Sep 17, 2007 13:35
E vado avanti a postare un pochino, dai... (però dovrò capire cprima o poi come cavolo funziona sto coso... mumble mumble...)
Per le prima cinque parti, per ora scorrete in giù. Troverò qualche modo più pratico, spero...
Satoshi scese per primo dall'auto. Giornalisti, ovunque. Si sentì mancare, ma inspirò profondamente e camminò in direzione dello studio televisivo come se niente fosse. Iniziarono a piovergli addosso domande. Lui si girò, con un sorriso dolcissimo sul viso << Sarò felice di rispondere alle vostre domande alla conferenza stampa di oggi pomeriggio... però ora devo andare... arrivare in ritardo per una diretta non sarebbe carino, no?>> detto questo, entrò nell'edificio, seguito a ruota dagli altri quattro
<< Riidaa, daijobu?>> gli chiese Jun. Satoshi gli sorrise
<< Si. Sono abbastanza soddisfatto di me stesso.. ah, no, buonumore finito...>> disse, vedendo Jin in fondo al corridoio
<< Crepasse...>> ringhiò Jun
<< Non è educato augurare la morte, MatsuJun!!>> disse Sho, scoccando un'occhiata glaciale a Jin
<< Salve senpai!!>> li salutò sorridendo Kamenashi-kun. I cinque gli sorrisero, per poi tornare a guardare torvi Jin.
<< Aiba-chan, se vuoi fargli del male, vai pure...>> disse Kazunari
<< Naaah, mi faccio male alle mani... però uno squillino a mio fratello potrei anche farlo..>> disse Masaki
<< Questo sguardo cattivo non ti si addice Aiba-chan...>> disse Jun, allontanandosi istintivamente.
<< Mmm, e la mia faccia credo la pensi come te... mi fanno male le sopracciglia a fare lo sguardo cattivo...>> disse Masaki, pensoso.
La diretta filò liscia, per la prima ora. Fecero la loro esibizione senza troppe stecche o errori nella coreografia, e si risedettero, a guardare l'esibizione dei Kat-tun
<< Ma-chan... hai "Bakanishi spaccati una gamba in diretta" marchiato a fuoco in fronte..>> disse Sho
<< Ma scusa, già mi stava antipatico prima, figurati adesso...>> disse Masaki. << Ma mica ti aveva fatto niente, prima...>> fece notare Kazunari
<< Trattava male Jun-Jun!>> disse Masaki, in tono deciso.
Jun arrossì violentemente << E ti stava antipatico per quello?>> chiese in un soffio.
Masaki arrossì leggermente ed annuì << Siete miei amici... i migliori.. se vi trattano male, ci rimango male...>> disse
<< Bene, regressione ai cinque anni completata...>> disse Kazunari, sorridendo
<< Non posso abbracciarti in diretta... ma sappi che poi mi vendico.>> disse Jun
<< La paternità lo sta rammollendo..>> disse Sho.
Jun controllò di non essere visibile in nessuna ripresa e gli tirò un calcio in uno stinco << Iteee..>> sibilò Sho.
Masaki ridacchiò, e Sho lo guardò malissimo << Aaaah, gomen, non volevo ridere... ma hai fatto una faccia...>> disse Masaki
<< Eeeehm, telecamera.. fate finta di star seguendo il discorso...>> bisbigliò Kazunari, riportandoli alla realtà.
Fu in quel momento che Sho sentì una fitta alla mano sinistra. Si girò. Masaki era pallidissimo, nonostante il trucco per non risultare verdi sotto le dannate luci, e guardava una donna che scendeva dalla zona del pubblico
<< Che ci fa Mariko qui?>> chiese Satoshi in un sibilo terrorizzato a Masaki, che scosse la testa. Non ne aveva la più pallida idea. Si rese conto di essere aggrappato alla mano di Sho << Ah!! Gomen!!>> disse, facendo per staccarsi. Ma Sho ricambiò la stretta. Fu solo un attimo, ma per Masaki bastò. Comunque fosse andata, le cose si sarebbero sistemate...
