Kurenai

Jun 12, 2008 13:05


Cavolo il capitolo 9 già è a questo punto O_O. 
L'ho riletto tutto e ogni volta che mi succede penso che questa fict la adoro, ne sono notevolmente affezionata, quando avremo finito mi mancherà. 
Mentre rileggevo a volte mi meravigliavo delle cose che avevamo scritto, riuscire ad essere così malvage in certe circostanze vorrei capire come ci venivano fuori certe idee. 
Il come siamo riuscite a rendere Nino tanto odioso, Jun tanto tenero e indifeso quasi e Sho così dolce. 
Insomma adoro questa fict e quando metteremo la parola fine alla storia, sò già che mi renderà triste ç____ç.
Ok basta la smetto con queste cose lacrimevoli e mi metto a postare.

POV/SHO
“Ciao Sho!” disse Nino disinvolto.
Sho lo fissò terrorizzato senza riuscire a muoversi. Il ragazzo davanti a lui, con le mani affondate nelle tasche del cappotto, lo guardava quasi sorridendo.
“Che ci fai tu qui?” sibilò.
Nino alzò le spalle distogliendo per un attimo lo sguardo da lui “Volevo vederti… e avevo bisogno di parlarti” concluse tornandolo a guardare negli occhi.
Era rischioso mettersi a discutere lì; non sapeva se Nino avesse intenzione di fare una delle sue solite scenate, e se per caso Jun fosse stato coinvolto non se lo sarebbe mai perdonato.
Lo guardò ancora con aria severa, poi fece qualche passo verso di lui e quando gli fu accanto disse:
“Non ho intenzione di parlarti qui, andiamo a casa mia.”
“Come preferisci…” gli rispose girandosi e iniziando a camminare.
Lo seguiva a pochi passi di distanza tenendolo bene d’occhio. Era molto tempo che non veniva da lui ed era rimasto sorpreso da questa sua improvvisa comparsa, ma ancor di più era preoccupato; se l’aveva seguito fin lì significava che l’aveva visto insieme a Jun e ora sapeva dove abitava.
Se avesse capito cosa rappresentava Jun per lui avrebbe potuto reagire chissà come e coinvolgerlo, e questo non poteva assolutamente permetterlo.
Doveva capire subito quali fossero le sue intenzioni, e allontanarlo il prima possibile da lui e da Jun.
“Allora, ti sei trovato un nuovo giocattolo?” chiese Nino sarcastico sbirciando oltre le spalle verso di lui.
“Che cosa?”
“Si, quel ragazzo con cui ti stai vedendo ultimamente. Non credevo fossi il tipo da andar dietro a una puttana…”
”Non ti permetto di parlare di Jun a quel modo!!” urlò alterato raggiungendolo e voltandolo verso di lui.
“Oh, Jun… è così che si chiama? Siete proprio in confidenza allora!”
“Che cosa vuoi? Perché sei tornato?” urlò stringendo il pugno nel suo cappotto.
Nino gli afferrò il braccio spostandolo rapidamente, quindi gli si avvicinò fissandolo con occhi gelidi.
“Lui lo sa?”
Sho rimase in silenzio senza riuscire a rispondergli.
Ci aveva pensato molte volte e la risposta ai suoi ragionamenti era sempre stata la stessa: non poteva dire a Jun quello che era, per il bene di entrambi.
“Allora? Vuoi dirmi che lui non sa che tu sei un vampiro?” chiese Nino con un ghigno.
“Non… posso dirglielo” disse Sho esitando.
“Ah, non puoi dirglielo” ripeté allontanandosi piano continuando a fissarlo negli occhi “E che intenzioni hai con lui?”
“Questi non sono affari tuoi” rispose deciso.
“Sai di non avere scelta Sho. Dovrai lasciarlo…” poi lo guardò maliziosamente “…o trasformarlo.”
Un brivido gli percorse la schiena nell’udire quella parola. La sola idea di dover condannare anche Jun a quell’esistenza oscura lo faceva star male.
Non avrebbe mai potuto farlo.
Nino rimase a fissarlo in silenzio con un piccolo sorriso che piegava le sue labbra.
Sho abbassò lo sguardo e si voltò riprendendo a camminare.
“Quello che faccio non è affar tuo. Smettila di tormentarmi e lasciami vivere in pace” disse allontanandosi.
Nino fece qualche passo verso di lui e poi urlò a gran voce:
“Non potrai mai essere felice con lui, lo sai!”
Sho a quelle parole si fermò e si voltò di nuovo adirato guardandolo con rabbia.
“Tu non hai mai saputo cosa poteva rendermi felice! Hai sempre pensato solo a te stesso!” gli urlò contro con tutto il risentimento che aveva in corpo.
Nino rimase immobile non rispondendo alle sue accuse, e questo fece infuriare Sho ancora di più. Camminò rapidamente verso di lui fino a trovarsi di fronte.
“Non hai più alcun diritto di dirmi certe cose. Quello che faccio, le persone che vedo e con cui vado a letto non sono cose che ti riguardano. Se vorrò dire o no a Jun quello che sono lo deciderò io, e a te non dovrò render conto di nulla.”
Entrambi si guardarono duramente per qualche secondo in silenzio. Lo sguardo di Nino era tagliente ma Sho non voleva farsi intimidire da lui questa volta.
“Tu non puoi capire.” disse Nino.
“Oh, si che capisco, capisco benissimo” rispose freddamente mantenendo lo sguardo fisso su di lui. “Non venirmi mai più a cercare.”
Si voltò senza aspettare una sua risposta e iniziò ad allontanarsi di nuovo.

