Aug 31, 2007 00:52
In realtà ho ben poco da mettere il sorriso... uuuuh, emozioune emozioune!! Commentate ne!! Chiunque legga (drogata di commenti des!!)
Bon.
Titolo: Take Care (of each other)
Rating: PG-13 (mmm, non sono sicura, visti i ragazzinoi di oggi, ma vabbè)
Genere: Drammatica (decisamente)
Autore: Jinny
Fandom: Arashi
Pairings: Mmm... direi che Ohmiya vince. E poi leggete!!
Disclaimers: Qui dovrei mettere le solite cose "non 'posseggo' gli Arashi, non li conosco, sparo a caso perchè sono una fan decerebrata e non ho nulla di meglio da fare che ipotizzare come reagirebbero a determinate situazioni"...
Note: Meno male che ho chi me l'ha corretta (Stinger, grazie ne!!) chi me l'ha letta (Harin e Stinger... hehe, le mie prime lettrici!!) e chi suggerisce il titolo (Stinger di nuovo grazie e Harin arigatoo di nuovo anche a te ne!!)
Bene. Take Care
Satoshi si girò di scatto. Si sentiva osservato da quand'era salito su quel dannato treno. In effetti avrebbe potuto benissimo farsi accompagnare dal loro autista, ma voleva continuare a prendere la metro... tanto l'ultimo treno era sempre vuoto. Ed aveva bisogno di quel contatto con la realtà, almeno una volta ogni tanto. Il vagone era vuoto. Satoshi si tranquillizzò. Alzò un altro po' il volume dell' Ipod e riprese a guardare nel vuoto davanti a sè. Ancora tre fermate... si girò di nuovo. C'era una ragazzina seduta poco lontano. Ok, forse era lei a fissarlo. Era talmente minuta che non l'aveva notata, prima. Le fece un mezzo sorriso. Lei arrossì ed abbassò il viso. No, ok forse non l'aveva riconosciuto... forse adesso l'avrebbe fatto arrestare credendolo un maniaco... annunciarono la sua fermata. Satoshi si alzò. Sorrise di nuovo alla ragazzina, che aveva ripreso a fissarlo, e scese dal treno. Uscì dalla stazione e si incamminò verso casa. Il suo cellulare squillò. Sho. Che palle, dopo dieci anni non aveva ancora afferrato il concetto che quando tornava dai suoi non voleva avere contatti con loro! Per carità, li adorava. Ma si erano salutati meno di un'ora prima!! Rispose
<< Che vuoi?!>> chiese, secco.
<< Beh... Nino chiedeva se domani andiamo a farci una bevuta tutti cinque insieme per festeggiare la fine delle riprese... stasera non se ne parla, siamo tutti di famiglia...poi sai, c'è chi ne ha due di famiglie, ormai, e nell'indecisione si ferma dai miei...>>
<< Questa frecciata non te la passo! Avevo solo bisogno di un bagno pulito!!>> arrivò la voce di Jun.
Satoshi rise, nonostante il fastidio. Era arrivato a pochi passi dalla porta di casa. Si fermò.
<< Senti. Chiama Nino e digli che va bene. E digli di avvertire lui Aiba, sennò ci tira il pacco. Noi altri siamo troppo indulgenti con quel ragazzo..>> disse Satoshi.
Sho rise e riferì a Jun, che rise a sua volta.
Satoshi salutò e riattaccò. Sentì un brivido lungo la schiena. Si girò. La ragazzina del treno lo stava ancora fissando... si affrettò ad entrare in casa.
<< Tadaima...>> disse. Sua madre fece capolino dal soggiorno.
<< Ti scaldo immediatamente la cena!!>> disse lei, sorridendo
<< Tu fai un bagno e mettiti subito sotto il kotatsu, che fa freddo!>>
Satoshi sorrise. Si tolse le scarpe e si avviò verso il bagno. Suo padre lo salutò dallo studio, per poi tornare a leggere. Satoshi passò davanti alla camera di sua sorella, ormai vuota da tre mesi. Richiuse la porta. Non aveva ancora il coraggio di entrare, e sapeva che era tutto esattamente come quel giorno... Entrò in bagno, si spogliò e si immerse nell'acqua calda. Quando la madre lo chiamò, si asciugò, si mise direttamente il pigiama e scese.
<< Alla fine sei andato a casa ieri?>> chiese Kazunari, sporgendosi verso Jun << O sei rimasto da Sho?>>
Jun fece una linguaccia. Poi tornò serio
<< Sono tornato a casa. E oggi abbiamo avuto tutti i genitori a pranzo... Riidaa!!! I miei sparlano di me e i miei suoceri mi odianooo...>> disse Jun, aggrappandosi al braccio di Satoshi, che si limitò a finire la sua birra guardandolo
<< Beh, ritieniti fortunato. Miwako ti ama... o almeno se ha un altro non ci si è fatta beccare a letto insieme... mica come Aiba-chan, qui, che si è ritrovato Mariko a letto con nientedimeno che Akanishi...>>
Ok, Sho era decisamente ubriaco, si rese conto Satoshi... qualcuno doveva fermarlo...
<< Stavi parlando della vita matrimoniale di Jun, continua con quella.>> disse Masaki, con voce lamentosa. Era troppo andato per arrabbiarsi, per fortuna... Satoshi scosse leggermente Jun, che sembrava sul punto di addormentarsi. Jun alzò il viso. Sembrava pensieroso.
