Eccoci alla fine, come sempre mi dispiace finire i post, oltretutto mi sono tanto affezionata a questa fict, rimarrà tra quelle che credo mi siano riuscite meglio e quindi mi dispiace sia finita ç____ç; ma spero che a voi sia piaciuto leggerla e che magari ogni tanto la rileggerete anche.
Ora è il momento dei ringraziamenti, ringrazio tutti quelli che hanno letto sempre e commentato e anche chi ha solo letto passando di qua; poi ringrazio concy che ha seguito tutta la stesura e si è ritrovata per più di un mese a rileggerla mentre la postavo, grazie per avermi sopportato mentre ti blateravo le mie idee cercando la soluzione migliore e grazie anche per le tue proposte anche se non le ho quasi mai usate, mi aiutavano a farmi venire qualche idea.
Ed ora è il momento della fine, buona lettura.
Titolo: Bound to the Heart
Fandom: Arashi
Genere: AU, fantasy, fantascienza, yaoi, angst (un pò di tutto insomma XD)
Raiting: R
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: questa storia è pura invenzione fatti e personaggi sono del tutto casuali, eventuali riferimenti a persone esistenti sono deltutto involontarie *si come no XD*
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9,
Capitolo10,
Capitolo 11,
Capitolo 12,
Capitolo 13,
Capitolo 14,
Capitolo 15,
Capitolo 16,
Capitolo 17,
Capitolo 18,
Capitolo 19 Epilogo
-Sono già passati 3 anni… eppure mi sembra ieri- disse Sho guardandosi intorno dopo essere sceso dall’astronave.
-Bentornati!- salutò Satoshi avvicinandosi a loro.
-Toshi! Quanto mi sei mancato!- disse Sho abbracciando l’amico.
-Ci siete mancati anche voi- rispose.
-Come stanno gli altri?- chiese poi Sho.
-Benissimo, Masaki si è sposato sai? Ed ha anche due gemelli, un maschio e una femmina di 2 anni- disse felice.
-E’ più sveglio di quello che sembri- ridacchiò Sho.
-Venite vi stanno aspettando-
Seguirono Satoshi ed entrarono nel castello, tutto era rimasto com’era, a Sho sembrò quasi di ritornare al suo primo arrivo le decorazioni, gli arredi, e… la sala del trono, solo che ora invece di quell’odioso uomo e tre splendidi ragazzi legati e sdraiati ai suoi piedi; vi era un piccolo ragazzino dall’aspetto di un bambino, Nino, mentre vicino a lui Masaki che teneva imbraccio una bambina di circa due anni e un bambino della stessa età si nascondeva dietro di lui intimidito.
-Che bello finalmente siete arrivati- esultò Masaki; era diventato papà ma era sempre lo stesso non era cambiato per nulla.
Nino si alzò e scese la scalinata del trono andandogli incontro.
-Ma tu sei sempre uguale?- chiese Sho guardando Nino che non sembrava cambiato affatto da tre anni prima, -se continui così sarai sempre meno credibile come sovrano- commentò poi ridacchiando.
-Beh non avevo programmato di esserlo- bofonchiò, guardando Jun che dietro gli occhiali scuri fece un sorriso divertito.
-Jun come sei cambiato e che strani vestiti- disse Masaki girandogli intorno, la bambina ancora tra le braccia e il bimbo accattato alla su veste che lo seguiva.
Jun si tolse gli occhiali e per la prima volta disse:
-E’ l’ultima moda della terra-
Sho fece un sospiro alzando gli occhi al cielo.
-Papà come è bello quel ragazzo- disse la bambina tra le braccia di Masaki indicando Jun con la manina.
-Beh il tuo papà non è più bello?- chiese Masaki alla figlia.
-Certo, papà è bello- disse la bambina; -però lui di più- concluse.
-Che figlia saggia che hai- rispose Jun facendo un sorriso alla bambina.
-Che fine ha fatto il Jun timido che non parlava?- chiese Nino allibito.
-A volte me lo chiedo anch’io- rispose Sho.
-Quando siamo arrivati sulla terra nei primi giorni si teneva sempre dietro di me per strada, guardava incuriosito intorno a se, ma si nascondeva alla vista degli altri che lo guardavano, anche quando gli ho imparato la lingua parlava poco ed era timido, poi quando ha scoperto che tutti lo guardavano perché lo trovavano bello, è cambiato; adesso fa il modello a volte, dice che si vergogna però gli piace, quanto mi manca a volte il Jun timido e dolce che arrossiva per ogni complimento- commentò infine Sho mentre con aria sognante ripensava al passato.