POV/JUN
Nei giorni seguenti Sho si era comportato in modo strano; sembrava distratto, non faceva altro che guardarsi intorno, e anche se era attento ai discorsi che facevano sembrava altrove con la testa.
Persino quando erano a letto insieme non era del tutto presente, come se qualcosa non gli permettesse di lasciarsi andare, sembrava spaventato da qualcosa.
Jun si stava chiedendo se tutto questo era stato generato dal comportamento di Masaki e Satoshi nei suoi confronti, dato che quello strano atteggiamento sembrava essere cominciato dopo quel giorno.
Inoltre era diventato iperprotettivo, lo trovava ogni sera ad aspettarlo impaziente nel solito posto continuando a guardare l’orologio e aveva cominciato a insistere di riaccompagnarlo a casa ogni notte prima di andare a lavoro; per non parlare che aveva fatto cambiare il portone del suo stabile con una specie di grossa porta blindata che pesava tonnellate.
Proprio non riusciva a capire questo strano comportamento e chiederglielo era quasi inutile, rispondeva semplicemente che non c’era niente di strano oppure cambiva velocemente discorso.

Jun teneva la testa appoggiata sul petto nudo di Sho che gli accarezzava delicatamente i capelli, ma nonostante questo era uno dei momenti che adorava di più quando era con lui, si sentiva turbato.
“Sho...” sussurrò.
“Si” rispose lui continuando ad accarezzargli i capelli.
“Mi ami?” chiese timido.
“Più di qualsiasi altra cosa. Perchè me lo chiedi?” rispose Sho preoccupato.
“E’ che ultimamente ti sento lontano... è come se... ti stessi perdendo.”
Jun concluse con fatica la frase; soltanto pensare che stava succedendo una cosa del genere lo faceva soffrire.
Sho si tirò leggermente su dal letto in modo da far alzare anche Jun, poi lo guardò fisso negl’occhi e disse “Ti assicuro che questo non succederà, te lo prometto, non ti lascerò... nessuno potrà mai convincermi a lasciarti”.
Jun era commosso da quelle parole. Lo abbracciò forte e poi disse:
“Mi prometti che se c’è qualcosa che non va, me ne parlerai?” chiese Jun continuando ad abbracciarlo.
Sentiva che Sho esitava a rispondere, poi parlò:
“Ok” rispose semplicemente; Jun sapeva che era una bugia, però fece finta di crederci.