<< E' vero, Miwako mi ama... ma non si merita uno come me...>> disse << Adesso dovrei essere a casa con lei e le gemelle, invece sono qui con voi...>>
<< Ma noi siamo i tuoi amici! Non puoi abbandonarci nella serata della bevuta!>> si offese Masaki
<< 'Sti neopapà...>> disse Satoshi, scompigliando affettuosamente i capelli di Jun, che sorrise e prese un'aria sognante
<< Sapete...>> iniziò, e tirò fuori la fotocamera, facendo vedere a tutti le foto delle neonate, declamando ogni loro lato positivo o no, ed ogni azione ritratta. Masaki fece una smorfia.
Kazunari lo guardò, alzando un sopracciglio << Tu adori i bambini... è lui quello che era allergico ai pargoli...>> disse, indicando Jun.
Masaki lo guardò. Poi inspirò profondamente << Mariko è incinta... e io ho chiesto il test del dna, appena sarà possibile farlo.>> disse. Poi iniziò a ridere. Satoshi lo guardò, pensando che tutto quell'alcool probabilmente gli stava attaccando il fegato, ma almeno funzionava come anestetico... e funzionava anche per lui...
<< Toshi, stai pensando.>> disse Kazunari, in tono accusatorio.
Satoshi lo guardò. Poi sospirò e gli appoggiò la testa su una spalla.
La ragazza li guardò. Sembravano felici, tutti cinque insieme. Li invidiava. Beh, invidiava quattro di loro... aveva avuto delle difficoltà ad entrare nel locale. Non tanto perchè in quel momento ci fossero dei vip, bensì per il proprio aspetto. A ventisei anni sembrava una ragazzina delle medie, che per la sua pelle era giusto una cosa buona, ma voleva dire altezza inesistente e richiesta di documenti ovunque...
"Dev'essere mio. O di nessun altro."
e io continuo qui...
Satoshi guardò la madre. Poi si rese lentamente conto di essere aggrappato a Kazunari
<< Sei a casa, Toshi...>> disse Kazunari.
<< Grazie Nino-chan...>> biascicò Satoshi.
<< Non potevate farlo smettere di bere prima che si riducesse così?>> sibilò la signora Ohno.
Kazunari si morse le labbra. Poi guardò la donna dritta negli occhi << Stiamo già impedendogli di pensare, mi sembra abbastanza per il momento.>> disse. La donna serrò la mandibola. Poi guardò il figlio, completamente ubriaco, che a malapena si reggeva in piedi.
<< Vai pure, Kazu. La prossima volta ti offrirò qualcosa. Al momento non ho nemmeno del te.>>
Kazunari sospirò e lasciò Satoshi tra le braccia della madre
<< Nino... non andare via...>> mormorò Satoshi, per poi addormentarsi di botto.
Kazunari lo guardò. Poi guardò la signora Ohno << Lui è ancora qui.>> disse, con una smorfia travestita da sorriso.
La donna sorrise a sua volta, ma il suo era un sorriso talmente triste che Kazunari si sentì serrare il cure in una morsa. Serrò gli occhi
<< E’ ancora qui, e continua a ripetere gli stessi errori.>> disse lei.
Kazunari la guardò << E’ vivo. Per favore, si accontenti.>> disse. Dopodiché uscì.
<< Non dovevo guidare, questa sera..>> mormorò Satoshi nel sonno. La signora Ohno lo trascinò, con qualche difficoltà, nella sua camera e lo sdraiò sul letto, ancora vestito. Satoshi le prese un braccio e la guardò
<< Non voglio pensarci...>> gemette, per poi riaddormentarsi.
La signora Ohno sentì le lacrime pungerle gli occhi. Uscì in fretta dalla stanza.
Masaki guardò Sho. Cercò di non sembrare troppo arrabbiato, ma non ci riusciva. Non in quel momento. Erano passati due giorni dalla serata alcolica, ed erano su un set fotografico
<< Aiba-kun potresti abbandonare per mezzo secondo il broncio e risultare credibile?!>> chiese il fotografo, stizzito.
Masaki sorrise al fotografo, che finì il servizio e li congedò con un gesto. Sho si avvicinò << Volevo scusarmi per l'altra sera...>> disse in un soffio.
Masaki sorrise e lo abbracciò
<< Tranquillo, Sho-chan... hai solo detto come stanno le cose.>>
<< E che mi dici del test?>> chiese ad un tratto Sho.
Masaki fece una mezza smorfia
<< Beh...>> iniziò << Da un lato spero di essere io il padre... non sarebbe male avere un bambino... ma poi... se non fosse mio, faciliterebbe la separazione.. è così complicato...>>
Sho annuì
Satoshi si girò di scatto. Ma perchè continuava a sentirsi osservato? Non c'era nessuno.. prese Kazunari per una manica
< Mi sento osservato..>> bisbigliò
<< C'è una ragazzina che ti fissa.>> disse Kazunari, tranquillissimo
e ancora...
Satoshi guardò gli altri quattro che lo fissavano. Succedeva sempre così, da due mesi, ad ogni riunione per decidere i lavori come gruppo.. insomma, lui era il Riidaa solo perché aveva vinto a Janken... però adesso lo trattavano come se stesse a lui prendere decisioni... accidenti, Kazunari aveva un sacco da fare, sempre, ed ogni lavoro in più rischiava di farlo stramazzare a terra! Jun era impegnatissimo col lavoro e cercava anche di occuparsi della propria famiglia... sarebbe stato più giusto consultare loro...
