*si rimette a schivare oggetti contundenti e/o infilzanti lanciati da Aiba*
Scusa Masa T__________T
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Quando Jun arrivò a casa, si sentiva esausto, ma almeno Masaki sembrava stare meglio. Sho e sua madre lo avevano aspettato alzati, e lo accolsero con sguardi preoccupati
<< Crisi momentaneamente passata. O quantomeno sotto controllo.>> disse Jun, sorridendo
<< Adesso c’è Miyuki, con lui. Anche se ufficialmente è a dormire da un’amica, una certa Ayako … che è nella nostra classe ed è ben felice di reggerci il gioco … non sono abituato a tutto questo rispetto …>> disse, sedendosi di fronte a sua madre. La donna sorrise, ma sembrava preoccupata
<< Che c’è, mamma?>>
<< Domani ha un test del dna?>> chiese la donna, riferendosi a Masaki. Jun guardò Sho, che chiaramente aveva riferito, poi sospirò, annuendo. La donna sospirò
<< Dovrebbe stare attento …>>
<< Sono sicuro che sia più che attento. >> disse Sho
<< Miyuki dice che non è la prima volta che quella dice di essere incinta di uno dei ragazzi del locale …>> disse Jun. Sua madre annuì
<< Quindi probabilmente non è vero. Meglio così. Mi sembra che abbia già abbastanza di cui preoccuparsi.>>
Jun annuì. La donna salutò ed andò a dormire. Sho sospirò e si allungò a prendere le mani di Jun, portandosele al viso. Jun sorrise a quel gesto tanto dolce, e Sho sorrise di rimando
<< Mi sei mancato da morire, oggi … ed ero anche geloso … parecchio … solo che … Masa è mio amico … io dovevo tornare dai bambini, anche perché in questi giorni non mi hanno visto tanto, ma … non volevo abbandonarlo … però …>> la stretta sulle mani di Jun si fece un po’ più forte. Jun attirò Sho più vicino, baciandolo dolcemente e stringendolo poi in un abbraccio. Non gli dispiaceva che il suo principe ogni tanto si facesse vedere anche un po’ fragile
<< Sono davvero gelosissimo …>> mormorò Sho, nell’abbraccio, e Jun lo sentì sorridere. Si staccarono e Sho lo baciò dolcemente
<< Stasera sei davvero tenerissimo …>> disse Jun, sorridendo. Sho sorrise di rimando, arrossendo leggermente
<< In realtà sono così … a scuola avevano paura dei miei lividi, non di me …>>
<< E del tuo ombrello … quello con cui cacciavi via le ragazze …>> disse Jun, alzando un sopracciglio. Sho rise
<< Vero …>> disse, annuendo. Jun si morse le labbra. Il sorriso di Sho gli riempiva il cuore, gli toglieva il respiro da tanto gli piaceva. Lo baciò, stringendolo a sé. Sho gli prese il viso tra le mani
<< Jun, tu hai idea di quanto tu mi stia aiutando?>>
Jun sentì il cuore accelerargli, per il tono di Sho
<< Finché non ho conosciuto te, era tutto nero … si, avevo Masa, e Nino, e O-chan, ma … da quando sei arrivato tu mi sento meglio … non mi importava più delle botte, perché c’eri tu … e … se non avessi voluto rivedere te, cucciolo, non mi sarei ripreso … se non avessi voluto vedere il tuo sorriso, non avrei più parlato …>>
Jun lo guardò negli occhi, cercando di resistere all’istinto che gli stava urlando di scoppiare in lacrime ed aggrapparsi al proprio principe azzurro.
<< Sono felice di essere così importante per te.>> riuscì a dire << Perché tu sei così importante per me … Sho-chan, io … io ti amo …>> l’aveva detto. Si morse le labbra e chiuse gli occhi. Sentì le braccia di Sho attorno alle spalle, le sue labbra praticamente sull’orecchio
<< Anch’io ti amo, cucciolo.>> sospirò Sho. Jun lo tenne stretto a sé, mentre lacrime silenziose di gioia gli rigavano il viso.