Erano appena le 9, mancavano ancora 3 ore al loro appuntamento. Stava passeggiando nel luogo dove era solito cercare clienti, ma stranamente quella sera si sentiva più osservato del solito. Era normale essere osservati quando si faceva quel tipo di lavoro, in fondo erano loro la merce in vendita; però quella sera era diverso, era come se ci fosse qualcuno o qualcosa che lo osservava più da vicino, come se lo stesse esaminando.
“Quanto prendi?” chiese una voce alle sue spalle spaventandolo.
Jun si girò di scatto e vide che quella voce apparteneva a un ragazzo all’apparenza più piccolo di lui, ma qualcosa gli diceva che non era così; aveva l’apparenza di un ragazzino, non molto alto e con un viso delicato, ma sicuramente dimostrava meno anni di quelli che aveva effettivamente.
“5.000 yen l’ora” disse Jun rispondendo alla sua domanda.
“Ok, ti offro dieci volte tanto, seguimi.” disse il ragazzo, e senza attendere che Jun gli rispondesse cominciò ad incamminarsi.
Jun lo seguì camminando a pochi passi di distanza. Quel ragazzo lo rendeva un pò nervoso, però non poteva non accettare.
Dopo poco arrivarono in un hotel, il ragazzo prese una camera e salirono insieme in stanza.
Jun si tolse il cappotto e lo posò su una poltrona vicino al letto, poi si volse verso il ragazzo e disse:
“Non ci siamo già visti da qualche parte? Mi sembra di averti gia incontrato.”
“Non credo.” rispose freddo.
Poi Jun notò che non si era neanche sfilato il cappotto, allora si avvicinò per aiutarlo a svestirsi; quando gli fu abbastanza vicino alzò le mani e fece per toccarlo...
“NON TOCCARMI” urlò improvvisamente il ragazzo.
“Scusa io volevo solo...”
“Tu volevi solo cosa? Credi veramente che passerei la notte con uno come te?” disse irritato ma allo stesso tempo divertito.
“Ma allora perchè tutto questo?” chiese Jun un pò confuso, non riusciva a capire cosa stava succedendo. Cosa voleva quel ragazzo da lui?
“Volevo vederti più da vicino e capire cos’hai di tanto speciale.” disse osservandolo.
“Non riesco a capire, cosa vuoi da me?” chiese sempre più confuso.
“Bè è semplice, voglio che tu stia alla larga da Sho, fidati è meglio per te.” disse con un ghigno divertito.
Jun era sconvolto, cosa c’entrava Sho? E chi era quel ragazzo?
“Tu chi sei?” gli chiese Jun.
“Questo non ti riguarda, tieni i tuoi soldi e segui il mio consiglio!” disse il ragazzo porgendogli il denaro.
“Pensi che io ora accetti il tuo denaro e faccia quello che vuoi? Io non so cosa c’entri Sho in tutto questo, ma di certo tu non puoi dirmi quello che devo o non devo fare!” urlò irritato e preso il cappotto fece per andarsene.
“Tanto voi non potrete stare insieme e presto se ne accorgerà anche lui!” disse il ragazzo prima che Jun uscisse sbattendo la porta.

