Salve a tutti, scusate l'assenza ma siam sempre occupate a girovagare e sono solo pochi giorni che ci siamo trasferite a Tokyo e sistemate per bene, quindi c'è stato molto tempo per correggere e postare fict. Ora probabilmente questa non la leggerà nessuno già lo so, ma il mio amore per il kanjabimbi aumenta sempre di più e sono così belli e così piccini x3 e CI HANNO VISTE!!!!!!!!!!!!!!! (momento di fangirlismo al ricordo del concerto non fateci caso XD). Quindi abbiate pazienza ma a me sta coppia anche se strana fa davvero impazzire <3
Titolo: Una gita in montagna <3 (titolo banale ma non mi veniva altro)
Fandom: Arashi, Kanjani8
Genere: One-shot
Rating: PG-15
Pair: Yoko/Jun
Desclaimers: non sono miei ma li voglioooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Ohayo!- salutò Jun avvicinandosi all'auto dove Yokoyama in piedi aspettava appoggiato alla portiera dell'auto.
-Ohayo!- rispose l'altro levandosi gli occhiali da sole scuri.
-Masaki?- chiese poi confuso non vedendo l'amico.
-Ha chiamato poco fa, ha detto che ha un impegno improvviso e non può venire, ha provato a chiamarti ma forse in metro non ti prendeva il cellulare- mentì l'altro. In realtà aveva fatto organizzare dall'amico quella gita solo perchè voleva passare la giornata con il più piccolo; Masaki sapeva che da tempo a Yoko, Jun piaceva parecchio e quando l'amico preso coraggio gli chiese di organizzare un uscita Masaki ne fu entusiasto e assillò Jun per giorni pur di fargli trovare una giornata libera per fare una scampagnata all'aperto e rilassarsi un po’.
-Forse non ti va più di andare?- chiese poi titubante Kimitaka con il terrore di ricevere una risposta affermativa.
-No, no andiamo. Ma Masaki me la pagherà di non essere venuto- disse minaccioso.
Yoko fece il giro dell'auto sorridendo felice che Jun avesse accettato, ma sapeva che doveva un enorme favore a Masaki e anche una bella bevuta.
Jun salì in macchina e si allacciò la cintura.
-Allora andiamo- annunciò Yoko con un legero rossore di emozione e mise in moto.
Durante il viaggio parlarono per lo più di lavoro o delle amicizie che avevano in comune, nonostante tutto però sembravano essere entrambi un po’ tesi.
Dopo un oretta e mezza di viaggio arrivarono a destinazione. Era un posto isolato e tranquillo, dove vi erano delle cascate.
-Non è venuto ma almeno aveva scelto un bel posto- disse Jun guardando estasiato la cascata davanti a loro.
Yoko annuì ma non disse che era stato lui a scegliere il posto, dopotutto aveva pianificato per giorni quell'uscita, ma non poteva di certo confessarlo come se nulla fosse, non per ora almeno.
Fecero parecchie foto e passeggiarono lungo il fiume, poi verso l'ora di pranzo lo stomaco di Yoko si fece sonoramente sentire.
-Hai fame sembrebbe- rise Jun.
"Che bello quando sorride" pensò ammirato.
-Sembrerebbe- rispose poi; -Forse è meglio scendere a vedere se troviamo un posto dove mangiare-
-Non serve avevo portato qualcosa io, ma ho lasciato la borsa in macchina-
-Vado a prenderla io, aspetta qui ci metto un attimo- disse e senza dargli neanche tempo di replicare corse via.
Jun si sedette su una roccia ad aspettare, nonostante i problemi che aveva avuto per liberarsi quella giornata era contento di esserci riuscito, la compagnia del più grande gli piaceva e gli trasmetteva una strana sensazione che lo faceva stare bene. Non aveva mai parlato così tanto con lui ed in genere si erano visti sempre quando c'erano anche gli altri; ma lo aveva sempre trovato molto simpatico e c'era qualcosa in lui che lo affascinava, forse era semplicemente colpa degli ultimi drama che l'altro aveva fatto e basta, o forse no.
Dopo poco lo vide tornare di corsa e si alzò.
-Eccola!- disse porgendogli la borsa con una mano mentre con l'altra si appoggiava al ginocchio cercando di riprendere fiato.
-Grazie- disse Jun prendendo dalle mani dell'altro la borsa, poi si sederono entrambi sulla roccia su cui era seduto Jun poco prima.
Jun tirò fuori tre bentou e un termos con del tè caldo. Porse uno dei bentou a Yoko e uno lo prese per se.
-Questo era per Masaki ma a questo punto credo che lo possiamo mangiare noi- disse aprendolo e mettendolo al centro.
