Titolo: La Mamma e il Fratellino
Fandom: Originale
Personaggi: Un piccolo psicopatico, suo fratello e sua madre
Parte: 1/1
Rating: PG13, Death-Fic, Flash-Fic
Conteggio Parole: 361
Beta:
hypa82Note: Scritta per il prompt
Sangue della
kink week di
fanfic_italia (ok, penso di aver messo abbastanza link). La dannatissima verità è che se per i fandom ho una predesposizione per scrivere roba romanticosa, quando arrivano le originali la mia VERA pazzia salta fuori, senza lasciarmi via di scampo. Cosa posso dirvi? Sono una donna pazza e crudele. E per inciso, in realtà il sangue è una cosina appena accennata, ma (argh!) spero vada bene comunque.
ps: sì, la mia infanzia è stata segnata dalla continua raccomandazione "non-salire-sulla-sedia".
Niente è più crudele di un bambino
Sonata Arctica
La mamma gli aveva detto di non salire in piedi sulle sedie, ma lui l'aveva scordato.
Ridatemi mio figlio!
La mamma gli aveva detto di non salire sulle sedie per guardare fuori dalla finestra, ma lui aveva scordato anche quello.
Il mio bambino!
La mamma diceva sempre tante cose (via le mani dal naso!, basta con la televisione, andiamo a trovare la nonna, smettila di fare i capricci, no), perlopiù noiose e facili da dimenticare.
Perchè? Perchè...
Michele invece le ricordava tutte, le cose che diceva la mamma. Michele era lì quando il suo fratellino era salito sulla sedia (in punta di piedi) e guardava fuori dalla finestra, quello che accadeva in basso, nella strada. Michele era lì e non aveva detto niente. Il fratellino si era appoggiato completamente sul davanzale, con la pancia, le gambe adesso dondolavano in aria. Il fratellino rideva.
Michele era subito corso dal fratellino, ma invece di prendere quelle gambe e tirarlo giù, gli aveva dato una spinta.
Il fratellino non aveva gridato.
I...il mio piccolo...
Non sapeva bene perchè lo avesse fatto. Rimase lì a guardare la finestra. Ora non c'era nessun fratellino. Salì sulla sedia, anche se la mamma diceva sempre di non salire sulla sedia, e si affacciò alla finestra, anche se la mamma diceva sempre di non salire sulle sedie per affacciarsi alla finestra. C'erano tante persone che urlavano e strillavano intorno al fratellino. Alcuni guardavano lui. Michele fissava il fratellino. Aveva gli occhi spalancati ed era sporco di rosso. Il rosso era dapperttutto, sulla bocca, sui vestiti, dietro la testa. La mamma diceva di non sporcarsi, e il fratellino era sporchissimo. Si arrabbierà la mamma, pensava, si arrabbierà tantissimo.
Sbagliava. La mamma non era arrabbiata, era qualcos'altro. Strillava e piangeva e guardava il fratellino, gli diceva di riprendersi, diceva che era il suo bambino, che era il suo piccolo, urlava.
Michele non aveva detto niente. Si era limitato a sistemare la sedia (perchè le sedie non vanno mai sotto le finestre, altrimenti i bambini ci salgono sopra), ed era tornato ai suoi giochi, ignorando il suono della sirena che arrivava, l'ulro della gente e la disperazione della mamma.