconvolto riuscì a impedirle di nuovo di pronunciare la Parola Tabù, guadagnandosi un'occhiata mortale. Poco dopo la lasciò andare e Princy serrò le labbra in una smorfia d'odio.
“Pipi lo posso dire?” Domandò altezzosamente.
L'altra ci pensò un istante, poi annuì seriosamente. “Pipi si può dire.” “Ecco. - Princy si illuminò - Allora non c'ho capito un pipi, caz...”
“NO, NO e NO!”
Per la terza e, sperava, ultima volta, Shanny impedì che avvenisse l'irrecuperabile tappando la bocca della Principessa Splatter.
“Io c'ho provato.” Si giustificò la Principessa imbronciata quando l'amica la lasciò andare, stringendosi nelle spalle e facendo finta di controllarsi le unghie della mano destra - rigorosamente laccate di rosa pastello.
L'Angelo beneducato preferì non commentare e, battendo le mani, richiamò l'attenzione dell'amica.
“Orsù - disse, riprendendosi d'animo - andiamocene da qui. Ti spiegherò con cura il mio piano mentre andiamo a casa mia.”
E così dicendo varcò la porta della Bibliocripta seguita a ruota da Princy, entrambe sicure che in quel momento Morty... anzi no, Virus stava probabilmente dormendo e non c'era pericolo di incontrare quattro Angeli dell'Apocalisse Informatica vestiti da hippy che cantavano canzoni da falò.
*
Il piano di Shanny era facile e preciso: se avessero costretto la Nera NerdSignora a ricoprire nuovamente il suo ruolo, uccidendo qualcosa o qualcuno anche per sbaglio, Lei sarebbe tornata in sé e avrebbero riavuto Morty nuovamente attiva e senza crisi d'identità, anche se depressa.
La difficoltà consisteva nell'escogitare un modo per farla uccidere senza che lei si rendesse conto di ciò che stava facendo.
*
"Cavo! Rete! - Esclamò Virus intrecciando le dita delle mani e portandosele davanti al volto in preda all'emozione - Guardate che meraviglioso cucciolo di ornitorinco che c'è in mezzo alla strada!"
Rete Cablata, al volante di una Fiat Panda del secolo precedente - dotazione del Comune del Mondo Riflesso, del cui Ufficio Economato era responsabile Shanny, che vi applicava le basilari regole del risparmio -, accelerò e si diresse con un ghigno perfido verso il povero cucciolo indifeso che stava immobile sull'asfalto, mentre Cavo di Rete lo incitava ad andare più velocemente verso il compimento del destino che avevano scelto per l'ornitorinco.
"No! - Esclamò Viry, sciogliendosi la cintura di sicurezza - Non vi permetterò mai di uccidere quel poverino!" E così dicendo si lanciò dall'auto in corsa e riuscì a salvare il piccolo e tenero ornitorinco prima che quei due pazzi Angeli Informatici riuscissero a investirlo.
Dietro un cespuglio, Shanny imprecò tra i denti, mentre Princy esprimeva il suo dissenso per il fallimento del primo tentativo di curare Morty con eleganza, grazia e dolcezza.
"Maremma impestata e anche budella!"
*
"Oh no! Guarda che fila indecente alla cassa, Wally!" Esclamò Viry con un sospiro, appoggiando il cestino coi viveri per l'ufficio sul pavimento.
Anche Firewall sospirò e posò il suo cestino a terra, poi si sporse oltre la coda di minimo cinquanta persone che ostruiva l'unica cassa del supermercato.
"Oh porco mondo! - Disse poco dopo con disperazione - Ho visto perché c'è la fila così lunga, Viry! Una vecchina pluriottantenne sta pagando una spesa di 100,00 Euro con monetine da 0,1 centesimo. - La sua faccia assunse un'espressione più sgomenta - E ne ha contate solo venti!
" Il labbro superiore di Virus treò per l'ira rabbiosa che quelle penose scene le procuravano; per un istante pensò di ammazzare quella vecchia e tutte le persone che si erano accodate prima di lei, poi semplicemente sospirò e si sedette sul pavimento.
"Aspettiamo." Disse a Firewall, che l'aveva prontamente imitata.
Da dietro lo scaffale dei dolciumi ipercalorici, Shanny maledisse il giorno in cui Morty, per la prima volta, era stata presa da un attacco di SMODEC, maledicendo anche se stessa per aver sottovalutato il problema.
Princy, dal canto suo, si risparmiò imprecazioni e maledizioni solo perché era troppo concentrata a ingurgitare schifezze iperglicemiche, che l'avrebbero resa iperattiva e iperproduttiva per affrontare il prossimo tentativo.
*
"Swì, Swì! - Virus corse incontro a Switch e i suoi buchi, che stavano aggiustando un pc - Noi siamo amici, vero?"
Switch le sorrise bonariamente. "Ovviamente, Viry. - Le rispose - Non ci sarà mai niente in grado di rovinare la nostra amicizia.."
E proprio su quelle parole profetiche apparve la leggendaria Termosifone con le gambe, con un'espressione assassina dipinta in viso.
"Switch! - Tuonò col suo vocione da orco - Cosa stai facendo? Chi è questa femmina?"
Switch iniziò a tremare e chinò il capo. "Nessuno, oh mia regina. - Disse mestamente - Puoi insultarla quanto vuoi, tanto non la conosco nemmeno."
Fu così che il Termosifone antropomorfo iniziò a inveire offensivamente contro la povera e indifesa Virus, la quale poté solo iniziare a piagnucolare come ai vecchi tempi per gli insulti e per l'amicizia perduta.
