Entry 4
Titolo: Non è che ti piaccio?
Gruppo: Arashi
Pairing: NinoAi
Rating: NC-17
Genere: Sconcio con affetto
Disclaimers: L'autrice di questo scritto pubblicato in forma anonima garantisce di non possedere diritti sulle persone e le cose realmente esistenti contenute in esso.
Kazunari si alzò svogliatamente dal divano, al suono del campanello. Era il suo fottuto giorno libero, non potevano lasciare giocare in pace?
Raggiunse lentamente la porta e la aprì. L’espressione scocciata si trasformò in puro stupore quando si ritrovò Masaki, completamente infradiciato dalla testa ai piedi, davanti.
<< Che …>>
<< Kazu! Nevica! E’ bellissimo!>> lo aggredì quello, accecandolo con uno dei suoi sorrisi a cinque milioni di watt
<< Ti ci sei rotolato dentro per accertarti che fosse vera?>> si informò
Masaki lo guardò, sbattendo gli occhi un paio di volte, senza rispondere, e Kazunari sbuffò, tra l’esasperato ed il divertito
<< Entra, scemo, stai tremando.>> borbottò, prendendo il più grande per mano e trascinandolo verso il bagno.
<< Spogliati, mettiamo nell’asciugatrice i vestiti, e intanto ti fai un bagno, ok?>>
Masaki annuì, ed alzò le mani per slacciarsi almeno la giacca, ma non riuscì a fare altro che rischiare di staccare la linguetta della cerniera. Kazunari scosse la testa, avvicinandoglisi e prendendogli le mani
<< Quanto tremi, scemo …>> sospirò, per poi slacciargli la giacca. Masaki si limitò a guardarlo, in silenzio.
Kazunari lo spogliò, lentamente, un capo alla volta, guardandolo tremare, in silenzio. Era sempre così, con Masaki. Nei momenti meno opportuni raggiungeva volumi impossibili per la maggior parte delle persone, ma quand’erano loro due da soli, si bloccava a guardarlo, senza dire niente. Poteva rimanere così per ore, Kazunari lo sapeva bene
“Non è che ti piaccio?” aveva scherzato una volta. Pure sperandoci un po’, a dirla tutta
“In realtà sto cercando di capirlo da anni …” aveva risposto Masaki
<< Prima o poi mi spiegherai perché ti incanti a fissarmi? Ne, scemo?>> chiese in quel momento. Masaki lo guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo sulle piccole mani di Kazunari, che indugiavano sull’elastico dei boxer, incerte sul da farsi. Gli occhi di Masaki risalirono di nuovo, incontrando ancora quelli del più piccolo.
<< Ho freddo.>> gli ansimò in un orecchio, e Kazunari sentì un brivido di aspettativa e piacere lungo la schiena. Senza indugiare oltre, sfilò anche i boxer a Masaki, per poi spogliarsi a sua volta e spingere il più grande sotto il getto della doccia. Masaki protestò debolmente per tanta prepotenza, ma Kazunari lo zittì immediatamente con un bacio, a cui Masaki si abbandonò completamente, passandogli le braccia attorno al collo ed affondandogli le mani nei capelli. Kazunari si staccò, per guardarlo negli occhi
<< Me lo dici perché ti incanti a fissarmi?>> gli chiese, in tono suadente. Masaki non rispose. Si limitò ad arrossire, e Kazunari sentì di nuovo il brivido corrergli lungo la schiena. Si era eccitato solo guardando Masaki arrossire … solo guardandolo fissarlo, veramente …
<< Non mi è mai sembrato ti desse fastidio, quando ti fisso …>> mormorò il più grande, chinandosi a baciargli un orecchio << E non è che tu possa proprio, ehm, nasconderlo …>> ansimò. Kazunari eliminò la poca istanza che c’era tra i loro bacini, e Masaki gemette, aggrappandoglisi. Sospirò quando Kazunari si mosse appena e strinse la presa delle braccia attorno alle sue spalle. Kazunari appoggiò le mani alla parete della doccia, mentre Masaki gli passava le gambe attorno ai fianchi
<< Masa …>>
<< Zitto.>> ordinò quello, muovendo i l bacino contro il suo, con urgenza. Kazunari gemette al contatto, poi lo penetrò, con un’unica spinta. Masaki gli affondò il viso nei capelli, con un’imprecazione, e Kazunari si fermò, aspettando che si abituasse. Masaki allentò leggermente la presa, iniziando a muoversi, ma Kazunari rimase ancora fermo, sentendolo tremare.
