Arrivo la sera che vorrei scrivere tutto ma non ce la faccio. Anche stasera è uno sforzo immane queste duemie. Oggi ho invertito i piani soliti. Sono stato accomodante sarà perchè e finito il corso, questo l'esito. maronna che fatica - saluti
2. - La battaglia del popolo arabo di Palestina contro l’oppressione israeliana e per il proprio diritto alla liberazione e all’autodeterminazione nazionale costituiscono quindi una lotta legittima che è dovere di ogni marxista appoggiare incondizionatamente. Essa va inquadrata nella più generale lotta per la liberazione nazionale del popolo arabo. Questa nazione, unita da lingua, tradizioni, cultura, è stata divisa artificialmente dalle potenze imperialistiche per i loro propri interessi di dominio. Basti guardare ai confini dei vari stati arabi. Nella maggior parte dei casi essi sono del tutto artificiali, tanto da essere costituiti da linee rette tracciate col righello sulle carte geografiche, a Parigi o Londra, per determinare le sfere di dominio coloniale delle grandi potenze. Questo fu particolarmente evidente alla fine della prima guerra mondiale, quando la palese volontà di unità del popolo arabo che usciva dal dominio turco fu tradita spudoratamente dalle potenze vincitrici. Gli stessi confini della Palestina sono in realtà
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3. - I marxisti rivoluzionari devono lottare per sviluppare le prospettive di liberazione del popolo palestinese e di quello arabo in generale sulla base della strategia della rivoluzione permanente. Come affermano le Tesi sulla rivoluzione permanente elaborate da Trotsky nel 1929
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4. - Sono queste le posizioni teoriche sostenute negli anni Trenta e Quaranta dalla Quarta Internazionale e dalla sua sezione palestinese. Non solo contro il sionismo in generale e contro la sinistra sionista (Partito laburista e sindacato Histradut) maggioritaria tra i coloni ebrei, ma anche contro l’estrema sinistra sionista (Poalè Sion di sinistra e Hashomer Hatzair-Lega socialista) legati al cosiddetto Bureau di Londra (cioè la struttura di collegamento internazionale delle forze “centriste” negli anni Trenta) sostenitrici (almeno fino al 1947) di un progetto di Palestina binazionale. Proprio in polemica con le posizioni di questi ultimi, nel corso di un incontro realizzato nel 1939 (alla fine della grande rivolta araba del 1936-39) tra i rappresentanti di partiti arabi ed ebrei sulla base di un documento del Bureau di Londra, i trotskisti palestinesi affermavano le loro posizioni di fondo in un testo che verrà pubblicato sulla stampa della Quarta Internazionale, dichiarando “la loro intera solidarietà con il movimento
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