Come richiesto da
solarial e
melantomon nel
precedente post:
Notti d'estate per
melantomon.
Una voce, un sogno, un'ombra che si allontana. Per Sabrina l'alba è un momento speciale, tra il sogno e la realtà. E forse un'alba come questa la porterà a scoprire cos'è la felicità?
Qui lo dico e qui lo nego: Notti d'estate nacque quando decisi che era arrivato il momento di dimenticare il mio primo grande amore (con cui non era mai successo niente, che mi ha sempre considerato una semplice compagna di classe, ma per cui sono morta dietro per ben quattro anni - sì, sono una difficile all'innamoramento, ma anche a dimenticare! - Ma non rivanghiamo queste cose, che è meglio). Ci misi quasi un anno a scriverla tutta, ma il risultato, allora, mi piacque. E considerando la mia età allora, mi piace parecchio ancora, a ripensarci.
La verità è che io l'idea di due ragazzi che si incontrano prima in un sogno e poi nella realtà l'avevo da tempo. Ci scrissi anche una cosa su - breve e orrenda, tra parentesi - che però mi fece schifo dopo due nanosecondi: personaggi banali, senza evoluzioni e nient'altro; in pratica, c'erano solo loro due e basta.
Credo che fu un altro viaggio a darmi l'idea giusta. Ci avevo pensato parecchio, all'ambientazione, ma, dato che era estate, mi era venuta in mente l'idea che una ambientazione estiva non sarebbe stata male. Una mia amica, alle medie, mi parlava sempre del suo gruppo e io ero un po' invidiosa, perché non ho mai avuto niente del genere.
La creazione del personaggio di Alessandro è stata quella più complessa, ma è quella che ha dato il la alla storia e di cui sono più orgogliosa. In realtà, la base è stata Akito di Kodomo no Omoccha (Rossana), (che in quel periodo stavano trasmettendo) sia per caratterizzazione, sia per descrizione; tuttavia, il momento in cui ho VISTO davvero il personaggio che avrei voluto creare, ero a Latina - un altro viaggio, sì - e mi ero fermata un attimo a cercare le cartoline. Ed ecco che, vicino a una vetrina, lo vidi. Era un ragazzo IDENTICO a quello che volevo creare io; aveva la stessa espressione triste, come se il mondo gli avesse inferto di tutto. Esattamente quella che volevo per il mio personaggio. Tornai a casa, iniziai a scrivere, e smisi sei mesi dopo.
Il nome invece l'ho scelto perché semplicemente lo adoro: Alessandro Magno, Alessandro Manzoni... e poi adoro il suono della dentale e della liquida vicini! *_*
Sabrina invece è un personaggio che ho creato basandomi su me stessa: lei era innamorata di MIchele (perché Michele come nome? Perché questo nome lo trovavo perfetto per l'amico suddetto che mi piaceva! XD) da anni, ma è solo con l'arrivo di Alessandro che matura e cresce, staccandosi dai suoi amici. In realtà, io non sono mai stata così legata ai miei amici, ma una cosa è vera: come Sabrina, anche io sentivo il bisogno di qualcuno che mi volesse bene, accanto a me, che mi considerasse davvero importante. Avevo un disperato bisogno di fiducia in me stessa, quella che mi è sempre mancata, allora come adesso, anche se ora per ragioni diverse. Per la cronaca: il nome l'ho preso dal calendario, ed è il primo che ho trovato decente, dopo una serie che ho scartato per diversi motivi.
Michele è esattamente come il mio amico. Per fortuna non ha provato niente del genere. Perché gli ho fatto passare di tutto e di più? Non lo so. Forse perché, per essere così legati, dovevano avere qualcosa di veramente forte che li tenesse uniti.
Valeria è un personaggio che secondo me ho sfruttato male, con ottime potenzialità per essere una stronza migliore di quello che è stata. Spero di riuscire a creare qualche bel personaggio, anche basandomi su di lei. Il nome è venuto spontaneo, forse perché non mi piaceva. XD La descrizione anche. XD
Valentina è nata così per una serie di ragioni: in realtà, il suo rapporto con Sabrina l'ho fatto in onore dell'amicizia che mi legava alla mia migliore amica delle medie, che poi ho perso di vista. Il nome l'ho dato perché mi piace, ma anche perché è il secondo nome di una mia amica: a lei piaciucchiava un ragazzo di nome Marco, ed è per questo che il personaggio di cui è innamorata ha questo nome. Inoltre, a quel tempo compravo Kiss me e lì c'era una storia di una certa Adelaide, la cui amica si chiamava appunto Valentina. Siccome il personaggio mi piaceva, per la descrizione fisica ho usato lei. Il fatto che lei e Marco siano amici d'infanzia deriva da una mia predilezione per quel tipo di rapporto (topico, ok, ma che ci posso fare se mi piace?); per la cronaca, io ho un amico d'infanzia che non mi piace, quindi no, non è una cosa autobiografica.
Il falò con la chitarra è dovuto al fatto che i veri Michele e Marco allietavano le nostre gite e gli scioperi con la loro chitarra, che io amavo, e che quindi non potevo non mettere! XD La festa, il chiudere dentro i due innamorati, invece... beh, sono cose che avrei fatto realmente, per i miei amici. XD
Il carillon, ok, è una citazione e mica tanto velata: l'ho presa da Marmalade boy, anche se ha tutt'altro significato alla fine. Perché mi piaceva e perché amo quegli aggeggi! XD
Andrea e Paola sono due nomi su cui ero fissata a quei tempi. XD e sì, per me sono sempre stati una coppia! *_*
Per la cronaca: quella storia poi ha avuto altri risvolti sul piano reale che non vi sto a dire, ma posso assicurarvi che, dopo quella storia mi sono resa conto che così schifo non facevo e che forse a qualcuno interessava davvero qualcosa di me. E no, non ho avuto alcun ragazzo. XD
Poi, boh. Probabilmente c'è altro, ma sono passati anni che non ricordo più. XD
Heart of fire and ice, per
solarialFuoco. Ecco cosa quella ragazza gli ricordava.
Rosso, come la sua chioma; violento, quando acquistava intensità, ma anche dolce e avvolgente. Caldo. E luminoso. Come il sole.
Sì, Hino-san era il sole, così come lui era la luna.
Primo tentativo su questo fandom che, non capisco perché, amo. Sì, la storia non è che sia spettacolare, lei è la classica che tutti amano, ma, amen, adoro i disegni e la musica classica mi ha conquistata.
La verità è che l'unico personaggio che mi è sempre piaciuto, è stato Tsukimori. Mi piacciono i personaggi come lui, chiusi e introspettivi. *_* Danno un sacco di idee! *_*
L'idea in sé mi è venuta semplicemente da due-cose-due: innanzi tutto, i capelli dei due personaggi: lei rossi, come il fuoco; lui blu, come il ghiaccio. In quel momento, mi sono resa conto che anche i loro caratteri erano in sintonia con questo paragone. Su un sito dedicato all'anime, poi, avevo letto il significato delle parole contenute nei loro cognomi: Tsuki -> luna e hi -> fuoco. Come il colore dei suoi capelli.
Insomma, questi due sono i classici opposti che si attraggono! *_*
L'altro elemento scatenante l'ho notato quando ho visto Len parlare con i suoi: erano troppo rigidi; tutto sembravano, tranne che genitori e figli. Oddio, ma come vivevano in quella casa se erano tutti così? mi sono chiesta. Ecco forse da dove dipendeva il suo comportamento....
Direi che il duetto sotto il chiaro di luna, ha fatto il resto! XDDD