-WoW!!!!!- esclamò Yoko vedendo il contenuto sfizzioso che aveva davanti e in un lampo aprì anche il suo ritrovandosi lo stesso spettacolo di prelibatezze.
-Ma... ti sarai svegliato all'alba per preparare tutto questo!- esclamò ammirato.
-Ma no, non così presto- mentì, forse non erano proprio le 6 del mattino, ma le 6:30 ecco.
Mangiarono tra i mille apprezzamenti di Yoko ad ogni boccone e Jun non fece altro che arrossire ad ogni complimento che gli faceva per la sua cucina.
Continuarono così senza neanche accorgersene a parlare per parecchio tempo finchè non cominciò a farsi sera.
-Forse è meglio andare- disse Jun verso le 5:30 del pomeriggio.
-Ok- rispose Yoko e lo aiutò a mettere via i bentou nella borsa .
-La porto io- disse prendendo la borsa.
-Ma non serve è leggera ora- disse Jun.
-E' per sdebitarmi dell'ottimo pranzo- si giustificò subito Yoko.
Arrivati all'auto però Yoko mise in azione il piano B, ovviamente il piano A era quello ideato con Masaki, mentre il piano B era stata una sua idea per passare ancora del tempo con Jun.
-Ehhhhh!!!!!!?????- esclamò d'un tratto facendo sussultare Jun.
-Che c'è?- chiese allarmato Jun.
-Non trovo le chiavi, devo averle perse da qualche parte. Aspetta un attimo qui, torno indietro a vedere- e scappò via per la seconda volta.
Si allontanò un pò andando dove Jun non potesse vederlo, poi si appoggiò a un albero e mise una mano in tasca tirando fuori le chiavi dell'auto.
Una ventina di minuti dopo Yoko tornò indietro correndo.
-Scusami se ci ho messo tanto- disse fingendo un pò di fiatone per la corsa.
-Le hai trovate?- chiese Jun.
-No mi spiace. Ma ho chiamato il soccorso stradale, mi hanno detto che arriveranno ma che potrebbero metterci parecchio ad arrivare qui su- mentì.
-Non ci rimane che aspettare quindi- disse Jun stringendosi la giacca che aveva addosso, ormai era autunno e le giornate cominciavano a farsi fredde sopratutto la sera.
-Hai freddo?- chiese Yoko preoccupato.
-Sto bene non ti preoccupare- rispose Jun.
-Senti i miei hanno una casa qui vicino, forse è il caso di aspettare lì invece che qui fuori- propose.
-Una casa?- chiese alzando un sopracciglio dubbioso.
-Si, non è molto lontana basta seguire un sentiero che è un pò più avanti- spiegò, la fatalità della casa sembrava una cosa un pò assurda, ma sperava vivamente che Jun accettasse.
-Ok, allora andiamo- rispose poi d'un tratto Jun.
Arrivati allo chalet Yoko prese la chiave da sotto un vaso ed aprì la porta facendo entrare Jun.
-E' molto carina- disse Jun guardandosi intorno.
-Grazie- rispose Yoko togliendosi la giacca e prendendo anche quella di Jun che appese insieme alla sua all'ingresso.
-Fa un pò freddo, ora accendo il fuoco- disse andando davanti al camino mettendo qualche ciocco di legno e prendendo della carta per farlo atticchire; con qualche difficoltà alla fine riuscì ad accendere il fuoco e pian piano la stanza cominciò a scaldarsi.
-Preparo un tè, ti va?- chiese andando verso la cucina.
-Si grazie- rispose Jun sedendosi sul tappeto non molto distante dal fuoco.
Poco dopo Yoko tornò con 2 tazze di tè fumanti e si sedette accanto a Jun porgendogli la tazza, involontariamente però le loro mani si sfiorarono provocando rossore ad entrambi sul viso.
-Pensi che l'assistenza ci metterà ancora tanto?- chiese Jun bevendo un pò del suo tè.
-Non saprei, avevi qualche impegno per la serata forse?- chiese Yoko, ormai ora che erano lì non poteva più tirarsi indietro se lo era ripromesso quindi se Jun aveva un impegno lo avrebbe saltato per quella sera.
-No, no nulla; solo che domani mattina ho delle riprese molto presto- rispose Jun.
-Ah, capisco, comunque non ti preoccupare non credo ci vorrà tutta la notte- rispose Yoko.
-Senti si sta facendo tardi vuoi mangiare qualcosa? In frigo ci dovrebbe essere qualcosina- propose poi Yoko.
-Ok, tanto mi sa che dovremo attendere ancora- disse Jun poi si alzò seguendo Yoko in cucina.
