Dopo aver salutato Hasshi, che si avvia mestamente verso un diverso percorso di vita, i nostri eroi tornano alla loro quotidianità e ai loro propositi di spodestare Kame. Questi però, si rende finalmente conto che c'è qualcosa di sospetto in tutto quello che avviene intorno a lui al locale, quindi chiede ancora l'aiuto dei giovinetti per spiare le intenzioni dei suoi dipendenti. Ma geloso del fatto che questi abbiano così tanta vita sociale e vadano d'accordo tra di loro durante i giorni liberi, decide di organizzare un viaggio alle onsen per tenerli d'occhio. Nel frattempo, nonostante Kame avesse precisato che il viaggio era solo per i dipendenti, Taisuke riesce a convincere Wataru a venire e portare i suoi colleghi clienti dello Shokura. Wataru alla fine cede, come si fa a resistere a cotanta lascivia?♥ e organizza una specie di ritiro aziendale tra le montagne trascinandosi Miyata (nel frattempo promosso a manager!!!) e Totsuka...
Capitolo 30
Il ryokan è il posto più tranquillo del mondo, immerso com'è nella pace dei monti pieni di foreste innevate. Kame ordina a Nikaido e Senga di posare le sue valigie nell'androne.
“Che bisogno c'era di portarsi tutta questa roba per un giorno fuori?!” esclama Nikaido furente, posando a terra un enorme trolley di Louis Vuitton che pesa quanto un macigno di granito.
“Qualcuno potrebbe aiutare anche me?!” squittisce Fujigaya cercando di sollevare il suo trolley con decori rosa, anch'esso di Louis Vuitton, sull'alto gradino dell'ingresso.
“Certo che anche tu non scherzi!” esclama Kitayama aiutandolo a sollevare la valigia.
“Bene! Ora che siamo tutti qui è giunto il momento del sorteggio per le camere!” esclama Kame.
“IL COSA?!” esclamano tutti in coro.
“Non possiamo scegliere la camera che ci pare?!” dice Senga lamentoso attaccandosi al braccio di Nikaido.
“Purtroppo il ryokan è pieno per via di una qualche riunione aziendale e ci sono solo quattro stanze disponibili... sarete costretti a condividerle!” risponde Kame.
“Ah quindi tu al solito, ti prendi la singola?” esclama Fujigaya.
“Al solito che? Affatto invece. Anche io parteciperò al sorteggio! Ho pensato a questa cosa appunto per socializzare meglio!” annuncia Kame sospetto guardando Fujigaya con sguardo lussurioso. Fujigaya risponde allo sguardo con sdegnosa lascivia.
“Aspettate! Ci siamo anche noi!” esclama Miyata.
“C-che ci fate voi qui?!” Kame è sorpreso alla vista di tre dei migliori clienti dello Shokura.
“Siamo venuti in riunione aziendale, è tutta una coincidenza!” risponde Totsuka. Fujigaya sorride impudentemente.
“Abbiamo una camera anche noi, quindi se volete possiamo tutti partecipare al sorteggio.” annuncia Wataru. “Sembra una cosa divertente!”
“Lo credo bene!” risponde Kame stizzito.
“Qualcosa mi dice che c'è il tuo zampino Fujigaya...” borbotta Kitayama.
“Io?! Ma che ne potevo sapere che la loro riunione sarebbe stata in questo posto dimenticato da dio!?” dice Fujigaya con un sorriso furbo sul volto.
“Comunque sia, ascoltami bene perché non lo dirò più: GRAZIE FUJIGAYA!” dice Kawai, che li stava ascoltando, andandogli a stringere le mani. “Pensa che noia qui da soli! Ora invece le cose si faranno interessanti... eh eh!”
“Non mi piace il tuo sguardo da maniaco Kawai...” annuncia preoccupato Kitayama.
“Lascialo divertire così. Tanto che altro può fare?” risponde Fujigaya.
