Ai wa Moumoku no

Dec 09, 2010 21:38

Eccoci finalmente all'ultimo capitolo di questa storia... mi scuso davvero tanto con chi ha letto e aspettava che postassi, sono stata lenta e discontinua ma ultimamente sono sempre incasinata =____= e il mio tempo è sempre poco. Sono in parte ansisiosa per la partenza e in parte emozionata solo che ci sono tante cose da fare ancora e pochissimo tempo per farle perchè... beh mancano solo 18 giorni... oh mio dio SOLO O____________O
Ok mi calmo e torniamo alla fict... questa è stata una delle storie che ho più amato scrivere... sarà che è una storica? Beh si credo di si XD Da archeologa la storia ce l'ho nel sangue XD quindi si sarà perchè è storica e fare delle ricerche prima di scrivere mi diverte come una matta XD
Mi dispiace molto però per le cose che sono venute fuori negli ultimi tempi, ognuno ha i suoi gusti ovviamente e di certo io non so la più brava a scrivere, anzi non mi considero neanche un granchè già da sola XD Però scrivo più perchè ho scoperto che mi piace farlo, e scrivo quindi più per me che per gli altri. Poi sapere che qualcuno mi legge mi fa sempre tanto piacere ^____^
Ora spero che quest'ultimo capitolo ed epilogo (si c'è anche l'epilogo U___U) vi piaccia e spero di avere presto qualcos'altro di lungo da postare, per il momento ho davvero poco ç_____ç e tante cose iniziate e non finite. In questi 18 giorni che restano continuerò con la robetta che mi rimane e poi... beh poi spero di aver tempo di postare quando sono via, sempre che io non abbia trovato qualche idol da rapire e sia occupata in altre faccende U____U XD
Detto questo dopo che i sakumoti hanno sakumoteggiato a dovere prima della battaglia, adesso iniziarà lo scontro finale U_____U Io trovo che la Junja sia davvero fantastica durante la battaglia *____* è il guerriero più forte e ci tando sho: "uno dei suoi migliori uomini" U_____U
Insomma questo è l'ultimo spero che vi piaccia...

Titolo: Ai wa Moumoku no
Fandom: Arashi
Genere: AU, Storica
Capitoli: 20 di 20 + Epilogo
Raiting: Dal PG-15 all' NC-17
Pair: Sakumoto
Desclaimers: non sono miei perchè loro si ammmano<3<3
Ringraziamenti: A harin e Jinny che hanno aspettato che mi passasse la crisi durata quasi 1 mese per poterla finire di leggere.
Post Precedenti: Intro, Cap.1, Cap,2, Cap.3, Cap.4, Cap.5, Cap.6, Cap.7, Cap.8, Cap.9, Cap.10, Cap.11, Cap.12, Cap.13, Cap.14, Cap.15, Cap.16, Cap.17, Cap.18, Cap.19

Capitolo 20
A tutti gli uomini era stato dato un piccolo campanello che ognuno di questi aveva legato da qualche parte dove era facile continuasse a suonare a ogni movimento, Jun riusciva a percepire ogni singolo rumore preveniente da ogni soldato, avrebbe potuto contarli.
Tutti gli uomini si erano alzati all'alba e nonostante l'alcool che era scorso la notte precedente, erano tutti pronti e determinati.
Jun e Sho si erano svegliati molto presto, ma erano rimasti abbracciati, senza dirsi nulla, si compiacevano soltanto di sentire la presenza l'uno dell'altro vicino a se, solo quando Satoshi da fuori la tenda chiamò Sho, anche se di mala voglia, si divisero per cominciare a prepararsi, entrambi indossarono una veste leggera sotto l'armatura, Sho fu veloce a vestirsi, voleva parlare ai suoi uomini prima di cominciare la marcia, mentre Jun fece tutto con più difficoltà, essendo per lui la prima volta, finchè Sho non lo aiutò ad allacciare l'armatura, poi si tolse una cosa dal collo e la legò al collo di Jun, lui la toccò cercando di capire di cosa si trattasse e ne fu sorpreso come la prima volta.
-Ma Sho io... non posso- disse con ancora le mani sullo stemma.
-Voglio che lo tenga tu- disse Sho.
-Ma io... questo significa che sei l'erede di tuo padre, io non...- provò a continuare Jun, ma Sho lo fermò di nuovo.
-Mio padre lo donò a mia madre quanto si innamorarono. Si il loro era stato un matrimonio combinato, ma... stranamente forse... loro si sono innamorati veramente- spiegò; -Ed io ora voglio donarlo a te. Perchè sei la persona che amo di più al mondo e nonostante quello che succederà, oggi o in futuro... io ti amerò per sempre-
Jun si morse il labbro, mentre tentava inutilmente di non far scendere le lacrime, ma sembrava inutile perchè come un torrente continuavano la loro corsa, sentì le mani di Sho asciugargliele con le dita, poi disse:
-Non piangere- come lo si diceva a un bambino.
-Ti amo- singhiozzo Jun.
-Ti amo anch'io- disse Sho con un sorriso poi lo baciò prima di prenderlo per mano e condurlo fuori la tenda.
Quando arrivarono dove le truppe si stavano radunando, Masaki raggiunse subito Jun, aveva deciso anche lui di combattere, quella guerra non lo riguardava, ma aveva deciso che non avrebbe mai lasciato quelli che ormai erano diventati i suoi amici a combattere da soli.
-Ti ha fatto piangere di nuovo?- chiese Masaki accigliato guardando male Sho che si faceva avanti per cominciare il suo discorso.
-No, non è come pensi- sorrise Jun, mentre portava una mano al petto, dove sotto la veste vi era ora il pegno del loro amore.
Sho fece un discorso davvero degno del titolo che andava rivendicando e Jun rimase accanto a lui per tutto il tempo, stando solo un passo dietro di lui, sembrava come quando da piccoli lo accompagnava da qualche parte e Jun sorrise a quel ricordo.

