Finalmente ce l'ho fatta Y^__^Y ho avuto delle amiche a casa questi giorni ed il tempo per finire l'ho trovato solo ieri sera ç___ç quindi anche se tanto in ritardo eccomi pure io a partecipare al contest estivo^^
Titolo: Matsuri (perchè non mi viene altro XD)
Fandom: Arashi
Raiting: PG
Pairing: Sakuraiba
Genere: non saprei forse un pò raburabu
Parole usate: yukata, geta, pesce rosso, dango
Desclaimer: Non sono miei ç___ç, ma son decisa a comprare 1 azione delle Johnny's ed associati così non lo dovrò scrivere più U___U ( XD )
Dopo tipo 1 ora mi ha convinto ad andare con lui al Matsuri, non che non ci volessi andare, ma non è che sia una saggia idea con tutta la gente che c’è, se ci riconoscono sarà un grosso problema, oltretutto siamo in due e con la sua idea di mettersi lo yukata saremo ancora più riconoscibili, perché se ci mettessimo lo yukata e poi cappello e occhiali scuri daremmo ancora più nell’occhio.
Ha continuato però impeterrito a dire che nessuno avrebbe mai immaginato che andassero a un evento del genere, che nessuno avrebbe fatto caso a loro tra tanta gente.
Alla fine ho desistito, gli ho detto di si, non perché ho creduto a quello che mi ha detto, sono sicuro che ci riconosceranno per questo sotto lo yukata un po’ più lungo del solito ho messo le scarpe da ginnastica; ma semplicemente perché ho deciso che sarebbe stata l’occasione giusta per dirglielo, per dirgli ciò che provo per lui.
Ci incontriamo all’uscita della metro, abbiamo deciso di andare a piedi; tanto per farci notare ancora di più, ma non ho saputo dirgli di no.
Quando è arrivato però sono rimasto per un attimo imbambolato, si è diretto verso di me correndo come suo solito, aveva uno yukata molto colorato, tutto il contrario del mio che era davvero semplice, ma a lui stava davvero molto meglio di me, si era anche legato la frangia con una molletta, una cosa un po’ femminile ma lui non bada a certe cose.
-E’ tanto che aspetti?- mi chiede.
Per un attimo ho una strana sensazione, sembra un appuntamento o sbaglio?
Lascio perdere le mie fantasie ricordandomi che siamo solo amici e colleghi, ok non siamo solo colleghi, perché gli Arashi sono qualcosa di più, siamo come una famiglia, anche se per me Masaki è qualcosa di più speciale e io questa sera voglio dirgli ciò che provo per lui.
Quando arriviamo, notiamo la folla che ci attende, spero davvero che Masaki abbia ragione e che nessuno ci riconosca.
Ci inoltriamo tra la folla facendo finta di nulla.
Come al solito non cerchi neanche di passare inosservato, confusionario come sempre passi da un chiosco a un altro chiamandomi a gran voce.
-Sho-chan! Sho-chan! Prendimi un pesce rosso!-
Sembri un bambino, ti emozioni per una cosa semplice come un pesce rosso, dovrei sgridarti per aver urlato, ma alla fine riesco solo a sorriderti e a pagare la vecchietta per giocare.
Mi inginocchio davanti alla vasca determinato a vincere, oramai è una sfida e voglio accontentare Masaki, studio i movimenti di un pesce rosso in particolare, sembra lento, forse ce la posso fare, con un rapido movimento tento la mia mossa e… fallisco; riprovo ancora, non voglio darmi per vinto, ma fallisco ancora, riprovo, fallisco, ancora e nulla…
-E’ più bravo Nino- commenta Masaki.
-Guarda che è finto, è una pubblicità- ribatto, ormai rinunciando.
Masaki non se la prende per il pesce e si fionda veloce verso il cibo, gridando “Ho fame Sho-chan!!!!” mi meraviglio che non ci abbia ancora riconosciuto nessuno con tutto il casino che sta facendo Masaki.
Gli compro dei dango e lui tutto felice li mangia mentre passeggiamo, dovrei cercare di iniziare il discorso per lo meno, ma mi sento nervoso, ho paura di un rifiuto, e quindi esito a cominciare a parlarne, oltretutto tutta la gente che ci sta intorno mi innervosisce.