-Ma smettila- lo riprese Jun colpendolo sulla testa.
-Ahi!- protestò Sho.
-Voi non mi credevate quando dicevo che aveva un bel caratterino- ridacchiò Masaki.
-Quanto pensate di rimanere?- chiese poi Satoshi, che non sembrava ma in realtà era ancora lì.
-Beh non ci hanno fissato un data per il rientro, quindi per ora resteremo finche non ci cacciate- disse Sho.
-Jun sicuro di non rivolere il tuo regno?- chiese Nino.
-Uhm… no- rispose.
-Già stanco di fare il re?- chiese Sho.
-Non è questo, è che... vogliono trovarmi moglie. Gli ho già detto che non voglio sposarmi, ma continuano a dire che devo dare al mio erede il cuore- protestò Nino contrariato.
-In realtà è che Nino e Toshi…- bisbigliò piano Masaki.
-AH SI!- esclamarono Jun e Sho che non erano stati messi al corrente della novità.
-Non c’è nulla di male no?- disse Nino guardando i due.
-Certo che no- risposero.
-E poi ho dei nipotini a cui posso far ereditare tutto questo- disse guardando i due bambini nella sala; -sto pensando io stesso ad educarli per questo-
-No li sta facendo diventare delle pesti- borbottò Masaki.
Nino ridacchio sadico.
-Eppure sembrano così tranquilli- disse Sho accucciandosi e facendo segno al maschietto di avvicinarsi, poi gli offrì del cioccolato, Sho glielo scartò e glielo mise tra le mani, il bambino lo prese e lo mise in bocca con un sorriso, poi Sho si alzò e ne diede un altro alla bambina in braccio a Masaki.
-Sono così carini- disse Sho, ma non ebbe il tempo di finire la frase, che vide il maschietto andare verso Jun e poggiargli le manine sporche di cioccolata sui vestiti.
Vide Nino ridacchiare soddisfatto facendo l’occhiolino al bambino che rise e scappò via lontano da Jun che valutando il danno fatto ai suoi vestiti stava lentamente diventando nero di rabbia e pronto a insegurlo.
-Piccola peste…-
-Jun è un bambino. Basterà lavarli- disse Sho cercando di calmarlo.
-Tu lo sai che erano nuovi?- disse Jun guardandolo.
-Se rimangono macchiati te li ricompro io- disse Sho sapendo che era l’unico modo per far calmare Jun.
-Jun mi dispiace- disse Masaki, -ti accompagno nella vostra stanza così puoi cambiarti-
Jun seguì Masaki e Sho rimase da solo con Nino e Satoshi, chiacchierarono di come andavano le cose, si raccontarono episodi divertenti che gli erano accaduti; Nino aveva ritrovato anche i suoi genitori che però avevano deciso di continuare la loro attività, ma tornavano spesso a castello a fare una visita; inoltre vedeva che lui e Satoshi stavano davvero bene insieme ed era contento per entrambi; quando Nino fu chiamato perché alcune persone volevano udienza, Sho si allontanò per raggiungere la sua stanza; quando arrivò Masaki stava uscendo, i bambini non più al seguito.
-Sono contento che siete qui- gli disse.
-Anch’ io, ci siete mancati davvero tanto- disse Sho, Masaki aveva già gli occhi lucidi, ma gli sorrise e scappò via.
Sho entrò nella stanza ed ebbe come la sensazione di tornare indietro nel tempo, quella stanza era rimasta uguale a come l’aveva lasciata e davanti a lui c’era Jun con un abito simile a quello che gli aveva visto la prima volta, il suo cuore cominciò a battere all’impazzata e la testa si riempì di ricordi.
-Sei bellissimo- disse avvicinandosi.
-Grazie- rispose Jun arrossendo, era vero che non era più timido come una volta, ma era anche vero che solo a lui mostrava il lato dolce che aveva sempre avuto.
-Lo sai che ti amo da morire- gli disse abbracciandolo.
-Ehi ma che ti prende ora?- chiese Jun confuso.
-Nulla, volevo dirtelo-
Jun lo guardò ancora per qualche secondo, poi lo baciò sulle labbra.
-Anch’io ti amo da morire- disse.
FINE
Aspetto con ansia i vostri commenti ^___^
E ora spero che le altre cose che vi farò leggere soddisfino le vostre aspettative, perchè dopo che ne scrivo una molto bella (almeno a mio parere^^) ho sempre la sensazione che le altre non siano un granche ç___ç, cmq ho gia tante cosine piccine da farvi leggere e anche una a capitoli che spero di riuscire a finire al più presto.
Alla prossima storia^^