Jun 14, 2008 23:29
Eccomi a postare il nono capitolo... alla mattina mi alzo presto, ed il risultato è che scrivo... in realtà, domani npon credo avrò tempo di postare, quindi lo faccio adesso...
TITOLO: La principessa della luna
AUTORE: Jinny
GENERE: teniamo angst, ok?
FANDOM: Ar... ma che lo dico a fare -_-'
PAIRING: Stavolta gran poco pairing... sono fiduciosa di sbloccare nella prossima parte XD
RATINGS: pg-13
DISCLAIMERS: Gli Arashi non sono miei, e se lo fossero, sarebbero già fuggiti. Purtroppo, però, il cervello bacato è tutto mio (non ho voglia di cambiarlo... sono pigraaa)
NOTE: stavolta dovrei aver capito dove stanno andando a parare sti cinque deficienti!! (li grabba)
vi lascio anche con un po' di suspence XD
Masaki guardò il medico
<< Domani?>> chiese, per si, aveva sentito, andava abbastanza fiero del suo udito, quando ascoltava, ma… col medico annuì
<< Domani la operiamo. .>> disse il medico
<< Sa già i rischi dell’intervento, ma visto come ha reagito la bambina alla cura, siamo fiduciosi. >> disse il medico, tranquillo. Masaki non riuscì a resistere all’istinto. Abbracciò il medico, di slancio, quasi facendolo cadere
<< Grazie!>> disse, sorridendo
<< Si… adesso si calmi… risparmi queste reazioni per domani se tutto andrà bene. Poi dovrei parlarle un po’ del futuro… vista l’età della piccola, è purtroppo molto probabile che il tumore si ripresenti in futuro. Non necessariamente nei polmoni…>>
<< Mi avete già spiegato tutto, grazie…>> disse Masaki, sorridendo << So che dovrò stare costantemente all’erta, ma… intanto arriviamo a domani, ok?>> disse. Il medico annuì e gli diede una pacca sulla spalla, per poi allontanarsi. Masaki non riuscì a trattenere un gesto d’esultanza, poi entrò nella stanza della figlia
<< Papà, guarda, la nonna mi ha portato un libro!>> disse Shizuka, sventolando un libretto illustrato. Masaki si girò a sorridere alla madre
<< Era rosa, non ho resistito…>> si giustificò la donna. Masaki rise e si sedette sul letto, accanto alla figlia
<< Poi me lo leggi, papà?>> chiese Shizuka, guardandolo supplichevole
<< Certo, amore… però prima mi devi dare il tempo di fare un paio di telefonate. Ho appena parlato con il dottore. Sai cosa succede domani?>>
Shizuka scosse la testa
<< Domani ti operano, piccola. Ti fanno un altro taglietto, come l’altra volta, e ti tolgono tutte lo cose cattive che non ti fanno respirare…>>
La bambina lo guardò
<< Tutte? Davvero?>> chiese. Masaki annuì
<< Yay!>> se ne uscì Shizuka, e Masaki si chinò ad abbracciarla stretta
<< Il mio amore piccolo…>> mormorò, poi le diede un bacio sulla guancia e le accarezzò la fronte, sorridendole. Si girò verso la madre
<< Dieci minuti, poi ti lascio andare a casa…>> disse, con lo stesso sguardo con cui Shizuka gli aveva chiesto di leggerle il libro. La signora Aiba non poté trattenere una risata
<< Siete talmente uguali…>> disse, guardandoli e sorridendo
<< Temo sia colpa tua, mamma…>> disse Masaki, alzando un sopracciglio ed indicando i loro visi. La donna rise di nuovo
<< Temo proprio di si… bene, vai a fare le telefonate che devi fare. Ti avverto che domani ti porto anche papà e Yusuke. E che non si azzardino a rompere con la questione che hanno paura degli ospedali, li picchio!>>
Masaki rise, baciò di nuovo la figlia ed uscì dalla stanza
<< Nonna…>> chiamò Shizuka. La signora Aiba si girò e la vide seria e preoccupata
<< Dimmi amore…>>
<< I dottori hanno detto che forse… che forse mentre mi operano posso… ecco… andare via… morire… ma… non dirlo al papà… non voglio che abbia di nuovo gli occhi tristi… quando la mamma è tornata sulla luna, lui aveva gli occhi tanto tristi… e… mi faceva paura, perché li aveva più tristi di quelli della mamma… non voglio più che abbia gli occhi così tristi… non dirglielo… perché gli ho promesso che non vado via…>>
<< Non glie lo dico, amore, quindi dai, non piangere… se torna che stai piangendo, si arrabbierà davvero tanto con me… e allora si che farà paura… ha preso da me…>> disse la donna, accarezzando i capelli alla piccola, che rise
<< Sai, lui non si arrabbia mai con me… >> disse poi, seria. La signora Aiba la guardò
<< Il tuo papà a volte è un po’ scemo, ma… è tanto buono… meglio di così, non sono riuscita a fare…>> disse la donna, ridendo. Anche Shizuka rise.
