Blackmail

Apr 08, 2008 22:42

Sapete che adoro il sakumoto, ma tanto tanto e finalmetne ci sta *salta per casa felice*, ciò messo un sacco per farlo arrivare, oddio 8 capitoli per iniziare il sakumoto da non crederci; cmq per ora poco ma nel prossimo ce ne sarà di più ahahahahahahahahah XD.
Ringrazio mery e harin per la consulta sul nome del regista XD
Bando alle ciance lo volete il capitolo?
*qui in coro volgio un "lo vogliamo!!!!"*
Ok non ho bevuto ma sono ubriaca uguale XD.
Cmq spero di aver spiegato meglio la situazione di Sho visto che era poco chiara precedentemente.

BUONA LETTURA ^^

Sho si svegliò disturbato da dei lamenti; aprì piano gli occhi cercando di mettere a fuoco la stanza, poi sentì di nuovo dei gemiti…

-Lasciami stare- mugugnò Jun nel sonno.

Sho lo osservò un po’ perplesso, non ricordava molto, solo di averlo seguito e che aspettando che uscisse dopo essersi incontrato con Akanishi aveva cominciato a bere per il nervoso, un nervoso che non sapeva neanche lui perché lo aveva portato a ridursi in quel modo.

Poi si accorse del perché evidentemente Jun era lì, la sua mano teneva la sua giacca e anche ora che era sveglio non aveva smesso di stringerla.

-No…no-si lamentò ancora Jun.

Sho tornò a fissarne il volto mollando la presa al suo braccio; sudava ed era agitato, sicuramente stava avendo un incubo; si mise a sedere e d’istinto passo una mano sulla testa di Jun come a volerlo tranquillizzare, a quel tocco Jun tremò leggermente, ma poi mentre Sho passava leggere le dita sui suoi capelli si rilassò tornando ad avere un respiro regolare e tranquillo.

Si avvicinò per guardarlo, ora aveva il viso rilassato e sereno, ne rimase rapito, poi senza neanche rendersene conto si avvicinò sempre di più, chiuse gli occhi e poggiò le sue labbra su quelle di Jun… poi improvvisamente si rese conto di quello che aveva fatto e si tirò su di scatto portandosi una mano alle labbra.

“Perché l’ho fatto? Cosa mi è preso?” si chiedeva rimanendo immobile a fissare il volto e le labbra di Jun.

Poi si convinse che forse era ancora ubriaco perché ciò che aveva fatto per lui non aveva il minimo senso; quindi si alzò piano per non svegliarlo e si diresse verso il bagno determinato a farsi una doccia fredda per riprendersi del tutto dalla sbornia.

Jun fu svegliato dal rumore dell’acqua che scorreva, proveniente dal bagno; aperti gli occhi si guardò intorno un po’ spaesato, poi si rese conto che doveva essersi addormentato e in bagno doveva  esserci Sho.

Guardò la sveglia posata sul comodino accanto al letto, segnava le 7:30, si alzò da terra, non voleva affrontare Sho quindi voleva andarsene prima che uscisse dal bagno, solo che non poteva farlo così senza scusarsi di essere rimasto lì tutta la notte, si guardò intorno poi prese un foglio sulla scrivania, scrisse qualcosa e lo posò sul comodino insieme alle chiavi della macchina che gli erano rimaste in tasca; poi si diresse perso la porta e uscì.

L’acqua tiepida gli stava restituendo completamente la lucidità, ma nonostante questo non capiva perché si era comportato così, più ci pensava più dava la colpa a quello che aveva bevuto.

Uscì dal bagno asciugandosi i capelli con l’asciugamano, determinato a far finta che non fosse successo nulla, tanto a quanto sembrava Jun dormiva profondamente e non si era accorto di nulla.

Girò lo sguardo verso il punto in cui aveva lasciato Jun e vide che non c’era più, poi notò il foglio posato sul comodino, si diresse verso di esso, lo prese in mano e si sedette sul letto.

Spiegò il foglio, erano solo due righe:

“Scusami se sono rimasto a dormire senza chiedertelo.

Ti ho lasciato le chiavi della tua macchina e quelle di casa sono in soggiorno.

Jun”

Ora sarebbe dovuto essere lui a scusarsi, sia per averlo seguito, sia per averlo costretto a riportarlo a casa a causa del suo stato; decise che lo avrebbe fatto appena arrivato in studio e cominciò a prepararsi.

-Buongiorno- disse entrando.

-Giorno- risposero gli altri; c’erano tutti tranne Jun.

-Jun?- chiese Sho posando la giacca.

-Aveva le riprese oggi- lo informò Toshi.

-E per le registrazioni di oggi?- chiese.

-Oggi registriamo gli assoli- gli fece notare Masa.

-Sho sbaglio o in questi giorni sei parecchio distratto?- chiese Nino infilandosi le cuffie al collo e prendendo il testo della sua canzone.

-Ok! 5 minuti di pausa- dichiarò il registra.

Era tutto il giorno che stavano girando, però almeno quelle  sarebbero state le ultime riprese.

“Chissà come è andata la registrazione agl’altri?” si chiese Jun, poi afferrò il cellulare deciso a chiamare Toshi per sapere com’era andata; ma quando vide l’avviso dell’arrivo di un messaggio lampeggiare sentì l’ansia crescere in lui e il suo corpo si era messo a tremare.

