Rieccomi, il mio capitolo preferito è cambiato XD non è più il 9 ma il 17 che ho scritto ieri XD, questa fict mi serbra infinita ancora non ho capito dove sto andando a parare e vorrei davvero concludere perchè ne ho altre da finire e anche u paio di idee nuove e il tempo per scrivere sembra sempre meno ç_____ç
Titolo: You love my...blood?
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst con brio (gentilmente suggerito da Jinny XD)
Raiting: Pg-13
Pairing: Aimoto (ebbene si ancora niente sakumoto)
Desclaimer: non sono miei ma si prestano "volentieri" a lavorare per me XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6 Capitolo 7
Quella domenica fu quasi come quelle che passava da bambino, entrambi avevano dormito fino a mezzogiorno, pranzando così direttamente e subito dopo Jun ricevette la telefonata di Nino, lo tenne un secolo al telefono, tanto che Masaki si stava annoiando a stare da solo in soggiorno a fare zapping con la tv, sentiva Jun rispondere a Nino e da quello che aveva capito, la serata era andata splendidamente ed ormai Nino e il suo scenografo potevano dichiararsi una coppia, naturalmente Nino aveva raccontato tutto nei minimi dettagli senza lasciarsi sfuggire nulla, poi finalmente dopo 3 ore buone Jun riuscì a riattaccare e uscì sospirando dalla sua stanza.
-Sembra sia andata davvero bene- disse Masaki.
-Fin troppo a quanto pare, e domani lo conosceremo anche- rispose Jun.
-Io ora devo uscire, è il compleanno di mia sorella, vado da lei- lo avvisò.
-Ah... ok- rispose Masaki, in realtà voleva proporgli di uscire almeno per fare un giro.
-Se vuoi puoi venire- gli propose Jun.
-No, non ti preoccupare rimango qui, in caso vado a farmi un giro- disse sorridendogli per rassicurarlo.
-Sicuro?- chiese ancora.
-Si, si vai pure e divertiti-
-Ok, allora io vado; farò sicuramente tardi- lo avvisò, poi salutò ed uscì.
Era passata la mezzanotte e Jun non era ancora tornato, era assurdo non riuscire a dormire perchè era in pensiero, in fondo Jun non era mica un bambino, anzi sicuramente era più responsabile di lui, magari aveva deciso siccome era tardi di rimanere a dormire dalla sorella. Ma nonostante tutto non riusciva a prendere sonno, si rigirava nel letto senza trovare pace; poi finalmente il rumore della porta d’ingresso che si apriva attirò la sua attenzione, e subito dopo l’odore di Jun gli arrivò deciso, unito forse un pò a quello dell’alcol, lo sentì camminare verso la sua stanza senza accendere la luce , molto probabilmente sbattè contro un mobile perchè lo sentì borbottare qualcosa prima di chiudersi la porta alle spalle, quando poi sentì finalmente il leggero rumore della doccia provenire dal bagno della stanza di Jun riuscì finalmente a rilassarsi e ad addormentarsi più tranquillo.
Il mattino seguente Jun sembrava avere un leggero post-sbornia tanto che non mangiò e bevve solo un caffè prendendo poi qualcosa per il mal di testa, mentre Masaki spazzolò in un batter d’occhio la colazione che Jun gli aveva preparato.
-Vorrei capire dov’è che metti tutto quello che mangi- gli chiese Jun quando finito di ripulire il piatto Masaki si diede qualche colpetto sulla pancia soddisfatto.
Uscirono poi velocemente di casa e arrivarono sul set, dovevano girare una scena in ospedale e agli studi era stata ricostruita un intera area di un ospedale.
Al loro arrivo Nino era già lì e li raggiunse in pochi secondi, aveva un sorriso enorme sul viso e si vedeva che stava fremendo dalla voglia che Jun gli facesse un unica domanda, la quale arrivò praticamente un istante dopo:
-Allora, dov’è lui?-
-E’ lì- disse facendo un segno con la testa verso un gruppetto di persone che sistemavano le scenografie; -è quello che sta dando indicazioni su come sistemare i pannelli-
Sia Jun che Masaki studiarono il ragazzo indicato da Nino, non era molto alto e aveva degli strani capelli, lo pensavano il classico giapponese invece aveva dei capelli che sfidavano la gravità e di un colore che decisamente non era il suo; ad un certo punto si girò verso di loro notandoli e Nino gli fece un leggero segno per farlo avvicinare.
-Satoshi questi sono Matsumoto Jun e il suo assistente Aiba Masaki. Jun, Aiba, lui è Ohno Satoshi- disse presentandoli, tutti e tre fecero un leggero inchino di saluto, poi Jun disse:
-Nino mi ha parlato molto di te, sono contento che vi troviate bene insieme; ma guai a te se lo fai soffrire- lo sguardo di Jun era talmente serio alla fine di quella frase che Masaki sentì un brivido percorrergli lungo la schiena e molto probabilmente non era il solo perchè anche Ohno sembrava spaventato.
