Making my heart feel sore, because it's good
-Chi era?!? Chi ti chiama alle 8 di mattina?!?- sbottò Robert urlando e ansimando come un toro infuriato.
In fondo, il suo compagno stava solo parlando al cellullare. Ridendo e civettando. Fosse stato un uomo normale, meno amabile, meno intelligente e molto meno sexy, l’americano avrebbe trattenuto la propria rabbia dentro il suo corpicino compatto. Ma, dato che l’uomo in questione era Jude, a Robert risultò molto difficile trattenere la collera -mischiata alla gelosia e all’ansia.
-Era solo Ewan! Sai bene che siamo molto amici Rob, non fare il ragazzo geloso.- l’inglese disse quella frase come se non fosse la prima volta che quelle parole uscirono dalla sua bocca. Forse il dolce sorriso in conclusione fece sciogliere il cuore di Robert, forse si stava sentendo male, fatto sta che l’americano si calmò e riprese il controllo del proprio cuore.
-Ah, quindi dovrei lasciarti stare!?- sbuffò e sogghignò Robert. -Dovrei lasciarti fare la gatta morta con tutti?-
Jude se ne stava beato, disteso sul divano a bere il tè, quando quella parola raggiunse le sue orecchie e uno sguardo infernale si dipinse sul suo volto. L’americano, imperterrito continuava a fare smorfie e sfavillare, non rendendosi conto che il pericolo inglese stava lentamente incompendo su di lui.
-Gatt-Mi hai dat del-Gatta Morta-Tu. Tu. Piccolo, fottuto, americano!- trai balbetti e i profondi respiri, Jude si alzò dal comodo divano e, -splendente come sempre-, cercò di trattenere i nervi.
Lo sguardo dell’inglese, all’improvviso, si illuminò. Una luce che Robert non aveva mai visto, e che oltremodo lo preoccupava ed eccitava. Jude alzò per un attimo lo sguardo e fissò, quasi divertito, gli occhi del compagno, che se ne stava seduto sullo sgabello, proprio dietro al tavolo.
Il biondo, senza muovere lo sguardo, avanzò verso l’americano. Arrivato al tavolo lo trascinò verso sinistra, sbattendolo al muro in un tonfo sordo. Robert sempre più scioccato e paralizzato dal ghiaccio che lo stava penetrando si decise ad alzarsi ma, nel mentre che poggiò il piede destro nel piantito, l’inglese gli bloccò le braccia e lo scaraventò, violentemente contro il muro, imprigionandolo tra se e la parete.
-No. Tu ora stai fermo qui. Non muoverti per nessun motivo.- sancì Jude, con lo sguardo più arzillo che mai. Gli brillavano gli occhi, ogni secondo di più. Ogni secondo Robert boccheggiava e soffiava, nel vano tentativo di voler pronunciare anche una misera parola.
L’inglese allentò la presa dalle braccia e bloccò la testa di Robert con le sue mani gelate e secche. Arricciò il labbro superiore e si lasciò cadere lo sguardo sul basso ventre dell’altro.
-Uhuh! Buongiorno Junior!- bisbigliò contento Jude.
L’americano non riuscì a proferire parola ma, riuscì a sostituire una parola con un risolino isterico e senza senso che, chiaramente, fece scattare la scintilla al biondo. In meno di cinque secondi il biondo si appropriò del membro di Robert e massaggiandolo bruscamente riuscì a strappare un’asimo di piacere al compagno, il quale stava già spogliando l’inglese e spostando tutto quello che era d’intralcio.
-Ti ho detto di stare fermo!- lo ammonì il biondo, che strinse ancora di più la stretta. L’americano si sgolò, ma nulla potè fermare l’inglese. Nulla e nessuno.
Jude riuscì a farsi strada sotto i pantaloni dell’americano e li scaraventò in aria, si splamò sopra il suo petto nudo ed iniziò a baciarlo lentamente, stuzzicò i capezzoli turgidi, fino a che arrivò all’elastico nei boxer…prese esso frai denti e risalì, leccando l’ombelico del compagno, che nel frattempò stava per esplodere ma, continuò ad accarezzare i capelli biondi dell’inglese come se in qualche modo potessero calmarlo.
L’inglese tolse quel futile ostacolo e avvicinò Robert sempre più all’assoluta goduria. Questa volta, Jude prese delicamente il membro in bocca e nel silenzio della stanza ebbe inizio una giornata come tutte le altre, ma differente da tutte. Tra gli ansimi di Robert e gli affanni di Jude, si alternavano amore e sesso.
Amore e lussuria.
Robert e Jude.
…2 ore dopo.
-Dovrei offenderti più spesso, Judesie.-