<< Magari dai un'occhiata prima di decidere... noi l'abbiamo letto prima...se ti piace...>> disse Sho, passandogli un plico di fogli
<< Sappiamo che i dorama non ti entusiasmano più di tanto, però qui ne varrebbe la pena...>> disse Jun, sorridendogli. Poi si scusò ed uscì dalla stanza, il cellulare che suonava
<< Ha messo Michi come suoneria?>> fece Kazunari, con espressione leggermente divertita
<< Avrà avuto un attacco di nostalgia..>> disse Masaki, passandosi una mano nei capelli
<< Zitto, che la usi anche tu!>> disse Sho, ridendo.
Masaki lo guardò << Ma io la uso solo per voi... per gli altri ho delle suonerie normali!!>> disse, ridendo. Satoshi ridacchiò.
Jun rientrò, con espressione assolutamente ebete. Gli altri alzarono un sopracciglio, in contemporanea. Jun arrossì
<< Mai ha detto yaa al telefono...>> disse, tutto orgoglioso.
<< Kawaii!!!!>> reagì immediatamente Masaki, con un sorriso enorme.
<< Lo sai, vero, che non vale come prima parola?...>> gli disse Sho.
Jun lo ignorò << E Miwa ha detto che Ai ha sorriso quando ha sentito la mia voce...>> continuò, imperterrito
<< O-chan, puoi leggere con calma... qui ne avremo per un'altra ora almeno...>> disse Kazunari.
Satoshi lo guardò << Kazu...>> disse. Kazunari si girò a guardarlo
<< Senti... sei quello più impegnato, ultimamente... fare un dorama in più...>>
<< Non ti preoccupare. E poi è un sacco che non facciamo qualcosa tutti insieme tv a parte... se non te la senti è un altro discorso...>>
Satoshi sospirò << Me la sento eccome... fin troppo... >>
<< Allora è deciso. Ragazzi, si fa!>> disse Kazunari, tutto pimpante.
Jun sorrise a Satoshi. Masaki gli strinse una spalla. Sho alzò il pollice, ad indicare che era tutto ok. Satoshi abbassò il viso. Gli altri si guardarono
<< O-chan?...>> chiese Masaki, preoccupato, sempre stringendogli la spalla. Satoshi alzò lo sguardo << Non dovete sentirvi in obbligo di fare seimila cose solo per farmi "distrarre"...>> disse.
Jun gli si sedette di fronte e lo guardò negli occhi << Non dire stronzate, ok?>> gli disse.
Satoshi si perse in quello sguardo. Quando guardava negli occhi di Jun, andava tutto bene... sorrise
<< Ok... però, davvero. Quando vi sentite stanchi, ditemelo. Sono o non sono il vostro Riidaa?!>>
Gli altri risero, mentre Kazunari lo stringeva in un abbraccio ai limiti dello stritolamento.
<< Vuoi proprio la verità, Masaki?!>> urlò Mariko, furiosa.
Masaki si sedette, sentendo che al momento era la cosa migliore da fare. Le aveva solo chiesto del test che avrebbe dovuto fare ormai una settimana prima…
<< Non l’ho fatto! E non ho intenzione di farlo! Hai sempre voluto un figlio, no? >>
Masaki si morse le labbra. Poi si alzò. Strinse la moglie in un rapido abbraccio << Non aspettarmi alzata. Forse non torno a dormire. Chiudi bene la porta.>> le disse. Dopodiché uscì. Prese il telefono e fece per schiacciare i pulsante della chiamata rapida per Sho, quando il telefono iniziò a squillare
<< O-chan? Che succede?…>>
<< Sono Nino. Vieni qui per favore. Arrivano anche gli altri.>>
<< Che diavolo succede?>> chiese Sho, entrando per ultimo.
<< O-chan.>> disse semplicemente Kazunari
<< Beh, ci hai chiamati col suo telefono, fin li ci arriviamo.>> disse Jun, leggermente stizzito
<< L’ho accompagnato qui, dopo il lavoro… e… beh, deve ancora muoversi… sono preoccupato, e mi fa un po’ paura.>> disse Kazunari. Poi si girò verso Masaki << Non dovevano arrivare i risultati del test?>> chiese.
Masaki fece un mezzo sorriso << Non l’ha fatto e non lo vuole fare.>> disse << Vuol dire che sa che non è tuo.>> sentenziò Jun. Voleva essere a casa sua, da sua moglie e soprattutto dalle sue bambine, quindi era particolarmente acido.
<< A me va anche bene che non lo faccia. So già di chi è. E ho già preso una decisione. >> disse Masaki, tranquillo.
Jun abbassò il viso, vergognandosi di aver adoperato quel tono. Poi si girarono tutti verso Satoshi, che era rannicchiato sul divano e dava loro le spalle.
<< Che cos’ha?>> chiese Sho. Nessuno gli aveva mai visto un’espressione tanto triste.
Kazunari scosse la testa << Non lo so. Non parla. Sta fermo così e basta.> disse, passandosi le mani sul viso. Sho lo abbracciò << Hai fatto bene a chiamarci.>> disse, sorridendogli. Kazunari sorrise a sua volta.
Jun prese in mano la situazione. Si sedette sul divano con abbastanza foga da far rimbalzare Satoshi, che, suo malgrado, fu costretto a girarsi, se non altro per evitare una caduta. << Hai intenzione di parlarci ancora, Riidaa?>> chiese Jun. Satoshi lo guardò dritto negli occhi.
Ma questa volta non andava. Si mise seduto. Guardò i presenti. Allungò una mano verso il proprio cellulare. Kazunari glielo passò. Satoshi armeggiò un po’, fino ad attivare la segreteria telefonica. Ebbe qualche difficoltà, perché gli tremavano le mani
“Perché non rispondi?! Non rispondi mai! Sei troppo occupato per rispondere alle telefonate dei tuoi genitori?! Mi chiedo perché non sia morto tu, quella sera! Almeno non ci sarebbe stata tutta questa differenza!!” strillò la voce della signora Ohno. Calò il silenzio.