“Senti chi parla. Piuttosto, sarebbe ora che tu combinassi qualcosa, non ti pare?” ridacchia Fumito. Fujigaya gli assesta una gomitata tra le costole mentre sorride a Wataru, che si era girato verso di loro incuriosito dal discorso. Kitayama ridacchia neanche troppo sommessamente.
“Allora volete venire ad estrarre il vostro numero?!” urla Kame spazientito, visto che non vede l'ora di gettarsi a mollo e rilassarsi nelle onsen.
“Eeeh, sono in camera con te?! Che palle!” esclama Nikaido a Miyata, che sorride deluso.
“Avete il cinque?! Chi ha il cinque? Ah, sono con voi anche io...” esclama Kawai avvicinandosi ai due e facendo roteare al cielo gli occhi di Nikaido. Tamamori e Totsuka si guardano timidamente, entrambi con un numero tre in mano. Totsuka fa un sorriso radioso al quale Tama risponde ondeggiando la testa e con il suo sorriso storto.
“Nikaaa, sono con Goseki!! Io ho paura!!” piagnucola Senga.
“Perché hai paura di me? Io sono una persona gentile~” afferma Gocchi con un sorriso sospetto.
Taisuke tira fuori il suo numero due dal cappello di Kame. Ci sono solo due numeri rimasti. Yokoo ha un possibilità di prendere il numero due. Kame stringe già il numero uno. Kitayama infila la mano nel cappello.
“Kitayamaaaa!” ruggisce Taisuke quando il ragazzo tira fuori dal cappello un numero due troppo troppo simile al suo. “Accidenti a te!”
“Ma che colpa ne ho io, scusa?!?” risponde Kitayama cercando inutilmente di difendersi dall'irrazionale attacco dell'altro.
“Non potevi prendere l'altro?!”
“Smettila di essere irragionevole e di fare richieste assurde!” Kitayama incrocia le braccia e sposta il suo sguardo corrucciato altrove. Anche Taisuke incrocia le braccia e gira la sua faccia imbronciata nella direzione opposta per non guardare Kitayama.
“Quindi non c'è bisogno di pescare il numero, sono in camera con te, Kame.” dice Yokoo.
“Ehh?! Come lo sai che numero hai se non l'hai preso!?” esclama Senga e tutti lo guardano in silenzio “Scusate, mi mancava Hasshi e ho pensato di commentare come avrebbe fatto lui...” dice Senga ritirandosi su se stesso.
“AH AH AH sì, lo avrebbe proprio detto!” esclama Kitayama con una risata falsa dando una forte pacca sulle spalle a Nikaido invece che a Senga. Tutti guardano Totsuka che lo nota e sorride imbarazzato.
“Hey, perché mi guardate tutti?”
“Tsk se non fossi un cliente fidato che continua ancora a venire non te l'avrei perdonata di avermi fatto perdere un dipendente!” esclama Kame prima di fare cenno a Nikaido, che si stava lamentando di già per il gesto di Kitayama, di portare su la sua valigia.
“Non te la prendere!” dice Kawai a Totsuka dopo che Kame è sparito su per le scale di legno.
“Sul serio, è tutto a posto. So come è fatto Kame.” risponde Totsuka.
“Allora andiamo? Io direi che dopo che ci siamo sistemati nelle camere, sarà ora di un bel bagno e poi una bella cena!” esclama Goseki.
I ragazzi si rilassano nelle onsen per un buon periodo di tempo e poi si fanno servire la cena nella stanza più grande, che originariamente era stata prenotata da Wataru, ma che ora era la camera di Nikaido, Kawai e Miyata.
“Woooah, guarda questa stanza!!” esclama Nikaido.
“Solo i migliori hanno il meglio!” risponde Kawai a suo agio sul tatami.
“Fumichan~ non faresti a scambio con me per casooo?” comincia a frignare Senga attuando la sua tecnica 'occhi da cucciolo'.
“Neanche per idea, puoi scordartelo. Mi piace questa stanza!”
“Allora Goseki-kun... non è che scambieresti con Nikaido...”
“Eh ma anche a me piace questa stanza!” interrompe Nikaido.
“Nikaaa! Ti piace di più la stanza o io?!” geme Senga imbronciato.
