[Italian] Kame Number One capitolo 28

Jan 07, 2012 13:23

Scusate tanto se non sono riuscita a postare ieri, ma la connessione aveva deciso di non funzionare.

Nel capitolo 27 c'è finalmente stata la gara contro l'Arashic. Taisuke, nonostante sia stato il vincitore, non è riuscito a superare Kame in classifica neanche con i nuovi punti guadagnati. Totsuka è riuscito a convicere Hasshi a lasciare il suo lavoro di host per crearsi un futuro. Durante la gara Taisuke beve un po' troppo perché non vede Wataru arrivare come gli aveva promesso. Quando questi finalmente arriva, la gara è già finita e Taisuke è stato steso dall'alcol. Kitayama a quel punto apre gli occhi di Yokoo sulla situazione, convincendolo a mostrare a Taisuke quello che prova, non solo a parole. Yokoo si convince e lui e Taisuke tornano a casa insieme. Purtroppo il ragazzo aveva davvero una bella sbornia, quindi nonostante fosse la cosa che volesse di più al mondo in quel momento, si addormenta suo malgrado (XD) lasciando il povero Wataru perplesso.

Capitolo 28

Taisuke apre gli occhi. Il profumo di buon cibo sta diventando disturbante e purtroppo non in modo positivo. Tirandosi su, sente come un masso cadere sulla sua testa. Non era mai stato capace di riprendersi in fretta da una sbornia. L'unica cosa che aveva realizzato fino a quel momento era che non si trovava nel suo letto, ma è ancora completamente vestito. Non deve essere successo nulla, pensa, dopotutto Wataru non era il tipo da approfittarsi della situazione con Taisuke sobrio e implorante, figurarsi con lui ubriaco e implorante.
Ma il ragazzo non riesce proprio a ricordare molto della sera prima, a parte alcuni momenti della gara. Wataru doveva essere arrivato alla fine, doveva averlo portato lì perché lo aveva trovato ubriaco. Che figura. Taisuke sperava solo di non essere stato il solito ubriaco depresso e che Wataru non si fosse accorto che la depressione era dovuta a lui. Sperava anzi fosse stato della sua solita ubriachezza allegra, quella in cui saliva sui tavoli con Kawai (quasi sobrio invero) e cominciavano a togliersi i vestiti. No anzi, forse anche quella non era proprio una situazione in cui avrebbe voluto essere trovato da Wataru. Con comodo si dirige verso la cucina, dove Wataru è indaffarato a cucinare la colazione mentre spizzica qua e là.
“Oh Taisuke, buongiorno! Colazione?”
“'giorno. Magari più tardi.” risponde Taisuke occhieggiando tutto quel buon cibo, ma provando suo malgrado moti di nausea dovuti alla sbornia.
Wataru e Taisuke si siedono al tavolo e Wataru comincia allegro a mangiare.
“Bevi almeno un po' di cioccolata calda, l'ho fatta apposta per te perché so che ti piace!”
Taisuke sorride e beve un sorso dalla tazza fumante.
“Ti ricordi quando andavamo a scuola e venivi a passare la notte da me? La mattina ti lamentavi perché trovavi solo riso e colazione tradizionale. Quindi ho pensato che questa volta sarebbe stato meglio farti trovare una bella colazione continentale.”
Il cuore di Taisuke si fonde come del caramello caldo alle parole di Wataru.
“Già... quante cose sono cambiate da allora!”
“E' la prima volta che sei rimasto qui a dormire da quando...”
“... da quando stiamo insieme.” conclude Taisuke sorridendo tranquillo, guardando la tazza.
“Ti senti bene? Hai ancora la nausea?” domanda preoccupato Yokoo.
“Va un po' meglio... s-scu-scusa per ieri. Qualsiasi cosa io abbia, ehm, fatto.” dice Taisuke timidamente.
“Come? Non ricordi nulla?!” sorride Wataru allusivamente.
“Un momento? Cosa è successo? Cosa ho fatto? Qualcosa di cui pentirmi?”
“Beh dipende dai punti di vista...”
“Dai Watta! Dimmi che ho fatto, ti prego!” implora Taisuke.
“Sapessi!” ride Wataru.
“Uffaaa!” sbuffa Taisuke irritato.
