ccomi qui di nuovo a postare cotantalungaggine (ma in fondo amo le ficcy ambientate a scuola, come amo i fumetti ambientati a scuola, i libri ambientati a scuola... l'importante è che a scuola non ci debba andare io, ma per fortuna da un po' non se ne parla più, grazie agli dei sono vecchia)
TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 Sho aveva imparato parecchie cose sui suoi nuovi amici, in quei primi tre mesi. Sapeva che solo Masaki poteva toccare i capelli di Jun ed uscirne vivo. Sapeva che solo Hideaki poteva avvicinarsi a Tsubasa (solo perchè Hideaki era particolarmente geloso) e che solo Masaki poteva abbracciare Hideaki senza incorrere nelle ire di Tsubasa. Aveva capito che Tomohisa aveva una mezza cotta per Jun, che però lo ignorava. Sapeva che solo Satoshi poteva sgridare Jun e rimetterlo tranquillo. I rapporti tra Masaki e Satoshi si erano distesi. Però Masaki non gli aveva ancora detto cos’era successo. Sho alzò di nuovo l’argomento, una sera. Masaki alzò lo sguardo dal libro di matematica, con cui stava lottando da un’ora Poi si morse le labbra
<< Sho…>> protestò.
<< Ma… ti fidi così poco di me? Di cos’hai paura? Non hai detto nulla anche agli altri… se non ne parli con noi, con chi ti sfoghi? Con la tua famiglia?>>
Masaki impallidì. Poi arrossì.
<< Colpo basso, Sho-chan.>> lo rimproverò. Sho sbuffò e si avvicinò, ma Masaki lo allontanò e si rimise a studiare
<< Eddai, non fare così… è solo che… vorrei non sentirti più rigirarti per ore ogni notte… mi piacerebbe che smettessi di chiedergli scusa mentre dormi… se proprio ti senti così in colpa, almeno parlane con lui, qualsiasi cosa sia… non risolverete nulla, continuando ad evitare l’argomento…>>
<< Lascia stare. >> disse Masaki, secco. Sho sbuffò e lo girò, sedia e tutto, costringendolo a guardarlo.
<< Almeno con lui dovresti parlarne.>> gli disse. Masaki si morse le labbra.
<< Ti ho detto di lasciare stare, Sho!>> protestò. Sho lo costrinse a guardarlo negli occhi. Masaki lo allontanò bruscamente
<< Lasciami studiare! Si avvicinano gli esami!>> disse, in tono infastidito
<< Ma se sei sempre primo nella graduatoria! >> protestò Sho
<< Non tutti siamo svegli come te, Sakurai! C’è chi deve mettersi a studiare, per passarli!>> urlò Masaki. Sho rimase interdetto, poi fece una smorfia
<< Strano, pensavo che il figlio del maggior finanziatore della scuola avesse altri aiuti, oltre alla propria testa.>> disse. Se ne pentì immediatamente. Masaki prese il libri ed uscì dalla stanza sbattendo la porta. Sho si portò le mani al viso. Pechè aveva detto una cosa tanto brutta? Sapeva che Masaki si impegnava, lo vedeva ogni giorno… uscirsene con una battuta del genere, sentita dai compagni invidiosi, solo perchè Masaki non se la sentiva di parlargli di quello che era successo con Ohno… Si alzò, uscì e si mise a cercare Masaki. Lo trovò sulla scala esterna. Aveva chiuso i libri ed aveva lo sguardo perso nel vuoto. Sho gli si sedette accanto.
<< Scusami… non intendevo dire quella stronzata… lo so che tu ti impegni davvero… e per tutta risposta, non solo nessuno ti elogia, tantomeno i tuoi, ma in più ti dicono cose non vere…>>
<< Non mi impegno più del necessario, Sho. Faccio solo quello che ci si aspetta da me.>> disse Masaki. Continuava a guardare nel vuoto.
<< Andiamo! Nessuno si aspetta che il proprio figlio abbia i punteggi più alti all’interno della scuola ad ogni esame dalla prima elementare!>>
<< Benvenuto nel mio mondo, Sho-chan. Nel nostro mondo. Se non riesci a dare sempre il cento percento, sei un perdente. E per i perdenti non c’è spazio. I complimenti sono per i secondogeniti.>>
Sho rimase a fissarlo, allibito. Poi lo strinse a sé. Masaki si staccò
<< Non sotto esami, Sho.>> disse
<< Mancano ancora due settimane!>> disse Sho << E ti ho trattato male. E tu… non sembri tu, Masa… >>
Masaki finalmente si girò a guardarlo
<< Fino alla fine degli esami, questo sarò io. >> detto questo, si alzò e se ne andò. Sho rimase interdetto. Sapeva a chi poteva chiedere.
Satoshi lo guardò per quasi cinque minuti, prima di farlo entrare. Kazunari alzò appena gli occhi dal libro di storia
<< Sembri sconvolto, senpai.>> gli disse, per poi rimettersi a studiare.