“... mi piaci di più tu!” ammette Nikaido abbassando lo sguardo.
“La volete smettere di flirtare?!” esclama Kitayama dall'altro lato del tavolo.
“Shh, sta arrivando Kame! Finitela con i discorsi sugli scambi di stanze prima che mandi tutto a monte!” evverte Fujigaya rientrando nella stanza.
Dopotutto lui non poteva neanche cambiare stanza con chi avrebbe voluto. Cosa importava chi era in camera con chi? E pensare che aveva tanto atteso questo weekend. Si era mantenuto (per modo di dire) nell'attesa della sua prima volta con Wataru. E quella sarebbe dovuta essere la giusta occasione. Fujigaya meditava vendetta contro Kame. Glielo avrebbe strappato quel numero uno. A tutti i costi. E dopo averlo fatto si sarebbe divertito a sue spese.
Dopo la cena tutti fingono di essere stanchi e di andare a dormire dopo aver bevuto solo qualche bicchiere di sake. Kame si lamenta grandemente del fatto che sono tutti delle femminucce che non sanno bere, ma in realtà è già brillo, quindi si alza per recarsi nella sua stanza. Nel farlo inciampa nel suo stesso yukata da camera, che gli cala da una spalla, andando a finire tra le braccia di Yokoo. Questi aiuta Kame a rimettersi in piedi.
“Ce la fai?”
“S-sto bene...” dice Kame barcollante.
“Ti accompagno in camera...” dice Yokoo mentre attraversa la porta sorreggendo Kame.
“Fiuuu” fischia Kawai, ma poi si gira verso Fujigaya, notando che non viene colpito. Il volto di Fujigaya è serissimo. La rabbia traspare mentre fissa la porta da cui sono spariti i due senza dire una parola.
“Taichan! E' ok, lo sai che Yokoo è una persona gentile...” afferma Senga in tono compassionevole.
“G-già... non hai di che temere!” esclama Kitayama cercando di sorridere.
“Se non torna immediatamente, io...” dice Taisuke saltando in piedi. Ma subito si riaffloscia sul suo cuscino.
“Io non posso fare niente! Dovranno comunque dividere la stanza!”
“Certo che non mi sembravi un tipo geloso Fujigaya!” esclama Nikaido.
“Ma senti chi parla!” borbotta Senga mentre Nikaido gli lancia un'occhiataccia.
“Dai, non succederà nulla! Ti fidi di lui giusto? Poi Yokoo è una brava persona...” dice Miyata cercando di rincuorarlo.
“Anche Tama è in camera con qualcun altro...”
“Eh? Se vuoi possiamo scambiarci!” afferma Tottsu in fretta.
“EH, DAVVERO!?” esclama Miyata mentre Tama accenna un sorriso, fingendo di non sentire.
“Sono contento per voi ragazzi, ma se nessuno lo ha notato io dovrò stare in camera con Kitayama invece che con Wataru...” sospira Fujigaya.
“Capisco che volevi stare con Yokoo, ma lamentarti così tanto di me a che pro?!” dice imbronciato Kitayama.
“Lasciagli sfogare la frustrazione in qualche modo, Kitayama!” interviene Kawai.
“Ah sì? Allora perché non te lo prendi in stanza tu?” controbatte Kitayama.
“Non posso, la stanza è già piena!”
“Non mi dispiacerebbe fare cambio se ci tieni, Kawai!” interviene Tottsu.
“MA CHI CI TIENE?!” urlano insieme Fujigaya e Kawai.
“Visto che andate così d'accordo ragazzi...” sorride Totsuka.
“Tsk... no, resterò in stanza con Kitayama. A meno che non ci tenga TU a cambiare stanza.” risponde allusivamente Fujigaya. Kitayama continua a fissare insistentemente il tavolo.
“Uhm, te lo farò sapere più tardi.” sorride Totsuka con uno sguardo ingenuo.
“Andiamo a dormire allora? Io non ho più voglia di bere!” esclama Kitayama alzandosi. “E tu verrai con me, Fujigaya! Non ho intenzione di dormire nella stessa stanza con te ubriaco. Sembra pericoloso.”
