Dec 09, 2007 10:55
Pian piano li posto tutti, anche se la lentezza di livejournal continua ad uccidermi...
Per oggi due, e per questa settimana accontentarsi (coraggio, non manca poi molto...)
Miwako guardò Masaki.<< Hey… sei super giù…>>
<< Jun ha detto che non sa se vuole ricordarsi di noi..>> disse Masaki. Si passò le mani sul viso << Io… non posso dirlo agli altri, che cavolo… O-chan ci rimarrebbe secco… Nino probabilmente lo picchierebbe… visto com’è Sho in questo periodo eviterei di dirlo anche a lui… però… >> Una lacrima gli scivolò lungo la guancia. Miwako gliel’asciugò
<< Coraggio Aiba… >> disse. Masaki abbassò il viso
<< Io rivoglio Jun..>> disse lui. Tirò su col naso e si nascose il viso tra le mani. Miwako lo abbracciò. Masaki si staccò
<< Fila dentro! >> le disse << Io ce la faccio.>>. Miwako lo guardò sorridere
<< Aiba…>>
<< Un momento di magone. Ma come m’è arrivato mi passa pure, eh.>>
Miwako sorrise ed entrò. Si chiuse la porta alle spalle e rifermò. Quante volte aveva guardato quel viso addormentato… a volte non le sembrava vero di essere sposata, tantomeno con Jun… figurarsi avere due bambine… splendide (assomigliavano tanto al loro papà, Miwako lo diceva sempre con tanto orgoglio), ma essere una mamma… proprio lei… ripensò a com’era tre anni prima…
Ripensò alla sera in cui aveva conosciuto Jun…
<< Katou-san, si sieda. Dobbiamo parlare.>> disse il capo. Miwako si sedette. Sapeva cosa stava per dirle…
<< Qui dentro, lei è quella con meno esperienza… l’ultima arrivata, insomma… e dobbiamo fare dei tagli al personale, quindi… mi dispiace…>> disse. Miwako guardò quell’uomo odioso.
<< Le dispiace solo perchè non potrà più provarci con me o con le ragazze più giovani, visto che ci sta licenziando tutte… >> disse, tranquillissima.
<< Non faccia così! E’ fuori luogo…>> disse lui. Miwako alzò un sopracciglio.
<< Tanto sono licenziata, no?>> chiese. L’uomo abbassò lo sguardo ed annuì. Lei si alzò. Rovesciò la scrivania, rovesciò un paio di schedari ed uno scaffale. Poi guardò l’uomo terrorizzato
<< Erano mesi che desideravo farlo. Grazie ed arrivederci. >> detto questo, prese la borsa. Si fermò al suo tavolo, raccolse le poche cose che vi aveva lasciato e se ne andò, soddisfatta.
Uscì sbattendo tutte le porte, giusto per togliersi la soddisfazione… avrebbe dovuto ricominciare a cercare da capo… urtò qualcuno e quasi cadde.
Si rimise in piedi subito e guardò dritto negli occhi la persona che aveva urtato
<< Guarda dove metti i piedi, accidenti!>> disse. Poi trattenne il fiato. Lei conosceva quel ragazzo. Beh, lo conoscevano tutti
<< Ah… gomen…>> disse Jun.
Ma magari era solo un sosia... però aveva la stessa voce…
<< Ah, no… colpa mia. Pensavo a tutt’altro e non guardavo..>> disse lei.
<< Se è per questo anch’io avevo la testa da tutt’altra parte…>> ribattè Matsumoto, infilandosi gli occhiali scuri che gli erano caduti.
Un sacco di gente si era girata a guardare. Delle liceali erano quasi impazzite. Forse era davvero lui allora?…
<< Beh, non è una buona idea andare in giro con la testa tra le nuvole, nella tua posizione… un’altra ragazza ti avrebbe già sbranato.>> disse lei. Jun la guardò. Arrossì
<< Se mi dici così, mi viene voglia di telefonarti.>> disse lui. Miwako frugò nella tasca della giacca e ne estrasse il biglietto da visita. Glielo porse e corse via.
<< Ti telefono, Katou Miwako!>> le urlò dietro lui
“Si, come no.” Pensò lei, senza voltarsi.
Il giorno dopo, lui le telefonò. E così tutti i giorni, per un mese. Poi lui le chiese di uscire.
<< Ho una settimana completamente libera, possiamo vederci anche tutti i giorni.>> le disse lui. Miwako lo guardò. Era serio.
<< Va bene.>> accettò. Jun sorrise. Miwako pensò di non aver mai visto un sorriso così bello.
