Sono perennemente in ritardo dannata a me =_____= Cmq eccomi di nuovo stasera mi sto annoiando a morte e per perdere un pò di tempo eccomi qui a postare. Dove eravamo rimasti? Ah si i due sembrano aver fatto pace finalmente, anche se la junjina ha avuto un pò una crisi isterica XD. Ma andiamo a vedere cosa accade ora che sembra tutto più tranquillo....
Titolo: Ai wa Moumoku no
Fandom: Arashi
Genere: AU, Storica
Capitoli: 15 di 20
Raiting: Dal PG-15 all' NC-17
Pair: Sakumoto
Desclaimers: non sono miei perchè loro si ammmano<3<3
Ringraziamenti: A harin e Jinny che hanno aspettato che mi passasse la crisi durata quasi 1 mese per poterla finire di leggere.
Post Precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap,2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14 Capitolo 15
Passarono giorni, Sho ogni sera andava nella camera di Jun o semplicemente Jun rimaneva nelle sue stanze. Non avevano mai fatto nulla, si erano limitati a dormire insieme, Sho aveva capito che Jun non se la sentiva, non ancora, delle volte aveva degli incubi, Sho lo sapeva ma fingeva di non accorgerse sapeva che Jun si sarebbe sentito ancora più a disagio, quindi si limitava a farglisi più vicino mentre fingeva di dormire, cercando di fargli capire che era lì che non doveva aver paura.
Una notte però qualcuno entrò nella stanza di corsa, Jun si svegliò per primo e muovendosi nell'abbraccio di Sho svegliò anche lui che ancora un pò intontito si alzò a sedere vedendo Satoshi portarsi più vicino.
-Cosa succede?- chiese sbadigliando.
-Sono appena tornate delle sentinelle di guardia, sembra che si stia avvicinando un gruppo di soldati e pare ci sia anche Akimura- riferì subito Satoshi.
Sho scattò subito in piedi; -Hai radunato gli altri?-
-Ci sta pensando Nino- rispose.
-Dobbiamo allontanarci da qui- ordinò.
-Ma... non sarebbe l'occasione giusta per tentare di...-
-No, non ora! Abbiamo l'appoggio della metà dei daimyo ora, ma se attacchiamo rischiamo solo di perdere uomini e alcune delle nostre alleanze, dobbiamo allontanarci- ordinò.
-Si signorino- disse Ohno con un inchino.
-Preparate i cavalli partite in gruppi per dare meno nell'occhio, radunate i documenti e alla fine bruciate il resto- ordinò poi Sho e attese che Satoshi uscisse.
-Jun...-
-Prendo le mie cose- lo anticipò avviandosi verso la sua stanza, quando arrivò Masaki era già lì.
-Ci hanno trovato vero?- chiese.
-Non ancora, ma ormai credo sappiano dove possiamo essere- rispose Jun.
-Dobbiamo andare via subito-
-Aggregati a uno dei primi gruppi che parte, Satoshi sta organizzando i turni, saranno piccoli gruppi, cerca di andare via al più presto- disse Jun.
-Non se ne parla io parto quando parti anche tu!- ribattè Masaki.
-Io partirò con l'ultimo gruppo insieme a Sho-
-Aspetterò allora!-
-No tu parti ora!- ordinò secco.
-Sei il compagno del capo e dai ordini ora?!- ribattè Masaki arrabbiato, -Tu non sei il mio capo, come non lo è Sakurai, non prendo ordini da voi!-
-Ok, scusa hai ragione, non sono io a dorverti dare ordini come non lo è Sho. Ma... te lo chiedo da amico allora, parti con il primo turno ti prego- disse Jun moderando il tono e quasi supplicandolo di fare quello che gli aveva chiesto.
Masaki rimase in silenzio per un pò, poi disse...
-Sei certo che sarai al sicuro?-
-Lo sarò, c'è Sho e mi so difendere ricorda- rispose Jun.
