Rieccomi di nuovo, continuo ad essere in arretrato con la lettura =____= scusatemi ma da quando lavoro sono un relitto =____=
Ma andiamo alla storia vera e propria e vediamo cosa è successo ai due piccini X3
Titolo: Ai wa Moumoku no
Fandom: Arashi
Genere: AU, Storica
Capitoli: 1 di 20
Raiting: Dal PG-15 all' NC-17
Pair: Sakumoto
Desclaimers: non sono miei perchè loro si ammmano<3<3
Ringraziamenti: A harin e Jinny che hanno aspettato che mi passasse la crisi durata quasi 1 mese per poterla finire di leggere.
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Intro Capitolo 1
Jun diventò presto il compagno di giochi di Sho, era la prima volta che aveva qualcuno con cui giocare che non fosse uno dei servi del palazzo e Sho e Jun diventarono inseparabili.
Sho anche se ancora piccolo si rendeva conto che Jun non poteva fare tutte le cose che le altre persone facevano, non poteva leggere, non poteva godere dello spettacolo di un giullare e se non stava attento poteva farsi male facilmente, ma allo stesso tempo aveva delle qualità che nessuno possedeva, quando conbinavano di nascosto qualcosa che non dovevano, Jun era il primo ad accorgersi dell'arrivo di qualcuno e grazie a questo non erano mai stati scoperti.
Però come tutti i bambini, tendevano anche a farsi i dispetti, in questo caso era Sho che cercava in tutti i modi di farne al piccolo Jun, si nascondeva nella stanza per non farsi trovare, ma come sempre bastava un minimo movimento che Jun si accorgesse dove fosse, insomma qualsiasi scherzo Sho architettava Jun riusciva sempre in qualche modo a scoprirlo.
Un giorno mentre Sho prendeva lezioni di spada dal suo maestro, come sempre Jun se ne stava seduto da una parte ascoltando la lezione, delle volte sembrava quasi che li vedesse sul serio, seguiva le loro mosse attentamente voltando lo sguardo nella loro direzione, erano alcuni mesi che Jun era a palazzo e aveva sempre seguito ogni lezione.
-Signorino si riposi un attimo- disse il maestro dopo averlo sconfitto in un piccolo duello.
Sho si sedette a terra riprendendo fiato, un pò arrabbiato con se stesso per essere stato battuto, mentre il maestro un anziano uomo che un tempo era stato un grande samurai si avvicinò a Jun.
-Hai seguito ogni lezione vero?- gli chiese.
-Si signore- rispose Jun chinando leggermente il capo in segno di rispetto.
-Ti piacerebbe provare?- gli chiese poi, Jun rimase sorpreso poi rispose:
-Non posso signore-
-Perchè no?- chiese l'anziano.
-Perchè non vede maestro- rispose Sho avvicinandosi ai due.
-Non è vedere la parte più importante di questa disciplina- rispose severo il maestro.
-Come potrebbe capire chi lo sta attaccando se non vede- disse Sho ridendo.
-Allora facciamolo provare- lo sfidò l'uomo, sapeva che Sho non resisteva a quel genere di sfide, era orgoglioso e si sentiva forte, quella presunzione era sempre stata parte del suo carattere, così accettò sicuro di vincere.
Il maestro prese Jun da una parte e gli spiegò come tenere la spada di legno facendogli capire come fare determinate mosse, Sho li osservò con un sorriso beffardo, Jun non poteva sconfiggerlo, non lo avrebbe visto attaccare.
-L'importante è che tu ascolti quel che succede intorno a te, quando attaccherà saprai dove colpire- gli disse il maestro all'orecchio e Jun annuì.
-Bene siamo pronti. Signorino- disse facendogli segno di venire avanti.
Sho fece qualche passo al centro dello spiazzo che usavano per allenarsi, poi si mise in posizione.
-Iniziate!- disse poi il maestro.
Sho non attese molto e si preparò a colpire, Jun rimase immobile, ma quando il colpo di Sho fu bloccato dalla spada di legno di Jun rimase stupito, come poteva sapere... come aveva fatto a vederlo? Con nuova decisione, si fece indietro di qualche passo e colpi di nuovo, ma fu bloccato nuovamente.
Si stava irritando, come poteva bloccarlo così come se nulla fosse? Voleva andarci piano perchè si trattava di Jun ma a quel punto decise di fare sul serio, si fece di nuovo indietro e si concentrò, fece qualche respiro e riattaccò di nuovo. Jun parò i primi due colpi come se nulla fosse, poi al terzò però fu colpito alla mano e lasciò cadere la spada.
-Ora basta!- disse il maestro interrompendo il duello tra i due bambini.
-Ho vinto!- esultò Sho.
-Non sia così sicuro di se signorino, direi che il vincitore è questo piccolino- disse porgendo a Jun il suo bastone e controllando che non si fosse fatto troppo male alla mano che Sho aveva colpito.
