Angel & Devil

Apr 12, 2009 19:09

Non sono ancora riuscita a decidermi come arrivare alla conclusione di questa storia, ma non ho davvero altro e spero vivamente che i commenti mi smuovano a scrivere, oltretutto non mi manca neanche tanto alla fine, quindi mi raccomando se vi piace commentate tanto, è l'unica cosa che mi smuove a scrivere ç_______ç
E ora dopo secoli che l'ho iniziata ecco a voi una fict NON Sakumoto....

Titolo: Angel & Devil
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst ma anche comica a volte XD
Raiting: PG-13
Pairing: no pairing principale; sakuraiba, con piccolissima implicazione sakumoto (ma davvero piccola piccola *non ne può fare a meno*)
Desclaimes: vorrei davvero che fossero miei, ma se lo fosse non sarei qui, sarei con loro ç_____ç


Capitolo 1 - The Devil

-Allora come si chiama?- si chiese mentre apriva una cartellina nera.

-Vediamo…

Nome:Aiba Masaki

Anni: 26 anni

Segno zodiacale: Capricorno

Familiari: madre, padre,fratello minore

Occupazione: lavora come commesso in un centro commerciale (reparto animali)

Amici: il suo migliore amico lavora con lui come addetto al reparto giocattoli

Partner: attualmente Sakurai Sho, un ragazzo da considerare un buon ragazzo dal nostro punto di vista

Note: tendente a essere un tipo molto generoso e disgustosamente buono, mai un’azione cattiva, è gentile anche con chi si comporta male con lui, mai una lite con nessuno.

Responso: assolutamente da rieducare al male

-Sembra un tipo alquanto noioso- sbuffò.

-Però non ci credo che possa essere poi così buono, ognuno ha un lato oscuro- disse chiudendo la cartellina e con una fiammata farla sparire dalle sue mani.

-Ok cominciamo un giro di perlustrazione- dispiegò le grandi ali nere e atterrò nel vicolo accanto all'edificio su cui era fino a poco prima; si guardò intorno, non c’era nessuno, ma anche se ci fosse stato non lo avrebbero visto, chiuse gli occhi e le fiamme avvolsero il suo corpo per poi sparire e ricomparire vestito all’ultima moda e con un paio di occhiali scuri.

Con un guizzo di fiamma dalle mani fece apparire un piccolo specchio e controllò il suo aspetto:

-Magnifico come sempre- disse sistemandosi la frangia, poi notò qualcosa di strano e si girò alle sue spalle.

-Per tutti i forconi dell’inferno mi scordo sempre della coda!- esclamò, poi si toccò la coda e una lingua di fuoco ne percorse la lunghezza facendola scomparire.

Ora che era perfettamente mimetizzato tra gli umani uscì per la strada trafficata e percorse l’isolato fino a fermarsi davanti a un grande centro commerciale; entrò e percorse il corridoio fino alle scale mobili che portavano al secondo piano, salì su una di esse e si mise di lato guardando il lato opposto della scala che scorreva in discesa, quando avvistò un gruppetto di ragazzine che lo guardavano, abbassò leggermente gli occhiali scuri e sorridendo ammiccò in direzione delle ragazze che emisero dei gridolini isterici, poi si rinfilò gli occhiali e si girò da un'altra parte.

“Questi insulsi umani, basterebbe così poco per farli indurre in tentazione” pensò compiaciuto di se stesso.

Arrivato in cima scese e percorse i corridoi fino ad arrivare al suo obbiettivo, si tolse gli occhiali e li appese alla camicia poi si avvicinò al ragazzo che era intento a giocare con un cucciolo di Cocker.

-Ha bisogno di aiuto?- chiese il ragazzo.

-Si- rispose studiandolo.

Il ragazzo posò il cucciolo nel piccolo recinto e gli rivolse tutta la sua attenzione.

-Cosa le serviva? Vuole vedere qualche cucciolo?- chiese il ragazzo.

Doveva tastare il terreno, capire come era fatto e come ragionava, quindi decise di assecondarlo.

-Si-

-Che tipo di cucciolo desidera vedere-

-Qualcosa di disgustosamente malign... tenero- si corresse all’ultimo minuto sfoderando il suo miglior sorriso.

-Bene- rispose.

Il ragazzo non sembrò minimamente notare il cambio di atteggiamento improvviso.

“Tipo estemamente distratto” pensò.

Lo seguì mentre lo guidava dove vi erano le gabbie di alcuni animali.

-Che ne dice di un cagnolino? Sono di compagnia e molto affettuosi-

-Preferirei qualcosa che può badare a se stessa- rispose freddamente.

-Uhm... se ha un acquario, dei pesciolini tropicali farebbero al caso suo-

-Nessun acquario, dove abito io fa molto caldo, si trasformerebbero in un brodo di pesce- sorrise divertito.

-Carina la battuta- rise divertito il ragazzo.

“Ma quale battuta non stavo scherzando, è un pò stupido questo tipo”

-Ha qualche preferenza particolare? Sarebbe più facile trovare qualcosa-

“Io odio gli animali, ammeno che non siano feroci e velenosi” pensò, ma non era una cosa che poteva dire.

-Vorrei evitare di doverlo portare a spasso, per prima cosa-

-Allora un gattino, sarebbe l’ideale- disse e lo condusse davanti a dei recinti dove vi erano molti cuccioli, li osservò erano tutti così dolci e teneri che quasi gli davano il voltastomaco, poi ne notò uno solo in un angolo.

-Quello che ha?- chiese.

-E’ l’ultimo di una cucciolata, è rimasto in disparte da quando gli altri fratelli sono stati presi da qualcuno- spiegò triste con quasi le lacrime agl’occhi.

“Oh Satana aiuto è pure un tipo smielato e tendente alla lacrima facile” pensò disperato.

-Perchè non l’ha voluto nessuno?-

-Per via del suo colore, è nero e dicono che i gatti neri portino sfortuna-

“La cosa è già più interessante, un gatto che porta sfortuna, mi piace”

-Ok lo prendo- disse.

-E’ sicuro?- chiese stupito che avesse detto di si.

-Si-

-Che bello sono felice, se ha qualche problema non esiti a chiedermi aiuto, aspetti le dò anche qualcosa da mangiare per lui- disse prendendo croccantini e scatolette da un ripiano, poi gli diede in braccio il gatto e lo condusse alla cassa.

-Ha già pensato un nome?- chiese mentre prendeva i soldi e gli consegnava il resto.

-Si-

-Posso chiedere quale?-

-Kage- rispose sorridendo mentre accarezzava il gattino.

-E’ un pò inquietante, ma se piace a lei- disse, forse un pò spaventato dal tipo di gusti, lui avrebbe scelto un nome come Liquirizia.

-Spero di rivederla presto-

Si allontanò e mentre lo faceva disse in un sussurrò:

-Ci rivedremo molto presto-

-E tu mi darai un mano- disse alzando il gatto all’altezza del viso e osservandolo per un pò, dopo di che questo gli lecco la punta del naso.

-Come ti permetti! Guarda che ci metto poco a ridurti in un ammasso di peli bruciacchiato- disse allontanandolo dal viso, poi ricominciò a camminare verso l’uscita.

Per ora tutto qui e.... Buona Pasqua a tutti! ^____^

r: pg-13, g: arashi, gnr: au

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