REVENGE

Dec 03, 2010 15:35

Aluuura, eccomi qui (mi sa che ho parlato di lavoro toppo presto eh ...)
Mi raccomando leggete il post di servizio ne, anche se finisce sotto (ma c'è ... è li anche lui poverettino)

Ora che ho quasi fatto finta di fare la mod, posto U_U

TITOLO: Revenge
AUTRICE: Jinny
FANDOM: Arashi (maddai!)
PAIRINGS: Sakumoto, una spruzzata di Aimoto, Masatoshi, un accenno di Ohmiya (insomma ... tutto XD)
GENERE: Au, angst a sprazzi
RATING: nc-17 decisamente
DISCLAIMERS: Non ho ancora preso possesso di nessun johnny ... ma se vi mancano idee per Natale ...
RINGRAZIAMENTI: come al solito a Harin e Vampiretta che se la sono sorbita in anteprima (e mi sa tutta in blocco XD)
GIA' POSTATI: 1  2


Masaki si rannicchiò su un fianco, cercando di fermare i singhiozzi che lo scuotevano. Era scoppiato in lacrime con un cliente, cosa per lui assolutamente impensabile …

Era l’unico abituale. Un uomo tranquillo, sempre con qualche macchia di colore sulle mani o sui vestiti. E non faceva mai cose strane

<< Perché uno come te viene in un posto del genere e paga uno come me? Sei un brav’uomo …>> gli aveva detto, un giorno. L’altro l’aveva guardato, aveva fatto uno dei suoi sorrisini storti e gli si era rannicchiato contro (era talmente piccolo e magro …)

<< Mi manca il mio ragazzo … lui è andato in America, a fare l’attore … e mi ha lasciato qui …>> gli aveva risposto.

Ma quella sera era stato Masaki a cedere

<< Ti ho fatto male? Scusami, ti prego …>>

<< Non è quello …>> singhiozzò Masaki, rannicchiandosi di più e tirandosi il lenzuolo fin sopra la testa. Sentì la mano dell’altro posarglisi sulla spalla

<< Ha un ragazzo … un ragazzo che lo ama davvero tanto, e di cui è innamorato … e sono felice per lui, davvero tanto, ma … fa male, ecco …>>

Sentì due braccia stringerlo

<< Non starai sempre così male, tranquillo … ci vivi insieme, e gli vuoi bene, ma pian piano il dolore passerà … >>

Masaki sbucò dal suo nascondiglio di lenzuola e coperte

<< Davvero?>> chiese, sentendosi un bambino.

<< Satoshi san dice davvero?>> chiese ancora, sentendo di nuovo la fitta mentre pensava a Jun. L’uomo sospirò e lo abbracciò stretto, lasciandolo sfogare

<< Non ti dimenticherai di amarlo, ma pian piano gli vorrai solo bene … troverai qualcun altro. Penso che ti spetti …>>

Masaki ridacchiò, ma non si sciolse dall’abbraccio

<< Hai voglia di coccole, eh?>> lo prese in giro Satoshi. Masaki rise ancora e si accoccolò meglio tra le braccia dell’altro.

<< Non avevo mai pensato che ti avrei visto così giù … di solito sono io quello che si lamenta, ma oggi … >> mormorò Satoshi, giocando con i suoi capelli. Masaki sospirò

<< Me l’ha fatto conoscere … ieri, a pranzo …>> disse Masaki. Sentì le braccia di Satoshi stringerlo un po’ di più

<< Non posso fare nulla per mettermi in mezzo. Lui … è un brav’uomo, e lo ama davvero … cercherò di concentrarmi sul fatto che lui sorrida così spesso, non di quanto mi faccia male non essere io a farlo sorridere …>>

<< Bravo.>> gli disse Satoshi, sorridendo. Ma poi abbassò il viso, con un sospiro

<< Come ti va con il tuo ragazzo famoso?>>

<< Ci siamo lasciati … tre giorni fa, veramente … sapevamo che non avrebbe funzionato, e … se devo essere sincero, pensavo sarei stato male, invece …>>

Masaki lo guardò, mentre nel suo cervello, da qualche parte, suonava un campanello d’allarme

<< La verità è che … forse mi sono preso una cotta per te e … è un po’ inutile chiedertelo, tu … sei innamorato del tuo amico, ma … ti andrebbe di uscire con me? Un appuntamento … cinema, cena, forse tenersi per mano un po’, niente baci, niente sesso, solo noi due …>>

Masaki si morse le labbra, sentendo le lacrime pungergli gli occhi

<< Nessuno è mai stato così gentile con me …>> mormorò, mentre la voce gli veniva meno. Si rannicchiò più che poteva, facendosi abbracciare

<< Posso risponderti la prossima volta?>> chiese, con un filo di voce

<< Ma non verrò una prossima volta …>>

Masaki spalancò gli occhi, sentendosi mancare.

