Bentornati al solito appuntamento del venerdì!:D
In questo capitolo consentitemi di alzare il rating da pg a pg-13, in modo che dorma sonno tranquilli per non aver turbato le menti delle povere fangirl con immagini un po' più al di là di bacetti vari.
Inoltre, ho concluso che non riesco affatto a scrivere porno in italiano (anche perché non lo leggo mai in italiano quindi...) ma mi documenterò!u__u; Più che altro vorrei non suonasse volgare o scadente e in italiano è molto facile che ciò accada!XD;
La Nisen si è salvata da sola ed è tornata al locale e Kame ha sfogato la sua ira su gente a caso. Kitayama ha provato a fermarlo o piuttosto, ha usato questa scusa per lasciare soli Taisuke e Wataru. Finalmente Taisuke ha guardato i suoi nuovi capelli nello specchio e finalmente Wataru ha guardato nel suo cuore e ha deciso di lasciarsi un po' andare. Infatti vedere Taisuke in pericolo, gli ha fatto capire quanto sia importante per lui e è finalmente riuscito a confessare i suoi sentimenti onestamente all'altro ragazzo. Allo stesso tempo però, ha ammesso che non vuole andare troppo in fretta nella loro relazione anche perché Taisuke ha faccende molto importanti di cui occuparsi. Taisuke accetta la cosa suo malgrado, se questo è l'unico modo in cui può stare con Wataru, cosa sarà mai qualche sacrificio...
Capitolo 20
Le acque sembrano ormai tranquille allo Shokura. Sembra che tutto si sia risolto per il meglio con l’Arashic, addiruttura alcuni dei ragazzi hanno stretto amicizia. Anche Kame si è ormai messo l’anima in pace, e benché non abbia voglia di socializzare con i tipi dell’Arashic, come fanno per esempio Nikaido e Senga, è ben pronto ad accettare l’aiuto di Yara con le coreografie. Questi è ben felice di aiutare, dopotutto può finalmente lavorare in un posto dove sembra che la gente sappia ballare davvero. Yamamoto dal canto suo continua a lavorare all’Arashic a sere alterne, ed è stato anche assunto part-time allo Shokura, ma guarda caso fa sempre in modo di essere lì per le prove con Yara.
Nella classifica generale i punti di Taisuke continuano a salire, ma non si sa come, Kame riesce sempre a tirare a se nuovi clienti, per lo più viscidi personaggi pieni di soldi, quindi è ancora saldamente al primo posto.
Nikaido dà uno sguardo alla sala e ai clienti. Molti ragazzi sono impegnati a conversare amichevolmente e nessuno sembra aver bisogno di supporto. Avrebbe aspettato ancora un po’ prima di sedersi a rompere le scatole a qualcuno. Ad un certo punto, da un lato della sala, vede Senga correre verso il tavolo dove Taisuke si trova con dei clienti e prenderlo per un braccio, trascinandolo via. Nikaido si domanda cosa abbia in mente Senga. Per curiosità li segue con lo sguardo quando questi si avvicinano al bancone del bar e vede Senga con un’espressione seria scuotere le braccia di Fujigaya che fa di tutto per ignorarlo. Questa cosa sembra sospetta a Nikaido e non gli piace come l’espressione di Senga assuma toni disperati quando Fujigaya gira la testa di lato e cerca di divincolarsi tra le sue braccia. Cosa stava succedendo tra quei due? Di solito Senga e Fujigaya andavano molto d’accordo, spesso i tre si vedevano tutti insieme, ma ancora più spesso Senga e Fujigaya facevano comunella per cose che Nikaido neanche voleva immaginare.
Proprio non arriva a capire perché Fujigaya sia così freddo con Senga in quel momento, ma non vuole avvicinarsi. Avrebbe chiesto a Senga dopo il lavoro.
Senonché dopo il lavoro, Senga gli si para davanti, mani in gesto di scusa.