-L'ho disarmato! Quindi ho vinto io!- protestò Sho.
-Hai duellato con qualcuno che non aveva mai preso in mano una spada in vita sua e sei stato in grado di disarmarlo solo mettendoci tutta la tua potenza!- lo rimproverò il maestro e Sho capì che aveva ragione, quella non era stata una vittoria, era stata una sconfitta.
-Chiederò a tuo padre di insegnare anche a lui- disse poi d'un tratto il maestro.
-No signore, io non ho il diritto di imparare- disse Jun.
-Tutti hanno il diritto di imparare e al signorino farà bene avere qualcuno della sua stessa età con cui confrontarsi- rispose il maestro.
-Io sono 2 anni più grande!- borbottò Sho.
-Ma meno coscenzioso- lo riprese il maestro.
-Per oggi la lezione è finita, andate a giocare ora- disse ai due con un sorriso.
Jun ottenne di poter studiare con Sho, ma non solo l'arte della spada, anche tutto il resto, Jun avrebbe seguito tutte le lezioni che sarebbero state date al figlio dello Shogun, sarebbe stato il suo compagno di studi oltre che di giochi d'ora in poi, gli furono diminuiti i compiti domestici e la sua mansione primaria divento l'essere il compagno del figlio dello Shogun.
Ovunque Sho andava Jun lo accompagnava, se partecipavano a spettacoli organizzati in città mentre seguivano lo spettacolo Jun sedeva dietro Sho, ovunque Sho andasse c'era sempre Jun due passi dietro a lui. Nello studio Jun risultò brillante, gli piaceva ascoltare le lezioni di storia, geografia, persino la politica la trovava interessante nonostante fosse solo un bambino, ma sicuramente le materie in cui eccelleva erano la musica e la spada, di quest'ultima diventò presto l'unico avversario che Sho non riuscì mai a battere, perchè ogni movimento, anche il più leggero Jun lo coglieva e Sho veniva battuto ogni volta, l'unico modo per battere Jun pensava Sho, sarebbe stato quello di imparare a volare, ma anche in quel caso non era sicuro che sarebbe riuscito a batterlo.
Presto diventarono inseparabili, non potevano fare a meno l'uno dell'altro, non avendo nessun'altro a cui appoggiarsi, Sho perchè aveva perso la madre molto piccolo e Jun perchè non aveva più nessuno e l'unico legame importante diventò Sho.
Quando Jun compì 11 anni, il bastone che Sho gli diede la notte che Jun arrivò a palazzo era ormai diventato troppo corto, così Sho quel giorno glielo prese di mano improvvisamente e lo spezzò.
Quando Jun capì che lo aveva rotto si mise a piangere a dirotto, Sho non lo aveva mai visto piangere così e si spaventò, non pensava l'avrebbe presa così male, cercò di calmarlo, ma non c'era nulla da fare Jun continuava a piangere senza sosta, finchè...
-Jun scusa, scusa non volevo farti piangere- ripetè Sho per la millesima volta, poi prese una stoffa molto lunga in cui era avvolto qualcosa e la porse a Jun che sighiozzando e tirando su col naso si calmò un secondo.
-Questo è il regalo da parte mia- disse mettendogli il regalo tra le mani e aprendo la stoffa che lo celava per lui.
Jun toccò l'oggetto che aveva in mano percorrendone tutta la lunghezza, cogliendo gli intarsi in osso a un estremità, Sho gli aveva fatto fare un bastone nuovo apposta per lui, era un pò grande ma quando sarebbe cresciuto ancora un pò sarebbe diventato perfetto.
Jun tirò ancora su col naso, poi si rimise a piangere.
-Perchè piangi ancora!- si lamentò Sho.
-Rivoglio il mio bastone!- piagnucolò Jun.
-Ma è rotto ormai e poi era brutto e storto- disse Sho.
-Era il primo regalo che mi hai fatto- singhiozzò.
-Ma non è vero! L'ho solo raccolto in giardino- ma Jun continuava a piangere, alla fine Sho fece un sospiro rassegnato, lo abbracciò e disse:
-Ormai non puoi più usarlo, però ti prometto che lo riavrai, sarà una sorpresa- disse Sho e Jun sembrò calmarsi.
-Quando?- chiese poi Jun.
-Uhm...il giorno del mio compleanno- rispose Sho.
-Sul serio?- chiese Jun.
-Te lo prometto- rispose Sho.
E il giorso del suo tredicesimo compleanno fu Sho a consegnare a Jun un regalo, ci aveva messo mesi e non era venuto benissimo, anche se si era fatto aiutare da alcuni intagliatori che lavoravano a palazzo, ma alla fine con il vecchio bastone di Jun, Sho era riuscito a creare un flauto.
Jun ne fu immensamente felice e lo suonò per Sho, solo per lui e per nessun altro.