Ma quando stavano per partire verso quello che sarebbe stato il loro campo di battaglia, Jun lo fermò portandolo in disparte un secondo.
-Jun che c'è?- chiese.
-Tieni- disse Jun porgendo un piccolo campanellino con un nastino viola.
-Ho già il campanello- rispose confuso.
-Lo so, ma ti prego prendilo- disse cercando la mano di Sho e mettendoglielo nel palmo della mano; -Se ne avrai due saprò sempre dove sei, sarai l'unico ad avere un suono diverso per me- spiegò.
-Wakatta- disse, poi lo legò insieme all'altro campanellino con un nastino rosso all'elsa della sua spada.
Jun salì a cavallo con Sho, nonostante gli aveva detto che voleva camminare insieme agli altri uomini, Sho non volle sentire ragioni e almeno su questo dovette assecondarlo così salì a cavallo dietro di lui.
Quando arrivarono si schierarono sull'altura, l'esercito di Akimura stava avanzando sulla piana, poi si fermarono.
Sho fece scendere Jun da cavallo e Masa gli fu subito accanto, poi si avvicinò piano col suo cavallo scendendo verso la piana, anche Akimura si allontanò dal suo esercito e si avvicinò.
Adesso i due si fronteggiavano sui loro cavalli, entrambi a non più di 4 metri l'uno d'altro.
-Ti sei portato dietro anche la tua puttanella vedo- esordì subito Akimura, ma Sho non rispose a quella provocazione, anzi sorrise.
-Perchè lasciare indietro uno dei miei migliori uomini- rispose, Akimura rise divertito.
-Non durerà 5 minuti, ahahahah, un cieco, ahahahahah, sarà il primo a morire, seguito da tutti gli altri- disse questo.
-Staremo a vedere... dico solo una cosa... Mi riprendero quello che è mio!- concluse Sho, poi girò il cavallo e raggiunse di nuovo i suoi uomini al galoppo, fermandosi di nuovo dove era pochi minuti prima.
-Saremo noi a vincere!- gridò ai suoi uomini che risposero con un grido di approvazione; poi porse la mano a Jun e lo fece salire di nuovo sul suo cavallo.
Seguì un istante in cui cadde il completo silenzio sulla piana, poi fece stringere la presa a Jun intorno alla sua vita, ed un istante dopo quel silenzio fu rotto quando Sho incitò il suo cavallo colpendolo sui fianchi e tutto l'esercitò lo seguì nelle grida.
A metà campo di battaglia Sho rallentò facendo andare avanti gli uomini, poi un secondo prima dell'impatto tra i due eserciti incitò di nuovo il cavallo tirando fuori la spada, arrivarono subito i primi colpi, ma senza problemi riuscì a bloccare e spezzare le lance che tentavano di colpire lui o il cavallo. Poi improvvisamente sentì la presa di Jun allentarsi finchè non lo vide scendere da solo e tirare fuori la sua spada.
-Jun!- gridò, poi scese a sua volta dal cavallo e raggiunse Jun che abilmente combatteva con due uomini alla volta.
-Non ti allontanare stammi vicino- disse mettendosi alle sue spalle.
-Non ti preoccupare, so badare a me stesso- rispose Jun mentre abbatteva un altro uomo e si spostava evitando uno dei loro e affondando la spada nel petto di un nemico.
-Non si sa mai rimani sempre dove ti posso vedere- rispose Sho avvicinandosi di nuovo.
Jun sbuffò spostandosi rapidamente di fianco a Sho mentre questo parava l'attacco di due uomini e Jun uccideva un terzo che si stava avvicinando alle spalle di Sho.
-Mi sembra che sei tu quello che non si deve allontanare da dove io posso sentirti- lo prese in giro, mentre in un attimo di calma dopo che Sho ebbe ucciso gli ultimi due, si avvicinarono l'uno all'altro e senza minimamente badare alla presenza di tutto quel pubblico, si baciarono con passione, tutto quello era quasi eccitante, erano nel bel mezzo di una battaglia ma si stavano baciando come fossero soli nella loro tenda, ma quella calma non poteva durare tanto e nello stesso istante entrambi alzarono le spade infilzando al petto due uomini che arrivano uno a destra e l'altro a sinistra.
-Continuiamo più tardi- sussurrò Jun, facendo sorridere Sho, mentre entrambi ritiravano le spade e Sho gli dava un leggero bacio sulle labbra, prima di girarsi nelle direzioni opposte per tornare a combattere.
Continuarono a combattere senza dirstrarsi più, Jun distingueva bene ogni rumore grazie al suo allenamento, però nonostante l'abilità di ognuno dei suoi uomini loro continuavano ad essere in minoranza e Akimura aveva mandato all'attacco solo parte del suo esercito, mentre la cavalleria se ne restava ferma nelle retrovie, era vero che sulla fanteria stavano avendo la meglio ma se la cavalleria avesse attaccato sarebbero stati annientati e più soldati uccidevano più si accivinava il momento in cui la fanteria avrebbe attaccato.
Ma Akimura non poteva sapere qual'era la loro mossa segreta per evitare quell'attacco, e quando Sho e Jun sentirono il boato della loro cavalleria che era stata affidata a Nino e Satoshi attaccare su un fianco, l'esercito di Akimura fu confuso, la cavalleria si mosse per difendersi dall'attacco, ma troppo tardi per distanziare la battaglia.
-Jun!- urlò Sho mentre combatteva.
-Sono qui!- rispose Jun cercando di muoversi verso la voce di Sho, ma era troppo difficile avvicinarsi anche se non erano molto lontani.
-Dove?- chiese Sho.
-Non importa, vai!- urlò Jun, sapeva che Sho doveva raggiungere Nino e gli altri uomini, lui doveva affrontare Akimura.
-Non posso, non ti lascio qui in mezzo- urlò Sho.
-Vai!- gridò di nuovo Jun.
Sho salì a cavallo e dalla sella vide Jun a circa 15 metri da lui, stava combattendo senza troppe difficoltà, ma non poteva raggiungerlo, avrebbe rischiato solo di far ferire il cavallo, quindi anche se gli costava tanto lasciarlo indietro, incitò il cavallo portandolo fuori dalla battaglia per spostarsi a raggiungere la fanteria che stava combattendo direttamente nelle retrovie dell'esercito nemico.