“Ah ah! Non hai fatto nulla di cui vergognarti, non ti devi preoccupare. Sei stato un vero, ehm... gentlemen.”
“Cosa?! Che vuol dire? Non mi dire che ti ho messo le mani addosso o qualcosa... oddio, non me lo perdonerei mai!”
Taisuke comincia ad agitarsi sulla sedia. Wataru si alza e poggiandogli le mani sulle spalle, si china dietro di lui e bacia la sua guancia da dietro.
“No. Ma eri davvero carino.” ridacchia ancora Wataru mentre va a prendere altre fette di pane dal tostapane. Taisuke cerca di ricordare che cosa ha fatto e spralzi di lui e Wataru sul letto tornano alla sua mente. Solo non riesce a ricordare se si tratta solo della sua fantasia o della realtà. Dopotutto aveva immaginato l'avvenimento svariate volte...
“Watta... non è successo nulla tra di noi vero?” Taisuke temeva di essersi perso il momento che attendeva ansiosamente da così tanto tempo. Questa paura era ben salda nella sua mente, via via che le immagini di Watta che lo stringeva a sé sulla via di casa tornavano alla sua memoria.
“Di certo non è stata colpa mia se non è successo nulla, stavolta!” ammette Wataru ridacchiando. Taisuke scatta in piedi facendo cadere la sedia a terra dietro di lui.
“Cosa vuoi dire con questo?”
Watta si gira e si morde il labbro inferiore mentre cerca di non sorridere.
“Smettila Wataru, sono serio, cosa significa?”
“Non ricordi proprio, eh?”
Taisuke si prende la testa tra le mani e si getta in ginocchio sul pavimento.
“Arghhh stupido cervello!”
Wataru si accuccia vicino a lui e comincia a dargli pacchette sulle spalle.
“Dai non preoccuparti, forse quando sarai più lucido ricorderai.”
“Watta... fammi capire!” dice Taisuke tirando via le sue mani dai suoi capelli arruffati “Tu volevi per caso approfittare di me e io...”
“... ti sei addormentato!” continua Wataru sorridente.
Taisuke assume un'espressione di disperata mortificazione.
“COSA!? Non posso crederci! Mi vergogno da morire!”
Wataru lo abbraccia da dietro, poggiando il mento sull'incavo della sua spalla.
“In realtà non volevo approfittare di te perché eri ubriaco, Taisuke. Io lo voglio davvero.”
Taisuke sorride sollevato. Non che avesse nulla in contrario al pensiero che Wataru avesse voluto e potuto approfittarsi di lui, anzi...
“Quanto tempo ho aspettato che dicessi questo!”
“Scusa. Sono stato un idiota!”
“Non chiedere scusa.”
I due si alzano in piedi tenendosi per mano. Guardandosi negli occhi si sorridono lievemente imbarazzati.
“Come ho potuto addormentarmi!”
“Non è meglio? Pensa se fosse davvero successo e tu non ricordassi nulla. Ci sarei rimasto molto male!” afferma Wataru.
“Voglio ricordare tutto. Voglio assaporare ogni momento di quando avverrà!” annuncia Taisuke.
“Eh? Io credevo non volessi più aspettare!” esclama sorpreso Wataru.
“Ora che so come la pensi posso aspettare. Ma non tanto... diciamo alla prossima occasione che non prevede me con un mal di testa e nausea post sbornia... ok?”
“...” Wataru guarda Taisuke perplesso.
“OK???” domanda Taisuke alzando la voce.
“Ok, ok!” Wataru sorride.
“Ti preparerò ancora la colazione, non mi sembra che oggi tu l'abbia potuta gradire!”
“Ah! Ho una cosa per te!” Taisuke esce dalla stanza e torna con un pacchetto.
“Buon Natale!” sorride Taisuke. Wataru scarta il pacchettino e vede la sciarpa che Taisuke ha amorevolmente fatto a mano nelle sue notti insonni.
“L'hai fatta tu?!”
“Ehm sì... è stata un'idea di Senga in realtà. L'ho pregato di aiutarmi a fare un regalo e lui ha detto che... di solito non ho queste idee da donnicciola!” arrossisce Taisuke.
“Ok, ok. E' davvero molto bella Taisuke. Sono commosso!” dice Wataru rigirandosi la sciarpa tra le mani e poi ponendosela al collo. “Solo una cosa...”
“Sì, che c'è?”
“Queste paillettes argentate e il pompom rosa erano proprio necessari?”

