Blackmail

Apr 19, 2008 22:18

Oggi è successa una cosa terribile ç___ç io sono abbituata a scrivere su carta, quindi la fict la stavo scrivendo su un quaderno, ma l'ho perso è finito in un posto dove non potevo più riprenderlo e ora non ho più il mio quadernino ç___ç. La cosa più brutta non è averlo perso soltanto ma è che ieri sera avevo scritto un bel pezzetto che è andato completamente in fumo.
Così quando sono tornata a casa ero talmente irritata ma talmente irritata che mi sono rimessa a scrivere direttamente al pc, ho cercato di ricordare il più possibile quello che avevo scritto ieri, ma naturalmente qualcosa avrò scordato, ho fatto del mio meglio e alla fine ho portato a termine il capitolo, il nervosismo, l'irritazione e la depressione hanno finito per farmi scrivere tutto il capitolo per avere una consolazione.
Ed ho pure deciso di postarlo subito così con i vostri commenti mi ritiro un pò su.

BUONA LETTURA

Passarono un paio di giorni e Jun era molto più allegro e sereno, avevano deciso di andare piano di fare tutto con calma, Sho era ancora notevolmente confuso da ciò che stava accadendo.

Jun nonostante mostrasse un allegria nuova rispetto ai giorni passati, aveva paura che questo potesse finire da un momento all’altro, la titubanza di Sho lo metteva in ansia e nonostante lui fosse dolce come non lo era mai stato con lui, temeva che la cosa potesse finire da un momento all’altro, che Sho capisse che quello che stava provando non fosse altro che pietà o che quel tipo di rapporto fosse interessante da provare ma che non era abbastanza per lui; i timori erano tanti e in più si aggiungeva il fatto che nonostante in quei giorni Jin non avesse chiamato prima o poi lo avrebbe fatto e quando sarebbe successo come si sarebbe dovuto comportare?

Quella mattina avevano avuto una giornata pesante, registrarono alcuni programmi e dato che a Jun non era ancora sparito del tutto il livido la truccatrice impiegò quasi un ora a farlo scomparire completamente, ed era stata notevolmente fortunata perché se lo avesse visto 3 giorni prima sarebbe stata disperata.

Alla fine ebbero appena il tempo di mangiare qualcosa in camerino prima di andare a fare le prove per alcune nuove coreografie; mentre si dirigevano verso la sala prove, Sho rimase volontariamente indietro lasciando andare avanti Ohno e Nino che intanto canzonavano Aiba facendogli il verso.

Sho camminava lungo il corridoio accanto a Jun, abbastanza vicino che le loro mani si sfioravano mentre si muovevano, Jun gli sorrideva guardandolo ogni tanto di sfuggita; quando improvvisamente si fermò di scatto.

-Jun che c’è?- chiese Sho fermandosi un passo dopo di lui.

Il cellulare aveva vibrato nella sua tasca Jun tirò fuori, le mani gli tremavano per l’agitazione, guardò il monitor, era un messaggio, lo lesse e poi lo ripose nella tasca.

-Chi era?- chiese severo Sho.

-Nessuno- rispose facendogli il sorriso più credibile che gli riuscisse.

Sho si avvicinò afferrandolo per le spalle e scuotendolo un poco.

-Jun non mentire, stai tremando, era lui vero?-

Jun annuì impercettibilemente.

-Cosa hai intenzione di fare? Non ci andrai vero?- chiese Sho alzando leggermente la voce.

-Ma… se non…- cominciò a dire Jun guardando a terra, ma Sho lo blocco senza farlo finire.

-Non puoi continuare a cedere così a ogni sua richiesta, qualsiasi cosa accada possiamo superarla- disse Sho lasciandogli le spalle e afferrandoli le mani nelle sue.

-Promettimi che non ci andrai- continuò Sho guardandosi un attimo indietro per verificare che gli altri avessero svoltato lungo il corridoio.

Jun esitava aveva paura delle conseguenze che questa scelta avrebbe portato, forse se avesse sopportato un altro po’ poi sarebbe finita…

-Jun promettimelo!- ripeté di nuovo Sho.

Jun non poté che annuire, sapeva che Sho avrebbe continuato a insistere che alla fine si sarebbe arrabbiato.

Sho ricevuta la risposta, lo abbraccio e poi posò le sue labbra sulle sue baciandolo dolcemente

-Andrà tutto bene vedrai- disse Sho poi lo prese per mano e lo guidò verso la sala prove.

Le prove finirono presto e quando tornarono in camerino andarono a farsi una doccia.

Jun nonostante avesse assecondato la sua richiesta sembrava nervoso, la cosa era anche normale però Sho era preoccupato, si sbrigò e uscito dalla doccia era solo in camerino; sapeva che non era bello guardare i messaggi degli altri però forse un modo c’era per far finire questa storia; prese il cellulare che Jun aveva lasciato vicino alla sua borsa e lesse l’ ultimo messaggio in arrivo, l’appuntamento era per le 10 e il posto sapeva dov’era.

Uscendo dagli studi chiese a Jun di andare a mangiare da qualche parte, voleva distrarlo ed evitare di fargli pensare ad Akanishi, cenarono e poi verso le 9 Sho lo riaccompagno a casa assicurandosi che non ci fosse andato.

-Jun ricordati che me lo hai promesso- gli disse davanti alla porta di casa.

Jun si incupì e Sho gli diede un bacio, poi aggiunse:

-Ora vai subito a letto e riposati, ci vediamo domani mattina-

Si diedero il bacio della buonanotte e poi Sho se ne andò.

Quando Sho montò in macchina era determinato a fare una sola cosa, presentarsi al posto di Jun all’appuntamento con Akanishi e farsi dare quelle foto.