Jun continuò a combattere senza troppa difficoltà ma nonostante avesse lasciato andare Sho voleva riuscire a spostarsi verso la cavalleria, solo che non sapeva come fare ad uscire da lì, cominciò a spingersi verso dove sentiva meglio i cavalli, ma era sempre più difficile, poi però d'un tratto sentì Masaki chiamarlo.
-Jun di qua!- lo sentì ancora e si spostò verso la voce dell'amico.
-Sali- disse porgendogli la mano e avvicinandosi con un cavallo.
Lo fece salire e incitò il cavallo, incurante degli uomini davanti a lui, e calpestando qualche nemico.
-Dove lo hai preso?- chiese Jun.
-Cosa importa ora? E' di qualche nemico caduto- rispose; -Vuoi arrivare da Sakurai no?- chiese.
-Uhm- annuì Jun e Masaki spronò il cavallo uscendo dallo scontro verso gli altri uomini, ormai erano diventate quasi due battaglie distinte.
Raggiunsero in fretta gli altri e Masaki dovette subito cominciare a combattere, ma Jun non poteva tirare fuori la spada era troppo pericoloso a cavallo poteva colpire Masaki senza volerlo.
-Jun non scendere da cava...- ma Masaki non fece neanche in tempo a finire la frase che Jun era già in piedi accanto al lui.
-Jun è pericoloso!- urlò ma invano, mentre Jun si allontanava.
Affrontare il resto della fanteria non era difficile ma lo era di più quando rischiava di essere travolto da uno dei cavalli della cavalleria, raggiunse un punto in cui lo scontro era molto più fitto, sentiva distintamente i campanellini suonare e sapeva che erano in minoranza, una netta minoranza, ma gli uomini della fanteria era i migliori che c'erano, quando però sentì uno dei campanelli essere attaccato da qualcuno alle spalle, intervenne uccidendo l'uomo che stava per attaccarlo.
-Tutto apposto?- chiese.
-Tutto apposto- rispose la voce di Nino.
-Nino?- chiese.
-Si Hime, grazie per l'aiuto- disse mentre uccideva un altro uomo.
-Hime?- chiese Jun confudo combattendo alle spalle di Nino.
-Si, non ti piace?- ridacchiò Nino.
-Uhm... vada per Hime- rispose poi, -Sai dov'è Sho?- chiese.
-Sta cercando di arrivare ad Akimura- rispose Nino; -Satoshi è con lui- aggiunse.
-Sembra che la cosa non ti piaccia- rispose Jun.
-Non mi piace no!- protestò Nino, e fu questa volta Jun a ridere.
-Mi dai una mano a raggiungerli allora?- chiese.
-Hai suoi ordini Hime!- rispose Nino e cominciarono ad aprirsi la strada.