“Scusa Nika-chan, oggi ho da fare! Ce la fai a farti la cena da solo?”
“Ma come Kenpi!! Oggi era la nostra giornata DVD! C’era quell’anime che ti volevo tanto fare vedere!”
“Scusa tanto Nika, ma ho una cosa importante da fare!” dice Senga, suonando meno dispiaciuto al pensiero dell’anime saltato.
Detto questo si allontana senza ulteriori indugi, lasciando Nikaido a preoccuparsi di cosa mangiare nel suo solitario pasto notturno.
Per qualche sera la storia si ripete e Nikaido comincia ad averne abbastanza di mangiare Onigiri ™ del combini, senza contare che Senga torna quasi sempre la mattina dopo. Dove andrà a dormire quello scemo?
Quella mattina, quando Senga apre la porta, trova Nikaido, con una tazza di caffé fumante che non sembra affatto aiutare il suo risveglio, in piedi ad aspettarlo.
“Si può sapere dove te ne vai tutte le sere?” prorompe Nikaido, con tono accusatorio. Un tono che a Senga non piace affatto in realtà.
“Te l’ho detto sto facendo una cosa importante, quindi...”
“E non puoi dirmi neanche cos’è?”
“Beh, non me lo avevi mai chiesto...”
“Te lo sto chiedendo adesso!”
“Ma comunque è un segreto!” dice Senga facendo una linguaccia.
Nikaido decide di lasciar perdere, è già abbastanza deluso dal fatto che il suo migliore amico non voglia condividere con lui una parte della sua vita.
“Questa casa non è un albergo comunque...”
“Scusa Nika-chan!” dice Senga sfilandosi di dosso la maglietta e dirigendosi verso il bagno.
Nikaido si sofferma, arrossendo, a guardare il corpo di Senga.
“Che c’è?”
“Niente niente! Ma perché non ti spogli in bagno, mi da fastidio dover guardare la tua pelle mentre faccio colazione!” dice adirato Nikaido, per nascondere l’imbarazzo.
“Ma che problema c’è scusa? Come se non mi avessi mai visto nudo...” Nikaido ritiene di aver visto abbastanza il corpo di Senga, ma per qualche motivo ultimamente ogni volta che vede il ragazzo spogliarsi, qualcosa si muove in lui.
“Tsk... sei proprio indecente!”
“Grazie Nika-chan!” sorride Senga chiudendo la porta del bagno.
Non era un complimento, scemo, vorrebbe urlargli dietro Nikaido.
Quella notte, Nikaido finge di lasciare il locale più presto del solito, invece di stare a perdere tempo con gli altri negli spogliatoi come fa sempre. In realtà si apposta vicino all’uscita, ben nascosto, indossa degli occhiali da sole sospettissimi ed un cappello, e attende che appaia Senga. Non ci vede bene con quegli occhiali di notte, ma si sa, tutti quelli che cercano di camuffarsi per un pedinamento devono obbligatoriamente indossarne un paio, al fine di non essere riconosciuti.
Quando vede Senga finalmente uscire dal locale, comincia a seguirlo finché questi non entra dentro un fast food aperto fino a tardi. Tsk, invece di andare a casa a farmi la cena se ne va a mangiare fuori il disgraziato, pensa Nikaido corrucciandosi. Lo segue nel locale e nota che si dirige verso un tavolo già occupato. Tirando fuori un giornale, si mette a sedere quanto più vicino possibile, ma purtroppo non riesce ad avvicinarsi tanto da far in modo che gli sia possibile origliare la conversazione. Quindi si limita a lanciare occhiate al tavolo di Senga da sopra il giornale che stava leggendo capovolto.