Jun entrò in casa e prese il telefono per chiamare il radio taxi, sapeva che gli aveva promesso di non andarci ma questa volta non avrebbe ceduto ai suoi ricatti, ci avrebbe parlato gli avrebbe offerto dei soldi, voleva fare in modo che gli desse quelle foto e se non ci fosse riuscito almeno poteva dire di averci provato.

Sho arrivò con qualche minuto di anticipo la strada la ricordava bene e riconobbe subito la porta giusta, fece esattamente quello che aveva visto fare a Jun, bussò e attese che qualcuno gli venisse ad aprire.

-Sei in antici…- stava dicendo Jin mentre apriva la porta ma quando vide chi era sulla soglia non finì la frase.

-Cosa vuoi?- chiese secco a Sho.

-Ti devo parlare-

-Non credo di avere nulla su cui discutere- rispose scontroso Jin.

-La parola ricatto non ti dice nulla? Io vorrei proprio parlare di questo- disse Sho alzando il tono della voce.

-Ok entra, entra- si sbrigò a dire Jin per evitare di attirare l’attenzione di qualcuno, poi si fece indietro entrando nella stanza e Sho lo segui lasciando la porta accostata.

Quel posto gli dava i brividi, era ben arredato e dava la sensazione di essere accogliente, ma la sola idea di tutto quello che aveva fatto a Jun in quel luogo gli faceva venire voglia di spaccare tutto.

-Accomodati- disse Jin sedendosi sul divano.

-Non ci tengo grazie; piuttosto facciamola breve, voglio le foto- disse secco Sho, porgendo la mano facendogli capire che significava ora.

-Quindi Jun ti ha detto tutto… come l’hai presa? Ora ti senti in dovere di aiutarlo?- chiese provocandolo.

-Non sono venuto per parlarti dei miei rapporti con Jun, sono venuto solo per le foto- rispose Sho cominciando ad arrabbiarsi del suo atteggiamento superficiale.

-Tra poco sarà qui anche Jun, possiamo parlarne insieme-

-No, Jun non verrà-

-Ah quindi ora prende ordini da te, forse abbiamo sbagliato entrambi a giudicarti, pensava che non avessi nessun interesse per lui e anch’io; mentre forse ti piace anche a te portartelo a letto-

Sho non ci vide più e lo afferrò per la maglietta colpendolo poi al viso.

-Non azzardarti più a dire una cosa del genere, sei un verme- disse lasciandolo andare.

-Ahahahahahahahahahahah; quindi provi qualcosa per lui ora- disse  ridendo, poi si alzo dal divano pulendosi una goccia di sangue che gli usciva dal labbro; - e ci sei già stato a letto? Sono curioso di sapere se con te partecipa- infierì.

Arrivò appena con qualche minuto di ritardo, si avvicinò alla porta e vide che era aperta e dall’interno provenivano delle voci.

-Sei un bastardo, non ti azzardare più a toccarlo sennò io…-

Ma non finì la frase perché Jun corse a dividerli.

-Che ci fai qui?- chiese sorpreso Sho.

-Scusa io…-

-Forse dopotutto gli piace- disse Jin sapendo che avrebbe provocato di nuovo Sho, ormai avevano voglia entrambi di darsele e Sho gli fu di nuovo addosso.

Jun si mise in mezzo per cercare di farli smettere ma ormai erano entrambi accecati dalla rabbia e Jin lo spinse via di torno, quando Sho vide Jun perdere l’equilibrio cerco di afferrarlo per un braccio e Jin lo colpi, Jun cadde sbattendo la testa contro lo spigolo del  piccolo tavolino che era davanti al divano.

Sho gli fu immediatamente accanto, tirandolo su e poggiandolo contro la sua spalla.

-Jun… Jun… rispondi ti prego… Jun- continuava a ripetere mentre Jin rimaneva in piedi a guardare la scena senza dire una parola.

Sho gli posò una mano dietro la testa e la ritirò sporca di sangue, non si diede il tempo neanche di riflettere, scordò tutto quello che era successo, dimenticò anche che Jin era lì; lo prese in braccio e usci di corsa dirigendosi verso la sua auto.

Fu una corsa pazza verso l’ospedale, arrivato comincio a gridare come un ossesso cercando aiuto, in poco tempo arrivò una barella; lo portarono subito in emergenza e chiusero la porta lasciando Sho fuori.

Era agitato, non sapeva che fare, l’unica cosa che gli venne in mente era di avvisare gli altri, telefonò subito a Nino e gli disse semplicemente che Jun era in ospedale e di avvisare gli altri.

Dopo una mezz’ora li vide entrare di corsa seguiti dalle infermiere che gl’ intimavano di non correre.

-Cos’è successo?- chiese Nino senza neanche riprendere fiato.

-E’ una lunga storia, Jun a sbattuto la testa, ha perso parecchio sangue ora lo stanno visitando-

-Si ma come è successo?- chiese Aiba.

Ma in quel momento usci il medico dalla stanza e Sho seguito dagl’altri si precipitò a chiedere come stava.

-Gli abbiamo fatto una tac, ha perso parecchio sangue ma la ferita non era profonda e sembra non aver subito danni, solo…-

-Solo?- chiese Sho in ansia.

-Ora è in coma-

Sho rimase pietrificato non riusciva a dire una sola parola, fu Ohno a parlare per lui vedendo che era troppo sconvolto per farlo.

-Si risveglierà?-

-La ferita non era grave e non avendo subito conseguenze a livello cerebrale il coma è reversibile, però dobbiamo aspettare almeno 24 ore per pronunciarci con più sicurezza-

Non è lungo come il precedente mi spiace, spero che almeno vi sia piaciuto.

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