Il pomeriggio dopo erano a casa di Satoshi, ad aspettare Masaki. Grazie alle conoscenze del padre di Miyuki, i risultati del test sarebbero stati immediati, quindi si trattava di qualche ora. Masaki aveva chiesto espressamente che lo aspettassero da Satoshi. Ad un tratto, suonarono alla porta. Satoshi andò ad aprire, e Masaki gli gettò le braccia al collo. Non si capì di che umore fosse, finché non si staccò. Jun ebbe paura, per un attimo, perché Masaki era furioso.
<< Masaki …>> chiamò Sho. Per tutta risposta, Masaki serrò gli occhi. Sho si alzò e lo abbracciò. Jun sentì una fitta di gelosia incredibilmente forte. Masaki si staccò da Sho, scuotendo la testa, ed iniziò a camminare avanti ed indietro. Poi si sedette a terra, sospirando
<< Non è incinta. Tutta questa menata per niente. Mi hanno preso per il culo …>>
<< E sei incazzato in maniera incredibile …>> concluse Satoshi. Masaki annuì, poi sospirò e sorrise
<< Beh, vediamo il lato positivo. Non dovrò preoccuparmi adesso di un bambino. Che mi basto già io, a cui badare, per il momento.>>
Fu Jun, a quelle parole, ad abbracciarlo. Masaki rise
<< Grazie Jun-Jun …>> disse, posandogli la testa contro la testa. Jun rise di quello strano contatto.
Andando a casa, quella sera, Sho lo prese per mano, cosa che lo fece sentire benissimo.
<< Stasera la mamma porta i piccoli al cinema …>> disse Jun. Sho lo guardò, e sorrise, malizioso.
Quando tre ore dopo si addormentarono, esausti e felici, si stavano di nuovo tenendo per mano.
<< Hai l’aria inebetita, Jun …>> disse Miyuki, la mattina dopo. Jun sorrise, arrossendo
<< Come sei carino.>> disse lei, sorridendo a sua volta.
<< Beh, e tu e Masa?>> chiese. Miyuki sbuffò
<< Adesso che io sono tranquilla, ha le paturnie lui. Vuole aspettare di aver smesso, e ci siamo quasi ok, ma … hai presente che lo violenterei davanti alla scuola senza farmi problemi? Hai idea di come sia stare con uno del genere e non poterlo avere? Mi sembra di impazzire …>>
Jun sorrise. Ancora un’ora ed avrebbe visto Sho …
<< Prof, problemi in terrazza!>> urlò uno dei suoi compagni di classe, e Jun tornò alla realtà
<< Siediti e stai calmo.>> disse per tutta risposta l’insegnante. Jun vide Miyuki spalancare gli occhi ed impallidire
<< Stanno cercando di buttarlo giù!>> urlò di nuovo il ragazzo di prima. Jun si girò verso la finestra e riconobbe la figura aggrappata con tutte le proprie forze alla balaustra
<< Merda!>> urlò, e corse fuori. Miyuki era dietro di lui, lo sapeva. Sentì vari insegnanti parlare tra loro, urlare di fare presto, e pregò perché facessero presto sul serio. Quando arrivarono in terrazza, sentirono il coro. Puttana. Puttana. Puttana. E la voce di Masaki. Masaki che urlava, che chiamava aiuto, disperato, spaventato a morte. E poi un’altra voce si alzò, più forte di tutte le altre. Una voce da ragazzino
<< Immagino che adesso lo rimetterete da questa parte della balaustra e starete tipo zitti …>>
Il coro si zittì, mentre Masaki, un fagotto tremante, veniva lasciato a terra. Il preside e gli insegnanti dispersero la folla che si era radunata, lasciando però che Jun, Kazunari, Sho, che si era portato in silenzio al fianco di Jun, e Miyuki restassero
<< Portatelo in infermeria, poi però vi voglio in presidenza.>> disse il preside. Sho annuì. Kazunari era seduto a terra, ed accarezzava la schiena di Masaki, che rimaneva rannicchiato, con il viso nascosto.
