Soltanto Ti Amo

Apr 03, 2010 12:15

Vabbè mi doppio non fa nulla, ma lascio così un regalino pre-pasquale postando un altro capitolo.
In questo abbiamo ben 2 new entry U_____U, grande vero? XD Bene abbiamo un kanjanetto che ci viene a fare da supporto e finalmente la comparsa di Masaki così eliminiamo ogni dubbio sul suo ruolo in questa fict XD
Buona lettura e Buona Pasqua a tutte ^___^

Titolo: Soltanto Ti Amo
Fandom: Arashi
Raiting: PG-15
Pairing: Sakumoto, Aimoto, Ohmiya (ho fatto un bel miscuglio sta volta XD)
Desclaimer: In questo caso vorrei che mi appartenesse solo Jun XD ma non è così ahimè ç______ç
Ringraziamenti: Ad harin e jinny che l'hanno già letta tutta, in particolare ringrazio harin di averla letta anche se inizialmente era contraria alla situazione di Jun, ma alla fine credo abbia cambiato idea XD
Capitoli precedenti: Intro, Cap.1

Capitolo 2
Suonò il campanello e Jun quasi si precipitò alla porta.
-Murakami-san prego si accomodi- disse subito Jun facendosi da parte per far entrare il ragazzo.
-Matsumoto non c'è bisogno di tutte queste solennità- disse Shingo togliendosi le scarpe.
-Lo so, ma...-
-Sai che è solo una formalità- disse mentre entrava in casa.
-Ti offro del tè ti va?- chiese Jun, mentre Shingo si sedeva sul tatami.
-Volentieri- rispose, poi prese in braccio Asuka che gattonando gli si era avvicinata, apparentemente felice di vederlo.
Jun qualche minuto dopo si sedette accanto a Shingo e gli porse una tazza di tè.
-Sembri stanco-
-Non ho dormito molto, son tornato tardi e Asuka sta mettendo i denti- disse.
-Jun sarebbe meglio che trovassi un altro lavoro- disse Hina serio passando a un tono molto più confidenziale.
-Lo so e sai che non mi piace il lavoro che faccio, però... ho solo il mio diploma, non ho una laurea e per mantenere Asuka mi servono soldi, ho mandato il mio curriculum a un sacco di aziende ma mai nessuno ha chiamato, non posso fare altro- spiegò Jun.
-So quanto vuoi bene ad Asu-chan è per questo che ti sto coprendo con i servizi sociali, ma se scoprissero che lavoro fai te la porteranno via-
-Lo so, e ti ringrazio di aiutarmi, farò il possibile per trovare qualcosa al più presto- disse Jun.
Quando Shingo se ne andò Jun si sentì un po' in colpa, sapeva che lo stava aiutando rischiando anche di perdere il lavoro, ma non sapeva più cosa fare, aveva cercato lavoro praticamente ovunque ma non aveva trovato nulla che gli permettesse il reddito che l'assistenza sociale richiedeva a un genitore single.

Andare a fare la spesa insieme ad Asu lo aveva sempre trovato rilassante, sentiva quasi come se fosse tutto normale, anche se non era così.
Appena tornato all'appartamento incontrò Sakurai che usciva con qualcosa di molto voluminoso in una busta, molto probabilmente era il racconto su cui stava lavorando.
-Salve- lo salutò Jun.
-Salve- rispose Sho.
-Io... volevo scusarmi per il baccano di questi giorni, Asuka piange sempre e...-
-Non importa- lo interruppe Sho, -forse ho esagerato io l'altro giorno-
-D'ora in poi cercheremo di non fare troppo rumore- disse Jun.
Sakurai lo guardò un istante poi fece un segno di saluto e si allontanò.

