Salve sono in super ritardo volevo postare oggi ma poi mi sono scordata, questo post è un pò per festeggiare il mio compleanno in realtà e anche se tardi è ancora 28 quindi ci siamo ancora XD
Diamo quindi inizio a una nuova storia sperando che vi piaccia ^___^
Titolo: Ragazzo in affitto
Fandom: Arashi
Capitoli: 1 di 9
Rating: Pg-13
Pair: Sakumoto
Desclaimer: se fossero miei sarei qui a fantasticare secondo voi?
Ringraziamenti: A harin e Jinny che se la son già sorbita tutta <3
PARTE I
-Essi educato mi raccomando-
-Mamma non sono un ragazzino!- borbottò il figlio.
-Se non fossi un ragazzino alla tua età avresti già una bella fidanzata!- protestò la madre.
-Ti ho già detto che non sono interessato a sposarmi- borbottò questo.
-Sho smettila con questa storia! Non voglio diventare vecchia senza aver visto neanche uno dei miei nipoti!- protestò ancora la donna, -Quindi ora vedi di comportarti come si deve e fattela piacere sta volta!-
Si avviò a malinquore verso il bar dell'hotel, la ragazza in questione aveva la sua stessa età, faceva l'insegnante ed era una tizia abbastanza anonima, nulla di eccezionale, ma neanche brutta. Si sedette e ascoltò abbastanza annoiato la conversazione che avevano intavolato, era abbastanza inteligente ma era noiosa e ben presto trovò una scusa per allontanarsi; voleva semplicemente perdere un pò di tempo, non gli interessava se sua madre poi si sarebbe imbestialita perchè era scomparso, ma non ne poteva più di tutte quelle chiacchiere, in realtà avrebbe dovuto trovare un modo per liberarsi da quell'impiccio, ma più ci pensava meno gli veniva in mente come fare.
Prese uno degli ascensori e pigiò un bottone a caso, quando fu sul piano cominciò a vagare per i corridoi, fin quando non sentì delle voci, non voleva spiare ma sembrava una discussione tra due uomini così si fermò dietro un angolo e sbirciò.
I due discutevano sottovoce, sembrava che avessero fatto un accordo ma che l'uomo più vecchio, che doveva avere circa 40 anni, non volesse pagare quanto avevano concordato, alla fine quando il ragazzo fece per andarsene, l'uomo prese i soldi dal portafogli e lo fermò mettendoglieli davanti, il ragazzo sembrò esitare per un momento, poi li accetto e l'uomo gli mise un braccio intorno alle spalle guidando verso una delle stanze, aprì la porta per farlo entrare poi la richiuse dietro di se.
Non gli era mai capitato di assistere a una scena del genere, forse in qualche film, ma mai di persona, quel ragazzo doveva essere un escort sicuramente.
Alla fine decise di tornare da sua madre, di certo non voleva sentirla sbraitare per molto ed era stato via già parecchio, quando arrivò nella hall però la vide ad aspettarlo, era furiosa glielo si leggeva in faccia e quando lo vide, si mosse verso di lui minacciosa.
-Dov'eri?!- quesi urlò abbassando poi subito la voce quando si rese conto degli sguardi degli altri ospiti dell'hotel.
-In bagno- mentì spudoratamente.
-Ti rendi conto che mi ha fatto vergognare? Sei sparito!- disse arrabbiata.
-Ok torniamo da loro- sbuffò Sho.
-Se ne sono andati! Erano offesi della tua maleducazione!- replicò lei.
-Meglio così tanto non mi piaceva- rispose Sho.
-Smettila sai!- lo minacciò lei con la borsetta; -Possibile che debba avere un figlio così? Se non ti vanno bene le mie scelte porta una ragazza a casa e facci contenti!-
In quel momento ebbe un flash, come se ora avesse tutte le soluzioni ai suoi problemi e sopratutto come far desistere sua madre dalla malsana idea di trovargli una moglie.
-Andiamo a casa ora!- sbuffò lei.
-Va pure avanti mamma, io... devo fare una cosa- disse.