L’altra persona porta una felpa col cappuccio tirato sulla testa, dal gusto opinabile a parere di Nikaido, ma quando Senga si siede lo tira giù. Nikaido intravede il profilo di Fujigaya. Perché quei due si stanno incontrando di nuovo se si sono appena visti al lavoro? Ma Nikaido non fa in tempo a formulare la domanda nella sua mente (gli occorreva qualche attimo) che nota Fujigaya tendere il volto a Senga, con una patatina in bocca, e Senga prontamente addentare l’altra estremità.
La mascella di Nikaido cade giù quasi raggiungendo la superficie del tavolo. Che quei due stiano uscendo insieme?!
Nikaido vorrebbe alzarsi e ribaltare il tavolo con violenza, poi correre da loro e chiedere che cosa stia succedendo, ma quello che fa è soltanto uscire dal locale di corsa gettando spiccioli sul tavolo per pagare il suo caffé.
Non riesce a pensare a nulla durante il tragitto verso casa che non sia ‘Senga e Fujigaya Senga e Fujigaya’ e la prima cosa che fa dopo essere entrato a casa è infilarsi sotto le coperte ancora vestito. Vorrebbe dormire e svegliarsi, e pensare che tutto sia un brutto sogno. Non sa bene da quando Senga abbia il potere di influenzare così il suo umore, ma quello che sa è che non gli piace che lo faccia. Perché non può essere come era sempre stato finora?
Se pensava alla sua relazione con Senga, non avrebbe saputo che nome dargli. Si erano già scambiati più volte attenzioni particolari, ma era sempre stata una cosa che veniva dall’istinto del momento. Non avevano mai parlato molto di quei momenti e soprattutto non avevano mai deciso che Nikaido avrebbe avuto l’esclusività su quei momenti. Ma Nikaido non vuole soltanto avere quei momenti. Vorrebbe Senga sempre vicino a lui. Ora che ci pensa lui e Senga non avevano mai fatto niente di troppo romanticamente estremo come...baciarsi! E adesso che ripensava alle labbra del ragazzo così pericolosamente vicine a quelle di Fujigaya, si sentiva ribollire. Perché non le aveva mai prese?
Dev’essere molto tardi o molto presto la mattina, quando Senga cautamente apre la porta di casa ed entra cercando di non far rumore. Nikaido è ancora nel letto con gli occhi spalancati, ma decide di far finta di dormire. Sente Senga cambiarsi e infilarsi nel suo futon mentre una sensazione orribile attanaglia il suo petto.
Per qualche giorno Nikaido fa di tutto per evitare Senga, facendo persino finta di andare a correre la mattina e fingendo di essere impegnato ogni qualvolta l’altro si avvicina.
Senga non capisce cosa sia preso all’amico e all’ennesimo ‘scusa sono impegnato, ne parliamo dopo’ scoppia e urla in faccia a Nikaido.
“Dopo quando? Sono giorni che non parliamo! Mi stai evitando per caso?”
“Ma se sei tu che hai sempre da fare?!”
“Ma io sto solo...”
“Lo so cosa stai facendo! Ti vedi con Fujigaya non è vero? Beh, allora perché non vai a parlare con lui adesso?”
Senga inclina la testa di lato.
“Nika-chan, sei geloso per caso?”
“Macché geloso e geloso?! Cosa mi frega di cosa fai con chi!”
In quel momento i due notano Kame poggiato alla porta, braccia conserte, picchiettare il suolo con il piede con fare impaziente e sbuffare.
“Ne parliamo dopo Senga. Ora dobbiamo lavorare.”
Senga. Pensa il ragazzo. Nikaido non lo chiama mai così. Sul suo volto un’espressione di delusione mentre guarda Nikaido uscire dalla stanza.
Quella sera Nikaido vede nuovamente Senga e Fujigaya confabulare, ma il caso vuole che lui si trovi in una posizione favorevole all’ascolto questa volta.
“Scusa Fujigaya, questa sera non posso proprio!”
“Ehh?? Ma dai, manca così poco ormai?!” esclama deluso Fujigaya “Sai che senza di te non ce la faccio!!! Come farò a resistere!”
