Non ho avuto molto tempo per scrivere questi giorni. E' tutta colpa della palestra...no, in realtà sono un po' bloccata perchè nel prossimo capitolo la NiSen fa quello che vuole senza stare a ciò che dico io datevi una regolata pure nelle fanfiction!!E cercano anche di far cambiare rating alla fanfiction che anche se non lo ha non è di certo quello che vorrebbero loro...che poi a me NiSen non è che piace in quel senso nella realtà non li shippo altro che come amici.... u___u Senza contare poi la mia tendenza a scrivere come se stessi scrivendo in inglese, usando espressioni che in realtà nella lingua italiana NON ESISTONO!XD Me ne vergogno..e tanto!^^;;;
In questo capitolo, come potete benissimo capire dalla mia icona rivelatrice, si parlerà principalmente di Hashimoto e Totsuka. Che è un pairing che a me piace. u__u
Avevo dimenticato di menzionare che il famoso baretto deserto del capitolo precedente, è una location che compare in Misaki number one più che altro a sostituzione del capannone deserto, visto che nonostante il drama sia una spudorata copia di Gokusen, i personaggi non si picchiano che in rari quanto meravigliosi episodi.
Anche in questo capitolo non prendete nulla sul serio, mi raccomando!XD
Capitolo 4
“Neeee~ Perchè nessuno mi ha detto niente??” la faccina imbronciata di Hasshi spunta da dietro le spalle di Nikaido.
“Uffaaa, quante volte te lo devo ripetere? Non è affar tuo questo. Ora lasciami in pace che devo andare a districare i boccoli semi-permanentati di Senga dal ferro arricciacapelli”
“Eh? Cosa? Mi hai chiamato?” Senga spunta con un'espressione ignara sul volto.
“Accidenti a te, Ken-chan. Hai spifferato tutto vero?” Nikaido fa per alzare un braccio minacciando di colpire Senga, ma Hasshi lo tira scuotendolo fastidiosamente.
“Ne, ne!! Mi spiegate che sta succedendo??”
Nikaido tira via il braccio con espressione stizzita.
“LA VUOI PIANTARE CON QUESTO SEGUIRMI ATTORNO ZOMPETTANTE?”
Hasshi disattiva la modalità 'annoying Hashimoto' e guarda Nikaido e Senga con un broncio dalle guance gonfie.
“Totsuka-san mi ha detto che state aiutando Taipi a salire in classifica... il che significa, se non sto facendo male i conti io, che visto che ora è numero due, vorreste farlo diventare numero uno, esatto?!?”
“DIN DON risposta esatta!!” Senga sorride e sventola le braccia festoso.
“Ma volete abbassare il volume voi due idioti?! Vieni qui Hasshi, ti spiegherò tutto se mi prometti di non parlarne con nessuno.”
“Va bene, mettiamoci in questo armadio buio, un posto supersegreto dove nessuno potrà sentirci~”
“Neee Nika-chan e io conosciamo bene quell'armadio~” esclama Senga euforico.
Nikaido si passa una mano sul volto disperato.
“Ascolta Hasshi, questa cosa è veramente importante, quindi ho bisogno di tutta l'attenzione dei tuoi due neuroni..”
“Che cosa sono i neuroni?”
“Lasciamo stare. Ken-chan per piacere, puoi spiegare come stanno le cose a questo stolto?”
Senga inclina il capo e sorride. “Sì, se me lo chiedi per favore~”
“Sentite ne ho abbastanza di stare qui a perdere tempo con voi due bambini delle elementari. Devo ancora andare fare il mio riscaldamento per la serata.”
Hasshi guarda il ragazzo negli occhi e sorride.
“Nika-chan imbarazzato, che carino~♥ ”
Nikaido non riesce a guardarlo in faccia dalla rabbia mista ad imbarazzo, quindi gira lo sguardo di lato.
“Ma che stai dicendo? Non sono imbarazzato, lasciatemi in pace! Sto solo cercando di spiegare...”
“Allora Hasshi” interrompe Senga ignorando il discorso di Nikaido. “Stiamo tutti cercando di aiutare Fujigaya a prendere il posto di Kame ed essere tutti un po' più liberi durante il lavoro, ti sta bene?”