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“Sono stramaledettamente tutti in ritardo!” esclama Kawai parlando con Goseki. Tsukada sta giocherellando con le decorazioni nella stanza mentre risponde:
“Che ti aspettavi? Saranno tutti impegnati con i loro date, no?”
“E' per questo che ho invitato anche voi clienti!!!” ruggisce Kawai offeso. “E ti sei presentato solo tu finora!”
“Più che altro, dov'é Hasshi? Ho provato a chiamarlo ma non risponde...” domanda Goseki distratto.
“Verrà sicuramente con Totsuka. Era a casa sua se non sbaglio...” risponde Tsukada mettendo e rimettendo un cappellino ad un mini babbo natale.
“Tsk... saranno tutti impegnati con i loro appuntamenti smielati. Ma mi sentiranno, oh se mi sentiranno! Specialmente Fujigaya! Lui sì che avrà passato il bianco Natale con il suo Wataru... in bianco! Eh eh!” esclama Kawai.
“Kawai, sei proprio meschino. Lo sai che Fujigaya è molto giù per questa cosa!” dice Goseki.
“Fujigaya non ha bisogno della nostra pietà.” annuncia Kawai inamovibile.
Il campanello suona e Gocchi va ad aprire.
“Buon Natale!!! Eh? Dove sono tutti?” esclama Kitayama entrando carico di buste di regali.
“Persino Nikaido che ha organizzato tutto con me è in ritardo!” si dispera Kawai.
“E' perché aveva un appuntamento con Senga! Ma credo saranno qui a momenti.” annuncia Kitayama.
“Tu! Tu non avevi nessun appuntamento! Perché sei arrivato tardi?” domanda con tono inquisitorio Kawai.
“Che ne sai che non avevo nessun appuntamento?!” risponde offeso Kitayama.
Il campanello suona di nuovo e questa volta entrano Tamamori e Miyata, seguiti da Fujigaya e Yokoo.
“Ecco i piccioncini! Come mai siete arrivati tutti insieme?” esclama Kawai.
“Perché noi sappiamo come divertirci, al contrario di te, Kawai!” ribatte Fujigaya.
“Ci siamo incontrati per le scale!!!” ammette Tamamori imbarazzato mentre dà la sua giacca a Miyata perché la metta via. Non che Miyata sapesse che farci, tranne gettare tutto sulla sedia più vicina.
“Oh! Ho lasciato i regali in macchina!” esclama Wataru.
“Ti accompagno!” annuncia Taisuke sorridente.
“Hey! Tu resta qui, altrimenti ci vorrà un'altra ora prima che ritorniate su!” esclama Kawai prendendoli in giro. Fujigaya fa per ribattere ma Yokoo è più veloce.
“Possiamo essere veloci, se preferisci!”
“Watta!” Taisuke arrossisce e lo picchia sul braccio. Kitayama ghigna soddisfatto.
“Non è come pensi Kitayama! Io sono una persona perbene!” esclama Fujigaya con decisione.
“Sì, come no...” annuncia Nikaido entrando dalla porta che Wataru aveva aperto per uscire.
“Ah, eccoti finalmente! Brutto traditore!!!” esclama Kawai furioso.
“Scusa, ma ci sono cose ben più importanti di un party nella vita di una coppia!” risponde Nikaido.
“Di che parli?! E dov'è quell'altro scemo che ti sta sempre appiccicato dietro?” domanda Kawai.
“Abbiamo incontrato Totsuka e si è messo a chiacchierare con lui di sotto... staranno salendo.” dice Nikaido posando le buste con le bottiglie di alcol che teneva in mano sul tavolo.
Qualche minuto dopo Senga sale su con un'espressione serissima sul volto.
“Kenpi~ vieni qui! Stiamo per giocare al gioco della bottiglia!”
“Ragazzi... non c'è tempo di giocare e festeggiare.”
“Che dici! Dai!” urlano tutti allegri.
“HASSHI HA LASCIATO LO SHOKURA!” urla Senga.
Tutti si guardano stupiti, tranne Kitayama, Wataru e Fujigaya che si scambiano un'occhiata preoccupata.
“COSA?”
“Perché?!?”
“Che vuol dire che ha lasciato?!?”
“Non ci ha neanche detto addio?!?”
“HASSHIII!!!”
Kitayama si alza in piedi.
“Ragazzi, datevi una calmata! Hasshi se n'è andato per pensare al suo futuro!”
“Ma... perché non ci ha detto nulla?” domanda disperato Kawai.
“Kawai... è stata una scelta molto penosa per lui.” annuncia Fujigaya serio.
“E voi lo sapevate?!?” Kawai è visibilmente arrabbiato.
“Sì, ma noi siamo i direttori del personale Kawai, non te lo dimenticare!” dice acido Taisuke per poi aggiungere un sorriso di comprensione alla fine della frase, perché l'aspetto di Kawai ignaro era davvero troppo penoso.
“Ma poteva almeno venire al party!” esclama Tama, a cui già manca l'unica persona che riusciva a bullizzare a parte Miyata.
“Ah! Ma è stato per via della madre, vero?” chiede Miyata con un'illuminazione improvvisa.
“Esatto!” esclama Totsuka entrato nella stanza silenzioso come un ninja.
“E onestamente ragazzi, Hasshi non se la sentiva di dire addio. Ha pianto molto dicendo che gli mancherete tantissimo. Continuava a ripetere che un giorno vi rivedrete e che non era necessario dire addio...” afferma Tottsu mestamente. Tutti si guardano in un silenzio addolorato.
“Non posso credere che non lo vedremo più...” dice Senga triste.
“Non è detto che non lo rivedremo più! Sicuramente tornerà a trovarci!” urla Kawai.
“Certo, quando sarà un altro di quei manager in giacca e cravatta...” dice sdegnato Nikaido.
“Nikaido!” lo riprende Kitayama, guardando Totsuka farsi pallido.
“Scusate. E' tutta colpa mia.” Totsuka china il capo. “Volevo soltanto che fosse felice...”
“MA COME PUO' ESSERE FELICE?!” urla Kawai furioso. “In quel posto dove nessuno si preoccupa di lui, un luogo dove tutti vogliono cambiarlo per farlo somigliare di più a loro! E' ridicolo!!!” Fujigaya si para davanti a Kawai.
“Ti rendi conto di quello che stai dicendo Fumito? Credi forse che Totsuka sia contento di non trovarlo più quando entra allo Shokura?!”
“Mi dispiace davvero... è tutta colpa mia...” la voce di Tottsu è rotta. Kitayama si avvicina a lui posandogli gentilmente un braccio sulle spalle.
“Non è colpa tua Tottsu, tu vuoi solo il suo bene.”