Riuscirono anche se con difficoltà ad avvicinarsi sempre più a Sho, Jun seguiva Nino stando attento a non allontanrsi mai troppo per non confondersi con gli altri suoni.
-Eccoli!- disse d'un tratto Nino e Jun si accorse dei due campanelli legati all'elsa della spada di Sho.
Sho stava combattendo con uno Shinobi, mentre Satoshi affrontava tre uomini ma sembrava un pò in difficoltà, aveva una spalla ferita ed era costretto a tenere la spada con entrambe le mani per tenerla sollevata.
-Jun te la puoi cavare da solo ora?- chiese Nino.
-Certo, tu aiuta Satoshi- disse Jun, ma alla prima parola Nino si era già allontanto.
Sho non si era accorto di lui e Jun era fermò quasi isolato rispetto a tutti gli altri uomini che stavano combattendo, poi d'un tratto sentì dei passi e si mise di nuovo in guardia, erano in tre, due dei quali camminavano qualche passo più avanti del terzo.
-Sei più bravo di quanto credessi- disse una voce che Jun riconobbe immediatamente mentre un brivido gli percorreva la schiena.
-Uccidetelo!- ordinò poi ai due uomini che con una velocità impressionante si mossero all'istante per attaccare, Jun fece a malapena in tempo a difendersi a quel primo attacco, continuò a combattere evitando gli attacchi, ma non riusciva a contrastarli erano estremamente veloci e facevano meno rumore di chiunque e per lui era più arduo capire da dove venissero.
-Non puoi vincere contro di loro- rise Akimura.
Jun schivò per un attimo l'ultimo attacco, ma non fu abbastanza veloce e ora sentiva il sangue scorrere sul suo braccio sinistro, non sentì nemmeno se la ferita faceva male, ma sicuramente non era una cosa grave, si spostò immediatamente a contrastare un altro degli attacchi che arrivava alla sua sinistra, quando sentì i campanelli, fu rapido, sapeva che l'altro uomo lo stava per attaccare alle spalle e che lui non avrebbe fatto in tempo a muoversi ormai, ma rimase fermò e una spada trafisse l'uomo prima che potesse colpirlo.
-Non è leale due contro uno- disse Sho estraendo la spada dal corpo del nemico, Jun continuò a lottare contro l'altro uomo, incurante di Sho, ora non poteva più intromettersi, ora erano solo Sho e la sua vendetta.