-Metto su il riso, guarda pure nel frigo e prendi quello che preferisci- disse Yoko cominciando a trafficare con la pentola per il riso.
Jun si accise ad aprire il frigo prospettandosi di trovarlo semivuoto come in genere è nelle case di villeggiatura. Invece con sua sorpresa trovò il frigo pieno di ogni cosa ed anche in abbondanza; scelse alcune cose e le mise sul tavolo, poi si lavò le mani per cominciare a cucinare.
-Lascia stare faccio io- disse cercando di impedire a Jun di cominciare a tagliare le verdure.
-Ti do una mano non è un problema- rispose Jun afferrando un coltello.
-Ma sei un ospite- protestò Yoko.
-Non ti preoccupare mi piace cucinare- rispose Jun insistendo e viste le proporzioni del coltello che Jun aveva in mano decise che era meglio non continuare a insistere.
Cucinarono insieme continuando a sfiorarsi nella piccola cucina e tutto ciò non solo stava mandando ai pazzi Yoko, ma procurava un certo imbarazzo anche in Jun.
Ogni piccolo contatto mandava quasi delle scariche elettriche nel corpo di entrambi, Yoko sapeva esattamente cosa gli procurava quelle reazioni perchè l'attrazione per Jun era davvero forte; mentre Jun continuava a chiedersi cos'era quel batticuore che cotninuava a sentire ogni volta che l'altro anche semplicemente lo sfiorava.
Tornarono davanti al camino apparecchiando il piccolo tavolo basso e mettendosi schiena al fuoco.
-Ti va del vino?- chie poi Yoko.
-Volentieri grazie- rispose Jun sperando che riuscisse così a calmarsi un pò.
Yoko si alzò ed andò a prendere una bottiglia di vino rosso, la stappò e ne versò un bicchiere a Jun e uno per se. Sorseggiarono il vino rimanendo in silenzio, stava calando la tensione pian piano, ma mangiarono quasi senza dirsi una parola, continuando entrambi a bere.
-Pensi ci vorrà ancora tanto?- chiese d'un tratto Jun.
Yoko lo fissò in viso, aveva le guance arrossate per il vino che aveva bevuto.
-Non so, ma ormai mi sa che non sono in grado di guidare- disse Yoko.
-Anche se potessi, credo che non lo sarei nemmeno io- disse Jun e insieme scoppiarono a ridere.
-Che ne dici di un altro bicchiere? Tanto ormai...- propose Yoko.
-Volentieri- rispose Jun sorridendo.
-Vado a prendere un altra bottiglia allora- disse costatando che quella sul tavolo era vuota.
-Lascia vado io- disse subito Jun tentando di volersi rendere utile; ma come fece per alzarsi sentì la testa girargli e perse l'equilibrio, ma Yoko riuscì a sorreggerlo per un soffio. Ora però erano entrambi pericolosamente vicini, Yoko poteva sentire il calore del copro di Jun quasi sulla sua pelle e i battiti del suo cuore accellerarono quando lo vide arrossire per quella vicinanza; quegli occhi lo fissavano scuri e profondi come un pozzo e le labbra leggermente dischiuse che sembravano talmente morbide e invitanti. Diminuì ancora di più la distanza dei loro visi, come a voler chiedere il permesso per annullare completamente la distanza fra loro e quando vide gli occhi di Jun chiudersi lentamente nascondendo quegli splendidi occhi sotto le lunghe ciglia Yoko annullò la distanza posando le labbra su quelle dell'altro in un tocco dolce, morbido e inebriante; mantenne quel contatto finchè Jun non dischiuse le labbra facendogli approfondire il bacio; pian piano si ritrovarono sdraiati sul tappeto continuando a baciarsi.
Si divisero solo quando entrambi furono senza fiato, rimasero poi a guardarsi entrambi sopresi da quello che era appena successo, avevano ceduto entrambi ai sensi e in quel momento sentivano un attrazione quasi magnetica, Jun si sentiva attratto da Yoko e in quel momento il cuore gli batteva forte e il suo corpo bramava di nuovo quelle labbra sulle sue. Yoko invece si sentiva impacciato e in imbarazzo, aveva agito d'istinto e si era lasciato andare supponendo del tutto di avere il consenso da parte di Jun, ma ora si sentiva a disagio perchè non voleva apporfittare così della situazione, dopotutto erano tutti e due abbastanza alticci.
-Io...- provò a dire, ma Jun di alzò leggermente sui gomiti e lo baciò, Yoko lo lasciò fare, ma ora cosa doveva intendere in quel gesto? Jun era ubriaco, lo erano tutti e due, non voleva che finisse così, aveva organizzato tutto quello per dirgli cosa provava, non certo per approfittarne.