“Vieni stasera alle 8. Puntuale”furono le uniche parole scritte in quel messaggio.

Le mai gli tremavano talmente forte che dovette tenerle strette per tentare di fermare il tremore; nonostante fossero passati mesi da quando questa storia era iniziata ogni volta che arrivava un messaggio si faceva prendere dal panico, il solo pensiero di andare da lui e sentire le sue mani toccarlo gli faceva venire le lacrime agl’ occhi.

Jun fece un respiro profondo cercando di riprendersi, poi si avvicinò al regista.

-Mi scusi Morita-san pensa che per le 7 avremo finito?- chiese Jun.

-Lo spero ragazzo- rispose; -hai un impegno?- chiese poi Morita-san.

-Devo essere in un posto per le 8- rispose Jun educatamente.

-Quanto lavorate voi ragazzi, devo ancora capire come fate; comunque cercheremo di finire per le 7-

-La ringrazio- disse Jun e poi si allontanò; quanto avrebbe voluto che avesse dovuto veramente lavorare, mentre quello che andava a fare era… il giocattolo… la marionetta, costretto a tutto questo per una sua disattenzione, si odiava per questo e a volte aveva anche pensato di esserselo meritato, per tutte le volte che aveva mentito… finto e recitato con tutti, mostrando quello che in realtà non era.

Le riprese finirono poco dopo le 7 e riuscì ad arrivare in tempo.

Bussò…

-E’ aperto- disse la voce di Jin.

“Chissà perché aveva lasciato aperta  la porta” si chiese Jun entrando e chiudendola alle sue spalle.

La stanza all’interno era quasi completamente buia ad eccezione di una luce proveniente da uno dei due comodini, che però illuminava solo una piccola parte della stanza.

Poteva vedere la sagoma di Jin nella zona più buia; entrò senza dir nulla si tolse il cappotto e la giacca e li posò sullo schienale del divano, poi rimase lì accanto immobile e in silenzio.

Dopo un po’ Jin uscì dall’ombra avvicinandosi fino a trovarglisi di fronte, Jun neanche lo guardava come sempre e questa sua indifferenza aumentò la sua ira, chiuse la mano in un pugno e lo colpì forte in viso.

Jun barcollò sotto il colpo portandosi la mano al volto, il labbro gli sanguinava e poteva sentire il sapore del suo sangue; alzò un po’ lo sguardo per vedere il volto di Jin pieno di odio e rabbia.

-Sei un idiota, ti sei fatto seguire di nuovo- gli urlò.

Jun non rispose, si limitò a guardarlo, chiedendosi come aveva fatto a sapere di Sho, anche se era ovvio che essendosi messo ad urlare poco distante da lì aveva anche potuto sentirli discutere.

-Cosa pensi di fare ora?- chiese Jin con tono irritato e allo stesso tempo provocatorio.

-Ho fatto come hai detto tu. Ho mentito!- ribatté Jun.

-Ah… si ho sentito… quindi noi staremmo insieme- disse scoppiando a ridere; -è normale che non ti abbia creduto-

-Cosa ti dovrebbe importare, tanto a te basta che io sia a tua disposizione quando hai voglia- disse Jun fissandolo con rabbia; in quel momento lo colpì nuovamente con uno schiaffo, Jun sapeva che avrebbe reagito così, però non si era riuscito a trattenere.

-Comincia a stufarmi questo tuo atteggiamento insolente, ricordati di quella tua bellissima foto- disse girandogli intorno e posizionandosi alle sue spalle, avvicinandosi tanto da potergli sussurrare all’orecchio.

-Tanto tu a lui fai schifo, non ti vuole e non ti vorrà mai-

Quelle parole facevano male e Jin gliele ripeteva spesso, si divertiva a tormentarlo.

Poi lo sentì che lo stringeva per afferrargli i lembi della camicia e tirare facendo saltare i bottoni, gliela sfilò fino ai polsi che rimasero intrappolati nel tessuto aggrovigliato e costretti dietro la schiena.

Lo spinse facendolo cadere a faccia avanti sul letto, poi lo sentì muoversi dietro di lui per liberarsi dei vestiti, il suo corpo tremava senza controllo e non riusciva a calmarsi, aveva perso tutta la concentrazione che metteva generalmente per estraniarsi da quello che gli faceva.

Senti le sue dita passargli lungo la colonna vertebrale e rabbrividì al solo contatto.

-Mi piace sentirti tremare- gli disse ridendo; -così è molto più divertente- concluse.

Fu una delle notti più brutte della sua vita quando andò via il suo corpo tremava ancora talmente tanto che fu costretto a farsi riaccompagnare a casa in taxi  senza recuperare la macchina.

Si sentiva uno schifo e non faceva che pensare che se quel giorno fosse riuscito ad andare fino in fondo senza essere stato interrotto dall’arrivo di Sho, adesso non starebbe soffrendo così tanto; solo che adesso anche volendo non avrebbe più avuto il coraggio di riprovarci.

Ma com'è che su word mi sembra sempre lungo il capitolo e poi qui invece corto O_O, vabbè non fate caso ai miei deliri.
Commentate commentate commentate XD

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