<< Io non sono riuscito a fermarli …>> mormorò un insegnante, quello che era nella classe di Masaki probabilmente. Masaki alzò una mano
<< Tranquillo, sensei … non è successo nulla, sono vivo.>> mormorò. L’insegnante annuì e fuggì via. Masaki sospirò e cercò di mettersi seduto. Tremava come una foglia, aveva le mani scorticate per essersi tenuto aggrappato alla balaustra, aveva vari lividi, dovevano averlo picchiato. Miyuki gli si sedette di fronte, scoppiando in singhiozzi
<< Ho avuto paura …>> singhiozzò, disperata. Masaki la strinse a sé, ma stava ancora tremando. Miyuki si staccò e lo baciò, e Masaki tentò di sorriderle
<< Masaki, stai bene?>> chiese Sho. Masaki lo guardò come se fosse deficiente
<< Hanno tentato di buttarmi giù dalla terrazza dopo che mi hanno visto lavorare al club, secondo te sto bene?>> chiese, con un filo di voce. Jun guardò Miyuki stringerlo a sé, e vide Masaki iniziare a tremare più forte. Guardò Sho, che aveva gli occhi pieni di lacrime, poi guardò Kazunari, che teneva la mandibola serrata. Sentì la rabbia montargli dentro. Nessuno poteva prendersela in quel modo con un suo amico. Arrivare fino quasi ad ammazzarlo. Nessuno.
<< Arrivo subito.>> disse, in tono piatto
<< Ci trovi in infermeria …>> disse Miyuki.
<< Veniamo con te.>> dissero in coro Kazunari e Sho. Jun annuì appena. Era troppo furioso per rendersi davvero conto di avere qualcuno di fianco. Spalancò la porta dell’aula della classe di Masaki. L’insegnante era in un angolo a compatirsi, mentre il resto della classe faceva una baraonda pazzesca, ridendo, parlando del lavoro di Masaki, facendo vocine varie ed eventuali. Jun prese la cattedra e, senza sapere come, la lanciò contro la prima fila di banchi. L’insegnante ed un gruppo di ragazze urlarono, terrorizzati, mentre gli altri ammutolivano
<< Che cazzo vuoi, Matsumoto?>> urlò uno, dal fondo << Tanto lo sappiamo tutti che sei una troietta anche tu!>>
Jun, in silenzio, percorse l’aula e si piazzò davanti al ragazzo che aveva parlato, le mani ai lati del banco, il viso a pochi millimetri dal suo
<< Ti spacco tutte le ossa e poi me ne vado, non preoccuparti.>> disse, in tono basso. Si sorprese di quanto minacciosa potesse suonare la sua voce. Il ragazzo davanti a lui era impallidito visibilmente, terrorizzato
<< Sakurai è contro di noi …>> iniziò a balbettare qualcuno. Jun si allontanò senza aggiungere una parola. Sho lo guardò ed allungò una mano, prendendolo per un polso ed attirandolo a sé. In silenzio, uscirono dall’aula.
<< Bene, adesso andiamo da Masa.>> disse Kazunari, per poi rivolgere uno sguardo ammirato a Jun
<< Ci sai fare, piccolo.>> gli disse
<< Ho solo due mesi meno di te, non t’azzardare a chiamarmi piccolo.>> ringhiò Jun, facendo ridere Kazunari
<< Sei stato grande, cucciolo.>> mormorò Sho, nel suo orecchio. Jun arrossì e sorrise, per poi dargli un rapido bacio.
Quando arrivarono in infermeria, Masaki era sdraiato e guardava fisso il soffitto. Miyuki camminava avanti ed indietro, nervosa.
<< Masa …>> lo chiamò Jun. Masaki girò appena il viso, e fece un debole sorriso. Poi sospirò e si alzò
<< Andiamo dal preside.>> disse. Sembrava spaventato, e Miyuki gli prese la mano, strappandogli un sorriso
<< Va bene, andiamo.>>