Poi Satoshi prese fiato << L’ho pensato tante volte. Ora vedo che non lo penso solo io… avrei dovuto…>>
Uno schiaffo lo zittì << Hai rischiato, brutto stronzo!>> urlò Jun << Hai idea di che spavento ci siamo presi?! Ne hai una minima idea?! >>
Satoshi si rannicchiò su sé stesso. Jun, in quel momento, lo spaventava moltissimo. Perché i suoi occhi non lo tranquillizzavano? Sentì due braccia stringerlo.
<< Siamo degli egoisti di merda. Ci servi Riidaa!>> disse Sho, proprio nel suo orecchio.
Satoshi lo guardò << Com’è che stasera sei così affettuoso?>> chiese. Sho si strinse nelle spalle. Poi Satoshi guardò Jun
<< MatsuJun… io…>> Jun si asciugò gli occhi.
<< Scusami tu. Non volevo spaventarti.>> disse.
Satoshi sorrise. Poi li fece andare via. << Nino-chan… puoi rimanere qui con me?> chiese poi, quando la porta si chiuse alle spalle degli altri tre.
Kazunari gli prese la mano e gli si sedette accanto. Satoshi gli appoggiò la testa sulla spalla
<< Sai la ragazzina dell’altro giorno? Era qui fuori, prima… non mi va di dormire da solo… ho un po’ paura…>>
<< Dico all’autista di venire a recuperare anche me qui, allora. Lo spazzolino in più è sempre nell’armadietto sotto il lavandino?>> chiese Kazunari, avviandosi verso il bagno
<< Si.>> disse Satoshi, sorridendo.
Sho e Jun guardarono Masaki che si allontanava
<< Che fai, allora, torni a casa, allora?>> chiese Jun.
Masaki si strinse nelle spalle.
<< Vieni da me. Il letto nella stanza degli ospiti è sempre pronto… non ho peluche da prestarti, dovrai accontentarti di un cuscino, ma…>> disse Sho. Masaki sorrise << Si, grazie…>> mormorò.
Sho lo prese per mano << Ho parcheggiato qui dietro.>> disse, trascinandolo.
Masaki si fermò. Guardò Jun << Da quella sera. E lei è appena entrata nel secondo mese. Ne sono passati tre. I conti tornano fin troppo bene. Anche senza che tu me lo faccia notare.>> disse.
Jun abbassò il viso << Scusami…>> disse. Masaki rimase in silenzio.
Sho guardò Jun << Senti. Più tardi sento Nino. Poi ti mando un messaggio, ok?>> gli disse.
Jun annuì. Poi si avvicinò. Guardò Masaki << Scusami.>> disse ancora. Masaki fece una smorfia, e si avviò verso l’auto di Sho
<< Mi sa che se l’è presa…>> disse Jun.
Sho fece una smorfia e gli scompigliò i capelli << Gli passerà. Ci sentiamo dopo.>>
Kazunari prese il telefono. Un messaggio di Sho “Aiba-chan addormentato senza problemi abbracciato a cuscino. O-chan?” Kazunari si girò verso Satoshi, che non aveva la minima intenzione di spostare la testa dal suo petto “Dorme. Dormirei anch’io se non m’avesse scambiato per un cuscino. Braccio informicolito. Provo a districarmi. Notte.”
Satoshi si mosse leggermente. Poi spalancò gli occhi. Kazunari lo abbracciò
<< Era solo un incubo. Solo un incubo.>> disse, sottovoce. Satoshi si calmò e si riaddormentò. Kazunari lo scrutò.
<< Cosa devo fare per farti stare meglio?..>> chiese in un soffio. Ma Satoshi non rispose. Si era proprio addormentato. Kazunari gli diede un bacio sulla fronte e lo strinse a sé.
Buona lettura :D (però... la sto rileggendo... che tristeee T_T
E' un bel po' che non osto qui... ok, leggete pure (ma perchè nessuno mi ommenta? Ecco ecco mi odiate...)
La ragazza appuntò qualcosa sul quadernetto, poi si allontanò, dirigendosi verso la stazione della metro. Non aveva voglia di tornare a casa. Tanto sapeva dove sarebbe riuscita a raggiungerlo. Sapeva che lui l'aveva notata. Aveva visto anche che lui era se non altro inquietato dalla sua presenza. Doveva trovare un modo per tranquillizzarlo... voleva avvicinarlo ad ogni costo, non farlo fuggire! Accidenti alla sua discrezione inesistente. Non avrebbe dovuto farsi vedere...
<< Ci stava guardando... l'ho vista...>> disse Kazunari. Satoshi lo guardò
<< Sai, ripensandoci... alla luce del giorno non fa di certo paura.. forse è solo una fan che ha scoperto dove abito... o una poveretta che abita qui e che mi ha riconosciuto... o... beh, le ho sorriso sul treno, la settimana scorsa, magari pensa che sia un maniaco... >> disse Satoshi
<< Valutiamo tutte le ipotesi... direi che quella del maniaco è la più azzeccata.>> disse Kazunari.
Satoshi gli diede un calcio sullo stinco. Kazunari riuscì ad evitarlo, ridendo. Satoshi sorrise. Il cellulare gli squillò in tasca. Lo prese ed impallidì.
Kazunari guardò il numero.
Prese il telefono di mano all'amico e rispose << Non crede di aver esagerato ieri sera?!>> disse alla signora Ohno dall'altra parte.