Il volto di Hasshi si illumina.
“Mi sta bene!”
“Allora se vuoi entrare a far parte del piano l'unica cosa che devi fare è NON RACCONTARE NULLA A NESSUNO, sono stato chiaro? NESSUNO! Ripeti con me!”
Nikaido punta un dito al volto di Hasshi mentre parla.
“Non devo dire nulla a nessuno! Ricevuto!!”
“A proposito, perché Totsuka-san sapeva del piano? Lui è solo un cliente, come mai...”
“Ah, Wataru-san ne ha parlato con lui”
“E tu come fai a saperlo Ken-chan?”
“Me lo ha detto lui!” ammette Senga in onestà totale.
“Ma perché sono sempre l'ultimo a sapere le cose?!?”
“Ken-chan, adesso perché non fai fare di nuovo quella faccia imbarazzata a Nika-chan? Era tanto carino~ ♥”
“Eeehh?! Così Taipi non vuole il tuo aiuto? Perché, perché?”
“Così sembra”
“Non vale! Io ero anche disposto a condividerti Tocchan~ ♥”
Totsuka fissa imbarazzato il tappeto rosso lampone ai piedi del vistoso tavolino di marmo.
“Te lo chiedo per favore, almeno quando siamo nel locale, potresti evitare di dire cose imbarazzanti? Ci sono alcuni dei miei colleghi qui...”
“Eh? Totsu quando andremo di nuovo al luna-park? E' stato divertente l'altra volta!”
Hasshi sorride di gusto. E’ proprio di buonumore questa sera, pensa Tottsu. Chissà se questo ragazzo dall'aria spensierata riuscirà un giorno a capire?
Totsuka è un manager che, guarda caso, lavora proprio nella grande multinazionale di proprietà di Yokoo. Molti dei suoi sottoposti venivano anch'essi a passare le loro serate nel locale e ce n'era qualcuno anche quella sera. Cosa avrebbero pensato di lui, un uomo del suo status (che anche se non era ben certo di come aveva fatto a raggiungerlo, sapeva di volerlo mantenere a tutti i costi), che porta fuori a divertirsi un giovane (molto giovane) host? Il segreto del suo successo era forse la sua immagine di uomo duro e doveva fare di tutto per mantenerla. Nessuno doveva sapere che era mollacchioso come un budino di fronte ad ogni richiesta di Hasshi.
Aveva cercato di combattere questo sentimento, ma cosa poteva farci?
Quando lo aveva conosciuto, Hasshi era poco più di un bambino (ancora un po' lo era in realtà), innocente (Totsuka non era invece sicuro che questa caratteristica fosse rimasta intatta), che non aveva nessuno al mondo ad occuparsi di lui.
Dopo aver abbandonato la scuola molto presto ed essere scappato di casa, Hashimoto Ryosuke aveva deciso di trovarsi un lavoro per mantenersi, ma era talmente inutile che continuava a fallire.
Dopo essere stato licenziato in tutta la gamma di vari baito possibili, dal combini al direzionatore di traffico notturno sulle strade in cantiere, si ritrovò una notte a vagare per le strade deserte della città. Era scappato di casa e aveva poi saputo che i genitori lo avevano diseredato, e non avendo né altri parenti né amici, per non parlare dei soldi per un letto caldo (non aveva neanche più denaro per la mangakissa dove aveva vissuto gli ultimi mesi), non sapeva proprio dove andare quella notte. Avrebbe dovuto dormire al freddo su una panchina del parco!
Mentre si avviava accucciato per ripararsi dal vento, un losco salaryman si avvicinò a lui.
“Scusa, sai per caso dove si trova questo posto?”
Il tipo, un uomo molto anziano, gli mostrò una carta da visita luccicosa, parecchio pacchiana nello stile, con su scritto qualcosa che Hasshi riusciva a mala pena a leggere.
“Shounen Club?”
“Non lo conosci eh? Fa niente... mi toccherà andare a donnine anche stasera, per una volta tanto che volevo cambiare...”