-O fa come vuoi oggi mi hai proprio stancato- disse lei avviandosi poi verso l'uscita.
Sho si sedette nella hall, non sapeva quanto ci sarebbe voluto, ma avrebbe aspettato, dopotutto era la soluzione prefetta a ogni suo problema...
Ci volle meno di quanto credesse e 40 minuti dopo lo vide uscire da uno degli ascensori, si alzò subito in piedi e anche se si sentiva un cretino prese coreagio e lo fermò.
-Scusa...- disse, il ragazzo si fermò e si girò lentamente a guardarlo.
-Io... vorrei chiederti una cosa, ti andrebbe di sederti un attimo al bar?- chiese.
-Lei chi è?- chiese il ragazzo.
-Sakurai Sho- disse con un leggero inchino, -Per caso prima... ho sentito la disccussione che hai avuto con quell'uomo e...-
-E? Fai prima a dirmi cosa vuoi! E ti avverto costo caro- rispose questo stizzito.
-Possiamo parlarne al bar? Ti dispiace?- chiese Sho infastidito dagli sguardi incuriositi della gente intorno a loro.
Il ragazzo lo precedette, sembrava conoscere benissimo quell'albergo e arrivato al bar si sedette al bancone e ordinò una birra, lui fece lo stesso e aspettarono che il barista li servisse e si allontanasse.
-Allora?- chiese.
-Voglio precisare che non sto per chiederti quello che pensi, non sono minimamente interessato- disse subito.
-E allora che vuoi?- chiese alzando un sopraciglio, sembrava cominciare ad essere incuriosito.
-Voglio proporti un lavoro a lungo termine- disse.
-Sarebbe?-
-Devi far finta di essere il mio ragazzo-
-Cosa?!- chiese questo visibilmente sorpreso.
-I miei genitori vogliono che mi sposi, ma io non ne ho nessuna intenzione, voglio semplicemente farli desistere e se loro credono che io sia... beh gay, la smetteranno di starmi con il fiato sul collo- spiegò.
-Non puoi semplicemente dirglielo?- chiese il ragazzo.
-Non ci crederebbero, io li conosco-
-Io costo caro comunque e non te lo puoi permettere di certo- disse il ragazzo sicuro di se.
-Quanto?- chiese Sho.
Il ragazzo prese un tovagliolino di carta e una penna da dietro il bancone e scrisse qualcosa su di esso, poi lo piegò e lo diede a Sho.
-Ok, va bene- rispose Sho dopo aver letto, lasciandolo visibilmente sorpreso.
-Al giorno- specificò il ragazzo.
-Va bene- ribadì Sho, -Ti pago una settimana in anticipo- disse poi tirando fuori un libretto degli assegni.
-Alt! Alt! Stai dicendo sul serio?- chiese sbalordito.
-Ovvio! A chi lo intesto?- chiese cominciando a compilare l'assegno.
-Ma... Matsumoto Jun- rispose balbettando quasi.
-Ecco!- disse strappando l'assegno e consegnandolo all'altro.
-Domani ho un altro incontro con una delle donne scelte da mia madre, per ora presentati qui in albergo verso le 4:30, mezz'ora prima dell'arrivo di questa donna, domani sarò da solo, per ora voglio togliermi di torno quest'altra piattola che mia madre mi ha affibbiato. Hai un cellulare?-
-Chotto, chotto, chotto. Se io devo sottostare alle tue regole, lo stesso vale per te. Qualsiasi cosa al di fuori del nostro contratto dovrai pagarla estra, quindi... baci, abbracci, toccatine, sono 3000 yen, il sesso si paga a parte e sono 50000 yen- spiegò.
-Non ce ne sarà bisogno, sopratutto dell'ultimo- disse.
-Comunque non sono a tua disposizione 24h al giorno, quindi... questo è il mio numero, mi avverti in anticipo sugli appuntamenti- disse consegnadogli un piccolo biglietto da visita con solo il nome e il numero di cellulare.
-Ok- rispose, prendendo subito il proprio cellulare per memorizzare il numero.
-Bene, a domani allora!- disse poi il ragazzo avviandosi verso l'uscita.