La donna rimase zitta un attimo. Poi prese fiato << Kazunari-kun... potrei discuterne con mio figlio, se non ti dispiace?>>
<< Beh, visto com'è andata ieri, si, mi dispiace.>> disse Kazunari.
Satoshi si riprese il telefono. << Si, mamma?...>> disse
<< Volevo chiederti scusa per ieri...>> disse la donna << Ero un po'... beh ,giù di morale... e me la sono presa con te...>>
<< Hai solo detto quello che a casa pensiamo tutti. Non ti preoccupare. Ci vediamo domani, se mi lasciano libero giovedì. Ciao.>> detto questo, Satoshi chiuse la conversazione. Ignorò la mandibola contratta di Kazunari. O almeno ci provò
<< Lo pensate tutti in casa?...>> disse Kazunari in tono tagliente.
<< Beh... guidavo io, Nino...>> disse Satoshi. Kazunari gli prese la mano. Satoshi si girò a guardarlo.<< Nino..>> Kazunari si girò verso il finestrino, cercando di nascondere le lacrime.
Satoshi sentì la stretta rafforzarsi.<< Senti... io...>>
<< Lascia perdere O-chan!>> disse Kazunari, girandosi. << Io non riesco a capire come tu riesca a dire certe cose davanti a noi! Anche ieri sera... Jun ti ha dato una sberla, io ti avrei spaccato la faccia a pugni! Anche adesso lo farei! Mi fai saltare i nervi quando te ne esci con questo discorso! Ringrazia che abbiamo un servizio fotografico! E non metterti a piangere, che a te rimangono gli occhi rossi!>> sibilò Kazunari. Poi si asciugò gli occhi. Satoshi lo abbracciò, ma lui si staccò
<< Sei cattivo.>> disse Kazunari, mettendo il broncio.
Satoshi lo guardò. << E' vero che penso sarebbe stato meglio se quella sera...>>
<< Yaaargh! Non ti azzardare a finire la frase!>> urlò Kazunari, mentre la sua voce si alzava di almeno un'ottava.
<< ... però voglio vivere. Ma... adesso mi sento tanto giù...>> disse Satoshi. Kazunari lo strinse in un rapido abbraccio << Se noi ti diciamo quando siamo stanchi, tu ci dici quando ti senti triste? O almeno, lo dici a me? Per favore, me lo prometteresti?...>> chiese. Satoshi sorrise ed annuì
<< Uuuh, Aiba-chan... che faccia stanca hai?...>> chiese Kazunari, appena entrato nello studio fotografico. Masaki fece un mezzo sorriso e si strinse nelle spalle.
Poi guardò Satoshi << Come ti senti, O-chan?>> chiese.
Satoshi gli sorrise << Discretamente dai...>> disse
<< State ora assistendo a "i due relitti tentano di intrattenere una conversazione normale".. >> disse Sho, mimando un microfono.
Masaki gli lanciò un pennello per la terra, centrandolo in fronte
<< Oops... gomen...>> disse Masaki, senza riuscire a trattenersi dal ridere. Anche gli altri scoppiarono a ridere, mentre Sho si lanciava all'inseguimento di Masaki, che però si nascose dietro a Jun << MatsuJun!!! Salvamiiii!!!>>
<< Uargh! Io non c'entro! E poi ho moglie e figlie, risparmiatemi, vi prego!!>> disse Jun, spostandosi.
Sho quasi prese Masaki, per un attacco di solletico fulminante, ma Masaki fu più veloce, e mise in mezzo Kazunari << Ma perché io?>> piagnucolò Nino.
<< Sei più facile da spostare!>> disse Satoshi, ridendo
<< Stai dicendo che sono basso?>>
<< No... solo che non hai problemi di maneggevolezza...>> disse Satoshi
<< Stai dicendo che sono basso! Shooooo!!! O-chan mi dice che sono bassoooo!! Hey, Riidaa, un attimo! Non è che ci sia tutta sta differenza tra di noi, eh!>> Satoshi rise.
Poi il manager arrivò a riportarli all'ordine << Vi siete sfogati. Adesso ricomponetevi. Siete qui per lavorare! Mi sembra di essere tornato indietro di dieci anni, stamattina!>>
<< Ah!! Manager-san, non si arrabbi, per favore...>> disse Kazunari, con la sua migliore faccina da cucciolo. Il manager resistette più o meno secondo, poi sorrise, benevolo, ed uscì dalla stanza, lasciando entrare la povera truccatrice, che entrò e cercò di capire che doveva fare
<< Mmm...>> disse, vedendoseli tutti schierati davanti << Occhiaie... borse... un livido? Ma prima non c'era!>> disse la poveretta, guardando la fronte di Sho
<< Ahem... colpa mia.. ho lanciato un pennello, e nei momenti meno opportuni ho una mira infallibile..>> disse Masaki
<< Beh, ma si nasconde con il ciuffo.>> disse Sho, pratico. Masaki gli sorrise, riconoscente.
<< La prossima volta ti uccido di solletico però.>> bisbigliò Sho. Masaki rise.
Sho aprì la porta con le chiavi di Masaki. Mariko lo guardò entrare
<< Ti ho svegliata?>> chiese.
La donna scosse la testa. Poi guardò Masaki che dormiva << Mi sono arrivate queste. Ne sai qualcosa?>> chiese lei, sventolando delle carte sotto il naso di Sho
<> boccheggiò Sho, depositando Masaki sul divano
<< Viviamo ancora insieme, poteva darmele di persona!>> sibilò lei
<< Non ce l'avrei mai fatta.>> disse Masaki. Era sveglio, allora...