<< Ma …>>

<< Non riesco più a vederti così … capisci?>> disse Satoshi, accarezzandogli il viso. Masaki sospirò ed abbassò lo sguardo

<< Ma io …>> mormorò. Satoshi lo baciò, e fu diverso dai soliti baci.

<< Il mio numero ce l’hai.>> disse, alzandosi ed iniziando a rivestirsi. Masaki lo prese per un braccio, improvvisamente terrorizzato. Gli occhi di Satoshi si riempirono di lacrime

<< Pessimo tempismo, lo so … ci sentiamo …>> mormorò, baciandogli la fronte ed uscendo. Masaki si strinse le ginocchia al petto, sospirando. L’avevano sentito parlare, l’avevano visto piangere con un cliente … non si prese nemmeno la briga di alzare lo sguardo, quando sentì la porta aprirsi

<< Sai che non devi sfogarti con i clienti …>> disse una voce. Masaki sospirò e posò le mani dietro di lui, sul letto. Sentì delle mani prenderlo per le braccia, ma non guardò. Se avesse visto le loro espressioni, avrebbe avuto paura … sperò solo che poi avessero la decenza di ridargli i vestiti, così avrebbe potuto trascinarsi al pronto soccorso … non urlò ne si lamentò, mentre lo colpivano. Si limitò a coprirsi la testa, lasciando che le lacrime gli inondassero il viso, finché non divenne tutto buio.

<< Jun …>> mormorò subito prima di non riuscire più a sentire ne vedere nulla.

Quando riaprì gli occhi era in una stanza d’ospedale. Si guardò attorno, vedendo Sho seduto accanto al suo letto. Fece per parlare, ma il dolore lo bloccò, quindi si limitò a respirare, ma piano

<< Ti hanno massacrato …>> disse Sho << Sei vivo per un pelo … la cosa positiva è che per un po’ non potrai muoverti di qui e quindi lavorare … e … ho paura per Jun, ma … se me lo sente dire un’altra volta, mi picchia …>>

<< Già sei qui, e mi da fastidio, potresti quantomeno avere la decenza di stare zitto … non trovi?>> mormorò Masaki.

<< Merda, fa male …>> sibilò poi. Ricordò i colpi, ed ebbe paura. Sentì la porta aprirsi e richiudersi, e sussultò, aprendo gli occhi

<< Ma-chan, non piangere … adesso è finita …>> mormorò Jun, entrando ed avvicinandosi. Masaki serrò gli occhi, singhiozzando. Ma piangere gli faceva male. Strinse le lenzuola, più forte che poteva. Sentì la mano di Jun sulla guancia e si calmò un attimo.

<< Hanno detto che non ti sei nemmeno lamentato …>> mormorò Jun

<< Tu … tu non lo fai mai …>> disse Masaki

<< Idiota!>> urlò Jun, improvvisamente furioso. Masaki vide Sho alzarsi ed uscire

<< Quello vale per il lavoro, ma nessuno mi ha ancora spaccato le costole! E ti assicuro che quando mi hanno ridotto così ho urlato, eccome … porca puttana, Masa … quelli si fermano solo quando inizi a squittire come una ragazzina, ma tu non emetti un suono … cretino … hai rischiato di farti ammazzare …>> Jun scoppiò in singhiozzi. Masaki lo abbracciò, lasciandolo sfogare

<< Satoshi san mi ha chiesto di uscire con lui …>> mormorò, dopo un po’. Jun si staccò, e gli sorrise

<< Non so, potei provare a chiamarlo … così posso lamentarmi di te e del tuo ragazzo senza finire in ospedale …>>

Jun fece una smorfia

<< Mi sa che ti faccio più male io di quanto te ne abbiano fatto prima …>> mormorò. Masaki fece una smorfia

<< Non dire vaccate, su.>> borbottò

<< Certo. Vaccate. E’ per quello che lo dici piangendo, no?>> disse Jun, sbuffando. Masaki si morse le labbra, poi si accigliò

<< Lo sai che sono innamorato di te, lo sai benissimo!>> singhiozzò. Il dolore lo fece fermare, con un lamento ed una serie di imprecazioni. Jun gli accarezzò i capelli e Masaki gli lanciò uno sguardo torvo, imbronciandosi

<< Non voglio più che tu venga a letto con me.>> disse. Jun fece per ribattere, ma Masaki scosse la testa

<< Non voglio. Non guardarmi così, Jun. Venire a letto con te e sapere che non sono io quello a cui pensi … beh … adesso sono sdraiato qui, e sto male, e mi prendo il diritto di essere stronzo e te lo dico: quello fa un male d’inferno, Jun. Mi fa sentire usato. L’ho detto. Adesso vorrei dormire.>> disse. Guardò Jun che usciva dalla stanza e chiuse gli occhi, sentendosi tremendamente solo.

g: arashi, r: nc-17, p: sakumoto, p: aimoto, p: aiba/ohno, gnr: angst, p: ohmiya, gnr: au

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