REVENGE

Feb 07, 2011 09:28

Ooooooh, penultimo capitolo. Ebbene si. Qualche riflessione? *quando inizia ad autointervistarsi, è il momento di chiamare la neuro ... cerco il  numero e faccio da me* Ehm, si, dunque ... storia corta, conoscendo i miei standard (sono logorroica, che posso farci? Almeno se scrivo, uno può sceglieere di non leggermi *difesa che fa acqua da tutte le parti), con pairing strano nel mezzo (anche se a me Toshi e Masa assieme piaciucchiano, in effetti ... ogni tanto mi sfuggono XD Shhh, dettagli).
Mi scuso con Nino per la figura schifida che gli faccio fare nella sua unica apparizione, ma si rifarà nella prossima (credo ... mi prendo tempo fino all'ultimo post per decidere la prossima U_U)

Bene, penultimo capitolo a voi U_U *musica, regia, grazie*

TITOLO: Revenge
AUTRICE: Jinny
FANDOM: Arashi (maddai!)
PAIRINGS: Sakumoto, una spruzzata di Aimoto, Masatoshi, un accenno di Ohmiya (insomma ... tutto XD)
GENERE: Au, angst a sprazzi
RATING: nc-17 decisamente
DISCLAIMERS: Non ho ancora preso possesso di nessun johnny ... ma se vi mancano idee per Natale ...
RINGRAZIAMENTI: alle povere Harin, Vampiretta e Herentas che se la sono sorbita in anteprima (e mi sa tutta in blocco XD)
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6


Satoshi guardò il proprio cellulare che squillava, poi guardò il ragazzo davanti a lui. Non si aspettava di vederlo li, non dopo tutto quel tempo, non in quello stato. Sospirando, guardò di nuovo il display del telefono

<< Scusami un attimo.>> disse all’altro, e rispose. Dall’altra parte poté sentire chiaramente il sorriso di Masaki

<< Jun è andato a dormire da Sho, credo …>> disse

<< Masaki, scusami, ma adesso sono … occupato …>> disse. Sentì un attimo di silenzio dall’altra parte

<< Ok … magari ti chiamo più tardi …>> disse dopo un po’ Masaki

<< Più tardi temo sarò ancora occupato .. forse di più …>> mormorò Satoshi, sentendosi male. Sentì Masaki, dall’altra parte sospirare

<< Ma non avevi rotto?>> gli sentì domandare, sull’orlo delle lacrime

<< Masa …>>

<< E’ li, vero?>> chiese Masaki. Satoshi sospirò

<< E’ qui … e non sto capendo più nulla …>> confessò Satoshi. Ci fu un attimo di silenzio dall’altra parte, e Satoshi si sentì male

<< Masaki, non piangere … ti prego …>>

<< Tranquillo, non è colpa tua … ho solo fatto una cazzata … >> mormorò

<< Ci sei andato a letto!>> sibilò Satoshi, severo

<< Si …>> mormorò Masaki. Satoshi sospirò, poi sussultò, sentendo una mano sulla spalla

<< Con chi è che parli, ne, Toshi?>> gli chiese l’altro uomo. Satoshi serrò la mandibola

<< Nessuno, Kazu-chan …>>

Kazunari gli prese il telefono di mano e lo lanciò lontano. Satoshi si girò a guardarlo

<< Non ti riconosco, davvero! Sei cambiato e … beh, già sei partito male, con la questione del lasciarmi qui … poi ci lasciamo e adesso tu torni, dicendo che non vuoi che ci lasciamo … e sei ubriaco fradicio!>>

Uno schiaffo lo fece cadere. Alzò il viso, incredulo, sentendo le lacrime pungergli gli occhi

<< Nino …>>

Kazunari si avvicinò, veloce, e lo tirò in piedi, per poi baciarlo, con foga. Satoshi si sentì sciogliere, e si abbandonò completamente al bacio, dimentico del cellulare acceso, dimentico di tutto. Era tra le braccia di Kazunari, ed era l’unica cosa che gli importava, al momento … poi si trovò a ricordare i mesi passati. E gli occhi dolci di Masaki, le sue braccia che lo consolavano quando Kazunari non c’era, la sua voce che gli diceva che in un modo o nell’altro si sarebbe sistemato tutto. I suoi sorrisi che lo incoraggiavano, nascondendo il dolore che stava provando … e cercò di svincolarsi. Kazunari non mollò la presa, e Satoshi iniziò a gridare … non capì bene cosa fosse successo, ma quando riprese a vedere chiaramente, era disteso a terra, nel proprio soggiorno, con i vestiti mezzi sfilati di dosso. Kazunari era … a mezz’aria, perché Masaki lo teneva sollevato per il collo della maglia