Mariko gli si avvicinò, minacciosa.
Masaki la guardò. Poi richiuse gli occhi << Vai a dormire.>> disse, rannicchiandosi sul divano. Lei andò in camera, sbattendo tutte le porte. Sho si accovacciò di fianco al divano.
Masaki lo guardò << Non avrei avuto il coraggio di darle le carte, ma non ce la faccio più a stare con lei... >> bisbigliò. Sho gli accarezzò i capelli.
<< Sapere che il bambino non è mio... beh, si, sta rendendo tutto questo un po' meno difficile. Ma anche se non ci fosse stato il bambino, non ce l'avrei fatta comunque... >> disse. Poi s'addormentò di botto.
<< Ohno-san?>> chiamò una vocina. Era mercoledì sera, ed il treno era deserto... si girò verso la voce e quasi urlò: la ragazzina!!
<< Aaaah?! Sei davvero tu, allora!!! Che emozione... oddio!!! Ho continuato a fissarti, in questi giorni... chissà che idea ti sei fatto di me...>> disse lei. Satoshi la scrutò << In effetti mi hai fatto abbastanza paura..>> disse lui.
La ragazza rise << Chiedo scusa... in effetti sono semplicemente una tua grande fan... solo non capivo se davvero mi fossi trasferita vicino al mio idolo, o se fosse solo uno che ci assomigliava...>>
Satoshi si lasciò travolgere da quel fiume di parole. Ne aveva bisogno.
Scesero insieme dal treno. Satoshi si fermò davanti a casa dei suoi.
Guardò la ragazza << Se hai paura, ti accompagno fino a casa... è molto tardi...>> disse.
<< Ah, no, figurati... abito in quella casa..>> disse lei, indicando la casa di fronte in diagonale. Satoshi sorrise.
Poi gli venne in mente una cosa << Non so come ti chiami!>> disse
<< Ah, scusami, non mi sono presentata. Sono Hayashi Harumi, piacere, vicino!>> detto questo, attraversò la strada ed entrò nella casa che aveva indicato.
Satoshi inspirò profondamente. Sentì uno strano odore appena mise piede dentro. Poi spalancò gli occhi e corse ad aprire tutte le finestre. Chiuse il gas ed iniziò a chiamare i suoi genitori. Sua madre era in cucina, priva di sensi, ma respirava. Suo padre era nel suo studio. Era ancora cosciente
<< Sei in anticipo...>> disse l'uomo.
Satoshi non capì mai come riuscì ad essere abbastanza lucido da chiamare l'ambulanza e poi Kazunari, eppure ci riuscì.
Ma che stava succedendo?... << O-chan... ci sei ancora? Continua a parlare... hai detto che l'ambulanza sta arrivando, no? Cerca di stare calmo... O-chan... O-chan? O-chan!!>> Sho si girò a guardare Kazunari
<< Dobbiamo andare a casa dei suoi.. guida tu, io avverto Jun e Aiba..>>
Sho, che aveva sentito tutta la conversazione, si riprese dallo shock. Si alzò, prese le chiavi della macchina e trascinò Kazunari fino all’auto.
<< Andiamo.>> disse semplicemente. Kazunari prese il cellulare ed iniziò a telefonare.
Ecchime
Jun arrivò per primo. Era in bagno quando Kazunari gli aveva telefonato. Era stata Miwako a rispondere, per poi entrare nel bagno dandogli le chiavi della macchina << Vai da Ohno. Adesso.>> gli aveva detto. Era pallida e sembrava terribilmente preoccupata
<< Che succede?>> aveva chiesto Jun.
Lei aveva irrigidito leggermente tutto il viso << I suoi hanno... beh... si sono chiusi in casa e hanno aperto il gas, secondo te? Fila! Chiamami appena sai qualcosa, e fai in modo che siano buone notizie!!>> aveva detto lei. Jun si era affrettato ad uscire. Così era arrivato per primo, con i capelli sconvolti, gli occhiali e in tuta.
Entrò in casa di Satoshi senza suonare o bussare. Satoshi era accanto alla madre, ed aveva lo sguardo perso nel vuoto << Toshi...>> mormorò Jun, raggiungendolo.
Satoshi si riprese un attimo << Respirano ancora, e l'ambulanza sta arrivando... >> disse, alzando appena lo sguardo. Jun gli si inginocchiò accanto e lo strinse forte. Satoshi non oppose la minima resistenza. La porta si aprì di nuovo, ed i due vennero raggiunti da Sho e Kazunari. Satoshi allungò immediatamente una mano verso Kazunari, che gliela strinse forte
<< Siamo qui, O-chan.>> disse Masaki, entrando per ultimo. L'ambulanza arrivò e caricò i signori Ohno. Satoshi salì con i genitori
<< Ti raggiungiamo in ospedale. >> gli disse Sho, stringendogli brevemente una spalla. Satoshi annuì. Sho fece salire gli altri sulla propria auto e si lanciò all'inseguimento dell'ambulanza.
Satoshi guardò il padre, che era ancora cosciente. << Perché hai detto che ero in anticipo?>> si informò. L'uomo lo guardò. Poi indicò con un gesto della mano l'ambulanza. Satoshi deglutì << Non ti seguo... volete farmi capire che non vi basto? Che... che volevate solo lei? Volete punirmi? Se volete punirmi lo capisco, ma così è un po' troppo, non credi?...>> disse. Il signor Ohno lo guardò, severo. Poi chiuse gli occhi. Satoshi si morse le labbra.
