{Raccolte del Grottesco} Class!

Jan 28, 2010 17:24


1. Prima di tutto sappiate che sto scrivendo con un bellissimo colore. Ma voi non potete vederlo, perché non posterò con il RichTest; sappiate che è un bluetto.
2. Avvertimenti iniziali: per scrivere questa storia non mi sono fatta nessuno scrupolo: è grottesca, nonsense, introspettiva… ho racchiuso dentro queste righe mille dei miei tormenti interiori di diciottenne e probabilmente molti di questi saranno per voi assurdi. Per me non è così e non ho tanta voglia di spiegarli. Prendete ciò che leggete come uno studio interiore, perché molti degli atteggiamenti di Marvin ricordano proprio me. ^_^
3. Marvin è un bullo e, per quanto questa scelta sia discutibile, si nota molto dal modo in cui parla; decisamente so che non è bello l’utilizzo di qualche parola, ma mi serviva per il personaggio. Il perché è diventato un bullo è una questione fra me e la mia Eowie {eowie }.
4. Ian in realtà doveva chiamarsi Ash ma, dopo, ho deciso che mi ricordava troppo il protagonista di un vecchio trash, e ho lasciato perdere. Prima ancora di Ash doveva chiamarsi Ty, ma era troppo corto e non me li gestisco bene i nomi così. Quindi, per buona pace di tutti, si chiama Ian.
5. Mentre sulla questione *lavarsi*… beh, solo pochi eletti sanno perché Marvin è così schifoso. Ale, Vany, Mel… sentitevi in colpa! xD
6. Questa storia entra di diritto nella “Raccolta del grottesco”, e proprio perché è davvero… grottesca! Mi sento quasi a disagio a presentarla (e, in effetti, l’ho lockata!)…
7. Il titolo, Class, è questo perché, inizialmente, volevo chiamare il protagonista così. Ma non regge proprio come nome, soprattutto guardando il cognome che ho rifilato, dopo. Per questo, ho deciso di chiamare la storia così, anziché il protagonista (la cosa più imbarazzante è che ho trovato questo nome su Nomix, in mezzo ad altri nomi tedeschi!)
8. chidol, io ti adoro! XD Sappi che sei l’unica a cui ‘sta storia piace sul serio. SAPPILO.
Io la odio a morte. <3
Però dovevo postarla - cioè, il concorso l’abbiamo indetto noi e non postiamo manco una storia?! - e quindi eccola qui! Di seguito, mi impegnerò a leggere tutte le altre fanfic per il challenge {che non ho ancora letto perché non volevo influenze.}! Aspettatemiiiiih! xD

Titolo: Class
Autrice: izzieanne
Beta: eowie, yoruko, chidol.
Rating: PG13
Conteggio parole: Novecentosettantaquattro parole (974 W)
Note: Grottesco, introspettivo, nonsense… dedicata a eowie (Alez), vedova_nera (Vany), yoruko89 (Ale, anche lei) e melian_eresseie (Mel). E loro sanno il perché, lo capiranno leggendo xDDD
Disclaimer: tutto mio.


Class

Lui.
Lui è una di quelle persone che la metà del mondo - il suo mondo - odia.
Lui è un bullo.
È un bullo, nonostante i suoi capelli sempre sporchi, nonostante i suoi denti sempre sporchi, nonostante la sua divisa sempre sporca…
È un bullo.
Punto.
E lo è diventato quando ha cominciato ad agire d’istinto, quando ha deciso che “non pensare” è meglio di “pensare”.
Non vale la pena ragionare, per questo ha deciso che preferisce avere una testa vuota piuttosto di una piena.
Ed è anche per questo che è diventato così schifoso: perché ora gli può succedere di tutto, senza che nessuno abbia il coraggio di dirgli niente; ha creato la situazione giusta per riuscire sempre in piedi.
Se, uscendo dal bagno, un pezzo di carta igienica gli rimane attaccata al piede - cosa che, comunque, succede sempre - nessuno ride.
Perché nessuno arriva mai a guardare le sue scarpe, se la camicia presenta una macchia di caffè - o di chissà che cosa! - .
È un allegro figlio del presente, anche se arrabbiato.
E gongola un po’ guardando le sue scarpe - non sono mai state alla moda ma non ha importanza, questo - nere, prima di entrare in classe.
È un gesto che compie ogni volta, quando si rende conto che odia tutto.
Indistintamente da che cosa si presenta davanti, lui la odia.
Si sistema il gilet grigio, che fa parte della divisa scolastica - dannata divisa scolastica - ed entra in classe.
Non gongola più, ora.