<< Non fare tanto il premuroso!>> sibilò allora Masaki, tirandogli i capelli per baciargli il collo. A Kazunari sfuggì un gemito, ed iniziò a muoversi dentro Masaki, che gli si aggrappò stretto
<< Pesi, te l’hanno mai detto?>> protestò Kazunari
<< Zitto e muoviti! Prima facciamo, meglio è per la tua schiena.>> sibilò in risposta Masaki
<< Per farti diventare intelligente bisogna scoparti?>> chiese Kazunari, quasi sconvolto dalla prontezza e dall’attinenza delle risposte
<< Forse è una malattia venerea e me l’hai attaccata …>> sospirò Masaki, nascondendogli poi il viso nell’incavo tra spalla e collo. Si allontanò leggermente, baciando Kazunari,e posò i piedi a terra, costringendo l’altro ad uscire
<< Seriamente, se ti viene mal di schiena ho come l’impressione che me la farai pagare per i prossimi 30 anni di carriera almeno …>> sospirò, girandosi a dargli le spalle
<< Masa … sicuro?>> chiese Kazunari, stupendosi del proprio tono. Masaki si girò a guardarlo come se fosse un ritardato, e Kazunari si sentì leggermente offeso, dato che di solito era lui ad avere quell’espressione, non il contrario
<< Muoviti!>> ordinò il più grande, prendendogli le mani e posandosele sui fianchi, fremendo al tocco. Kazunari si affrettò ad obbedire, penetrando di nuovo Masaki, che si appoggiò al muro, nascondendo il viso e sospirando. Kazunari iniziò a muoversi, accarezzandogli i fianchi e la schiena, sentendo ogni muscolo dell’altro tendersi e rilassarsi a ritmo con le sue spinte. Masaki gli prese una mano e la portò alla propria erezione, girando poi leggermente il viso. Gli occhi gli brillavano, le labbra socchiuse avevano l’aria se possibile più morbida del solito, le guance leggermente arrossate … Kazunari si sentì sciogliere, ed iniziò a muovere la mano. Masaki serrò gli occhi, gemendo forte e piegando la testa all’indietro e, dopo poco, raggiunse l’orgasmo, chiamandolo. Kazunari diede ancora poche spinte, veloci e in profondità, e si aggrappò con tutte le proprie forze al petto di Masaki, affondandogli il viso nella schiena mentre veniva. Rimasero fermi, appoggiati al muro, poi Kazunari uscì da Masaki , che si girò per abbracciarlo. Si sedettero sul pavimento della doccia, ansanti, godendosi il getto caldo. Masaki gli si rannicchiò contro, chiudendo gli occhi.
<< Ce l’hai troppo grosso.>> borbottò dopo un po’
<< Non mi è sembrato un problema …>> replicò Kazunari, tranquillissimo. Masaki ridacchiò, poi sospirò
<< Adesso hai capito perché ti fisso?>> chiese
<< Non è che ti piaccio?>> buttò li Kazunari. Masaki lo baciò. Poi sorrise, dolcemente
<< L’avevo capito, quella volta, sai? Ma non volevo dirtelo … Ho avuto paura …>>
<< Sei stato un imbecille.>> sbuffò Kazunari << Aspettavo solo un segno da parte tua, ma non arrivava …>>
<< Sono scemo, che ci vuoi fare …>> ridacchiò Masaki
<< E quando l’hai “capito”?>> volle sapere Kazunari. Masaki sospirò, sorridendo
<< La prima volta che ci hanno messi nella stessa stanza a provare una coreografia …>> sospirò. Poi arrossì violentemente
<< Non puoi aver fatto pensieri sconci! Non quella volta!>> protestò Kazunari
<< Non sono io quello che s’è messo la tuta senza mutande, ti ricordo!>> lo rimbeccò Masaki, alzando un sopracciglio. Kazunari arrossì violentemente
<< Oh. Quello me l’ero dimenticato …>> borbottò. Masaki gli accostò le labbra all’orecchio
<< Ho una memoria altamente selettiva, Nino. >> sospirò. Kazunari arrossì
<< Che … che …>>
Masaki si alzò
<< Devo tornare a casa. I miei vestiti sono ancora bagnati, prendo qualcosa dal tuo armadio.>> detto ciò, Masaki uscì dal bagno, chiudendosi la porta alle spalle.