Masaki quasi riattaccò sentendo la voce di Jun. Sapeva che si sarebbe arrabbiato, se il giorno dopo non fosse andato al lavoro, perché aveva promesso che per un po’ non avrebbe più saltato nulla… ma…
<< Domani non vengo, Jun-Jun… rimango qui in ospedale… operano Shizuka…>> disse. Sentì il silenzio dall’altra parte. Poi un sospiro. Un singhiozzo
<< Jun-Jun?>> chiese Masaki, preoccupato
<< La operano… ok, devi stare con lei… possiamo venire anche noi? Sono così preoccupato Masa…>>
<< Davvero verresti?…>> chiese Masaki, con un filo di voce.
<< Certo!>> disse Jun, come se si trattasse della cosa più ovvia del mondo. Masaki rise
<< Ok… allora… si grazie, vieni anche tu…>> disse, con un filo di voce
<< Ti sei commosso?>> chiese Jun
<< Era il minimo…>> disse Masaki, tirando su col naso>>
<< Porto anche Sho e Toshi… e… credo che riuscirò a convincere anche Nino… io voglio ancora che voi facciate pace…>>
Masaki rimase un attimo in silenzio
<< Forse per fare pace è ancora un po’ presto.. è vero che scherziamo, ma.. è passata una settimana da quando abbiamo litigato, e… ci siamo detti delle cose abbastanza pesanti… oooh, sembravo una ragazzina tradita dal fidanzato, perché ho ripensato a quella scena imbarazzante?>>
<< Masa, so che te lo abbiamo detto tutti, ma è normale che tu fossi arrabbiato. La scena imbarazzante è stata la cosa più umana che tu abbia fatto da quando Aya è morta…>>
Masaki ridacchiò
<< Fantastico… allora ero davvero in fase iceberg? Perché… mi passavano così tante cose per la testa, non è che me ne rendessi conto proprio bene…>> disse
<< Anche quello è normale. Per quello esistono gli amici ed i nanetti fastidiosi.>> disse Jun. Masaki rise
<< Se Nino ti sente, ti picchia, lo sai?>> disse, ancora ridendo. Jun rise a sua volta, poi sospirò
<< Che bello sentirti ridere… ridere davvero, intendo, non quella cosa strana e fredda che ci hai propinato per quasi due settimane… bentornato Ma-chan…>>
<< Grazie…>> disse Masaki, sorridendo e chiudendo gli occhi. Poi si fece serio
<< Beh, hai trovato il tempo di parlare con Sho?>> chiese. Jun fece un verso strano
<< Diciamo che la cosa mi spaventa a morte e che… beh, ecco, no, non gli ho parlato… ho davvero paura che scappi urlando schifato…>> disse. Masaki sospirò
<< Coraggio, Jun-Jun! Io qui continuo a fare il tifo, ne! Se serve, ho dei pon-pon nell’armadio, li posso tirare fuori… >>
<< E’ innegabile che con la mini tu stia bene, ma i pon-pon… posso sopravvivere anche senza…>> rise Jun
<< Va bene, rifiuta così il mio tifo sfegatato!>> rise Masaki
<< Sto rifiutando solo i pon-pon… ti ho anche fatto i complimenti per la mini, che vuoi di più?>> protestò Jun. Masaki rise, poi riattaccarono.
Sho guardò Jun che riattaccava. Avevano dovuto registrare un pezzo insieme, ed erano rimasti in studio d’incisione, ma quando il cellulare di Jun aveva preso a squillare, lui era andato in un’altra stanza, per lasciare a Jun la sua privacy. Ma ora gli vedeva un’espressione così strana…
<< Matsujun, sembri preoccupato…>> gli disse, avvicinandoglisi. Jun sospirò, guardando il cellulare che si rigirava ancora tra le mani
<< Era Masa…>> disse, e Sho annuì
<< Domani operano Shizu… sono preoccupato… se succede qualcosa a Shizu… se… se l’intervento dovesse andare male… lo perderemmo, e stavolta per sempre… ho paura…>>
Sho lo strinse a sé
<< Anch’io ho paura, ma… ci siamo noi quattro con Masa. Non lo lasceremo certo crollare…>>
Jun si staccò violentemente
<< Non abbracciarmi, ti prego… sennò… sennò non so se riesco a controllarmi…>> disse
<< Eh? Ma che ti prende all’improvviso?>> chiese. Jun lo guardò negli occhi, e Sho non poté fare a meno di restare incantato. Si concesse un attimo per perdersi negli occhi di Jun…
<< Senti, in passato ci siamo allontanati un po’. Ma adesso ci siamo riavvicinati…>>
<< E’ proprio quello il problema… ci siamo riavvicinati, e… ogni volta che ti vedo, che mi parli o mi sorridi, io… io mi illudo… mi illudo che tu possa ricambiare quello che provo per te… perché vedi, Sho, io… io ti amo… da… beh, da un po’… se adesso scapperai urlando… tranquillo, sono psicologicamente preparato… ma se devi farlo, fallo adesso, perché poi potrei non reggere.. >>
gnr: angst,
g: arashi