I don't want nevermore hurt you

Jan 23, 2010 09:13

Posto anch'io oggi, perchè poi avrò una mini ficcina per il compli di Sho da postare.
Allora ragazze abbiamo assodato che Sho è un psicotico, però ahimè non è finita qui e delle brutte cose stanno ancora per accadere...

Titolo: I don't want nevermore hurt you
Fandom: Arashi
Genere: angst
Raiting: R
Pairing: Sakumoto (fucilatemi fate di me quello che volete ma ne son drogata non riesco a scrivere altro =____=)
Desclaimers: Non sono miei e bla bla bla...
Ringraziamenti: A Harin e Jinny che si son sorbite tutto, forse maledicendomi di aver scritto un angst^^
Post precedenti: Intro, Cap.1, Cap.2

Capitolo 3
-Perchè mi hai chiesto così all'improvviso di vederci- chiese Sho sedendosi davanti a Nino.
-Ti devo chiedere una cosa- gli annunciò Nino.
-Sarebbe?- chiese Sho.
-Oggi Jun aveva un livido su una guancia. Non è un tipo bellicoso e dubito altamente che abbia preso parte a una rissa. Sei stato tu a picchiarlo vero?- chiese Nino, il suo sguardo era serio e severo.
-Non sono affari tuoi!- proruppe subito Sho.
-Lo sono eccome invece! Jun è un mio compagno e lo sei anche tu! Jun si preoccupa sempre per gli altri e pensa poco a se stesso delle volte e se tu stai facendo una stronzata e lui non è in grado di dirtelo perchè ti ama, ebbene è compito mio di fartelo presente! Perchè per nessun motivo al mondo, anche se fosse davvero stata solo colpa di Jun la vostra discussione di ieri sera, per nessun motivo devi alzare le mani- spiegò Nino.
Sho si alzò sbattendo entrambe le mani sul tavolo con rabbia.
-Tu non ti immischiare! Non venirmi a dire cosa devo o non devo fare e come mi devo comportare con Jun! Non sono affari tuoi!- ribadì ancora Sho.
-Ok Sakurai! Ti dico solo una cosa... tu fallo soffrire e giuro che la pagherai cara- disse Nino furioso del comportamento di Sho.
Sho strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche furioso, poi si girò e se ne andò senza dire altro.
Nino sapeva che aveva esagerato, non voleva veramente minacciare Sho, gli voleva bene non avrebbe mai fatto niente per farlo soffrire, ma era preoccupato per Jun e quel comportamento di Sho lo aveva fatto arrabbiare e così non era riuscito a misurare le parole.

Sho entrò in casa come una furia, si diresse in cucina, dove Jun stava apparecchiando la tavola, lo afferrò violentemente per un braccio facendogli cadere di mano le bacchette che stava sistemando sul tavolo.
-Perchè racconti gli affari nostri agli altri!- cominciò ad urlare Sho.
-Di che stai parlando?- domando Jun confuso, Sho gli diede uno schiaffo.
-Perchè vai a raccontare di cosa succede in casa nostra?-
Jun capì che uno dei suoi due compagni aveva parlato con Sho per capire cosa era successo la sera prima.
-Con chi hai parlato?- chiese Jun.
-Nino è venuto a farmi la paternale! Cosa gli hai raccontato eh?-urlò.
-Niente, non c'era bisogno di parlare lo hanno capito da soli, quello che ho in faccia non è un livido che viene sbattendo da qualche parte- rispose secco Jun.
-Cosa vai insinuando? Te lo sei andato a cercare! Sei peggio di una sgualdrina, ti comporti in modo lascivo con tutti! Cos'è oggi è Nino, domani chi sarà? Aiba? Ohno?- cominciò ad accusarlo.
-Sho smettila- piagnucolò Jun; -Perchè dici queste cose... che ti prende?- chiese cercando di reprimere le lacrime che gli pungevano gli occhi.
-Ti faccio vedere io che mi prende- disse, poi cominciò a trascinarlo in camera, lo spinse facendolo cadere sul letto.
-Sho smettila ti prego mi spaventi- disse Jun facendosi indietro nel letto.
-Ti spavento?- chiese ridendo.
-Andresti con tutti! Non farebbe differenza chi sia vero?- mentre lo diceva aveva di nuovo afferrato Jun per un polso e tenendolo fermò lo aveva costretto a stare sdraiato mettendosi poi sopra di lui per evitare che scappasse.
Jun era terrorizzato, cercava di toglierselo di dosso, mentre lo pregava di smetterla, ma lui non lo stava a sentire, cominciò a strappargli i vestiti di dosso ignorando le sue proteste, perchè si comportava così? Dov'era finito il suo Sho? Quello dolce, delicato, quello che lo baciava quando usciva, quello che dopo aver fatto l'amore lo stringeva a se. Sembrava scomparso, come inghiottito da quello che Sho stava diventando.