Il quinto giorno di quella settimana, lui la accompagnò a casa. Erano stati semplicemente al cinema, nulla di speciale. Lui si fermò sulla porta dell’appartamento
<< Temo di doverti dire una cosa.>> le disse. Miwako lo guardò. Era rossissimo.
<< Ma… sei rosso? Non arrossisci mai…>> disse lei. Jun la guardò dritta negli occhi. Lei sentì che sarebbe andato tutto bene. Guardare negli occhi di Jun faceva quell’effetto…
<< Miwako… io… credo di essermi innamorato di te.>> disse Jun. Poi abbassò il viso, incapace di proseguire.
<< Stai tremando…>> disse lei, e gli prese le mani. Jun alzò lo sguardo. Miwako non poté fare a meno di abbracciarlo. Per rassicurarlo. Per fargli capire che anche lei provava lo stesso, e che gli sarebbe stata accanto
<< Non permetterò che ti succedano cose brutte. Ti difenderò!>> disse lei. Jun la guardò, leggermente interdetto
<< Ma non dovrei essere io a proteggere te?>> si informò
<< Hey. Io so fare a pugni, tu mi sembra proprio di no. E tra l’altro non puoi. Servi tutto intero. Sei un idol, non puoi certo arrivare con un occhio nero, no?>> disse lei, risoluta. Jun sorrise. Lei lo baciò. Lui si abbandonò completamente al bacio…
Tre mesi dopo le aveva chiesto di sposarlo. Lei l’aveva guardato. Stava per rifiutare, ma lo sguardo di Jun era così intenso che cedette.
Aveva origliato una conversazione tra i ragazzi.
<< Ma la conosci da quanto, quattro mesi?…>> disse Sho
<< Se è la persona giusta, lo senti.>> disse Jun << E lei è la persona giusta. Ne sono sicuro.>>
<< In effetti… ti tiene testa nelle discussioni…>> disse Satoshi
<< E fa delle battute cattive quasi quanto le mie… si, potrebbe anche essere giusta per te, Jun-kun>> aveva detto Kazunari.
<< Ooooh, il piccolo Jun-kun si sposa…>> aveva detto Masaki, e Miwako era sicura che quel tono sognante fosse autentico.
Entrò nella stanza. Le sorrisero tutti. Jun la baciò
<< Il fatto che il vecchio non abbia osato opporre resistenza, direi che sia sufficiente… dovete sposarvi.>> disse Satoshi.
<< Riidaa ha parlato.>> disse Sho. Miwako aveva riso. Poi aveva guardato Jun
<< Non ci posso credere..>> disse. Jun le sorrise
<< Credici. Io ci credo!>>
<< Allora ti proteggerò per tutta la vita. >> disse lei, quando furono soli. Jun l’aveva abbracciata stretta …”
Non permetterò che ti succedano cose brutte… ti difenderò…” pensò Miwako, mentre guardava Jun, sdraiato nel letto dell’ospedale. Gli si sedette accanto. Dopo un po’ lui aprì gli occhi. Le sorrise.<< Miwa, sei qui…>> disse.
Lei annuì << Già. Dovrei andare a recuperare le bambine da mia made, ma penso possano restare la ancora un po’…>>Jun si accigliò un attimo
<< Hai una faccia strana…>> disse poi.
<< Mmm… ricordi, tutto li. Ho ripensato a come ci siamo conosciuti… che modo stupido per iniziare una storia… eppure adesso, a tre anni di distanza, siamo sposati ed abbiamo due figlie… mi sembra incredibile… pensavo non mi avresti mai telefonato, ed invece… e poi… sono contenta, perchè ti ricordi di me… mi dispiace per i ragazzi, ma… se tu ricordassi loro e non me, io sarei morta, credo… solo…>>
Jun le prese una mano << Miwa… non..>>
<< Io avevo promesso che ti avrei protetto, invece sei finito in ospedale…>> singhiozzò lei. Jun la attirò a sé e la strinse forte
<< Miwa-chan, io ti amo. Nemmeno da morto mi sarei dimenticato di te. E… tu mi proteggi. Mi impedisci di diventare pazzo, di crollare, i sostieni sempre, va bene così. Non fare più di quello che umanamente puoi fare, accidenti, sennò poi a chi mi appoggio?>> Miwako sorrise << Su, non piangere, che non ne vale proprio la pena. Sono qui, Miwa. Mi sforzerò di ricordare tutto… mica per altro, ma… devo mantenervi, no?>> disse.
Lei lo guardò storto
<< Hey, nonostante le apparenze, sono io l’uomo di casa!>> disse lui
<< Questa non è molto lusinghiera, per nessuno di noi due.>> disse Miwako, ridendo. Jun sorrise a sua volta.