Sì credeteci sono io! Ogni tanto ce la faccio a postare un capitolo, vado lenta a scrivere ma non mollo U____U
Riassumiamo... Jun ha fatto trovare il sentiero segreto degl'haris alle truppe e li segue da lontano, Sho si è risollevato alla notizia e non vede l'ora di arrivare al villaggio.
Aggiungo in oltre che in questo capitolo ci sarà una new entry!!! Ebbene sì i personaggi continuano ad aumentare e in questo capitolo se ne aggiunge uno nuovo.
Ed ora a chi ancora mi segue con pazienza... buona lettura!!!
Titolo: Love Revenge
Gruppo: Arashi + Kanjani
Genere: AU, Storico (vagamente fantasy)
Rating: R
Pairing: Sakumoto, Ohmiya accennato
Desclaimers: Non sono di mia proprietà, lo è solo la storia di cui mi fanno da protagonisti contro la loro volontà XD
Ringraziamenti: A Harin e Jinny che si sorbiscono i capitoli per mail e che mi aiutano con le ricerche XD
Note: Per una migliore lettura scaricare la
MAPPACapitoli precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap. 5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14,
Cap.15,
Cap.16,
Cap.17,
Cap.18,
Cap.19,
Cap.20,
Cap.21 Capitolo 22
Jun osservò ben nascosto i movimenti della compagnia, Nino mandò le sue spie a perlustrare per intero il sentiero e a liberarlo degli ostacoli, controllando che fosse sicuro. Per un Haris era semplice percorrerlo, con le loro abilità usavano spesso quel sentiero anche per allenarsi, ma per altri poteva essere arduo da praticare. Alla fine quando tutto sembrò apposto si misero in marcia al tramonto, l’obiettivo sarebbe stato quello di attaccare poco prima dell’alba prendendo alla sprovvista le guardie durante il riposo.
In quel momento Jun si allontanò, precedendoli con estrema facilità e in un paio d’ore raggiunse il villaggio, il buio era ormai calato e gli Haris erano stati fatti rientrare nelle loro abitazioni, come Jun poteva notare nulla era cambiato e un senso di tristezza gli montò nel petto, insieme alla consapevolezza di dover aiutare la sua gente. Si mosse nell’ombra con estrema attenzione, cercando di raggiungere una casa, non sapeva esattamente cosa stava facendo, ma in quel momento doveva trovare il modo di avvertire la sua gente dell’attacco che da lì a poche ore sarebbe avvenuto. Trovò il posto che cercava, si arrampicò sul tetto di legno e paglia con estrema attenzione e raggiunse una delle aperture in alto, che serviva come sfiato per il fuoco. Entrò senza fare il minimo rumore, all’interno non c’era luce, ma era chiara la presenza di una figura distesa su un letto, studiò in silenzio la figura immobile, senza mai distogliere lo sguardo, chiedendosi se era davvero la persona che stava cercando. Sì mosse in completo silenzio scendendo sul pavimento e avvicinandosi alla figura addormentata, nessuno si sarebbe accorto della sua presenza, nessuno tranne un haris. L’attacco arrivò repentino come si era aspettato, lo schivò per un soffio spostandosi velocemente sulla trave centrale del tetto, l’altro ragazzo fece lo stesso seguendo con estrema facilità i suoi movimenti. Si attaccarono a vicenda nello stesso istante, sferrando colpi precisi, volti però solamente a studiare l’avversario, Jun usò le sue abilità al 100%, facendosi identificare come un haris, cosa che sembrò lasciare perplesso l’altro che per un istante fece un passo indietro, così Jun ne approfittò atterrandolo con estrema facilità, mettendolo schiena a terrà bloccato sotto il peso del suo corpo, forse non fu un ottima mossa e quando l’altro reagì Jun si ritrovò spalle a terra con un pugnale puntato al petto. Capì che forse aveva esagerato, non lottava con un haris da così tanto tempo che aveva attaccato senza pensare che l’altro avrebbe reagito per uccidere, quindi si era lasciato atterrare, mostrando le mani in segno di resa.
-Chi sei?!- chiese il ragazzo sopra di lui, spingendo un po’ di più la punta della lama contro il suo petto.