-No, no Jun aspetta- disse chiamandolo per nome per la prima volta e scostandolo da se tornandosi a mettere seduto.
Jun lo guardò confuso ed ora Yoko si sentiva in imbarazzo perchè non sapeva cosa dire.
-Scusami forse non avrei dovuto...- disse Jun.
-No, no non è questo è che...- lo interrupe, ma non riusciva ad andare avanti.
-E allora...-
-E' che... siamo tutti e due ubriachi e... io non voglio che tu faccia qualcosa di cui poi ti pentirai- disse Yoko.
Jun lo guardò poi sorrise leggermente e gli depositò un altro bacio leggero sulle labbra.
-Grazie- disse Jun.
-Per cosa?- ora era Yoko quello confuso.
-Per aver pensato a me- rispose semplicemente Jun.
Dormirono ognuno in una stanza diversa, anzi Jun dormì mentre Yoko si contorceva tra le coperte, maledicendosi da solo e dandosi del codardo per non aver portato a termine quello che si era prefissato di dire a Jun, quando entrambi erano abbastanza disinibiti. Verso le 5:30 però Yoko rinunciò a chiudere occhio e scese in cucina, tanto a breve sarebbero dovuti partire quindi mise su il caffè e andò a bussare alla porta di Jun.
-Posso?- domandò facendo capolino dalla porta, dopo che non aveva ricevuto risposta. Lo vide lì ancora profondamente addormentato, era adorabile e bellissimo.
-Matsumoto-kun è pronto il caffè- disse a malincuore scuotendolo leggermente, fosse stato per lui sarebbe rimasto lì a guardarlo dormire, ma poi si sarebbe arrabbiato visto che doveva lavorare.
-Uhm... grazie- disse stiracchiandosi, e Yoko fu quasi sicuro di sentire il suo cuore mancare un battito.
Tornò giù e bevve il suo caffè lasciando a Jun il bagno libero per farsi una doccia con calma, quando lo vide scendere, lo salutò.
-Il caffè è ancora caldo- disse indicando la caffettiera; -io vado a prepararmi- disse poi fuggendo su per le scale; era in imbarazzo tremendo e non sapeva come comportarsi dopo la sera precedente, oltretutto non aveva più trovato il coraggio di confessarsi. Si infilò in bagno sospirando, poi cominciò a lavarsi i denti con il nuovo spazzolino che aveva piazzato lì a far scena.
Jun rimase da solo in cucina bevve il suo caffè lentamente, aveva notato l'imbarazzo di Yoko, ed anche lui un pò lo era, la sera prima si erano lasciati andare, ma doveva ammettere che non gli era dispiaciuto, provava una forte attrazione per Yuu e probabilmente sarebbe andato fino in fondo senza problemi se lui non si fosse fermato. Ma le parole che aveva detto le aveva trovate davvero dolcissime.
Finito il caffè andò verso l'ingresso per controllare se per caso ci fosse campo al cellulare che aveva lasciato nella giacca, ma come supponeva nessun segnale, fece per rimettere il cellulare nella tasca quando la giacca caddè insieme a quella di Yoko, raccolse entrambe e le riappese, quando notò delle chiavi per terra, le guardò qualche istante, erano le chiavi dell'auto per forza, quindi non era vero che Yoko le aveva perse.
-Ora arrivo!! Ho trovato le chiavi di riserva dell'auto- disse Yoko dal piano di sopra, Jun sorrise divertito, poi rimise le chiavi nella tasca della giacca di Yoko.
Il tragitto in macchina fu silenzioso, ma Jun non riusciva a trattenere quel sorriso divertito che aveva stampato sul viso.
-Meno male che hai trovato le chiavi- disse d'un tratto Jun, sorridendo.
-Si meno male, ne avevo un altro mazzo in casa- mentì Yoko e Jun si girò verso il finestrino cercando di trattenere una risatina, ma per fortuna Yoko non si accorse di nulla.
Una volta davanti agli studi dove Yoko depositò direttamente Jun visto che aveva le riprese, Yoko stava cercando di ritrovare il coraggio per dire quello che voleva dire.
-Io... io... ti volevo ringraziare per tutto- disse maledicendosi per essere un tal codardo.
-Grazie a te- rispose Jun slacciando la cintura di sicurezza e aprendo poi lo sportello dell'auto.
-Jun chotto!!!!!!- lo fermò prima che potesse scendere.
Jun si girò verso di lui, era in attesa e aveva un lieve sorriso dolcissimo sul viso, ma lui era lì che sudava freddo senza riuscire a spiccicare parola.