Mariko si fermò davanti al povero conduttore, che stava febbrilmente pensando ad un modo di salvare il suo programma.
<< Aiba-san vuole divorziare. E non ha nemmeno il coraggio di darmi le carte di persona! Me le ha spedite!>> disse la donna, indicando Masaki, che arrossì violentemente.
Il pubblico era fermo e in silenzio. Era come se si fossero paralizzati tutti.
<< Ehm... signora Aiba, potrebbe tornare al suo posto, per favore?...>> tentò il conduttore, ma la donna lo ignorò.
Si piazzò di fronte a Jin << Tu, hai intenzione di fare qualcosa? Il figlio che ho in pancia è tuo. >>
Jin impallidì e si pietrificò dov'era.
Qualcuno riuscì a riprendersi e mandare la pubblicità.
Il conduttore scattò in piedi, furioso << Cosa significa tutto questo?!>> urlò in faccia a Masaki
<< Bellissima domanda...>> disse Masaki. Si alzò e prese la mano di Mariko << Scusati con Akanishi-kun, da brava.>> le disse, in tono dolce, ma deciso.
Lei si girò a guardarlo, un sopracciglio alzato << Tu mi vieni a dire di scusarmi con lui?! >>
<< Per quanto mi riguarda, con lui me la vedo dopo. Ma tu adesso ti scusi con tutti per aver interrotto il programma e te ne stai buonina fuori.>> disse Masaki, guardandola negli occhi. Lei mise il broncio. Poi guardò Jin
<< Scusami. Però vorrei sapere che cos'hai intenzione di fare...>>
<< Non gli o le mancherà nulla. Ma non chiedermi di riconoscerlo o riconoscerla. Non è il momento.>> disse Jin.
Mariko si girò e fece per andarsene. Masaki la fece fermare davanti al conduttore. Poi si inchinò profondamente << Mi scuso per il suo comportamento. Mi sono comportato da codardo, quindi mi sa che avrei dovuto aspettarmi qualcosa del genere... sono mortificato.>> detto questo, trascinò Mariko nel backstage.
<< Sei stato davvero professionale...>> disse lei, in tono ammirato.
Lui si girò a guardarla << Che ti è saltato in testa?!>> sibilò << Non potevi aspettare stasera?!>>
<< No, perchè non avrei avuto nessun riscontro! Solo la tua faccetta da cucciolo ferito ed il silenzio! Per avere una reazione da te devo venire a rischiare di farti licenziare dal vecchio!>>
Masaki aprì la bocca, come per ribattere, poi abbassò lo sguardo. Teneva la mandibola serrata << Beh, in effetti mi aspettavo che sarebbe stata una reazione decisamente breve, ma non credevo un flash così corto...>>
<< Piantala! >> urlò lui. Lei indietreggiò leggermente. Masaki si passò le mani sul viso << Scusa, non volevo urlarti contro... io non...>>
<< Ma smettila.>> disse lei, secca. Poi frugò in borsa e tirò fuori le carte, firmate << Spero di non averti fatto perdere il posto, sennò gli alimenti me li sogno. Le mie cose sono già tutte dai miei. Ciao.>> detto questo, lei si allontanò.
Masaki guardò i fogli che aveva in mano. Sentì una mano sulla spalla.
<< Che scena...>> disse la voce di Sho nel suo orecchio. Masaki si appoggiò indietro a Sho, che gli circondò la vita con le braccia
<< Bentornato nel mondo dei single...>> disse Sho, appoggiandogli il mento alla spalla.