-Ryo?- domandò Jun, ormai certo che si trattasse di lui, del bambino con cui giocava ogni giorno, con cui si allenava e che allenava quando era piccolo, Ryo, seppur più piccolo di lui era stato il suo migliore amico, ed era l’unica persona di cui Jun si sarebbe fidato in quel momento, sapeva e temeva di poterlo non trovare, poteva essere stato ucciso durante quegl’anni, ma ora il suo cuore era pieno di gioia per averlo ritrovato, tanto che istintivamente gli sorrise felice.
-Jun?- rispose di rimando l’altro, riconoscendo anche lui l’amico che da tempo aveva creduto morto.
Dopo una lunga attesa per la perlustrazione da parte delle spie di Nino, al tramonto la salita incominciò, il piano sarebbe stato quello di attaccare poco prima dell’alba, per prendere alla sprovvista i soldati a guardia del villaggio, il percorso non era facile da percorrere, soprattutto con le armi e le armature indosso, che seppur leggere gli limitavano abbastanza i movimenti.
Ma nonostante tutto Sho stava affrontando il tutto con una nuova forza, dopo aver saputo da Nino che il ritrovamento di quel sentiero non era stato casuale, la speranza di rivedere Jun era cresciuta in lui e l’unica cosa che voleva era arrivare al villaggio, dove si sentiva che avrebbe riincontrato Jun.
Anche Satoshi notò la motivazione di Sho e questo lo tranquillizzò, presto sarebbe arrivato il momento per lui di dire la verità al principe per quanto poteva essere per lui un nuovo motivo di dolore, doveva sapere la verità e lui non poteva ancora tenergliela nascosta.
Satoshi procedeva in fondo alla fila, lasciando andare avanti i soldati, come sia Nino che Sho si erano raccomandati, si sentivano entrambi in dovere di proteggerlo essendo lui l’unico a non essere un soldato, ma lui aveva vissuto da solo nei boschi per tanto tempo e non si sentiva affatto di dover essere protetto, anzi all’occorrenza si sarebbe battuto come gl’altri. Così pensava, quando all’improvviso fu preso alle spalle, qualcuno gli mise una mano sulla bocca per non farlo gridare e lo trascinò dietro una roccia, cercò di lottare ma invano, finchè non si ritrovò faccia a faccia con il suo aggressore.
-Jun!- esclamò, quando l’haris gli tolse la mano dalla bocca, -Sapevo che non te ne eri andato, lo sapevo! Dobbiamo andare dal principe, non sai quanto…-
-Non posso andare da Sho- lo interruppe Jun.
-Perché? È in pensiero per te! Continua a darsi la colpa perché te ne sei andato, devi parlargli- lo rimproverò Satoshi.
-Lo farò, ma ora non è il momento, c’è qualcosa di più importante di cui ci dobbiamo occupare- rispose di rimando Jun con quel suo modo calcolatore che tanto Satoshi non si sapeva spiegare, sapeva che Jun non era una persona fredda, eppure non riusciva mai a essere rilassato.
-Devi parlare con il Re- riprese a dire Jun, -Ho avvisato il villaggio del vostro arrivo, si stanno preparando e saranno dalla nostra parte per liberare il villaggio, ma la sorveglianza è stata aumentata,
Nobuyoshi ha mandato un altro centinaio di soldati a controllare gli Haris ed ora l’intero perimetro è sorvegliato-
-Hanno saputo del nostro arrivo?- chiese Satoshi preoccupato.
-Non credo, ma hanno mandato altri soldati per precauzione- rispose, -Mi raccomando devi dirlo subito al Re-
-Perché non puoi farlo tu Jun?- chiese giustamente Satoshi che non riusciva a capire perché Jun fuggisse in quel modo.
-Devo tornare al villaggio, vi aiuterò a liberare il passaggio da dove arriverete, vi aprirò la strada eliminando le guardie e gli altri al villaggio faranno lo stesso con le altre sentinelle, poi rimarranno solamente il resto delle truppe che ancora staranno riposando- spiegò Jun evitando accuratamente di rispondere alla domanda che Satoshi gli aveva fatto.
-Satoshi, io mi fido di te, riferisci alla svelta il messaggio- aggiunse infine, poi sparì con rapidità, tanto che Satoshi lo perse di vista quasi subito.