<< Chi cazzo è questo?!>> chiese Kazunari, improvvisamente lucido e decisamente spaventato

<< Nino, lui è Masaki … Masaki, ti presento il mio ex, che chiaramente adesso è tornato in se … puoi metterlo giù …>>

Masaki mollò la presa e Kazunari si afflosciò a terra, cercando di darsi un contegno. Poi si girò a guardare Satoshi, e la sua espressione divenne quella di un bambino che vede il suo giocattolo preferito rotto

<< Toshi io … che … che ho fatto …. Mi dispiace così tanto … non …>>

<< Eri ubriaco … e probabilmente lo sei anche adesso.>> disse Satoshi, mettendosi a sedere e cercando di sistemarsi i vestiti. Kazunari si prese il viso tra le mani, sospirando

<< Dovevi picchiarmi …>> mormorò << dovevi cacciarmi fuori a calci … >>

<< Sei più forte di me, stronzo. In tutti i sensi …>> singhiozzò Satoshi

<< Se vuoi lo caccio via io.>> ringhiò Masaki. Satoshi si rese conto di non averlo mai visto arrabbiato, e che vederlo in quello stato era una cosa tutt’altro che piacevole.

<< Masa …>>

<< Scusa tanto, ma questo stronzo ti ha mollato qui quando avevi bisogno di lui! Mi ricordo com’eri ridotto! Me lo ricordo bene! Anche quando non dicevi niente … si capiscono tante cose senza bisogno di parlare o di guardarsi …>>

<< Toshi, non sto capendo …>> disse Kazunari. Satoshi vide Masaki girarsi di scatto verso Kazunari, ed ebbe paura

<< Non ti preoccupare di me, sono solo una puttana. >> sibilò

<< Masa …>> lo chiamò di nuovo Satoshi. E Masaki gli si inginocchiò accanto, aiutandolo a rivestirsi, facendolo alzare per farlo sedere sul divano, porgendogli una coperta.

<< Hai pagato qualcuno per fare sesso, Toshi?!>> chiese Kazunari, incredulo. E Satoshi si sentì male

<< Prima che ci lasciassimo …>> mormorò. Kazunari si morse il labbro inferiore, poi abbassò lo sguardo

<< Immagino di essermelo meritato …>> mormorò

<< Penso proprio di si.>> la frase uscì dalle labbra di Masaki come se fosse uno sputo, dritto in faccia a Kazunari. Quello alzò lo sguardo, e Satoshi vide il ragazzo di cui era stato innamorato per tanto tempo.

<< Toshi, ti ho fatto davvero così tanto male?>> chiese in un bisbiglio. Satoshi tirò un calcio a Masaki, che stava per dire qualcosa, e si alzò in piedi, mettendosi di fronte a Kazunari

<< Ti ho chiesto di venire con te, e mi hai detto che non dovevamo farci vedere insieme. Ti ho chiesto di poterti raggiungere, e mi hai detto di no. Ti ho chiesto di venirmi a trovare perché mi mancavi da morire, e tu hai continuato a rimandare … ci siamo lasciati, mi sono messo il cuore in pace, ha iniziato a piacermi un’altra persona, e tu fai il geloso … non è giusto! Mi sei piombato in casa ubriaco, non ho capito più nulla … non sto capendo più nulla! Spiegami, ti prego!>>

Kazunari sospirò, per poi mordicchiarsi il labbro inferiore

<< Ho pensato a te per tutto il viaggio di ritorno. E ho bevuto mentre pensavo a te … e quindi eccomi qui, ma adesso che sono lucido, mi rendo conto di quanto sia stato stupido a venire qui … lui … non è il tuo ragazzo, vero?>>

Satoshi lo guardò, sempre senza capire

<< Questo dovrebbe darti davvero molto su cui pensare … io non sono mai stato così premuroso con te, mai, nemmeno nei momenti in cui mi sembrava di impazzire se non ti avevo sotto gli occhi …>>

Satoshi abbassò il viso, sospirando

<< Questo vuol dire che ci stiamo definitivamente lasciando? Faccia a faccia, non per e mail?>> chiese, alzando lo sguardo a scrutare il viso di Kazunari. Quello si morse le labbra ed annuì