Masaki sorrise. Poi sospirò << Ok. Torniamo dentro...>>
<< Sicuro? Ha già buttato giù le domande per un confronto tra te e lo stronzo...>> disse Sho
<< Sti kohai di merda, sempre a fare casini...>> disse Satoshi, raggiungendoli. Masaki lo guardò << Scusami, O-chan... in questo periodo sei a pezzi, dovrei aiutarti, invece sono sempre nel mio angolino, col broncio... ma adesso basta. Ha firmato, sono tranquillo. Yyyaaayyy, sono libero!!!!>> disse, liberandosi dall'abbraccio di Sho.
Un'ora dopo uscirono dallo studio. Si fermarono nei camerini per prendere le proprie cose. Jin li raggiunse << Il vecchio mi ha già chiamato! Se... se.. te la faccio pagare, sappilo.>> disse.
<< Mi sembra che ti abbia già dato un anticipo bello consistente. Che ne dici di girare al largo?>> disse Jun, minaccioso. Jin se ne andò, leggermente intimorito
<< Aaaawwww, Jun-kun mi ha difeso...>> disse Masaki, con aria sognante
<< Anch'io ci rimango male se trattano male i miei amici.>> disse Jun, arrossendo.
Masaki sorrise << Vorrà dire che farò un bel regalo alle gemelline...>> disse
<< Com'è che ti difendo io, ma ci guadagnano loro?> chiese Jun
<< Perchè sono tremendamente kawaii!!!>> disse Masaki, a mo di difesa
<< Anch'io sono kawaii... perchè non fai un regalo anche a me?>> chiese Kazunari
<< Rassegnati, Nino, sei un adulto, ormai, anche se la tua faccia continua a dire il contrario...>> disse Jun
<< Aaaah! Non dire queste cose a Nino-chan che ci rimane male!>> disse Satoshi, abbracciando Kazunari. Il quale all'improvviso arrossì e si staccò, mettendosi in maniera da dare le spalle a tutti.
<< Nino? Daijobu? Ne? Nino?...>> iniziò Masaki, preoccupatissimo, cercando di farlo girare.
Kazunari si liberò il braccio che Masaki gli aveva preso con uno strattone.
<< Ecco, adesso mi odia...>> disse Masaki, nascondendosi dietro a Sho
<< Ok, ci sono.>> disse Kazunari, girandosi. Perchè diavolo aveva avuto bisogno di riprendere il controllo?!
La giornata arrivò alla conclusione senza licenziamenti. Masaki si prese una veloce lavata di capo dal vecchio, ma aveva un'aria talmente contrita che solo gli acciacchi del vecchio lo salvarono dall’essere stritolato in un abbraccio letale. Così, alla sera, tutti sull'auto che li avrebbe riaccompagnati a casa, si guardarono.
<< Stima dei danni... ci siamo tutti, siamo ancora un gruppo, nessuno è finito in galera per bakacidio... ok, tutto sotto controllo...>> disse Sho
<< E domani abbiamo il giorno libero>> disse Kazunari
<< Allora possiamo andare a fare un giretto, stasera!!!>> disse Masaki
<< Ma tu domani devi partire... non ti mandano in Vietnam in quello zoo...>> disse Satoshi a Masaki, un po' preoccupato
<< Beh, ho il viaggio per riprendermi!!! E poi questa volta solo felini, nulla di particolarmente pericoloso...>> disse Masaki
<< Eccolo, sentilo come grosseggia!>> disse Jun
<< Che razza di verbo è "grosseggiare" ?>> chiese Kazunari.
Jun si strinse nelle spalle. Poi prese un'aria pensosa << Ma... se sto fuori fino a tardi, poi magari Miwa si arrabbia...>> disse.
<< Non facciamo tardi.. siamo disfatti già adesso... dai Mattsun...>> disse Kazunari.
Jun fece una mezza smorfia. Masaki gli tese la mano. Jun gli diede il telefono, con espressione turbata. Masaki chiamò Miwako << Miwa-chan!!>> salutò. Poi prese un'espressione sorpresa << Mi hai riconosciuto subito! Jun Jun può rimanere fuori un pochino con noi? No, non facciamo tardi, promesso... daaaaai... Miwa-chaaaan... per favore... Si?! Ah!! Yaaayyy!! Arigatou!!>> e riattaccò. Restituì il cellulare a Jun, con un sorrisone enorme.