Non attese, si rimise in marcia cercando di raggiungere gli altri che lo avevano lasciato indietro, poi avanzò tra gl’uomini, fino a raggiungere Nino, che saliva a pochi passi dietro Sho. Gli parlò a bassa voce, non voleva farsi sentire dal principe, che però lì notò parlare, dopo poco il Re diede l’ordine di fermarsi e gli uomini si sederono a terra, felici di riposare qualche minuto.
Nino e Satoshi si allontanarono un po’ e continuarono a parlare per qualche minuto, Sho fu tentato di raggiungerli e chiedere cosa stesse accadendo, dopotutto Satoshi era un suo suddito e se c’era qualcosa di importante da dire sarebbe dovuto essere lui il primo a venirne informato, alla fine però decise di non intromettersi ed attese che i due finissero di parlare, per raggiungere direttamente il Re, il quale anche lui sembrava dirigersi verso di lui.
-Ci sono sia cattive che buone notizie, quali vuoi per prime?- gli chiese Nino.
-Le cattive- rispose Sho, che però era più interessato a sapere chi portava in realtà queste notizie.
-Tuo zio ha inviato un centinaio di soldati in aggiunta a quelli che già sorvegliavano il villaggio-
-Hanno saputo dei nostri piani?- chiese preoccupato, dopotutto non erano mai stati certi che qualche messaggio di Nakagawa non fosse arrivato a destinazione.
-Non credo, sembra essere stata solo una sorta di precauzione, però ovviamente adesso siamo di nuovo in netto svantaggio- concluse Nino.
-Le buone notizie invece?-
-Gli haris sono stati avvisati del nostro arrivo, si stanno preparando e saranno dalla nostra parte- rispose Nino, molto soddisfatto di come stavano evolvendo le cose e ormai sicuro che con l’appoggio degl’haris avrebbero liberato il villaggio con facilità.
-È stato Jun vero? Lui li ha avvisati ed ha portato il messaggio- disse Sho con sconforto.
-Ha portato la principessa il messaggio sì, ma se gli haris saranno dalla nostra parte, questo significa che lo hanno riconosciuto come capo o che per lo meno si fidano di lui- disse Nino, cercando di presentargli la situazione dal lato positivo, anche se sapeva benissimo che il motivo dello sconforto del principe era un altro, ma il problema era che probabilmente anche se lui aveva capito da subito che il rapporto tra i due era più complicato di quello che sembrava, loro due continuavano ad avere difficoltà a comprendersi.
Dopo qualche minuto di pausa, la salita ricominciò, la notte era limpida e luminosa, quindi procedere senza incappare in qualche incidente riusciva senza problemi.
L’umore di Sho però sembrava essere peggiorato rispetto a poche ore prima, quando la felicità nello scoprire che Jun in realtà non se ne era andato, lo aveva motivato ad arrivare il più in fretta possibile al villaggio. Però ora invece si sentiva messo da parte, cose se Jun non avesse più fiducia in lui, tanto da comunicare messaggi importanti ad altri. Non che ce l’avesse con Satoshi, ma per l’ennesima volta si sentiva allontanato e forse era colpa sua, di quello che aveva fatto, o per meglio dire che avevano fatto e un momento così bello per Sho si stava trasformando in un incubo.
-Mi spiace altezza- sentì dire da una voce alle sue spalle, si fermò un attimo e vide Satoshi affiancarlo.
-Mi dispiace- ripetè ancora scusandosi.
-Di cosa ti dispiace Satoshi?- chiese, anche se sapeva a cosa si riferisse.
-Che Jun non sia venuto a parlare con voi- rispose, mentre continuavano la salita, uno di fianco all’altro.
-Sì vede che Jun si fida di te- lo disse forse con tono un po’ polemico.
-Che si fidi di me, non vuol dire che non si fida di voi- rispose Satoshi, -È rimasto con voi nonostante tutto, quindi direi che è solo per voi che lo fa. Vedrete che verrà da voi, dategli solo ancora un po’ di tempo- cercò di confortarlo Satoshi. Sho sapeva che aveva ragione, ma cominciava ad essere difficile continuare ad aspettare.
-Come…- cominciò poi a dire qualche minuto dopo, Satoshi ancora al suo fianco nella salita.
-Sta bene- rispose precedendo la domanda del principe, -Almeno fisicamente, sta decisamente più che bene- concluse.