“Dai! Fammi bere un pochino!” protesta Fujigaya mentre Kitayama lo tira dal braccio.
“Guarda che ti chiudo fuori!”
“Questo posto ha le porte di carta!”
“Troverò un modo!”
“Uffa, va bene vengo!”
I due si recano nella loro stanza.
“Kitayama, hai forse idea di come fare per farmi stare in stanza con Yokoo?” domanda Fujigaya speranzoso. “E' per questo che siamo qui? Per elaborare un piano?”
Kitayama si gira e muovendosi velocemente arriva dritto sotto al naso di Fujigaya.
“Guarda che non ci sei solo tu nel mondo! Che era quella storia di scambiare stanza con Tottsu?!”
“Hey, io pensavo di farti un piacere!”
“Io e Totsuka siamo solo amici. Stare nella stessa stanza non porterà a nulla.”
“Eh, come te la prendi! Se siete solo amici dov'è il problema?”
“Come te la prendi tu per Yokoo che sta in camera con Kame! Fidati di lui, no?!”
“Ma... io mi fido di lui. Solo non mi fido di Kame.”
“Beh, come darti torto...” ammette Kitayama.
In quel momento qualcuno bussa sul pannello di legno vicino alla porta. Yokoo entra nella stanza dopo che Kitayama apre la porta con cautela.
“Ah, siete già qui. Sono tornato nella stanza di Kawai, ma non vi ho trovato. E non volete sapere cosa stanno combinando...” esclama Yokoo.
“Kame era davvero ubriaco?” domanda Kitayama incredulo.
“Macché, era tutta una scusa per essere lascivo.”
“Come hai fatto ad andartene?” domanda Fujigaya preoccupato.
“Gli ho detto sarei stato impegnato con il lavoro perché qualcosa di urgente ci era capitato tra le mani. Totsuka mi ha chiamato al telefono, rendendo il tutto realistico!” sorride Wataru.
“Quindi non ti ha fermato? Non ha usato sporchi trucchi per distruggere ancora di più la sua reputazione?” domanda ancora incredulo Fujigaya.
“No, non lo ha fatto. Ma ho paura non si accontenterà così.”
“Ho capito! Ci penserò io a lui.” sospira Kitayama tirando su una bottiglia di sake che si era trascinato dalla stanza di Kawai insieme a Fujigaya.
“No Kitayama! Non preoccuparti! Resta pure.” esclama Yokoo.
“Secondo te dovrei restare qui a guardare voi due?”
“Beh non sembra una cosa che la tua mente possa escludere...” ammette Fujigaya con uno sguardo pieno di significati.
“No sul serio, puoi restare qui se vuoi Kitayama. Io e Fujigaya possiamo andare in un'altra stanza.”
“Quale stanza?” domanda Fujigaya dubbioso.
“Ho prenotato praticamente tutte le stanze tranne quelle che avevate voi, per fingere che ci fosse una riunione aziendale.”
“Ma io credevo ci fosse davvero!”
“Affatto. Abbiamo finito il lavoro durante la settimana e qui siamo venuti soltanto io, Miyata e Totsuka.” sorride Yokoo.
“E hai prenotato lo stesso tutto l'albergo...” dice Fujigaya. “Tu sei pazzo!”
“Tutta la storia delle stanze sembrava divertente, così non ve l'ho detto subito.” ridacchia Yokoo.
In quel momento la porta si spalanca e la testa di Kame spunta all'interno.
“Che sta succedendo qui? Yokoo-san! Non è bello che non stai alle regole del gioco dopo aver scelto di partecipare!” dice adirato Kame.
“Kame! Ma allora non sei ubriaco! Stavamo proprio per farci un bicchierino tra noi adulti, vuoi unirti a noi?” esclama Kitayama alzando la bottiglia.
“Voi state complottando contro di me. Sono sicuro che alla fine stanno tutti dormendo nelle camere non assegnate!”