Improvvisamente nessuno ha più molta voglia di festeggiare quella sera.
“Io vado!” esclama Kawai.
“Dove?” domanda Nikaido.
“A riprendermi Hasshi!”
“Non dire scemenze! Vuoi rovinare tutto?!” lo sgrida Kitayama.
“Ma almeno... voglio salutarlo per bene.” esclama deciso Kawai prima di uscire al galoppo dalla porta.
“Aspetta, vengo con te!” urla Senga e tutti si alzano per seguirlo.

Arrivati davanti alla casa della famiglia Hashimoto, Nikaido lancia un fischio.
“Cavolo, se la passano bene!”
“Come sei rozzo!” lo riprende Fujigaya.
“Ad ogni modo, ragazzi! Un saluto veloce e basta! Niente lacrime, niente scenate!” urla Kitayama al posto di Totsuka che è troppo depresso per parlare.

“Che cosa ci fate qui?” la faccia di Hasshi è piena di stupore quando viene alla porta.
“Ryosuke? Chi è?” la madre arriva e vede la folla di gente variopinta nel suo giardino.
“Ci scusi signora, siamo solo venuti perché Hasshi ha dimenticato qualcosa!” dice Kawai.
“Cosa?” esclama Hasshi.
“Di salutarci, ovvio!” sorride Goseki.
La madre squadra i ragazzi, poi il figlio.
“Ok, ma veloci! Non vorrei che i vicini vi vedessero!” dice arcigna mentre sparisce di nuovo dentro casa.
“Non è così cattiva come sembra... a volte!” sorride Hasshi.
“Sei sicuro che andrà tutto bene?” domanda Senga preoccupato e Nikaido gli assesta una gomitata sulle costole.
“Scemo! Ovvio che sì! Hasshi è in gamba! Vero Hasshi?”
“Sì, Nikachan!”
Tutti salutano e abbracciano Hasshi.
“Mi raccomando, fai del tuo meglio!” sussurra Fujigaya. Kitayama spinge avanti Totsuka.
“Tottsu...”
Totsuka sorride amaramente.
“Mi mancherai Hasshi!”
“Tottsu!!!” Hasshi si lancia al collo del ragazzo singhiozzando.
“Lo so che ci rivedremo. Te lo prometto Hasshi!” la voce di Tottsu vuole sembrare decisa, ma è tremante.
“Lo hai già detto. Allo Shokura. Fra quattro anni!”

I ragazzi tornando verso casa di Kawai per riprendere il party con un peso in meno, continuano a parlare di Hasshi.
“E' così che lo hai convinto, Tottsu? Promettendo che vi rivedrete? Sarà stata dura con quel testardo...” afferma Kawai.
“Non immagini quanto.” ammette Tottsu amaro.
“Però... se è davvero per il suo bene, sono certo che sarà felice!” sorride Tama.
“Sarà una buona cosa riprendere il legame con la sua famiglia!” dice Senga.
“Mi mancherà da morire! Però... voglio sia felice!” esclama Goseki.

Tutti cercano di fare le persone mature e cercare di non piangere, ma dentro di loro sanno che la vita di Hasshi sarà difficile d'ora in avanti. Nessuno vuole biasimare Tottsu per aver voluto che il ragazzo tornasse dalla famiglia, ma allo stesso tempo sono lacerati dal fatto che non vedranno più il sorriso di Hasshi brillare allo Shokura.

Al solito, spero abbiate gradito!

p: totsuka/hashimoto, g: au, f: abc-z, r: pg, p: yokoo/fujigaya, * italiano, f: kis-my-ft2, #multichapter

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