<< Che ti succede?>> gli chiese Satoshi, facendolo accomodare sul letto. Sho sospirò
<< Si tratta di Aiba…>> disse. Kazunari smise immediatamente di studiare, mentre Satoshi crollava su una sedia.
<< Che gli succede?>> chiese Sho << E’ strano, non sembra più lui… è nervoso, sorride di rado… non fa più casino alla mattina, non si dimentica più la borsa dei libri, ha la divisa in ordine e non si fa abbracciare, non vuole nessun tipo di contatto… è una settimana che è così…>>
Satoshi sospirò, come sollevato
<< Quando si prepara per gli esami, lui diventa così. E’ normale.>> disse Satoshi << Inizia a studiare, non pensa ad altro che agli esami… come pensi che riesca ad ottenere quei punteggi? Gli insegnanti hanno avuto ordini precisi dal padre di Masa. Non devono fargliene passare nemmeno mezza. E’ che più in su di 100 centesimi non ci si arriva, sennò i suoi voti sarebbero più alti… lo sai che i suoi test partono tutti con una penalizzazione di 10 punti? Me ne sono accorto alle medie… ad un insegnante sono caduti i compiti della classe di Masa e l’ho aiutato a raccoglierli, e così ho visto come procedevano.. ho controllato anche gli altri suoi compiti, appena ne avevo l’occasione. Quando glie l’ho detto mi ha sorriso, dicendo che lo sapeva…>>
<< Ma questo è crudele!>> disse Sho.
<< I suoi sono crudeli, anche per essere persone che mandano i figli qui.>> commentò Kazunari
<< I complimenti sono per i secondogeniti…>> mormorò Sho. Satoshi lo guardò. Si incupì
<< Che cosa gli hai detto, tu? Prima che lo dicesse, intendo.>> disse Satoshi, in tono severo. Sho lo guardò, senza capire. Satoshi ripeté la domanda, e Sho ripeté la conversazione. Abbassò il viso
<< Non posso credere di avergli detto una cosa così cattiva… proprio io che vedo tutti i giorni quanto si impegna… io, che vorrei sostenerlo sempre…>> disse. Satoshi scattò in piedi, mentre Sho lo guardava, leggermente spaventato. Si trovò trascinato nella propria stanza. Masaki alzò lo sguardo, vedendolo entrare accompagnato. Poi si rimise a studiare
<< Masa…>> disse Satoshi. Fu come se il tempo si fosse raggelato. Masaki chiuse il libro e si girò a guardare Satoshi
<< Non… non adesso, Toshi… ti prego…>> disse
<< E invece adesso è il momento migliore.>> disse Satoshi. Masaki si morse forte le labbra. Sho avrebbe voluto abbracciarlo, fargli capire che andava tutto bene…
<< Non mi parli dalla fine dello scorso anno scolastico, un paio di settimane in più farebbe tutta questa differenza?>> chiese Masaki.
<< Si.>> disse Satoshi. Masaki chiuse gli occhi e si passò una mano sul viso
<< Se volete posso uscire…>> disse Sho, a disagio.
<< Siediti.>> gli dissero, in coro, gli altri due. Sho si affrettò ad obbedire.
<< “I complimenti sono per i secondogeniti”, Masa?>> disse Satoshi. Masaki guardò Sho
<< Era proprio necessario, Sho?>> chiese. Sho annuì. Masaki si mosse sulla sedia, a disagio
<< Masa, la cosa che ti ha detto lui… lo sa che non è vera! C’era rimasto male per come ti comporti ultimamente, non sa come diventi sotto esami, ma…>>
<< Ecco, O-chan! Sotto esami! Ecco la parola chiave! Non posso permettermi di avere voti più bassi! Lo sai bene! Quindi tornatene nel tuo silenzio per il prossimo mese!E smetti di preoccuparti per me, non ne ho bisogno!>> disse Masaki
<< Ma…>>
<< Esci!>> urlò.
<< Masa…>> tentò Sho.
<< Uscite, tutti due!>> urlò Masaki, più forte. Sho conosceva quell’espressione sul viso di Masaki. Voleva dire che era spaventato, e triste, e che si sentiva solo… lo abbracciò, ignorando i suoi tentativi di liberarsi, e lo tenne stretto. Masaki sospirò e si abbandonò all’abbraccio
<< Da te proprio non volevo sentirlo, Sho-chan…>> cedette alla fine.
<< Scusami. Perdonami, ti prego.>> disse Sho, stringendo a sé un Masaki tremante.
<< Non so come mi sia uscita… io… io vedo quanto ti impegni… te l’ho detto anche prima…tra l’altro… quella cosa che fai solo quello che si aspettano da te… Masa… non…>>
<< Facciamo che riaffrontiamo l’argomento dopo gli esami di fine trimestre, ok?>> disse Masaki, staccandosi e sorridendo. Sho e Satoshi annuirono, poi uscirono dalla stanza. Sho sospirò, appena fuori, poi guardò Satoshi
<< Continuo a non sapere che cos’è successo tra di voi.>> disse. Satoshi abbassò il viso
<< Temo sia colpa mia…>>