Dal suo appartamento extralussuoso, Shanny imprecò per quanto aveva visto grazie alla webcam abusiva che aveva installato nell'Ufficio Informatica del Mondo Riflesso, mentre Princy esultava con entusiasmo a ogni nuovo, fantasioso insulto che il Termosifone con le gambe, sua amica d'infanzia e storica fidanzata di Switch, rivolgeva all'ex Nera EmoSignora, inconsapevole che la soffiata a Termy l'aveva fatta lei.
Per il suo bene, ovviamente.
*
E venne il gran giorno.
Quando Viry entrò in ufficio, i quattro Angeli dell'Apocalisse Informatica, corredati dallo stagista inutile - tale FloppyDisk, che non parlava, non salutava e non si muoveva mai dalla sedia dietro il pc di Firewall -, la guardarono e sorrisero.
"Bene Viry, - disse Firewall - Oggi è il tuo momento. Hai studiato, ti sei applicata, per noi sei pronta."
A quelle parole Cavo di Rete e Rete Cablata si spostarono e, sulla scrivania dietro di loro, Virus vide un computer tutto nero, con un'immagine della Morte come sfondo del Desktop e sul cui monitor spiccava in bianco il suo nome da informatica.
Gli occhi di Viry si riempirono di lacrime. "Come sono felice! - Esclamò piagnucolando per l'emozione - Vi voglio così bene che mi fa male il cuore!"
"Come minimo ora muori e ti levi da disturbare la quiete pubblica." Disse Cavo di Rete, scatenando l'ilarità dei suoi colleghi.
Virus gli riservò un'occhiataccia, ma non rispose, continuando ad ammirare il suo nuovo computer con adorazione.
Pigiò il tasto di accensione con un dito ossuto e attese che il sistema operativo - rigorosamente Open Source - caricasse; mise una mano tremante sul mouse e una sulla tastiera; avvicinò il puntatore del mouse all'icona di Firefox e, col cuore che le batteva all'impazzata nel petto, fece doppio clic per aprire il browser sulla gestione dei siti del Comune.
Fu un attimo infinito, poi, all'unisono, tutti i computer dell'ufficio si spensero con un poco rassicurante "bip", e con loro si spensero anche tutti i server che reggevano la rete del Mondo Riflesso, destinati a non accendersi mai più.
Virus guardò per primo FloppyDisk, che non si era accorto di niente perché stava inviando un sms col cellulare, poi spostò lo sguardo su Switch, che si era portato le mani alla testa e aveva assunto uno sguardo disperato. Si voltò poi a guardare Rete Cablata e Cavo di Rete, che stavano tentando di trattenere le risate e, per ultimo, guardò Firewall, amministratore della defunta rete globale e dei furono server, il quale aveva sviluppato un tic nervoso all'occhio destro nell'ultimo minuto.
"Ops." Disse solo, esibendosi in un terrorizzato e al contempo imbarazzato sorriso di scuse, che però non le fu d'aiuto.
Dall'appartamento iperlussuoso di Shanny, l'Angelo allibito e la Principessa Splatter si scambiarono un'occhiata incredula.
"Non ci posso credere." Esordì Shanael sinceramente perplessa.
Dopo tutte le loro fatiche, che Morty potesse tornare alla normalità da sola era inconcepibile, nonché una presa in giro per loro che si erano date così tanto da fare per lei.
"Che vuoi farci, Shannì, - disse Princy, stringendosi nelle spalle - si vede che era destino."
*
"Tutto è bene ciò che finisce bene." Sentenziò Shanny agitando il ghiaccio nel bicchiere di Negroni, facendolo tintinnare.
"Tutto è bene ciò che finisce in pene, vorrai dire." La corresse Princy con un gesto disinvolto della mano.
Shanny alzò gli occhi al cielo, esasperata.
"Quello che è." Disse bruscamente.
Calò il silenzio, interrotto solo dal risucchio della cannuccia di Princy che stava bevendo avidamente un drink di veleno di Vedova Nera e Gin.
"Certo che Morty l'ha presa proprio male, - iniziò l'Angelo rilassato poco dopo - credevo che avrebbe reagito meglio al ritorno alla normalità."
Princy fece spallucce. "Secondo me, l'unica cosa che ha preso male è il non poter più stare in mezzo ai caz..."
"NO!!!" Shanny lanciò un cuscino del divano contro la Principessa Splatter per impedirle di pronunciare la Parola Tabù.
"Minchie, - si corresse Princy - volevo dire minchie."
L'Angelo Inciampato si fece pensieroso, poi annuì. "Minchie si può dire."
Di nuovo calò il silenzio, poi la Principessa Splatter sospirò.
"Secondo te è ancora lì, vero?" Domandò all'amica pennuta.
Shanael annuì e, scostando una tenda col telecomando - perché a casa sua tutto era rigorosamente elettronico, pure le tende -, diresse lo sguardo verso il Nero Cimitero di Morty.
Sul cielo sopra la dimora della Nera EmoSignora, aleggiavano segnali di fumo luccicanti prodotti con il fumo allucinogeno di Princy, che recitavano scuse e richieste di umile perdono. Sempre le stesse, da due settimane.
Chiuse la tenda e sospirò, alzando gli occhi per osservare il soffitto.
"Poverina..." Bisbigliò.
"Vorrai dire cretina." La corresse Princy, imitandole la posizione.
Shanny sbuffò e fece un gesto secco con la mano. "Quello che è."
E vissero tutti felici e contenti.
Tranne Firewall, che dovette lavorare per due mesi giorno e notte per ripristinare la rete del Comune del Mondo Riflesso, facendo ore di straordinario indicibili - non retribuite.