-Sho-chan guard....-
Lo vedo inciampare dopo che un ragazzo il doppio di Masaki gli viene addosso, lo trattengo per un braccio ma i dango che tiene in mano gli finiscono a terra, lentamente si gira verso di me, il labbro inferiore un pò in fuori, gli occhi lucidi, si sta per mettere a piangere perchè gli sono caduti i dolci, è davvero come un bambino, ma è anche per questo che mi sono innamorato di lui, per la sua semplicità e innocenza.
-Te ne compro altri- gli dico, prima che scoppi davvero a piangere, lui tira su col naso e mi prende la mano facendosi trascinare di nuovo verso il chiosco.
-Me ne da due- dico all’anziano signore del chioschetto di dango, me ne porge due e io gli do i soldi, quando mi giro sentendomi osservato; un piccolo gruppo di ragazze ci guarda incerte se avvicinarsi, devono averci riconosciuto, era anche prevedibile che sarebbe successo.
Faccio per allontanarmi tirandomi dietro Masaki, lui non si è ancora accorto di nulla; continuo a controllare le ragazze con la coda dell’occhio, ci stanno seguendo e io accelero un pò il passo, Masaki mangia i suoi dango e cerca di starmi dietro mentre lo tiro leggermente per un braccio.
-Sho-chan va piano perfavore- mi dice Masaki.
Le ragazze lo sentono e ormai non hanno più dubbi, accelerano il passo decise, e io afferrò sta volta la mano di Masaki e me lo trascino dietro cominciando a correre, adesso ci stanno inseguendo, l’unica cosa che riesco a pensare è scappare.
Sento i geta di Masaki fare rumore sull’asfalto, sta facendo fatica a starmi dietro, ma non posso rallentare, esco dalla folla e mi dirigo verso il buio del fiume... ancora ci seguono ma con l’improvviso cambio di direzione si sono confuse e abbiamo guadagnato terreno, appena siamo in un punto abbastanza buio mi butto dietro a una siepe che è crescuta lungo il prato accanto al fiume e trascino Masaki dietro di me.
Le sento avvicinarsi, un borbottio di voci che chiede “dove sono?”, poi silenzio, aspetto un pò, faccio per sporgermi al di sopra della siepe, quando Masaki mi afferrà per lo yukata e mi butta a terra insieme a lui, un istante dopo una luce si ferma esattamente dove mi trovavo io un attimo prima.
-Non ci sono!- dice qualcuno, poi le luci e i passi si allontanano, quando torna il silenzio mi rendo conto della situazione...
Sono praticamente sdraiato su Masaki, il suo viso a pochi centimetri dal mio, le sue labbra rosse in linea con le mie; sento il cuore battere talmente forte che ho paura mi esca dal petto, faccio per muovermi biascicando uno -Scus...- imbarazzato, quando....
Mi sento afferrare e trascinare a terra di nuovo, ma ora mi rendo conto di essere sopra a Masaki, mi rendo conto che le mie labbra sono incollate alle sue... sento un esplosione, sarà il mio cuore che è esploso per l’emozione? Però lo sento battere sempre più frenetico mentre Masaki mi bacia e io inebetito partecipo senza capire se sta succedendo davvero.
Continuo a sentire esplosioni e... o il mio cuore sta facendo i botti, cosa del tutto probabile, oppure sono gli hanabi.
Finalmente Masaki mi da la possibilità di allontanarmi da lui, lo guardo, sembra in attesa, come se aspettasse qualcosa, che devo fare? Dovrei dirglielo, se mi ha baciato credo ricambi, ma le parole mi si bloccano in gola e l’unica cosa che riesco a fare è baciarlo di nuovo, con passione questa volta e abbracciandolo stretto a me.
-Ce ne hai messo di tempo- mi dice sorridendomi.
Mi sento un cretino, mi ha messo alla prova e alla fine è stato lui ha prendere l’iniziativa, ma ora che so che anche lui... beh, stasera lo porto da me, anzi no mi faccio portare da lui, perchè da me ci sono i miei, e beh... il resto è scontato.
-Perchè sorridi?- mi chiede.
-Nulla- ridacchio cercando di distrarmi dalle mie fantasie.
Gli stringo la mano e insieme guardiamo lo spettacolo di luci che offre il cielo sopra di noi.
FINE