-Ti va di uscire insieme qualche volta?- chiese poi d'un tratto Jun spiazzandolo.
-Ehhhhhh?! Cioè!... Si! Mi farebbe molto piacere- disse subito sbrigandosi a mascherare la sua sorpresa.
Jun gli sorrise, un sorriso splendido, poi disse:
-Allora aspetto che mi chiami-
Da quel giorno erano passati alcuni mesi, nei quali Jun e Yoko si erano visti molte volte, avevano creato una certa intimità tra loro ed ormai potevano considerarsi una coppia, dopotutto si vedevano ogni qual volta che avevano un momento libero, cenavano spesso insieme ed andavano al cinema. Masaki era tutto elettrizzato dalla cosa ed era sempre lì a dare il tormento a Jun dopo aver chiesto i particolari di ogni uscita a Yoko.
Ed ora erano loro due seduti davanti al fuoco con un bicchiedere di vino in mano, nella stessa casa di montagna di quella sera.
-E' proprio tutto come quella sera: il vino, il fuoco- sospirò Jun.
-Apparte che fuori sta nevicando e sta volta ho le chiavi della macchina- rise Yoko.
-Veramente le avevi anche quel giorno- rispose Jun.
-Eh?!!!!!!!- esclamò Yoko paralizzato.
-Credevi che non lo avessi capito che avevi organizzato tutto?- ridacchiò Jun divertito.
-Quando...-
-Beh, il primo dubbio mi è venuto quando ho visto il frigo pieno, non si è mai vista una casa di montagna con il frigo stracolmo di roba da mangiare-
-Ok confesso avevo fatto la spesa il giorno prima ed avevo portato tutto qui- disse sospirando.
-Le chiavi invece le ho trovate nella tua tasca quando è caduta per sbaglio dall'appendiabiti e Masaki è un tipo troppo indiscreto e il suo atteggiamento petulante della settimana seguente mi ha dato l'ultima conferma- spiegò Jun.
Yoko lo guardò un pò abbattuto, non pensava di essere scoperto.
-Ora mi chiedo se questa sia casa tua- disse Jun bevendo un altro sorso di vino e poggiando poi la testa sulla spalla di Yoko che rimase sorpreso, ma poi si rilassò beandosi di quel contatto.
-Beh si, la casa è mia, ma solo da 1 settimana- confessò.
-L'hai comprata?- chiese Jun sorpreso tornando a sedersi e girandosi a guardare Yoko negli occhi.
-Si- rispose.
-Ma perchè hai fatto tutto questo, organizzare tutta quella gita, la finta perdita delle chiavi, comprare la casa?!- chiese Jun.
-Perchè ero deciso a dirti una cosa, ma... non ci sono riuscito- confessò Yoko.
-Cosa?- chiese Jun, ma Yoko non rispose ed abbassò il viso in imbarazzo.
-Non me la puoi dire ora?- chiese di nuovo Jun non ricevendo risposta.
Yoko alzò lo sguardo incontrando gli occhi scuri di Jun, quanto amava quegli occhi, amava tutto di Jun, lo amava con ogni singola cellula del suo corpo e desiderava dirglielo, voleva fargli sapere cosa provava, erano due parole semplici che dicevano però tutto davvero e lui doveva dirgliele ora.
-Ti amo-
Jun lo guardò sbattendo le palpebre e rimanendo in silenzio, poi un sorriso trasformò completamente il suo viso, mentre le guance gli si tingevano di rosso prima che si accinse a rispondergli:
-Ti amo anch'io- rispose.
Yoko sentì il suo corpo esplodere di gioia, Jun aveva abbassato lo sguardo e lui si avvicinò leggermente, Jun rialzò lo sguardo e i loro occhi si incontrarono, poi Jun li chiuse in attesa, sembrava davvero essere tornati a quella sera, ogni cosa la ricordava, però questa volta Yoko aveva avuto la sua opportunità ed aveva ricevuto la sua risposta.
Quando le loro labbra si incontrarono in un bacio fu meraviglioso, Jun portò le sue braccia intorno al collo di Yoko che lo cinse in un abbraccio nello stesso momento, continuarono a baciarsi sempre più, finchè Yoko con accompagnò Jun facendolo sdraiare sul tappeto. Era tutto simile, ma tutto diverso rispetto a quella notte, ora si amavano davvero ed erano liberi di amarsi sul serio, senza frenarsi, perchè ora non era solo attrazione fisica, ora erano i loro cuori ad essere uniti.
FINE
Alla prossima ^___^ *appena ho tempo XD*