<< Faccia a faccia …>> disse. Satoshi annuì, poi lo accompagnò alla porta. Kazunari uscì dal suo appartamento; uscì dalla sua vita. Quando la porta dell’appartamento si fu chiusa dietro le spalle di Kazunari, Satoshi sentì le gambe cedergli, e si trovò tra le braccia di Masaki. Un esserino debole e singhiozzante … Masaki lo portò in camera da letto, e lo mise sdraiato. Satoshi si rannicchiò su un fianco, affondando il viso nel cuscino e singhiozzando forte. Sentì la mano di Masaki accarezzargli la schiena, e scattò a sedere. Guardò Masaki e lo baciò, con foga, facendolo sdraiare sul letto, mettendoglisi a cavalcioni sopra. Si staccò dal bacio, aprendo gli occhi, e trovò Masaki che lo guardava, con espressione interrogativa

<< Voglio dimenticarmi anche le sue mani. E lo voglio adesso.>> sibilò Satoshi, con il viso bagnato dalle ultime lacrime, baciando ancora Masaki e stuzzicandolo. Ben presto, si trovò solo con i boxer, addosso, le gambe di Masaki attorno ai fianchi, le mani intrecciate, gli occhi fusi in un unico sguardo. Lo baciò di nuovo, mordendogli le labbra, facendosi strada con prepotenza fino a fare incontrare le lingue in una danza frenetica. Masaki sospirò nel bacio, ricambiandolo, ed inarcandosi contro il corpo di Satoshi, che gemette e, con un gesto secco, si abbassò i boxer. Ricordava vagamente di aver già spogliato Masaki e, dopo averlo preparato alla meno peggio, non resistendo oltre, lo penetrò, iniziando subito a muoversi. Masaki gemette, mordendogli poi una spalla quando le spinte divennero più forti. Satoshi lo sentì lamentarsi, ma ignorò i lamenti, finché non raggiunse l’orgasmo. Ed in quel momento vide le lacrime di Masaki. Sospirando, uscì da lui e si sedette, voltandogli le spalle. Lo sentì tirare su col naso

<< Scusami …>> mormorò allora, girandosi a guardarlo

<< Tu non sei così …>> singhiozzò Masaki. Satoshi sospirò e gli si sdraiò accanto, facendogli posare la testa sul proprio petto e stringendolo dolcemente a sé. Sentirlo così fragile gli fece battere forte il cuore

<< Ti ho fatto male …>>

<< Non particolarmente, non ti illudere …>> disse Masaki, asciugandosi gli occhi e guardandolo, con un sopracciglio alzato

<< Scemo!>> protestò Satoshi.

<< Non è il motivo per cui piango … e comunque si, mi hai fatto male, stronzo … ma non è quello il punto … è che non so più cosa mi stia succedendo … cosa ci stia succedendo … non dovevamo avere il nostro appuntamento senza baci? Dovevamo … invece è tornato il tuo attore, ed eccoci qui … e io non so più cosa provo … mi piaci, ma il fatto che Jun abbia un altro mi fa stare male … capisci?>>

Satoshi sospirò e lo baciò dolcemente

<< Lo capisco … perché tu mi piaci, ma Nino mi ha appena spezzato il cuore … di nuovo.>> disse, con le labbra ancora appoggiate a quelle di Masaki. Quello ricambiò il bacio, passando una mano dietro alla nuca di Satoshi

<< Al diavolo gli appuntamenti galanti …>> gemette Satoshi, sentendo le mani di Masaki scendere lungo il suo corpo. Questa volta non ci furono lamenti, ma solo sospiri, e baci, moltissimi baci. Satoshi cercò di essere dolce, e Masaki lo ricambiò con tutta una serie di piccole attenzioni imparate durante le lunghe ore passate insieme a raccontarsi le proprie vite sentimentali disastrate. Con un ultimo bacio, raggiunsero l’orgasmo insieme, per poi stringersi in un lungo abbraccio ed addormentarsi senza cambiare posizione.

Quando Satoshi si svegliò, la mattina dopo, di Masaki non c’era nemmeno l’ombra. Ma sul tavolo della cucina, accanto ad una caraffa di caffè appena fatto, c’era un biglietto, scritto in hiragana. Satoshi sorrise, prendendolo

“Voglio andare al cinema!”

Scoppiò a ridere.

g: arashi, r: nc-17, p: sakumoto, p: aimoto, p: aiba/ohno, gnr: angst, p: ohmiya, gnr: au

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