-Fate attenzione, mi raccomando- disse infine Masaki rassegnato.
-Staremo attenti, te lo prometto- rispose Jun.
Più tardi Jun raggiunse Sho, la maggior parte dei gruppi erano già partiti, sarebbero passati dalla foresta, Satoshi era andato insieme a uno dei primi gruppi per guidarli e organizzare il tutto per l'arrivo degl'altri.
-Ci siamo quasi, tieniti pronto- gli disse Sho poi seguì alcuni uomini che stavano cominciando a dar fuoco a quello che rimaneva, avrebbero attirato lì i soldati ma non potevano lasciare nulla dietro di loro, quindi doveva essere fatto un lavoro veloce e dovevano partire immediatamente.
Jun si tenne pronto vicino ai cavalli, il bastone legato dietro la schiena, la spada alla cintura della veste insieme al flauto, il resto era partito con uno dei gruppi precedenti che portavano altre cose pesanti, loro avrebbero dovuto viaggiare veloci e quindi avevano limitato il tutto allo stretto necessario.
Quando sentì gli uomini arrivare di corsa, capì che era giunto il momento, poteva sentire le fiamme crescere e cretipare nella radura, la grotta ormai era in fiamme e tutto sarebbe stato distrutto, quando sentì la mano di Sho prendere la sua si fece guidare, Sho salì sul cavallo, poi aiutò Jun a salire dietro di lui, cominciò una corsa sfrenata, dovevano allontanarsi il più possibile, avrebbero fatto un percorso più lungo per depistare le guardie, era pericoloso ma era l'unico modo, d'un tratto però successe qualcosa di strano...
-Un imboscata!- gridò uno degli uomini mentre un freccia arrivava dritta a colpirgli il petto.
Sho incitò il proprio cavallo e gli uomini gli furono subito dietro.
-Ti sto rallentando- disse Jun notando il doppio sforzo che faceva il loro cavallo rispetto alla velocità con cui gli altri riuscivano ad andare senza troppa fatica.
-Non ci raggiungeranno!- rispose Sho colpendo di nuovo il cavallo sul fianco per farlo andare più veloce.
-Voi andate mio signore, li rallenteremo noi- disse uno degli uomini, poi rallentarono mentre Sho incitava ancora il cavallo.
-Non possiamo...- cercò di protestare Jun.
-E' il loro compito Jun, non lo stanno facendo solo per me, lo fanno perchè credono in me- spiegò.
I soldati di Akimura si erano divisi e ancora almeno 6 di loro li stavano seguendo e alla fine vennero affiancati Sho tirò fuori la spada affrontando i due uomini ai lati, Jun non poteva muoversi in quel momento era troppo pericoloso tentare di tirar fuori la sua spada, poteva ferire anche Sho.
Alla fine furono circondati e dovettero fermarsi.
-Cosa facciamo ora?- chiese Jun.
-Li affronterò, tu rimani sul cavallo- disse Sho scendendo ma Jun non fu dello stesso avviso e anche se con difficoltà scese da solo da cavallo.
-Ti avevo detto...-
-Non te li lascio affrontare da solo, sono 6 non ce la puoi fare- gli sussurrò.
Anche i soldati scesero da cavallo e si avvicinarono piano restringendo il cerchio.
-Il cieco lo dobbiamo riportare ad Akimura vivo- disse uno degli uomini e Jun tremò al solo pensiero.
Sho gli si fece vicino sfiorandolo appena, poi sfoderarono le spade e si misero schiena contro schiena in modo da non dare le spalle al nemico, un secondo dopo ci fu il primo attacco, Sho parò e affondò agilmente la spada nel petto di un soldato, ma Jun non fu da meno, si muoveva con una velocità e un abilità inimmaginibili per un cieco, eppure sembrava quasi che fosse la spada a vedere per lui. Lo scontro non durò molto e i soldati cadderò a terra sconfitti.
