REVENGE

Nov 30, 2010 21:48

Ok, prima di filare a ninnare come i polli posto al volo

Mi scuso con chi non ho ancora letto/commentato, e con chi uktimamente ho commentato poco ... cercherò di recuperare prima di andare in ufficio, dai (aspettatevi commenti alle 6 di mattina XD)

Bene, postiamo U_U

TITOLO: Revenge
AUTRICE: Jinny
FANDOM: Arashi (maddai!)
PAIRINGS: Sakumoto, una spruzzata di Aimoto, Masatoshi, un accenno di Ohmiya (insomma ... tutto XD)
GENERE: Au, angst a sprazzi
RATING: nc-17 decisamente
DISCLAIMERS: Non ho ancora preso possesso di nessun johnny ... ma se vi mancano idee per Natale ...
RINGRAZIAMENTI: come al solito a Harin e Vampiretta che se la sono sorbita in anteprima (e mi sa tutta in blocco XD)
GIA' POSTATI: 1


Aveva conosciuto Jun da poche settimane, ma sentiva di essersi quantomeno preso una cotta. Sapeva che se l’aveva incontrato la prima volta in quel tipo di locale, era perché ci lavorava, ed il fatto di vederlo sempre stanchissimo e con qualche livido, non faceva che confermare la sua teoria. E così, quella sera, l’unica sera libera di Jun, di punto in bianco glie lo chiese

<< Tu …>>

Ma Jun non gli lasciò nemmeno formulare la domanda

<< Lavoro in quel locale, si. Vendo il mio corpo, è questo che mi stavi chiedendo? Si, lo faccio. Mi piacciono i bei vestiti, le belle macchine, vivere bene, e farlo senza lavorare venti ore al giorno …>>

Sho alzò lo sguardo a scrutare il viso di Jun. Il giovane davanti a lui era terrorizzato. Allungò una mano a prendere quella di Jun, posata sul tavolo del ristorante, accanto al piatto, e gli sorrise

<< Io sono dirigente solo di nome … non faccio niente … serviva che ci fosse il nome della mia famiglia per una questione di immagine … almeno tu qualcosa lo fai, e giudicare dal fatto che mi stai offrendo la cena qui, sei anche bravo …>>

Capì subito di aver parlato troppo

<< Scusa, non era quello che intendevo … io …>>

Jun scoppiò a ridere

<< Sei così carino quando sei in imbarazzo …>> disse dopo, calmandosi, ed alzando lo sguardo in maniera completamente irresistibile

<< Però mi hai detto che non vuoi nemmeno che ne parli …>> mormorò Sho. Jun abbassò lo sguardo

<< Ci conosciamo da poco, ma sento di tenere a te … non voglio che sia … che sia solo quello …>>

Sho fece una smorfia … Giorni dopo, nel suo appartamento, decise che, anche se si conoscevano da poco, voleva affrontare l’argomento. Così, davanti al caminetto, con un bicchiere di vino in mano, si girò a fissare Jun che, seduto sul divano, sorseggiava il vino in silenzio

<< Perché con me no ma con tutti i tuoi clienti si?>> chiese. Jun alzò lo sguardo. Uno sguardo fragile, ferito

<< Jun … >>

Quello abbassò il viso

<< Io … quello è … lavoro … non … ho dei seri problemi a discernere le due cose … non voglio sentire le mani dei clienti mentre sono con te … capisci? Lo so, è assurdo, ma … non me la sento … non voglio che si rovini tutto …>>

<< Immagino che il tuo coinquilino sia felice quanto me di questa cosa. Lo so che con lui ci vai …>> ok, forse aveva esagerato col vino … Jun scattò in piedi

<< Vaffanculo!>> urlò, scoppiando in singhiozzi ed abbandonando l’appartamento sbattendo la porta. Aveva dimenticato la giacca, notò Sho, e lo seguì per riportargliela. Lo raggiunse in strada, e lo strinse, in silenzio, lasciandolo sfogare

<< Scusami … >> mormorò << Scusami, cucciolo …>> mormorò. Jun alzò il viso, stupito, poi sorrise tra le lacrime

<< Di solito non mi chiedono scusa, e mi chiamano troia, non cucciolo …>> singhiozzò. Sho gli posò le mani ai lati del viso, asciugandogli le lacrime con i pollici

<< Io credo di capirti e quindi voglio … voglio provare a starti accanto. Magari essere il tuo ragazzo, un giorno, ma sempre stando alle tue regole … se … se non vuoi che ti tocchi, non ti toccherò, ma … sarò geloso dei tuoi clienti … ecco …>>

Jun sorrise e gli gettò le braccia al collo, baciandolo.