-Jean sei richiesto- lo avvisarono, Jun tirò un sospiro era già tardi e c'era ancora un sacco di gente quella sera, sperava che questo fosse finalmente l'ultimo cliente della serata.
Entrò nella sala e lo guidarono dal cliente, fu sorpreso da non trovarci il solito politico o pezzo grosso finanziario, quello che aveva davanti era un ragazzo, pressapoco della sua età all'incirca.
-Ciao- disse questo facendogli un enorme sorriso.
Jun si sedette un po' incerto, non capiva bene cosa stesse succedendo, che ci faceva un ragazzo comune in un posto come quello?
-Io sono Masaki, e tu?- chiese il ragazzo.
-Mi hai fatto chiamare e non sai il mio nome?- chiese Jun.
-Ti ho visto mentre entravo, ti ho descritto e mi hanno detto che ti avrebbero chiamato- spiegò.
-Mi chiamo Jean- rispose.
-E' un nome straniero-
-Francese- rispose Jun, servendo da bere al ragazzo.
Calò per un po' il silenzio, a Jun non era mai capitato di non sapere cosa dire, ma quel ragazzo sembrava così... normale, uno qualsiasi che incontri per strada.
-Che ci fai in un posto del genere?- gli chiese poi Jun, sapeva che non doveva fare certe domande ma lo disse quasi senza accorgersene era stato un riflesso incondizionato dei suoi pensieri.
-Ne ho sentito parlare ed ero curioso tutto qui- rispose.
-Senti! Ma sei sicuro di sapere che posto è questo? Hai i soldi per pagare?- chiese Jun, non per sfiducia o altro ma sapeva che se quel ragazzo non avesse avuto i soldi poi l'avrebbe pagata cara, la gente lì dentro non scherzava.
-Lo so sembro un ragazzino, ma gestisco una multinazionale da 6 mesi ormai, sono il vice-presidente, ovviamente mio padre è il presidente e tra qualche anno gli succederò- spiegò.
-Mi scusi- disse subito Jun facendo un leggero inchino, -non volevo fare insinuazioni-
-Non ti preoccupare- disse sorridendo.
Continuarono a parlare del più e del meno, fu una conversazione leggera e piacevole, era la prima volta per Jun che si trovava a parlare con un ragazzo così giovane, di solito i clienti avevano all'incirca come minimo sui 40anni, poi Masaki era simpatico, gentile e anche un po' sbadato dato che aveva versato un paio di volte il suo bicchiere, a una cert'ora, quando ormai stavano per chiudere, notando che era un po' brillo Jun chiese di chiamargli un taxi e quando arrivò lo accompagno fuori.
-Mi sono divertito- disse Masaki.
-Anch'io- rispose Jun.
-Sei davvero molto carino Jean- l'alcool lo stava facendo parlare a macchinetta aveva notato Jun.
-La ringrazio- rispose Jun aprendo la portiera del taxi per farlo salire.
-Tornerò di nuovo- disse salendo in macchina.
Jun gli sorrise, lo sperava davvero, parlare con lui era stato piacevole e si era sentito a suo agio nonostante fosse lavoro.

Tornò a casa di corsa, era tardissimo, salì le scale in gran fretta e bussò alla porta degli Ohmiya, fu Satoshi ad aprirgli.
-Vieni sta dormendo- sussurrò piano.
Jun entrò nella stanza togliendosi le scarpe e vide Nino e Asuka addormentati uno accanto all'altro sotto il kotatsu.
-Mi dispiace di aver fatto così tardi, c'è stato un ultimo cliente a tarda ora- disse Jun bisbigliando.
-Non ti preoccupare, stavo dipingendo tanto- disse Satoshi, Jun sapeva che quando a Ohno prendeva l'ispirazione creativa poteva stare anche tutta una nottata sveglio.
Jun si avvicinò ad Asuka e la prese in braccio piano, delicatamente senza svegliarla ne svegliare Nino che dormiva lì accanto, la bambina una volta tra le braccia del padre gli mise le braccia al collo senza neanche aprire gli occhi.
-Grazie di tutto- disse Jun riavviandosi verso la porta e prendendo la borsa della piccola.
-Aspetta ti aiuto- sussurrò Satoshi raggiungendo Jun e prendendo la borsa al posto suo, uscirono dall'appartamento e raggiunsero la porta accanto.
-Non so come farei se non ci foste voi a tenermi Asuka- disse Jun mentre cercava le chiavi.
-Non devi dirlo nemmeno- lo riprese Satoshi, -Adoriamo Asu-chan e ci fa piacere aiutarti-
-Grazie-
-Buona notte Jun, cerca di riposare- si raccomandò Satoshi.
-Buona notte- disse al ragazzo chiudendo poi la porta dietro di lui.
La porta dell'appartamento affianco si aprì un istante dopo e Sakurai uscì, stava scrivendo ed era sulla porta per andare a prendersi qualcosa da bere, quando sentì le voci all'esterno e rimase ad ascoltare tutta la conversazione tra i due ragazzi, senza però capire bene di cosa parlassero se non che a quanto sembrava il suo vicino lavorava di notte e la bambina la tenevano i ragazzi due porte più in la della sua.

g: arashi, r: pg-15, p: ohmiya, p: sakumoto, p: aimoto

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