Quando si addormentò al suo fianco, Jun si alzò dal letto senza far rumore e recuperò i suoi vestiti da terra, si vestì con gli stessi vestiti che aveva addosso, uscì dalla stanza e chiuse la porta alle sue spalle, prese le chiavi ed uscì di casa senza neanche il cappotto, fece la strada a piedi, non era troppo distante, quando arrivò suonò al citofono.
-Chi è?-
-Jun- rispose soltanto e gli fu aperto.
Quando fu davanti alla porta dell'appartamento suonò di nuovo e qualche istante dopo gli fu aperta la porta.
-Jun!- esclamò sconvolto l'amico vedendolo, di sicuro non aveva un bell'aspetto e i suoi vestiti erano in uno stato pietoso.
-Scusa se sono venuto, Nino sta dai suoi e anche Oh-chan, non volevo che mi vedessero così, tu sei l'unico di noi che vive da solo- cercò di scusarsi per la sua improvvisa presenza.
Masaki chiuse la porta dietro le spalle di Jun per non attirare l'attenzione di nessuno, poi tornò a guardarlo.
-Jun cosa ti è successo?- chiese preoccupato.
Jun scoppiò in lacrime e Masaki lo abbracciò istintivamente.
-Jun chi è stato a ridurti così?- chiese di nuovo, Jun gli si aggrappò più forte singhiozzando incontrollato e non ci fu più bisogno di chiederlo, Masaki capì subito che non poteva trattarsi di nessun altro. Lo condusse fino in soggiorno e lo fece sedere sul divano, lo lasciò piangere finchè sfinito non si addormentò sulla sua spalla, lo distese piano sul divano senza svegliarlo, poi andò in camera a prendere una coperta, gliela mise addosso, prese il cellulare ed andò in cucina.
“Moshi, moshi”
-Nino so che è tardi, ma è successo qualcosa, Jun è da me, verresti qui?- gli chiese.
“Ma che è successo?” chiese Nino preoccupato.
-Ancora non lo so, ma credo che Sho abbia tentato di... violentarlo- disse l'ultima parola con fatica.
“Arrivo subito!” e riattaccò.
Quaranta minuti dopo Nino era nell'appartamento di Masaki.
-Ora sta dormendo, vieni ti preparo del tè- disse Masaki sottovoce facendolo entrare.
Andarono in cucina e Masaki mise su l'acqua per il tè.
-Cosa è successo?- chiese Nino preoccupato, passando per il soggiorno aveva visto Jun dormire, gli occhi rossi per il pianto si stringeva alla coperta rannicchiato su se stesso.
-E' arrivato qui un paio d'ore fa, aveva i vestiti strappati, mi sono spaventato, gli ho chiesto che era successo ed è scoppiato in lacrime, quando gli ho chiesto se fosse stato Sho ha cominciato a piangere più forte. Non gli ho fatto più domande, l'ho lasciato sfogare finchè non si è addormentato esausto- spiegò Masaki.
-Tu credi davvero che Sho abbia fatto una cosa del genere?- chiese Masaki.
-Se lo ha fatto è solo colpa mia- disse Nino abbassando lo sguardo.
-Eh?!- esclamò Masaki confuso.
-Prima mi sono visto con Sho per chiedergli se aveva davvero picchiato Jun, si è arrabbiato e abbiamo cominciato ad urlare entrambi, l'ho persino minacciato che se avesse fatto soffrire Jun l'avrebbe pagata. E solo colpa mia se poi se l'è presa con lui- spiegò Nino portandosi le mani sul volto.
-Non è colpa tua- disse la voce di Jun alle sue spalle.
Nino potè vedere così anche lui i vestiti strappati di Jun e si intravedevano anche dei segni leggeri sul corpo, lungo il petto e sul collo.
-Jun stai bene?- chiese subito Masaki.
-Sto bene- rispose.
-Ma... Sho che... che ti ha fatto?- gli chiese preoccupato.
Jun abbassò lo sguardo.
-Era arrabbiato, ha detto un sacco di cose brutte e mi ha costretto con la forza, però non mi ha fatto del male, vi prego non ditegli niente, gli passerà, non dite nulla vi prego- li scongiurò Jun.
-Jun sarebbe meglio che non tornassi a casa- disse Nino.
-Puoi stare qui- disse subito Masaki.
-Per stanotte resto, ma domani torno a casa- rispose.
-Jun...- provò ad insistere Nino.
-Io lo amo, gli passerà ne sono sicuro, quindi vi prego fate finta che non sia successo nulla-
I due annuirono però non erano affatto sicuri delle parole di Jun, ma neanche potevano costringerlo a non tornare a casa, dopotutto lui stava cercando di crearsi una vita con Sho.
-Masaki posso usare la tua doccia?- chiese poi Jun.
-Certo e prendi pure qualcuno dei miei vestiti-
-Grazie- rispose Jun, poi uscì dalla cucina dirigendosi verso il bagno.
-Secondo te è davvero una cosa passeggera?- chiese poi Masaki quando furono soli.
-Non lo so, ma teniamoli d'occhio, sono preoccupato- rispose Nino.

gnr: angst, g: arashi, p: sakumoto, gnr: au

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