Tre giorni dopo, Sho si trovò a pranzare con Jun e con Masaki, il coinquilino

<< Sai, Masa è … è la mia famiglia … noi non abbiamo nessun altro …>> gli aveva detto, prima che entrassero. Ed ora, Sho si trovava osservato fino al midollo da due occhi da gatto

<< Masa, non fissarlo, lo metti a disagio e si sbrodola …>> disse Jun, a metà del pranzo. E Sho perse la presa sulle bacchette, facendo cadere il boccone, facendo ridere Jun. Quanto adorava sentirlo ridere … ma lo sguardo di Masaki lo stava mettendo a disagio. L’aveva visto girarsi verso Jun, ed i suoi occhi erano dolci, il sorriso caldo e luminoso, ma quando guadava lui, era di ghiaccio. Finirono di pranzare, in silenzio. Poi Sho, con un rapido bacio a Jun, si rifugiò sul balcone a fumare, cercando di scacciare un minimo di nervosismo. Sentì la porta aprirsi e si trovò faccia a faccia con Masaki.

<< Tu ne sei innamorato …>> mormorò, senza rendersene conto. Qualcosa nel viso dell’altro cambiò. Tutti i lineamenti ebbero un minuscolo fremito, mentre la tensione spariva. Masaki sospirò e si accese una sigaretta, appoggiandosi poi alla balaustra.

<< Non importa che io ne sia innamorato. Lui vuole te. Non me l’ha detto. E’ troppo corretto per dirmelo. Non guardarmi così, io gioco sporco. Mi porto a letto il tuo ragazzo quando sono giù. Ma il fatto che con te non voglia … è praticamente una proposta di matrimonio … e non so nemmeno perché te lo stia dicendo … dovrei odiarti. Me lo porti via …>>

Sho vide con angoscia gli occhi dell’altro riempirsi di lacrime

<< Non badarci, ho l’emotività di una quindicenne …>> disse Masaki sorridendo ed asciugandosi gli occhi

Sho abbassò il viso

<< Scusami …>> mormorò

<< Non scusarti!>> disse Masaki, in tono cupo, e Sho alzò lo sguardo. Masaki gli faceva paura

<< Però se lo fai soffrire, fidati che ti ammazzo. Finché è felice, posso lasciar correre, ingoiare tutto … vederlo sorridere è già più che abbastanza per tirare avanti. Ma se lo fai soffrire ti ammazzo. E sembrerà un tragico incidente. Non guardarmi così. Non sto scherzando, grande dirigente. >> detto questo, Masaki fece per rientrare

<< Io non ho la minima intenzione di farlo soffrire. Vederlo sorridere è la cosa più bella del mondo … però sono geloso dei suoi clienti … insomma, sono un uomo … e Jun è … mio … circa … ma gli da fastidio che se ne parli, quindi io gli ho detto di essere geloso, e morta li … ma …>>

<< Così mi tocca ritirare la minaccia di morte! Non vale, Sakurai!>> protestò Masaki

<< Sono geloso anche di te.>> disse Sho. Masaki fece un mezzo sorriso

<< Il suo cuore è tuo, completamente tuo. Sei sfacciatamente fortunato, vedi di accontentarti.>>

Sho sospirò

<< Penso sia dura non poterci fare niente, ma … tra poco questo lavoro … sarà solo un brutto ricordo. Quindi togliti quella smorfia dalla faccia. Ricordati sempre che ti ha portato qui, a conoscere … la suocera … e fatti forza.>> disse Masaki, e rientrò. Sho sospirò, spegnendo la sigaretta. Avrebbe dovuto davvero farsi coraggio …

g: arashi, r: nc-17, p: sakumoto, p: aimoto, p: aiba/ohno, gnr: angst, p: ohmiya, gnr: au

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