<< Non si corre! E' un ospedale!>> disse un'infermiera ai quattro giovani appena entrati. Ma loro la ignorarono
<< Smettetela di fare le falcate lunghe, mi lasciate indietro!>> si lamentò Kazunari. Ma superò tutti quando avvistò Satoshi, seduto su una panca. Lo raggiunse in scivolata, quasi cadendo e quasi facendolo cadere per abbracciarlo. Satoshi gli si aggrappò stretto. << Volevano ammazzarsi...>> mormorò Satoshi. Kazunari lo strinse più forte. Jun si portò una mano alla bocca. Poi si sedette accanto a Satoshi e gli prese una mano.
<< Posso picchiarli? Non si fanno queste cose al nostro Riidaa!>> disse Sho, tirando su col naso.
<< Se... se non fossi stato ubriaco, non sarebbe successo l'incidente, e adesso non saremmo in questa situazione! Il casino l'ho fatto io...>> disse Satoshi in un soffio
<< Vaffanculo, O-chan!>> sibilò Masaki. gli altri quattro si girarono a guardarlo. Era furioso. Abbassò il viso e si sedette.
Satoshi abbassò il viso a sua volta << Hanno ragione. Avrei dovuto morire io... ero io quello ubriaco! Non me ne sarei nemmeno accorto...>> iniziò
<< Ma allora di noi non te ne importa proprio niente?>> chiese Sho, con una voce che non sembrava nemmeno la sua. Aveva il volto rigato di lacrime.
<< Ragazzi.. scusatemi, davvero... non è quello... ho cercato di spiegare stamattina a Nino...>>
<< Avrai pure cercato di spiegarmi stamattina, ma dici sempre lo solite stronzate!>> disse Kazunari, lasciandolo andare.
<< Ma... io...>> indicò con un gesto la stanza dove avevano portato i suoi genitori. Gli altri si guardarono.
Sho tentò di asciugarsi gli occhi << Piantala, Sho!>> disse Jun, leggermente infastidito, abbracciando Satoshi con fare protettivo
<< Non ci riesco!>> protestò Sho, mettendo il broncio.
Satoshi si girò a guardare Masaki << Sei arrabbiato con me, Aiba-chan?>> chiese.
Masaki fece un mezzo sorriso e scosse la testa << No. Solo... ho paura che tu faccia qualche stronzata... per favore.. non abbandonarci, ok?..>> disse. Satoshi sorrise. Kazunari lo guardò sorridere. Si asciugò una lacrima che gli era sfuggita al controllo.
<< Ohno-san, dovrei parlarle un attimo...>> disse un medico.
Satoshi guardò gli altri << Dica pure.>> disse.
L'uomo lo guardò. Poi sospirò << Sono fuori pericolo. E fisicamente è tutto a posto. Ma... sarebbe meglio trasferirli in un centro di recupero per shock depressivi... lei è maggiorenne? Perché servirebbe la sua firma...>> disse.
Satoshi espirò tutta l'aria, poi prese fiato << Che adulatore... darmi meno anni... ne ho quasi 29 ormai.. dire di si, sono maggiorenne... >> disse, con un mezzo sorriso. Poi guardò Jun, che sembrava non avere la minima intenzione di mollare la presa.
Il medico gli fece vedere alcune carte. Satoshi lesse tutto. Poi firmò, sempre intrappolato nell'abbraccio di Jun.
Il medico sparì, per sbrigare le ultime pratiche per il trasferimento
<< Merda.>> singhiozzò Satoshi, abbandonandosi tra le braccia di Jun. Kazunari gli si inginocchiò di fronte, stringendogli le mani. Satoshi pianse per una mezz'ora buona.
Poi guardò Kazunari << Io... io non voglio tornare a casa... e neanche nel mio appartamento... è troppo vuoto...>> disse. Gli altri si guardarono.
<< Vieni da me.>> disse Jun. Satoshi annuì.
Kazunari guardò Jun << Poteva venire da me... se solo non stessero ristrutturando l'appartamento...>> disse
<< Ah, a proposito, mia madre chiede quando finiranno.>> disse Sho
<< Oddio, sono così insopportabile?>> chiese Kazunari, preoccupato.
<< No... è lei che proprio non sopporta... credo sia dovuto alla totale mancanza di effetti che il tempo ha sulla tua pelle in confronto ai danni che sta facendo su di lei...>> disse Sho. Satoshi rise.
Una volta in macchina, si appoggiò a Kazunari. Nuove lacrime gli rigarono il viso.
Masaki si girò dal sedile passeggero anteriore << Toshi, quando stai male, devi dircelo...>> disse, preoccupatissimo. Satoshi iniziò a singhiozzare forte
<< Sto male!>> disse. Kazunari lo strinse forte. Masaki gli strinse un ginocchio. Jun gli prese una mano.
<< Io... io credo che mi stia venendo da piangere di nuovo...>> disse Sho
<< No! Tu devi guidare!!>> si alzò un coro.
Mariko guardò Masaki che rientrava << Dove sei stato?>> gli chiese, in tono secco
<< All'ospedale. I genitori di O-chan hanno tentato d'ammazzarsi.>> disse lui, sedendosi sul letto
<< Mmm. Puoi anche tornare sul divano. Tanto sono solo la troia che ti ha tradito, che avrà il bambino di un altro e che tu vuoi lasciare.>> disse lei, tagliente.
Masaki si alzò in silenzio e tornò in salotto.
Accese la televisione ed impallidì << Porca puttana... siamo nella merda...>> bisbigliò tra sè, mentre faceva inconsciamente il numero di Kazunari.
<< Che c'è?>> chiese Kazunari.
<< Accendi la tv. TG...>> disse Masaki, dall'altra parte.