<< Non vale usare la kawaiiaggine assassina con Miwa!>> disse Jun.
Masaki lo guardò, e fece per scusarsi << Yyyargh!!>> disse Jun, abbracciandolo.
<< Jun! Sono geloso!!>> protestò Satoshi.
Poi, guardando fuori dal finestrino, impallidì << E' lei... Harumi... col buio fa ancora paura...>> disse
Kazunari aprì la porta dell’appartamento di Masaki.
<< Ma perché proprio io?!>> aveva chiesto a Sho, venti minuti prima
<< Perchè così dai un attimo di tregua a mia madre…>> aveva detto Sho. Poi aveva riso << Solo perché so già che non mi sveglierò in tempo per mandarlo in aeroporto, ma tu si…>>
Kazunari aveva sospirato. E così ora era sulla porta di un appartamento semivuoto, con un amico ubriaco e semiaddormentato appoggiato addosso
<< Sono passati i ladri?>> chiese Kazunari. Masaki fece una risatina. Era proprio andato…
<< Aiba-chan?… >>
<< Tranquillo. E’ solo Mariko che si è portata via le sue cose… cioè tre quarti di quello che era qui…>>
Kazunari accese la luce. Masaki la spense immediatamente
<< Ti stai spegnendo di nuovo… sei ubriaco, dovresti essere riverso sul pavimento a ridere!!>> gli disse Kazunari. Masaki lo guardò. Poi si diresse verso la camera, sempre tenendo le luci spente.
Kazunari le accese, man mano che passava << Non conosco questa casa, Ma-chan, mi faccio male se non vedo dove vado…>> disse.
<< Non ci sono ostacoli di sorta, Nino.>> fece notare Masaki, appoggiandosi al muro del corridoio.
Perché il pavimento girava? Riprese a barcollare verso la camera. Sotto gli occhi terrorizzati di Kazunari, si arrampicò su una sedia ed iniziò a frugare in una scatola nella parte alta dell’armadio. << Yay!!! Trovato!! >> disse, girandosi, sempre in piedi sulla sedia. Kazunari temette sarebbe caduto, ma stranamente Masaki non sembrava avere più problemi di movimento.
<< Il cane di peluche… ce l’hai ancora… non posso crederci… >> disse Kazunari. Masaki sorrise, tutto contento, e saltò direttamente dalla sedia al letto << Guarda che se ti rompi qualcosa, ti arrangi, che sono stanco!>> disse Kazunari.
<< Nino-chan, sei cattivo!!>> disse Masaki, sdraiandosi sul letto.
Poi scattò a sedere. << Che c’è ora?>> chiese Kazunari, iniziando a sentirsi stanco sul serio.
<< Il suo profumo… mi aiuti a cambiare le lenzuola?…>> chiese Masaki. Kazunari lo guardò, poi sospirò ed aprì l’armadio. Cambiò le lenzuola.
Si aspettava la seconda richiesta. Ma lo stesso rimase interdetto quando arrivò
<< Dormiresti con me?…>> Ma che vocina era?!
<< A Sho non l’avresti mai chiesto…>> disse Kazunari
<< Mi avrebbe detto di no.>> disse Masaki.
<< Nemmeno a Jun.>>
<< Mi avrebbe picchiato.>>
<< Neanche a O-chan se è per questo.>> disse Kazunari.
<< Non ne avrei avuto bisogno, perché tanto si sarebbe addormentato seduto proprio li, mentre chiacchierava.>> disse Masaki, indicando il letto. Kazunari lo guardò
<< Scusa. E’ una richiesta idiota… ti preparo il divano…>>
<< Lascia perdere. Praticamente non stai in piedi.>> disse Kazunari. Masaki lo guardò
<< Si, dormo con te. Almeno non tiri calci come O-chan…>> disse. Masaki sorrise, ed andò in bagno canticchiando. Kazunari si sedette sul letto, sospirando.
