You love my...blood?

Jul 26, 2009 21:14

Ho fatto due conti e sono passati 5 giorni dall'ultimo post quindi mi sono detta che era meglio farvi leggere un altro capito xkè ancora manca molto alla fine del capitolo che dovevo scrivere purtroppo, ma per vostra fortuna o sfortuna i capitoli di avanzo abbondano ancora XD quindi continuiamo con la storia....

Titolo: You love my...blood?
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst con brio (gentilmente suggerito da Jinny XD)
Raiting: Pg-13
Pairing: Aimoto (ebbene si ancora niente sakumoto)
Desclaimer: non sono miei ma si prestano "volentieri" a lavorare per me XD
Capitoli precedenti: Cap.1, Cap.2, Cap.3, Cap.4, Cap.5, Cap.6, Cap.7, Cap.8, Cap.9, Cap.10, Cap.11, Cap.12


Capitolo 13

La mattina seguente cominciarono le riprese, avrebbero girato per lo più in spiaggia e oltre la trouppe si era radunata parecchia gente a guardare, sopratutto parecchie ragazzine urlanti; ogni volta che vedeva certe scene capiva quanto davvero era popolare Jun e non a torto insomma, era bello, bravo e sapeva baciare da dio.

“Ma cosa penso!” si ammonì da solo.

Finite le riprese della mattina, avrebbero effettuato quelle del pomeriggio all’interno della città, questa notizia cominciò a preoccupare Masaki che divenne sempre più teso, ma fortunatamente le riprese continuarono senza intoppi e senza imprevisti.

-Masa che hai? Sei strano, sembri nervoso- disse Jun guardandolo con sospetto.

-Sto bene- rispose.

-Raccotala a chi ti pare, ma a me non la dai a bere, di solito sei rumoroso, invece oggi sei stato quasi sempre in silenzio e non hai fatto altro che guardarti intorno tutto il tempo, c’è per caso qualcosa che ti preoccupa?- insistette Jun, ovviamente ormai non poteva non notare che c’era qualcosa che non andava in lui, cominciava a conoscerlo troppo bene.

-Niente solo una sensazione- rispose cercando di sviare il discorso, -forse sarà che mi sta venendo fame- disse portandosi la mano allo stomaco, ma quello era solo un modo per dissuadere Jun dall’insistere su quell’argomento e sembrò crederci, almeno per il momento.

-Puoi aspettare dopo cena?- chiese Jun sottovoce.

-Si, non c’è problema- rispose sorridendo nel modo più convincente che gli riusciva.

Come promesso dopo cena Jun concesse a Masaki di bere il suo sangue e Masaki si sentì per un pò più tranquillo, come se riuscisse a tranquillizzarsi in quel modo, anche se il semplice fatto di tenere Jun tra le braccia lo faceva stare bene, perchè ormai non poteva più negarlo a se stasso, se ne stava davvero innamorando.

-Va meglio?- chiese Jun dopo che Masaki si staccò da lui e cominciò a tornare normale, gli occhi tornarono del loro colore, i canini cominciarno a tornare normali, ora si sentiva davvero meglio.

-Si e tu stai bene?- chiese preoccupato vedendolo un pò pallido.

-Si sto bene- gli sorrise mentre si metteva seduto sul letto; -l’importante è che tu adesso ti senta meglio, mi stavo preoccupando a vederti così nervoso- gli disse.

-Mi dispiace- si scussò Masaki.

-Tranquillo, ma ora riposa, hai l’aria di non dormire da un paio di giorni- disse Jun con tono preoccupato.

-Ok mamma!- disse Masa prendendolo in giro.

Jun lo fulminò con uno sguardo, ma Masaki gli sorrise, Jun non riusciva ancora a capire come quel ragazzo in qualche modo gli infondesse sicurezza, nonostante forse fosse più pericoloso di tanti altri.

La mattina seguente Masaki sembrava molto più rilassato e Jun ne fu felice, a vederlo allegro si sentiva più tranquillo anche lui, per tutta la mattina le riprese pocederono al meglio e dato che ci misero meno del previsto per girare tutte le scene, si ritrovarono nel pomeriggio ad avere del tempo libero.

-Facciamo un giro, voglio vedere se c’è qualche negozio interessante- disse Jun.

-Ma lo sai che sei peggio di una donna?- lo prese in giro Masaki.

-Ridillo e sei un uomo morto- lo minaccio facendo ridere Masaki.

Jun gli tenne il broncio per un pò facendo l’offeso, ma a Masaki piaceva anche quel lato di lui,  se la prendeva per cose stupide, ma era lo stesso così carino anche quando faceva l’offeso, ma sapeva bene che non doveva però mai arrivare a farlo arrabiare, perchè quando si arrabiava sul serio poteva diventare davvero spaventoso.

Passarono il pomeriggio a fare shopping e Masaki si ritrovò a fare il facchino per l’ennesima volta, ma alla fine neanche gli dispiaceva, lo faceva piuttosto volentieri.

Così senza accorgerse però d’un tratto vide qualcosa di familiare e si bloccò.

-Masa che ti prende andiamo- disse Jun fermandosi a sua volta, ma Masaki era immobile fissando quella che sembrava essere una scuola, poi d’un tratto si girò verso Jun.

-Torniamo indietro- disse prendendolo per il braccio.

-Hey ma che ti prende? E lasciami perfavore mi fai male- disse strattonando il braccio che Masaki gli teneva stretto.

-Scusami- disse lasciandolo andare, Jun si era leggermente spaventato.

-Sò che sembra strano ma ti prego torniamo indietro, dopo ti spiego- disse, Jun lo studiò qualche secondo poi fece per seguirlo, ma quando si girarono per tornare sui propri passi, Masaki si bloccò di nuovo; difronte a loro una donna che una busta della spesa si avvicinava, poi d’un tratto lì notò e si fermò anche lei.

-Ma...saki?- sussurrò con un tono di sorpresa ma anche di terrore.

Il volto di Masa si fece prima serio, poi triste ed abbassò lo sguardo a terra, Jun guardava alternativamente prima lui, poi la donna.

-Masaki che succede? Conosci quella donna?- chiese Jun confuso, Masaki non rispose, poi la donna lasciò cadere la busta che aveva in mano ed entrambi riportarono lo sguardo su di lei.

-Perchè sei tornato- cominciò a dire terrorizzata; -perchè sei tornato qui? Stai cercando di ucciderlo di nuovo? Sei un mostro, devi starci lontano! Vattene via!- urlò la donna.

Un secondo dopo Masaki afferrò il braccio di Jun e si mise a correre più forte che poteva trascinandoselo dietro, fermandosi solo quando furono davanti al loro albergo.

-Cosa ti è preso?- disse Jun nell’affanno della corsa, mentre cercava di riprendere fiato.

-Chi era quella donna?- domandò ancora.

Masaki non si girò neanche a guardare Jun che dietro di lui aspettava una risposta, ma poi d’un tratto con voce quasi gelida disse:

-Mia madre-

r: pg-13, g: arashi, gnr: au, p: aimoto

Previous post Next post
Up