L'uomo poggia una mano sulla spalla del ragazzo, così, per solidarietà. Ma non fa in tempo a emettere un sospiro che si ritrova la stessa mano girata con tutto il braccio sulla schiena.
“Che stai facendo vecchio pervertito? Non vedi che il ragazzo è ancora minorenne tra l'altro?”
Totsuka ha un'espressione fiera ed è tutto infervorato per il suo atto da supereroe di quella sera (non che fosse una cosa che facesse spesso in realtà).
“Itai, itai, itai!!”
“Ora vedi di sparire o chiamo quella guardia notturna che gira sempre in bici qui attorno, capito?”
Esclamò Tottsu mentre rilasciava in malo modo il braccio dell'uomo.
“Ma veramente io..”
“SPARISCI HO DETTO!!!”
L'uomo non se lo fa ripetere e fugge via senza alcuna colpa, correndo e incespicando.
“Tutto bene?”
“Sì...sto bene”
“Devi stare attento, ci sono tante persone in questo mondo che vedendo il tuo bel faccino hanno pensieri impuri e non sempre ci sarà qualcuno a salvarti.”
Tutto l'accaduto non era ben chiaro ad Hasshi, ma il tipo strambo sembrava convinto di averlo salvato, quindi il giovane fece quello che ci si sarebbe aspettato dalla vittima riconoscente.
“Grazie per avermi salvato.”
Tottsu restò per un momento accecato dal sorriso candido del ragazzo.
“B-bene! Fai attenzione sulla via di casa, ok? Ciao...”
“ASPETTA!”
Tottsu non avrebbe voluto, ma istintivamente si girò.
“In realtà non ho una casa, né un altro posto dove andare..”
Non farlo ti prego, pensò Tottsu, non guardarmi con gli occhietti da cucciolo abbandonato.
“Mi dispiace per te, ma vado di fretta. Addio!”
Tottsu corse via veloce senza neanche dare il tempo al ragazzo di articolare qualcosa in risposta. Non ho tempo di essere buono, devo pensare alla mia carriera! Devo essere senza scrupoli! Pensava Tottsu e mentre correva tormentato dai suoi pensieri, improvvisamente sbatté proprio addosso al capo di un gruppo di teppisti che stava passeggiando con aria minacciosa lì intorno. Ovviamente i teppisti, come tutti i teppisti che si rispettino, non accettarono scuse e se la presero con il malcapitato, cominciando a spintonarlo passandoselo tra di loro in cerchio. Ma dov'era la guardia in bici quando serviva?
“LASCIATELO STARE!!!”
Tottsu si girò e vide di nuovo il volto del ragazzo di prima. Cosa ci faceva lì quello stupido?
“Tu...”
Hasshi si gettò nel cerchio di teppisti parandosi davanti a Tottsu con le braccia allargate.
“Non vi permetterò di toccarlo!”
Come prevedibile i teppisti scoppiarono in risatine derisorie e li malmenarono finché soddisfatti non si allontanarono per fare qualcosa di più stimolante.
“Perché non sei scappato? Perché ti sei preso quei colpi al posto mio?”
Hasshi dolorante al suolo, con il peculiare rivolo di sangue al lato della bocca, sorride guardando Totsuka.
“Perché tu mi hai salvato.”
Non ti ho ancora salvato, pensa Tottsu.
“Per stasera puoi stare a dormire nel mio appartamento. Hai detto che non hai un posto dove andare giusto?”
Il volto di Hasshi si illuminò istantaneamente di gioia pura e d'impeto scattò su e abbracciò Tottsu, travolgendolo con tutto il suo peso.
“Grazie!!!”
Tottsu sentì qualcosa cominciare a scaldarsi nel suo petto, eppure era una notte così fredda...
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Il giorno seguente Tottsu si recò allo Shokura prima dell'orario di apertura con una sola missione in mente: fare assumere Hasshi. A quanto aveva capito il ragazzo non possedeva alcuna particolare abilità che gli fosse utile nel mondo reale. Ma avendo un bell'aspetto e un fisico allenato forse con un po' di impegno sarebbe riuscito a combinare qualcosa allo Shounen Club.