Il suo compagno di banco è nuovo: non è mai stato da quelle parti. Ovviamente non sa chi è Lui e probabilmente è per questo che fa una smorfia di disgusto quando lo vede sedersi al suo fianco.
Ma Lui non l’attacca - decide di risparmiarlo, perché gli piacciono i suoi occhi.
Bullo, schifoso ed omosessuale.
Non c’è da stupirsi perché la gente tende a non sopportarlo.
Del resto, lui è anche il ragazzo più freddo.
“Sai, mi chiamo Marvin Hippopotamus.”
“Hippopotamus?!”
“In italiano si dice ‘Ippopotamo’.”
“Oh.” Mormora l’altro, per niente interessato. Per un tizio simile, si aspettava un cognome decisamente diverso, questo non rendeva bene; inoltre, puzzava come un cane…
“Quando avevo otto anni mi prendevano in giro. Se tornerei indietro mangerei il loro cervello”
“Tornassi” lo corregge l’altro, meccanicamente.
Ma Lui non gradisce.
“Però ero magro, non sono mai stato grasso… al contrario tuo.”
“Io non sono grasso…”
“Sì, certo.”
“Ma…”
E’ nuovo, di quelle parti. Per questo non sa che Marvin non lascia mai a nessuno il tempo di replicare, di solito non vuole sentire.
“Cominciano le lezioni, cordiali saluti.”
E con questo lascia perdere il compagno di banco.
Per oggi, almeno.
È pur sempre un bullo, schifoso e omosessuale.
E il suo compagno di banco dovrà sopportarlo ancora a lungo.

Ian comprende subito che si è messo nei guai.
Perché, mentre cammina per andare a scuola, lo incontra.
Lui, il bullo, fermo in mezzo al marciapiede, come se lo stesse aspettando; e sicuramente era quello che stava facendo.
Aspettava.
Lo saluta, sperando che Marvin non senta quel nodo nella sua gola, e gli chiede che cosa ci fa, là.
“Sono qui perché mi andava. E perché sei un idiota, ti perderesti.”
Ma preferisce non replicare, lui.
Rimane in silenzio, perché sa che così è molto meglio per tutti.

Per giorni interi si ripete la stessa situazione, senza alcun cambiamento.
Perché il mercoledì, il giovedì, il venerdì… Marvin è sempre lì, ad attenderlo.
Come se la sua decisione sia stata quella di non odiarlo, alla fine. Ed è strano che uno schifoso come lui pensi proprio questo… è strano perché Ian sa per certo che il bullo preferisce odiare, la via più facile.
Ma gli va bene, perché sotto sotto non può fare a meno di ammettere che l’altro è simpatico.
E forse non è solo questo.
Perché Marvin è grottesco: sarebbe bello, se pensasse un po’ più al suo aspetto esteriore, ed è più intelligente di quello che si può pensare guardandolo - ma nasconde anche questo, chiaro -.
Perché Marvin non è quello che sembra.
Ed è in questo che si distingue: Lui è il più sincero tra persone che ha intorno, semplicemente non essendo se stesso.
Stranamente, si trova d’accordo con questo discorso.

Poi accade: il mutamento.
Lui si presenta - sotto casa sua, com’è stato abituato da subito - con la solita divisa, i soliti capelli (Ma da quanto tempo è, che non li lava?!) e il solito sguardo.
Ma c’è qualcosa di diverso, nel suo sorriso.
E ci mette un po’ per capire che si è lavato i denti.
Ed anche se si tratta di un piccolo gesto, rappresenta un turbamento per Ian: perché era chiaro che prima o poi Lui avrebbe cambiato qualcosa, ma non si aspettava questo!
Sente il bisogno di chiedere il perché; e lo fa, dopo un po’ che camminano insieme.
E Lui risponde, al suo solito modo: “Oh, non sono affari tuoi” e dopo lo guarda, dritto negli occhi, “tonto”, sbotta.
Ma nel suo sguardo, Ian si è perso.
Perché sì, non può negare che, per quanto faccia schifo, Marvin ha un certo qualcosa.
Forse è perché odia tutti, o perché dice solo cose senza senso… ma deve ammettere che qualcosa è. Ed è incredibile se proprio lui, fra tutti, si sia reso conto di questo.
“Mi piacerebbe saperlo.”
“Oggi avevo voglia di baciare qualcuno.”
“Parli di me?” dice, spontaneamente.
E dopo si morde la lingua, con il desiderio di staccarla via completamente. Con il desiderio di punirla, di ucciderla, per la sola colpa di aver detto le cose come sono state pensate nel suo cervello.
“Frocetto. E se così fosse?”
Ma a rispondere c’è proprio il bacio.
E Ian è contento di averla ancora, la sua lingua.
Ed è anche felice, perché sente che quel bacio non è dolce, o tenero… è semplicemente sporco.
Sporco, come tutto il resto.

- - -
In precedenza, si trovava qui.

genere: angst, comm: italianslashers, raccolta: raccolte del grottesco, *2007

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