-Andiamo- disse Sho porgendo di nuovo la mano a Jun per aiutarlo a salire a cavallo.
Ripartirono veloci più che mai e si fermarono solo qualche ora dopo, il cavallo era stremato e lo avrebbero dovuto far riposare almeno un pò, oltretutto il tempo era peggiorato e tuoni minacciosi rimbombavano nella foresta.
Trovarono un rifugio, una piccolissima sporgenza di roccia della montagna che gli faceva da tetto su un letto d'erba, legarono il cavallo e si rifuggiarono lì sotto.
-Stai bene?- chiese Jun
-Si è tutto apposto ho solo un piccolo graffio- rispose.
-Dove?- chiese Jun preoccupato.
-Sul braccio ma nulla di grave-
Jun afferrò immediatamente le braccia di Sho tastando con le dita in modo leggero per cercare la ferita quando Sho stesso porse il braccio ferito verso di lui, Jun trovò la ferita sentendo l'umido del sangue sotto le dita, poi strappò via un pezzo della sua veste e legò la stoffa al braccio di Sho per fermare il sangue.
-Non ce ne era bisogno sai- disse Sho con un sorriso però.
Si sederono entrambi in silenzio, l'unico rumore era quello della pioggia che cadeva fitta e quello dei tuoni.
-Mi dispiace per quello che ti ho detto giorni fa- disse d'un tratto Jun.
-Non importa- rispose Sho.
-Non avrei dovuto parlarti così, sono stato irriverente nei tuoi confronti-
-Jun siamo cresciuti insieme puoi essere irriverente quanto vuoi, e poi è anche colpa mia mi sono comportato male nei tuoi confronti- spiegò.
-E' che... ero geloso, mi sentivo messo da parte e...-
-Lo ero anch'io- lo interrupe Sho, -Ero geloso di Aiba, ti stava sempre a presso e... mi infastidiva-
-Ma Masaki è solo un amico!- disse subito Jun.
-Lo so, ma... ero geloso lo stesso- dichiarò.
-Io... io ti amo- disse Jun e Sho si voltò verso di lui.
-Ti amo anch'io- disse prendendogli il viso tra le mani e poi posandogli un leggero bacio sulle labbra, bacio che lentamente divenne più intenso, finchè non finirono sdraiati sull'erba.
-Ti voglio- sussurrò Jun nell'ennesimo bacio mentre accarezzava la schiena di Sho.
Sho si scansò leggermente scostandogli un ciuffo di capelli che gli era caduto negl'occhi.
-Sei sicuro? Se non te la senti...- ma Jun lo fermò mettendogli le dita sulle labbra.
-Ti amo e... voglio fare l'amore con te e con nessun'altro- disse.
Sho tornò a baciarlo, accarezzandogli prima il viso, poi il petto, cercando la cintura della veste e facendola scorrere per slacciarla, gli scoprì il petto baciandolo e facendo sussultare e gemere Jun a ogni tocco, voleva essere delicato, voleva far piano e dedicargli tante piccole attenzioni. Voleva fargli capire quanto lo amasse e quanto desiderasse solo lui.
Continuarono a baciarsi a lungo rotolandosi in quel piccolo spazio d'erba sotto la sporgenza della roccia, quando poi Sho entro dentro di lui Jun emise un sospiro, chiudendo gli occhi e tirando indietro la testa, Sho gli baciò il collo e il petto, finchè Jun non si rilassò distendendo i muscoli, Sho lo abbracciò e lo baciò prima di cominciare a muoversi, con ritmo lento all'inzio e poi aumentando sempre di più le spinte facendo gemere e gridare Jun per il piacere, mentre continuavano a baciarsi ed accarezzarsi senza sosta, mantenedo quel contatto così desiderato da entrambi, fu quasi difficile dividersi quando entrambi raggiunsero l'orgasmo, era come se si stessero privando di qualcosa che li completasse, ma ben presto esausti caddero addormentati tenendosi abbracciati.