Totsuka non voleva che il ragazzo gli dovesse nulla, aveva visto cosa era capace di fare quel pazzo quando era in debito, però implorò Fujigaya e Kitayama di assumere il giovane, nonostante fosse ancora minorenne. I due erano i responsabili delle nuove reclute del club. Kame dava il suo ok definitivo solo dopo una settimana di prova: non poteva stare a perdere tempo con tutti quelli che volevano lavorare per il club. Perciò aveva fatto dei numeri due e tre i direttori del personale. Ogni tanto questo portava a dei problemi, come quando avevano assunto quei due tipi del Kansai, e Kame non era sicuro che i due avessero ben chiaro il significato del termine “di bell'aspetto”. Ma alla fine anche quei due disgraziati si stavano rivelando utili, quindi il capo decise di lasciar fare ai due direttori, fidandosi. Kitayama e Fujigaya diedero una sola breve occhiata alla foto del giovane che Tottsu gli porse. Si consultarono nel giro di uno sguardo e Fujigaya parlò.
“Dobbiamo vederlo dal vivo prima di assumerlo”
“E fare un colloquio” aggiunse Kitayama.
“Ma che state dicendo?!? Siete ciechi tutti e due forse?” Kawai spuntò casualmente da dietro le loro spalle, gli occhi incollati sulla foto.
“Quando mai ci capiterà un altro candidato con questo aspetto?!?”
“Fumito, vedo che tu mi capisci.”
Totsuka gli sorrise dolcemente.
“Grazie Fumito per averci dato dei non vedenti, ma evidentemente potresti anche avere ragione considerato il fatto che tu sei ancora qui..” affermò Taisuke sprezzante con Hiro che gli annuiva dietro. Ma Fumito decise di ignorarli per una volta.
“Io dico che lo dobbiamo assumere e prenderci cura di lui!”
Fumito fa un occhiolino non direttamente rivolto a Totsuka, quanto ai suoi pensieri del momento.
“Ragazzi mi fido di voi. Hasshi non ha nessuno al mondo e non voglio finisca a prendere strade sbagliate. Ho scelto il vostro locale perché sebbene losco (anche se mai quanto l'Arashic), so che ci siete voi che siete delle brave persone.”
Taisuke e Hiromitsu arrossirono un po' sentendo quelle parole. Non succedeva spesso che qualcuno li prendesse per brave persone.
“Anche tu sei una brava persona in fondo. Perché fai sempre la parte del manager senza scrupoli?”
“Non lo sono, Fumito. Sono solo un ipocrita a cui piace scaldare la sua seggiola nei piani alti e ricevere uno stipendio a più zeri. Non posso permettermi di mostrarmi debole di fronte ad un ragazzo appena conosciuto...”
“Però lo sei!!” interruppe Fumito, con il tono di chi sa la risposta in un quiz a premi.
“AD OGNI MODO dovete promettermi che non gli svelerete mai nulla! Per favore, inventatevi qualcosa e portatelo qui.” Totsuka si inchinò a lungo.
“Ma perché non lo porti tu qui? Potreste divertirvi insieme~ ♥”
Fujigaya mette con forza una mano sulla testa di Kawai, che aveva appena finito la frase, e lo spinge verso il basso.
“Ahia!! Fujigaya che fai?!”
“Domani saremo in giro a distribuire volantini per il locale. Fai in modo che Hasshi si trovi davanti al 109 a quest'ora... potremmo far finta di stare facendo scouting. Ma non voglio alcuna responsabilità se scegliesse di non venire di sua volontà”
Hiromitsu disse con fare deciso, ma si sapeva che ormai i due avevano capitolato.
“Faremo in modo che non abbia altra scelta, se proprio ci tieni tanto” aggiunse Fujigaya sorridendo dolcemente “Il fatto che sia minorenne non è un problema, chiederò a Koki di falsificare i suoi documenti come ho già fatto per Sanada e Nozawa.”
“Vi ringrazio tantissimo!! Grazie!!”
Gli occhi di Totsuka brillavano. Era la prima volta che faceva qualcosa di così audace per il bene di qualcun altro. Per qualche strana ragione, sentì nuovamente quella sensazione di calore crescere nel petto.
Alla prossima!