Kazunari obbedì. Spalancò gli occhi << Come cazzo fanno a saperlo?!>> chiese. Masaki rimase un attimo in silenzio. Poi inspirò
<< Non ne ho idea... non farlo vedere a Sho, però. Non ancora. E' tremendamente professionale, ma per una cosa del genere mi sa che potrebbe uccidere... da piccolo minacciava le fans con l'ombrello, mi sa che attualmente potrebbe ingaggiare una squadra di yakuza per intimidire i media... speriamo solo che non abbiano seguito Jun...>>
<< Ma perché sei davanti alla tv invece che a letto con tua moglie?...>> chiese Kazunari
<< Uh, che tatto!>> disse Masaki.
Kazunari rimase in attesa di una risposta. Masaki, capendo che Kazunari non avrebbe desistito, riattaccò.
<< Jun, amore... ha chiamato il vostro autista... dice che non riesce a passare... e qui davanti c'è un casino di gente... ho un po' paura...>> disse Miwako.
Jun uscì dalla doccia e si infilò l'accappatoio. Poi guardò fuori dalla finestra. Le gemelle iniziarono a piangere e lui fece per scattare in direzione della culla, ma Miwako fu più veloce << Vai da Ohno.>> disse.
Jun scese le scale e si mise davanti al divano.
Satoshi era già pronto << Ho usato il bagno degli ospiti.. bello, tutto in rosa... ti si addice.>> disse. Jun alzò un sopracciglio. Satoshi lo guardò << Si, li ho visti, Jun. E l'autista ha chiamato per dire che non riesce a passare... i capi faranno un casino tremendo...>> disse Satoshi.
Qualcuno suonò alla porta. Jun guardò col videocitofono. Riconoscendo tre delle loro guardie del corpo, li fece entrare
<< Vado a vestirmi.>> disse.
I tre annuirono. Poi guardarono Satoshi << Ohno-san, daijoubu desuka?>> chiese uno. Satoshi sorrise. Poi sospirò.
Jun tornò al piano di sotto, seguito da Miwako che gli riprese dalle braccia le bambine << Ooooh! Sono anche mie!>> si lamentò Jun
<< Ma tu devi correre a guadagnare per mantenerci!>> disse lei. Jun sorrise e la baciò. Poi si chinò e strinse ancora una volta le piccole, che fecero qualche versetto gioioso
<< Il diabete sta per uccidermi...>> disse Satoshi, ridendo.
Jun riuscì a prendere le bambine e le mise in braccio a Satoshi << Salutate lo zio Toshi, da brave...>> disse Jun
<< Se fai ancora questa vocetta dolce io urlo e fuggo, ti avverto.>> disse Satoshi. Jun rise, mentre Miwako si riappropriava delle figlie.
<< Bene, cose da fare oggi... prendersi le parole dal vecchio perchè i giornalisti ci hanno beccati all'ospedale, evitare di ammazzare i giornalisti per evitare parole extra dal vecchio, conferenza stampa imprevista cosicchè O-chan possa rassicurare stampa e fans sulle condizioni della sua famiglia e di sè stesso, evitare che Aiba-chan ammazzi Bakanishi in nippovisione, evitare che Jun ammazzi Bakanishi in nippovisione... beh ragazzi, è bello che abbiate un obiettivo in comune, seppur per motivi differenti... evitare che Nino attacchi il cartello "congratulazioni al futuro papà" sulla schiena di Bakanishi e che lo faccia andare in giro così in nippovisione, per evitare altre parole dal vecchio... che uomo impegnato che sono!>> disse Sho
<< Perchè non posso attaccargli il cartello sulla schiena? Mi è venuto benissimo!>> protestò Kazunari.
<< Forse evitare la morte potrebbe essere un buon motivo..>> disse Jun, indicando con un cenno del mento Masaki, che guardava cupamente fuori dal finestrino
<< Fumi... ce l'hai con me? Era solo uno scherzo...>> disse Kazunari, preoccupato
<< No. Io te lo lascerei fare... sputtanarlo senza sporcarmi le mani... >> disse Masaki, sorridendo
<< Spero solo non faccia battute, sennò lo castro.>> disse Jun
<< Non potevi pensarci un paio di mesi fa?>> disse Masaki.
Jun lo guardò << Scusa.. non avevo previsto che potesse essere così stronzo...>> disse.
<< Questo ragazzo è troppo ingenuooo!!!>> disse Masaki, abbracciandolo e scompigliandogli i capelli
<< Uargh! Ti stacco una mano a morsi se mi tocchi ancora i capelli!! Solo Riidaa può toccarmi i capelli!>> disse Jun. Masaki rise, mentre Kazunari e Sho si lanciavano a mettere le mani sui capelli di Jun.
Masaki guardò Satoshi << Non preoccuparti per i giornalisti, O-chan...>>
<< Ci seguiranno ovunque, lo sai. Non dirmi di non preoccuparmi.>> disse Satoshi, tornando a guardare fuori dal finestrino
<< Scusa.>> disse Masaki, abbassando lo sguardo.
Satoshi si girò a guardarlo. Gli strinse brevemente una mano << Scusami tu... ma... oggi proprio è cominciata male...>> disse.
Masaki si girò ed annuì.
Satoshi lo abbracciò stretto << Dai, non buttarti così giù, Aiba-chan...>> gli disse. Masaki annuì ancora.
Poi fece una smorfia << Hai ragione. E' iniziata male...>> disse con un sorriso. Poi sospirarono tutti, perfettamente in coro. Non sapevano perchè, ma sentivano che sarebbe continuata peggio...
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