Oggi volevamo dormire un po', in fondo e' vacanza no? Ma finiamo per ritrovarci a colazione tutti e quattro in anticipo. Noi svegliati dalle "lezioni d'inglese", i nostri amici...dalla preghiera sotto la loro finestra dell'alba...e da un gallo pavarottiano che ha attaccato a cantare finita la preghiera. La loro "Jasmine" ha le finestre sulla strada... :D
Facciamo il piano della giornata mentre ci mangiamo la deliziosa colazione: caffe' e latte, succo d'arancia, frittelle, torta, pane con diverse marmellate, burro e miele.
Usciamo per recarci nel "centro" e di nuovo al parcheggio veniamo investiti dalfiume di gente della sera prima. Anzi, e' molto di piu', perche' ora non ci sono solo persone e motorini a fari spenti (anzi, almeno con la luce questi li vediamo e possiamo evitarli) ma anche carrettini che non diresti mai che ci passano nei vicoli cosi' stretti invece ce la fanno...se ti spiaccichi contro il muro!!!
E' un'atmosfera molto coinvolgente, pare una citta' che non dorme mai (e forse e' vero), ci si puo'divertire molto camminando guardandosi in giro a parte di prestare comunque molta attenzione. A non guardare dove si va si rischia di essere investiti da un motorino, da una bici, da un carrettino tirato da un asino, o da tutte queste cose assieme!
Grazie alla mappa sulla guida arriviamo al museo, dove per 60 dhm (circa 5,40 euro) facciamo l'ingresso cumulativo per il museo, la Madrasa (o Medersa) Ben Youssef e il Koubba Almoravide.
I tre monumenti sono vicini tra di loro ma la visita ci prende fino a ben oltre l'ora di pranzo.
Ci attardiamo molto guardandoceli senza fretta, soprattutto nel museo che e' quello che ci piace di piu'. Bisogna capirci, abbiamo con noi un'ingegnere edile che come un pazzo fotografa ogni stucco del muro.
Ma lo sapete che tutto il marmo degli edifici viene dall'Italia, non comprato ma barattato con canne da zucchero?
Alle due passate tutti gli stomaci ormai urlano, e decidiamo che pranzare puo' essere una buona idea. Torniamo in piazza e scegliamo uno dei indirizzi della guida, il caffe' Toubkal. E' un localino senza pretese, con i tavolini proprio sulla piazza.A dir la verita' visto che di sotto e' pure un po' pieno proviamo ad avventurarci sulla terrazza, nonostante la routard mi allerti che ci fa un caldo che si schioppa. E come ha ragione...saliamo per trenta secondi a sondare la temperatura e scendiamo di corsa a riprenderci l'ultimo tavolino dove ci stringiamo in quattro. Qui si' che si sta bene! Mangiamo pure benissimo spendendo in tutto 180 dhm bevande comprese. A proposito, a Marrakech i camerieri hanno la brutta abitudine di dare per scontato che anche se sei un turista non berrai e tentano di fuggire prima che tu possa ordinare da bere. Fermateli in tempo! Ce la prendiamo comoda, ci facciamo una specie di siesta, godendoci lo spettacolo che ci sfila davanti. A pochi passi da noi, un poliziotto litiga vivacemente in arabo con un marocchino che trasporta qualcosa su un carrettino. L'uomo non sembra per niente intimorito dall'uniforme: gesticola e urla quasi piu' del poliziotto.
Facciamo una passeggiata fino al Minareto, i suoi giardini sono in piena fioritura e creano un bellissimo effetto di colore.
Dopo tanta cultura, decidiamo di dedicarci alle frivolezze. Passiamo il resto del pomeriggio girellando nei souk, allungando l'occhio su cosa ci piacerebbe comprare l'ultimo giorno, nessuno di noi quattro ha voglia di trascinarsi nel tour gli acquisti!
Io e Luciano decidiamo subito che compreremo un tavolino di legno di cedro, appena ne vediamo alcuni ce ne innamoriamo! Mio papa' falegname sarebbe orgoglioso di me! Beh, come portarlo a casa..quello e' un problema che al momento non ci poniamo...
Ci divertiamo molto, noi donnine prendiamo le vie assolutamente a caso, mentre i maschietti si occupano di tenere a mente la giusta direzione.
Dei souk mi colpiscono molto i colori e.... gli odori, mai sgradevoli, forse perche' non fa ancora molto caldo, spesso forti. Riconosciamo a naso il souk della pelle e i nostri amici decidono subito che sara' una borsa la loro vittima. Uno dei miei preferiti e' invece il souk delle spezie, per i suoi mille colori e profumi.
Intermezziamo la visita ai souk con un te' alla menta in uno dei tanti bar che ha la terrazza sulla piazza. La giornata ci vola, il tramonto viene in un lampo.
Prima di rientrare decidiamo di cenare sempre al Caffe' Toubkal, dove ci eravamo trovati davvero bene a pranzo. Abbiamo camminato talmente tanto che sospettiamo che se rientriamo a fare la doccia addio gambe per uscire di nuovo!!!!!Mangiamo quattro tajine di agnello davvero superbe, spendendo 160 dhm. Veramente avevamo ordinato quattro piatti completamente diversi: una tajine di pollo, una di verdure e una di manzo ma evidentemente la cucina quella sera serviva agnello..per fortuna l'agnello piace a tutti noi!!!!