Kurenai

May 07, 2008 08:27


Mercoledì è arrivato e finalmente si posta, scusate la lentezza ma siccome il cap. 14 è in stallo, se corriamo troppo finisce che dovete aspettare una cifra, e qualcuno ne è gia consapevole di questa lentezza, mi scuso ancora per chi sta spettando gli ultimi 2 capitoli, abbiate pazienza ç___ç.
Per chi invece è ancora all'inizio spero che vi stia piacendo, a ogni capitolo diventa più intricata e si scoprono segreti che non si immaginano.
Smetto di blaterare e vi faccio leggere^^

POV/JUN

Si svegliò di soprassalto con da un incubo, l’improvviso movimento gli fece girare la testa.

“Sho…” sussurrò.

Nessuna risposta.

Non riusciva a ricordare come c’era finito, l’ultima cosa che ricordava era di essersi tagliato in cucina e Sho che gli si era avvicinato alle spalle… poi più niente; forse la febbre lo aveva fatto svenire di nuovo e Sho lo aveva riportato a letto.

Si alzò dal letto, la febbre era passata ma si sentiva stranamente spossato; cominciò a vagare per casa alla ricerca del ragazzo, ma sembrava non ci fosse nessuno, si diresse allora verso la cucina e sul tavolo trovò un biglietto con accanto una gran quantità di banconote; prese il biglietto e cominciò a leggere:

Ti chiedo scusa, non avrei mai dovuto portarti a casa mia, mi dispiace davvero tanto.

Spero che tu ora stia meglio, fai pure come se fossi a casa tua, se ti serve prendi pure dei vestiti dal mio armadio.

Ti ho lasciato dei soldi ti prego accettali come mio regalo.

Scusami ancora, ma non ci potremo vedere più.

Sho

Jun non sapeva se doveva essere più arrabbiato o frustrato, come avrebbe potuto solo pensare che avrebbe accettato quei soldi, e poi perché non potevano più vedersi? Aveva fatto qualcosa che non avrebbe dovuto? Cosa stava succedendo? Perché era tutto così strano?

Tornò in camera, non voleva più stare lì, voleva tornare a casa sua, era troppo furioso per rimanere un solo attimo in più. Scovò i suoi vestiti piegati sulla poltrona, si rivestì lasciando la camicia di Sho sul letto, ed usci di casa sbattendo la porta.

Camminò guardando a terra per tutto il tragitto che lo separava da casa, tormentandosi sul perché era finita così.

Quando arrivò si senti un pò sollevato, quella non era una reggia ma in fondo era casa sua, un monolocale piccolissimo e sovraffollato, perché condiviso con altri due ragazzi come lui. Erano le 11 ma sicuramente gli altri due dormivano ancora, quindi entrò piano per non disturbarli; entrambi dormivano beati e tranquilli, Jun si sedette vicino all’unica finestra della stanza e osservò l’esterno fino a rimanerne quasi ipnotizzato, mentre nella sua testa vi erano mille pensieri confusi sempre più.

Non sapeva per quanto tempo era rimasto così immobile in silenzio a fissare il nulla, quando ad un certo punto fu ridestato dal suo stato dalla voce di Masaki.

“Toshi, Toshi sveglia Jun è tornato!” esclamò Masa mentre scuoteva l’altro per svegliarlo.

A quelle parole Satoshi si alzò immediatamente, buttandosi tra le braccia di Jun insieme a Masaki.

“Ragazzi cosa vi prende?” chiese Jun cercando di toglierseli di dosso per tornare a respirare.

“Come cosa succede? Sei sparito per due giorni senza farci sapere niente” disse Toshi furioso.

“Eravamo preoccupati, nessuno ti ha visto, ne sapeva dov’eri” disse Masa guardandolo triste.

“Stai bene? Dove sei stato?” chiese Toshi, una volta calmato da quel momento di rabbia.

“Ho avuto la febbre e un amico mi ha ospitato a casa sua, mi dispiace che non vi ho avvisato, ma stavo davvero male ed ho dormito quasi sempre” spiegò Jun.

“Ma chi è quest’amico,  perché non sei tornato a casa?”chiese ora Masaki curioso.

“Preferirei non parlarne adesso, sono stanco ed ho fame, vado a preparare qualcosa così mangiamo” disse Jun cercando di cambiare discorso.

Satoshi si mise improvvisamente a piangere.

“Toshi che hai?” chiese Jun sorpreso da quella reazione improvvisa.

“Sono felice” rispose Toshi guardandolo; “finalmente potrò mangiare qualcosa senza rischiare di essere ricoverato per avvelenamento da cibo” disse tra le lacrime.

Jun rise, mentre Masaki era già saltato al collo di Toshi per picchiarlo, quanto voleva bene a quei ragazzi, lui era il più piccolo tra loro, ma erano stati loro agli inizi ad aiutarlo quando aveva cominciato a lavorare e gli voleva un bene dell’anima, e gli dispiaceva di averli fatti preoccupare, ma era felice di essere a casa perché quando era insieme a loro riusciva sempre a tornare di buon umore.

Stava cucinando quando ad un certo punto, Masa si avvicino osservandolo, poco dopo Jun un po’ irritato disse:

“Si può sapere perché mi fissi?”

“Hai degli starni segni sul collo!” disse Masa.

Jun portò istintivamente la mano sul collo.

“Di la verità ti sei divertito con qualche cliente vero?” fece Masa con aria malandrina.

Jun non rispose, andò subito a guardarsi allo specchio; sul collo aveva due piccoli segni rossi, come due punture perfettamente allineate, come se le era procurate?