Tsk, lascivo maledetto, pensa Nikaido con rabbia.
“Mi dispiace proprio, ma ho una cosa importante da fare. Sai bene di che si tratta.”
“Non lo so, ma sono certo che c’entri Nikaido. Non gli hai detto di noi vero?”
“Uhm... sì c’entra e no, non gli ho detto nulla come mi hai chiesto.”
“Se lo sapesse mi prenderebbe in giro fino alla morte. Non che tenga conto della sua opinione o non sappia come rispondergli, ma preferirei evitare! Anche per prevenire che questa storia arrivi alle orecchie di Kawai.”
Perché dovrei prenderlo in giro? Si domanda Nikaido. Tutti conoscono bene la sua lascivia. A meno che non si tratti di una storia seria. I due si allontanano e Nikaido resta perplesso nel corridoio. Quello che sa è che Senga cercherà di parlargli questa notte e lui non ha idea di come dovrà reagire.
Quella sera i due tornano a casa insieme, Senga festoso come un cagnolino e Nikaido che continua a tenere il broncio, ignorando i commenti stupidi di Senga su ogni cosa che vedeva.
Arrivati a casa, Senga apre il frigo per preparare il solito spuntino dopo lavoro.
“Cosa ne dici di un omurice stasera?”
Nikaido mugugna in risposta e si siede al tavolino aprendo una lattina, guardando fisso il vuoto davanti a sè.
“Uff, questo appartamento sta diventando piccolo ormai. Non abbiamo più spazio per muoverci!” sospira Senga mentre raccoglie la pila di riviste che aveva incidentalmente urtato e fatto cadere a terra.
“Beh, se non ti sta bene puoi anche a andare a cercare una casa tua!” oppure andare a casa di Fujigaya, pensa Nikaido esprimendo collera nel tono di voce.
“Nikaaa perché dici questo! Dopotutto mi piace vivere con te!”
“Certo, ecco perché sono due settimane che non torni a casa che la mattina!” Nikaido si alza in piedi e guarda Senga con espressione accigliata.
“Ma Nika... te l’ho detto, ho da fare...”
“Da fare? So cosa hai da fare!! Guarda che ti ho visto con Fujigaya!”
“Ah allora lo sai...”
“Se Fujigaya ti piace tanto perché non vai a vivere con lui allora? Così potreste stare sempre insieme!”
“Nika, Fujigaya mi piace ma...”
“NON LO VOGLIO SENTIRE!” urla Nikaido mettendo una mano davanti alla bocca di Senga e sbattendolo violentemente contro il frigo nell’impeto.
Senga lo guarda per qualche istante con gli occhi spalancati, il volto di Nika così vicino al suo e così terribilmente contorto in un’espressione di rabbia e dolore. Poi anche il suo sguardo si acciglia e con forza spinge indietro Nikaido, facendolo sbattere al muro alle sue spalle mentre lo tiene aggrappato per il colletto.
“E invece devi starmi a sentire!!! Sono stanco del tuo volermi evitare a tutti i costi questi giorni!”
Nikaido è sopraffatto per un secondo, ma subito riprende il controllo e spinge di nuovo indietro Senga facendolo andare ancora una volta addosso al frigo.
“Non voglio sapere nulla di te e Fujigaya!!! Fai quello che ti pare con chi ti pare!!!” urla adirato Nikaido. Senga lo guarda perplesso.
“Nika, davvero non ti importa o sei solo geloso?”
Nikaido gira lo sguardo altrove.
“Guarda che tra me e Fujigaya non c’è niente!” continua Senga.
“Non ti credo! Vi ho visti a fare la coppietta l’altro giorno!”
“Ma siamo soltanto amici! Anche a noi capita di fare quelle cose no? Forse tu hai fatto più a me di quanto abbia mai fatto Fujigaya...”
“Non ne sono sicuro! Chi mi dice che quello che fai con me non lo fai anche con altri eh?”