“Ma che dici?! Dai su, che siamo qui per divertirci!” dice Fujigaya passando un braccio sulle spalle di Kame e indirizzandolo verso il punto in cui Kitayama aveva già servito il sake dentro le tazzette.
“E' più divertente se beviamo tutti assieme!” sorride Fujigaya.
Kame non si fa pregare e mentre tutti fingono di bere, continua a mandare giù bicchierini senza neanche rendersene conto. Era stata una giornata faticosa per lui, avere a che fare con tutta quella gente e addirittura dividere la stanza con qualcuno. Ad un certo punto cerca di alzarsi, nonostante questa volta sia davvero ubriaco.
“Yokooshan, portami in camera! Non rieshco a camminare!”
Kitayama da uno strattone al suo yukata e Kame si affloscia nuovamente sul tatami della stanza.
“Dai Kame, un altro bicchierino!”
“Ho shonno, lasciami in pasheee!” detto questo Kame si getta sui cuscini e si addormenta pesantemente.
“Wow, non credevo che avrebbe funzionato così bene!” esclama Yokoo.
“Kame non è la persona da fermarsi quando beve.” risponde Kitayama. “Ora potete andare. Resterò qui a controllare che non si svegli, anche se a giudicare dal suo aspetto e dalla quantità di alcol ingerito, non dovrebbe darci problemi fino a domattina.”
Taisuke e Wataru si guardano negli occhi.
“Kitayama, se non vuoi stare qui, puoi usare la stanza a fianco. E' vuota anche quella.” dice Yokoo.
“Sì, non preoccuparti. Io posso dormire ovunque.” sorride Kitayama. I due si alzano ed escono dalla stanza. Kitayama da un'occhiata a Kame addormentato, poi vuota il bicchiere che aveva versato per lui. La porta si apre di nuovo. Fujigaya mette dentro la testa e resta a fissarlo senza dire nulla.
“Che c'è Fujigaya?” domanda Kitayama incuriosito.
“Grazie Kitayama!” dice veloce Fujigaya prima di sparire di nuovo facendo scorrere la porta.
“Di nulla!” sorride Kitayama agitando le mani nell’aria verso la porta chiusa.
~
E' molto tardi. Le luci dei corridoi sono state spente, ma i raggi di luna che filtrano dalle finestre rendono visibile il percorso nonostante sia in penombra. Taisuke cammina dietro Wataru, che sembra sapere dove andare. Vicino la stanza di Kawai, i due incontrano qualcuno nel corridoio.
“Chi è?” esclama la voce di Tottsu in un sussurro.
“Siamo noi!” risponde Yokoo sottovoce.
“Oh Yokoo, Fujigaya. Tutto bene? Non eri con Kame?”
“Kame è ubriaco e dorme. Possiamo stare tutti tranquilli e rilassarci davvero finalmente!” risponde Yokoo. “Tu dove stai andando?”
“Ehm... al bagno? No, cioè...” l'ombra di Totsuka sembra agitata nel buio.
“Se cerchi Kitayama è nella prima stanza del corridoio a destra.” sorride Fujigaya allusivo.
“N-no, io...” Totsuka cerca di sembrare meno agitato, ma non sa bene cosa dire.
“Si annoierà da solo, visto che Kame è lì che dorme! Vai a fargli compagnia.” propone Yokoo.
“Già. Per una volta non sembrava neanche avere sonno...” aggiunge Fujigaya.
“Non è come sembra, io...” Totsuka cerca di dare spiegazioni. Yokoo gli mette una mano sulla spalla.
“Non ti stiamo giudicando, Totsuka. Kitayama è tuo amico no?”
“Non farlo aspettare!” sorride Fujigaya. Wataru gli prende la mano e lo tira per cominciare di nuovo a camminare per il corridoio. Totsuka resta per qualche secondo immobile, poi comincia a muoversi nella direzione da cui i due erano venuti.
Per chi non lo avesse ancora fatto perché aspettava il giusto momento nella trama, ebbene è giunto, potete andare a leggervi la prima volta di Wataru e Taisuke
QUI. Scusate se il livello della fic in italiano non è all'altezza!XD;