POV/SHO

Batteva nervosamente le dita sulla mensola della grande finestra del salone che dava su una strada affollatissima.

Guardò ancora qualche secondo le piccole figure che molti metri sotto di lui camminavano frettolosamente cercando di farsi strada tra la ressa, poi scostò lo sguardo e si avvicinò alla poltrona lasciandosi ricadere stancamente sopra di essa

Sospirò pesantemente e chiuse gli occhi portandosi una mano davanti al viso. Non aveva smesso un secondo di pensare a Jun e a quello che era successo la notte prima, a quanto era stato superficiale e dannatamente stupido.

Si alzò di nuovo con rabbia fermandosi al centro della stanza: era per colpa del suo essere vampiro e del suo insaziabile bisogno di sangue che era successo tutto questo.

Volse uno sguardo arrabbiato alla finestra alla quale si era affacciato prima; le luci dei grattaceli si riflettevano nella stanza che, nonostante la luce spenta, diventava luminosa.

Chissà se Jun si era risvegliato. L’aveva lasciato solo nel suo appartamento la sera prima per paura di potergli fare ancora del male ed aveva passato il giorno in un’altra piccola casa che usava raramente, nei casi d’emergenza come questo. Gli aveva lasciato dei soldi e una lettera con la raccomandazione di trattenersi pure tutto il tempo di cui aveva bisogno.

Non aveva perso molto sangue e forse gli sarebbe bastata solo una notte di sonno per riprendersi, ma in ogni caso non poteva rischiare di incontrarlo di nuovo tornando quella notte stessa a casa. Probabilmente si sarebbe fermato fuori ancora una o due notti.

Fissò l’orologio appeso in alto sulla parete; erano le undici e il bisogno di nutrirsi iniziava a farsi sentire - sarebbe dovuto uscire di nuovo. Sospirò, prese il cappotto abbandonato distrattamente su una sedia e si avviò verso la porta.

Il desiderio di rivedere ancora quel ragazzo era forte quanto la sua sete di sangue; ma piuttosto che ferirlo ancora in maniera tanto meschina preferiva non rivederlo più.

Spalancò la porta uscendo all’esterno e la richiuse dietro di se: sarebbe rimasto solo ancora una volta.

POV/JUN
Si alzò dal letto ed entrò in bagno chiudendo la porta alle sue spalle; aprì l’acqua e cominciò a farsi la doccia.
Erano passati quattro giorni da quando aveva visto Sho l’ultima volta, e non riusciva a fare altro che pensare a lui e alle parole scritte su quel pezzo di carta; quelle parole che gli avevano fatto tanto male “Scusami ancora ma non ci potremo vedere più”, pensava di aver trovato finalmente qualcuno che non lo disprezzasse; non capiva perché si era improvvisamente allontanato.
Appena ebbe finito, tornò in camera e cominciò a rivestirsi.
“Te ne vai di già?” disse l’uomo ancora sdraiato nel letto.
“Scusi, ma non mi sento troppo bene” rispose Jun continuando a vestirsi con aria assente.
"Ma avevamo stabilito fino a mezzanotte" protestò l'uomo.
"Le faccio uno sconto, mi dia solo metà" disse Jun che non voleva minimamente perdere tempo a discutere; quando aveva accettato non aveva pensato che quello era l'ultimo dell'anno, e certo non lo voleva passare con una persona che neanche conosceva, anche se questo doveva significare passarlo da solo; purtroppo i suoi amici erano andati a festeggiare insieme ad altri ragazzi e nonostante Toshi avesse insistito tanto perchè andasse con loro, lui gli aveva risposto che avrebbe lavorato per recuperare le giornate in cui era stato male; ma in realtà era tutta una scusa, semplicemente non se la sentiva di rovinare la serata agl'altri a causa del suo umore.
Quando fu pronto, prese i suoi soldi ed usci dal love hotel, avviandosi per raggiungere una strada più affollata possibile; non voleva essere notato, voleva solo continuare a camminare e a riflettere.
Doveva smettere di pensare a Sho, ma non ci riusciva, aveva assunto un atteggiamento talmente passivo a tutto quello che gli stava intorno, tanto che Masa che non si arrabiava mai il giorno prima aveva detto:
"Smettila di comportarti così, non ti sopporto più, ci stai solo facendo preoccupare"
Continuava a camminare a testa bassa, ma dopo un pò le mani gli si erano gelate e le infilò istintivamente in tasca, in quel momento mentre infilava la mano destra senti subito il contatto della carta sulla pelle, estrasse il foglio, era quel piccolo messaggio che gli aveva lasciato Sho e che conosceva a memoria; lo rilesse, ormai non sapeva più neanche quante volte lo aveva fatto; ma solo in quel momento fece caso veramente ad alcune parole "Ti chiedo scusa", "Scusami", perchè Sho aveva continuato a scusarsi, in fondo non aveva fatto niente di male, anzi fin ora l'aveva sempre aiutato; non capiva voleva una spiegazione.
Si fermò di colpo, alzò gli occhi dal foglio e si mise a correre, aveva deciso che anche se lo avesse cacciato via voleva provare a chiedergli il perchè di quelle parole, il perchè di tutto ciò che stava accadendo e che lui non riusciva a capire.

Speriamo vi stia piacendo, a noi piace tanto, e a me piacerebbe ancora di più finirla; vabbè al di la delle mie angoscie per il continuo di questa fict (e qualcuno sa perchè è______é).

Aspettiamo qualche commento, e dai perchè non fate delle ipotesi su come pensate che continui, tanto la fict è scritta quindi di certo non influenzera sulla nostra scrittura XD.

gnr: angst, gnr: yaoi, g: arashi, r: r, gnr: au

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