Guardò il peluche << Siamo in una situazione brutta, eh?>> gli chiese. Il cane continuò a guardarlo, muto << Beh, dammi una mano, ne! Che io ho anche O-chan di cui prendermi cura. >> disse Kazunari. Fu sicuro di vedere un cenno di assenso da parte del cane. << Fantastico, sto parlando con un cane di peluche…>>
<< Io lo faccio continuamente, dove sarebbe il problema?>> disse Masaki, uscendo dal bagno. Si infilò sotto le coperte << Se vuoi fare la doccia, ti ho messo gli asciugamani a portata di mano… però adesso mi gira la testa…>> Kazunari gli diede il peluche << Faccio veloce, ok?>> Masaki annuì. Stava quasi per addormentarsi, notò Kazunari
<< C’è uno spazzolino ancora confezionato, nell’armadietto sotto il lavandino…>> biascicò. Poi chiuse gli occhi. Kazunari sorrise.
Quando uscì dal bagno, si infilò sotto le coperte, accanto all’amico. Lo guardò per un po’, mentre dormiva. Di solito dormendo aveva l’espressione rilassata, invece… << Ma-chan, daijobu?>> chiese. Masaki aprì gli occhi
<< Non voglio più innamorarmi.>> bisbigliò.
<< Non dire stronzate!>> bisbigliò di rimando Kazunari. Masaki sospirò e gli si strinse contro. Kazunari gli passò un braccio sotto la testa
<< Dormi, che domani mattina devi svegliarti presto.>>
Miwako si fermò davanti alla stanza degli ospiti. Ok, non poteva entrare così. Sarebbe servito Jun. Ma Jun si era appena riaddormentato, dopo aver fatto riaddormentare le gemelline… inspirò profondamente ed entrò. Satoshi era seduto sul letto, con espressione terrorizzata << Ohno-kun?…>> Satoshi si girò. Aveva il viso rigato di lacrime. La giovane gli si avvicinò e gli si sedette accanto << Un altro incubo?>> gli chiese. Lui annuì, e si asciugò gli occhi. Tremava forte. Miwako gli prese una mano.
Satoshi si svincolò << Torna a dormire.>> disse, sorridendo.
<< Sono ricordi, non incubi, vero?>> chiese lei.
Satoshi serrò leggermente la mandibola. Poi annuì, abbassando lo sguardo. Tirò su col naso un paio di volte << Torna a dormire, Miwako.>> disse di nuovo.
<< Posso mandarti Jun? Si è appena riaddormentato, ma se è per te, corre immediatamente…>>
Satoshi scosse la testa.
Ma Jun era già li, e lo stava abbracciando stretto. Fece per svincolarsi, ma era impossibile liberarsi dagli abbracci di Jun. O dai suoi occhi. Miwako sorrise al marito e tornò nella propria stanza.