“Nika-chan sei geloso~” Senga sorride mettendo in mostra tutti i suoi (tanti) denti.
“N-non ridere di me!”
“Non sto ridendo... sono contento.”
“Eh?!”
“Non mi avevi mai detto queste cose, credevo fossi solo un passatempo per te...” dice Senga abbassando lo sguardo tristemente. “Dopotutto non mi hai mai neanche baciato...”
Nikaido, vedendo l’espressione triste di Senga, si rende conto che il suo modo di agire è stato sempre sbagliato. Aveva sempre preso quasi tutto quello che voleva da Senga senza mai prendere le cose più importanti. D’improvviso si ritrova ad alzare il mento di Senga con la mano e a guardarlo negli occhi. Le labbra di Senga sono lì, che si aprono un po’ per sussurrare il suo nome. Nikaido decide che le vuole. Deve averle, deve prenderle come vorrebbe prendere tutto di Senga. Tutto quello che è suo di diritto. Si piega in avanti e poggia timidamente le sue labbra su quelle dell’altro mentre entrambi chiudono gli occhi. Qualche secondo dopo si discosta ma continua a guardare Senga con sguardo penetrante.
“Nika-chan, mi piaci tantissimo. Sai cosa vuol dire questo?”
“Cosa?”
“Che puoi continuare a baciarmi se ne hai voglia!”
Nikaido non dice nulla, poggia soltanto nuovamente la bocca su quella di Senga che d’istinto apre lievemente la sua. Nikaido fa scivolare la sua lingua all’interno e comincia a cercare affannosamente la lingua dell’altro. Mettendo le mani tra i capelli di Senga, continua a baciarlo senza controllo. Senga dal canto suo, stringe tra le dita la maglietta di Nikaido cercando di tirarlo più vicino. Nikaido non si fa pregare e avvicina il suo bacino a quello dell’altro che inarca la schiena nella sua direzione. Nikaido sente che vuole davvero prendere di più, il più possibile da Senga, e comincia a muovere le mani passandole dal collo alla schiena di Senga in modo precipitoso. Dopodiché le poggia sui fianchi del ragazzo, costringendolo ad avvicinarli ancora di più ai suoi e cominciando a sfregare i suoi jeans contro quelli di Senga.
“Nika-chan...” ansima Senga. Nikaido sente quanto l’altro sia eccitato, ma anche il suo corpo non mente, i suoi jeans sono diventati troppo stretti.
Ad un certo punto una vampata di fuoco.
La padella con l’olio e le verdure che Senga aveva messo sul fornello prende fuoco, sorprendendoli. Nikaido lancia un urlo, mentre Senga abilmente pone un coperchio su di essa per smorzare le fiamme e spegne il gas.
“Oh no... dovrò rifare tutte le verdure adesso! Sono carbonizzate!” piagnucola Senga.
“Accidenti a te Kenpi!” dice Nikaido con rabbia mista a sollievo che il possibile incendio sia stato evitato.
Nikaido continua a guardare a terra, pensando a quanto era appena successo. Forse avevano perso il giusto momento. Nikaido non sapeva come dire a Senga di voler continuare mentre lo guardava armeggiare con gli utensili da cucina. Mentre era immerso nei suoi pensieri delusi, si ritrova Senga a pochi centimetri dal suo volto. Pensando gli servisse il frigo fa per scansarsi, ma Senga prontamente pone un braccio sul frigo al lato della testa di Nikaido per bloccarlo.
“Allora, dove eravamo rimasti?”
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La scena del fast food è stata ispirata da
questa foto qui a riprova che in questo fandom non ti devi neanche quasi inventare le cose!XD
Rammenterei a tutti che MiyaTama sono andati a cogliere fragole in uno dei loro appuntamenti!<3 E che Mitsu non cockbocka ma favoreggia, svelando a Tama che sì, quello è considerato un date!u__u XD