-E' la tua fine Akimura- disse Sho.
-Ti ucciderò come ho ucciso tuo padre- rispose questo estraendo la spada.
Il primo scontro fu veloce e talmente potente che sembrò quasi che ci fu uno spostamento d'aria, Sho stava combattendo con tutta l'energia che aveva in corpo, muovendosi velocemente e colpendo con precisione, ma Akimura era abile altrettanto quanto Sho e non aveva affrontato nessun uomo quindi non sentiva la fatica della battaglia.
-Sei come tuo padre, ti butti nella mischia insieme ai tuoi uomini- criticò Akimura nella lotta.
-Io non sono un codardo e se i miei uomini mi rispettano è perchè credono in me non per paura di me- ringhiò Sho, attaccando con un fendente che fece incrociare le loro spade, le lame stridevano sotto la pressione di quell'attacco, fino a che non si spinsero entrambi all'indietro.
-Ma prima o poi qualcuno ti tradirà come è successo a tuo padre, solo con il terrore puoi far in modo che la gente ti rispetti- rise questo.
-Forse succederà anche prima o poi, ma... di certo non permetterò che la mia gente soffra più come ha sofferto ora!- gridò e attaccò così velocemente da sorpredere Akimura, quando improvvisamente cambiò direzione dell'attacco, colpendolo a un fianco.
Akimura barcollò all'indietro tenedosi con la mano sinistra il fianco, poi Sho potè vedere la rabbia negli occhi di Akimura, era furioso per essere stato colpito, si era sempre creduto imbattibile, fin da quando non era mai stato nessuno, suo padre aveva voluto credere a quella forza di spirito che aveva, sperando che potesse usarla per il bene, ma Akimura era sempre stato corrotto nell'anima e il potere gli aveva dato alla testa, fino a portarlo a tradire la persona che gli aveva dato tutto.
-Io ti uccidoooooooo- gridò Akimura attaccando portandosi la spada sulla testa per metterci tutta la potenza che aveva, ma Sho si abbassò avvicinandosi più velocemente e affondando la sua spada in pieno petto di Akimura, questo barcollò indietro e Sho sfilò via la spada sporca di sangue.
-T... tu...- sussurrò Akimura, ma poi cadde a terra senza vita.
Sho alzò lo sguardo dal corpo, era finita, era finita davvero ed ora nessuno avrebbe più sofferto per la tirannia di quell'uomo.
Alzò gli occhi al cielo, ispirò e gridò più forte che potè, era un grido liberatorio, poi guardò davanti a lui, i suoi uomini stavano ancora combattendo, Jun era a pochi mentri e dopo aver ucciso lo Shinobi con cui stava combattendo, adesso combatteva accanto a Nino e Satoshi, presto i nemici si sarebbero arresi, ma ora era ancora tempo di combattere.

Epilogo
Erano alcuni mesi ormai che Akimura era morto e Sho si era ripreso quello che gli spettava di diritto, riportare tutto alla normalità era stato impegnativo e c'era voluto tempo. Sho aveva fatto ricostruire il castello di suo padre e da poco erano tornati lì e Sho decise che la sua investitura a Shogun sarebbe avvenuta solo quel giorno, il giorno in cui sarebbe tornato a casa.
Jun non aveva avuto modo di aiutare molto a riportare l'ordine, ma era stato al fianco di Sho in ogni suo spostamento e ogni qual volta che doveva andare a parlare con qualche daimyo. Aveva semplicemente l'apparenza di un musicista che lo accompagnava, ma chiunque solo guardandolo poteva capire che non era così, le vesti di seta colorate, il portamento, i capelli corvini ben pettinati che stava facendo crescere lucidi e brillanti, mostravano che non era semplicemente un servo, era un compagno e non solo, era come un gioiello prezioso, quel ragazzo così dolce e dall'aspetto delicato. Che tutti conoscevano come uno dei combattenti più valorosi, e tutti ne erano affascinati da quel ragazzo che anche se cieco aveva combattuto insieme a un esercito uccidendo il nemico senza uscirne quasi con un graffio.
E ora nella sala di ricevimento Sho stava per ricevere i doni che i daimyo portavano al nuovo Shogun e nel momento in cui le porte si aprirono per far entrare il corteo che aspettava all'esterno, contro ogni regola mai dettata fino a quel momento, Jun era in piedi accanto a dove sedeva Sho e vestito con la stessa eleganza di un re, portava al collo lo stemma che Sho gli aveva dato, tutti i presenti ne furono sorpresi ma entrambi sorrisero dando il benvenuto ai loro ospiti.
Il regno durò a lungo, fino alla morte di Sho e dei suoi eredi, ma tutti continuarono a ricordare sia lui che il ragazzo cieco che insieme a lui portò un lungo periodo di pace e prosperità in quel paese.

FINE

g: arashi, r: pg-15, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au, gnr: storica

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