Jun si staccò leggermente da Satoshi, per guardarlo negli occhi << Perché ti tormenti così, Toshi?>> gli chiese. Satoshi gli affondò il viso nella maglia del pigiama, piangendo
<< Perché… perché guidavo io! Ed ero ubriaco! E i miei… beh, a loro serve lei, non io…>>
<< Piantala.>> sibilò Jun, scuotendolo forte. Satoshi si zittì, spaventato
<< Te lo rispiego un’ultima volta, O-chan. Poi ti picchio direttamente, se non ci arrivi, ok? E’ stato un incidente. E vista la dinamica sarebbe successo anche se fossi stato sobrio. Anzi, ti saresti fatto molto più male anche tu, perché da sobrio guidi più velocemente! Tu continui ad ometterlo, ma c’era una pattuglia della polizia su quella strada! E hanno visto una persona sbucare all’improvviso davanti alla tua macchina! E tu l’hai evitata!>>
<< E per salvare una persona mai identificata, ho ammazzato mia sorella, non suona tanto meglio… ITE!>> lo schiaffo gli era arrivato senza preavviso, fortissimo. Jun era pallidissimo e tremava. Ed i suoi occhi erano pieni di lacrime
<< Sei rimasto privo di conoscenza per due settimane, attaccato ad un respiratore! Tutti i medici dicevano saresti morto! Continui a sognarti la scena dell’incidente! E i tuoi ti hanno fatto capire chiaramente che avrebbero preferito che fossi morto sul serio… io penso che anche fosse stata colpa tua, tu sia già stato punito troppo severamente!>> Satoshi guardò Jun
<< Non piangere, Jun..>> disse
<< Non puoi farmi arrabbiare così e poi pretendere che non mi venga da piangere! Non devi buttarti giù, O-chan! Perché lo sai che ti seguiamo tutti a ruota! E poi… sarebbe bello se riprendessi a disegnare…>>
<< Se lo dici con quel tono e quella faccina, mi tocca farlo davvero…>> disse Satoshi, sorridendo. Anche Jun sorrise
<< Ma sorridi e piangi allo stesso tempo!?>>
<< Non riseco a fermare le lacrime… non smettono più… però hai sorriso, quindi sono felice…>> disse Jun. Satoshi scoppiò a ridere. Poi si sdraiò.
Quando Miwako fece capolino, un’ora dopo, i due erano addormentati, le teste sullo stesso cuscino. Miwako resistette a stento alla tentazione di fotografarli e postare le foto sul proprio blog. Si avvicinò in punta di piedi e rimboccò loro le coperte. Posò un rapido bacio sulle labbra socchiuse di Jun. Poi guardò Satoshi. Si chinò e gli diede un bacio sulla fronte << Mi raccomando, Toshi, non fare stronzate, che sennò io rimango senza Jun… e mi serve, mio marito…>> bisbigliò lei, poi uscì dalla stanza
<< Perché oggi hai avuto quella reazione strana quando O-chan ti ha abbracciato?>> chiese Masaki
<< Sono le tre del mattino. Dormi.>> grugnì Kazunari
<< Mi stavo chiedendo una cosa da un po’ di tempo… non è che O-chan ti piace?>> chiese Masaki.
Aveva un tono talmente innocente che Kazunari non se la sentì di arrabbiarsi << Tra due ore hai la sveglia. Dormi.>> disse semplicemente.
Masaki gli piantò in faccia gli occhi << A me puoi dirlo! Tanto sono ancora in balla, domani me lo sarò dimenticato, o comunque avrò troppo mal di testa per ricordarmelo.. dai, dai, dai, dai…>>
Kazunari serrò la mandibola, sentendo l’istinto di tirare una sberla a Masaki per farlo tacere. Poi però ci pensò << Sai che ti dico? Io non mi sono mai posto il problema, non vedo perché debba farlo tu. E adesso dormi!>> disse, girandosi a dargli le spalle.
Masaki rimase a guardarlo, interdetto. Poi si strinse nelle spalle << Lo prendo per un si. Perché… beh, se me lo sono chiesto io, vuol dire che per Jun è evidente, e che Sho se lo chiede dal doppio del tempo… sono sempre l’ultimo che ci arriva… sono lento…>> disse
<< Non sei lento. Solo non ti concentri mai su una cosa sola per volta, quindi ti perdi dei pezzi. Scusa se ho usato quel tono.>>
<< Colpa mia che ti tartasso. Notte.>> e Masaki si addormentò di botto. Kazunari si rigirò “Che domanda cretina!”
Harumi guardò la casa. Sapeva che era la casa di Jun. Perché Satoshi era li? Perché non era a casa sua? “Ti odio, Matsumoto”
Ecco ecco