-Jun smettila me lo spaventi- lo sgridò Nino.
-Ok scusa, volevo solo precisarlo- disse Jun sorridendo e tornando a distendere l’atmosfera.
Poco dopo furono però richiamati per le riprese e Jun e Nino andarono a parlare con il regista, così Ohno e Masaki si ritrovarono da soli.
-Vieni pure a sederti- disse educatamente Ohno guidandolo in un angolo dello studio dove vi erano alcune sedie e delle bevande su un tavolo per tutto lo stuff, si sedette mentre Ohno si allontanò per sistemare le ultime cose prima del ciack.
Non aveva ben capito di che parlasse la storia, ma sapeva che Jun doveva fare la parte di un medico, era una parte piccola, ma aveva accettato perchè a Nino avrebbe fatto tanto piacere, nonostante fossero tanto amici, non gli era mai capitato di recitare insieme e quella anche se si trattava di nient’altro che una minuscola parte era qualcosa che rendeva felici entrambi perchè potevano confrontare le loro capacità.
-State per caso insieme voi due?-
Si girò di scatto e vide Ohno seduto accanto a lui, quando si era seduto lì? E che era quell’improvvisa domanda?
-No che non stiamo insieme- rispose subito Masaki.
-Uhm... credevo di si- disse.
-No, no assolutamente. Mi sta ospitando da lui perchè al momento non ho ancora un appartamento, ma io sono solo il suo assistente- specificò.
-Ok- rispose, ma il suo tono aveva quel non so che di dubbioso.
Per il resto del tempo stettero in silenzio, Masaki ricevette un paio di telefonate da delle riviste, che volevano cambiare gli orari che avevano accordato, ma come Jun gli aveva detto di dire, faceva in modo che fossero loro ad adattarsi all’agenda di Jun e non il contrario, anche se certe volte sentendo qualche signorina, pregarlo di spostarla aveva titubato pensando che per una volta si poteva anche fare, ma alla fine aveva più paura che Jun si arrabbiasse per una cosa del genere.
Le riprese finirono per l’ora di pranzo e insieme a Nino e Ohno andarono a mangiare in un locale poco lontano da lì, Nino ormai lo conosceva bene e i proprietari gli riservavano sempre con piacere un angolino un pò più tranquillo dove poter stare.
Ohno era un tipo non molto loquace, forse perchè timido o forse semplicemente perchè sembrava essere in un mondo che solo lui riusciva a vedere, Nino raccontò anche che Ohno aveva una specie di sensazioni che si rivelavano anche vere a volte, che quella domanda fatta quella mattina fosse derivata da una qualche sensazione che aveva avuto in quel momento?
Ma no non poteva essere, in fondo mica stavano insieme lui e Jun, era ridicolo poi, lui non credeva a certe cose.
-Toshi dai fagli vedere come funziona- disse Nino scuotendo il proprio ragazzo.
-Non è una cosa che ho a comando, te l’ho già detto- rispose Ohno.
-Dai una qualsiasi cosa, anche una sensazione che hai avuto qualche ora fa, è uguale- insistettè.
-Ok- poi sembrò riflettere un attimo assumendo, uno sguardo un pò perso, -lui ha qualcosa di diverso da noi- disse rivolgendosi a Masaki.
In quel momento sia lui che Jun si irrigidirono di colpo spaventati, possibile che quelle sensazioni fossero davvero reali? Possibile che aveva capito che non era del tutto un umano normale?
-In che senso è diverso da noi?- chiese Nino confuso.
-Non lo so, sono solo sensazioni, non sono un indovino- disse prendendo in giro Nino.
Fortunatamente poi la conversazione prese un altra piega e non si tornò più sull’argomento, ma nonostante questo ora Masaki si sentiva un pochino a disagio, Ohno sembrava una persona gentile e soprattutto una brava persona, però lo aveva davvero spaventato.
Mentre tornavano a casa in macchina Masaki non spiccicò quasi parola, ancora pensava alle parole di Ohno.
-Quando ha detto che eri diverso da noi mi sono preso uno spavento tremendo- disse d’un tratto Jun.
-Anch’io- rispose Masaki.
-Sta tranquillo, non lo scopriranno, magari ha detto solo per dire e stava scherzando- rispose Jun cercando di tranquillizzarlo, lo vedeva teso e gli era venuto naturale.
-Forse hai ragione- disse Masaki girandosi e tornando a sorridergli, si era calmato sul serio, sentirsi rassicurare lo aveva tranquillizzato un pò di più, non c’era niente da temere in fondo, non aveva modo di venire scoperto.