POV/SHO
Arrivò come al solito molto presto al luogo dell’appuntamento; voleva essere sicuro che se anche Jun fosse arrivato prima non sarebbe rimasto da solo.
Da quando Nino era tornato si sentiva costantemente in pericolo: aveva paura che fosse potuto apparire all’improvviso e far del male a Jun; quando passeggiavano insieme si guardava intorno continuamente con la paura di intravedere il viso di Nino da un momento all’altro.
Anche Jun si era accorto del suo strano comportamento in quegli ultimi giorni e si era preoccupato. L’ultima cosa che voleva era farlo stare in pensiero, ma non riusciva a essere tranquillo e a comportarsi normalmente neanche quando stavano da soli.
Lanciò un’occhiata all’orologio: erano ancora le 11.30, avrebbe dovuto aspettare un po’. Ma quando rialzò il viso vide una figura che avanzava verso di lui a sguardo basso e vi riconobbe Jun.
Si avvicinò a lui finchè non gli fu di fronte.
“Jun, non ti aspettavo così presto” disse sorridendo.
Il ragazzo al sentire la sua voce alzò il viso per guardarlo, e Sho notò la sua espressione turbata.
“Cos’è successo Jun? È tutto apposto?” chiese preoccupato.
Jun riabbassò cupo la testa senza rispondere.
Sho rimase a fissarlo non capendo cosa avesse, poi Jun iniziò:
“Ho incontrato un ragazzo questa sera, mentre lavoravo. Mi ha detto che devo starti lontano, che non possiamo stare insieme… mi ha anche offerto dei soldi dicendomi di starti alla larga…”
Sho impallidì sentendo le parole di Jun. Non c’erano dubbi che fosse stato Nino ad avvicinarlo e a dirgli quelle cose. La rabbia dentro di lui cresceva sempre più; questa volta Nino aveva superato ogni limite.
Jun rialzò lo sguardo su di lui.
“Perché, Sho? Perché mi ha detto quelle cose? Chi era?” chiese agitato.
“Non ti devi preoccupare di lui, non succederà mai nulla di quello che ti ha detto.” disse Sho cercando di tranquillizzarlo.
“Ma allora tu lo conosci…” disse Jun “Chi è?”
“Solo un vecchio amico, non ti preoccupare per lui, ci penso io.”
“Sho io non capisco cosa sta succedendo, è per colpa di quel ragazzo che sei così strano ultimamente?” chiese preoccupato.
“Stai tranquillo, non te ne devi preoccupare! Però se lo rivedi allontanati subito da lui e non credere a una sola parola di quello che ti dice” gli disse prendendogli le mani nelle sue “Promettimelo ti prego.”
“Io te lo prometto se tu mi spieghi cosa sta succedendo!” disse un po’ irritato lasciando le mani di Sho bruscamente.
“Ma non c’è niente da spiegare, la cosa riguarda solo me.” rispose Sho.
“A me non sembra, che riguardi solo te!” disse alzando la voce; “Non è che per caso voi due…”
“No Jun, niente del genere; non c’è stato niente tra noi, fidati.” disse subito anticipando le ultime parole di Jun.
“Fidarmi? Come posso fidarmi? Tu non mi hai mai raccontato praticamente niente di te, per quanto mi riguarda quel ragazzo potrebbe anche stare con te da anni!” urlò furioso Jun che si stava tenendo dentro quelle cose ormai da giorni.
“Jun ti giuro…”
“No non giurare, lascia perdere, ne riparleremo quando deciderai di spiegarmi cosa sta succedendo.” disse e si voltò per andarsene.
“Aspetta Jun ti accompagno!” disse afferrandolo per un braccio.
Jun con uno strattone si liberò dalla presa e disse:
“E poi smettila di trattarmi come un bambino! Non ho bisogno della tua protezione, so cavarmela anche da solo!” disse e poi corse via.

Sho era rimasto solo, ferito dalle parole di Jun che in fondo sapeva di meritare. Perché stava succedendo tutto questo? Perché Nino era tornato?
Improvvisamente sentì una risata provenire da dietro di lui; si girò e vide Nino uscire da un angolo buio della via ridendo di gusto.
“Tu…” disse quasi in un sussurro.
“Ahahah, è stato memorabile, una vera e propria litigata tra fidanzatini!” disse Nino continuando a ridere.
Sho non riuscì più a trattenere la rabbia che gli stava bruciando dentro. “
“Maledetto bastardo!!” urlò guardandolo con odio. “Ti diverti a rendermi la vita difficile?!”
“Ehi, ehi… perché ti scaldi tanto?” chiese Nino tranquillo smettendo di ridere. “Io lo sto facendo solo per te, per il tuo bene. Sai meglio di me che la tua storia con lui non potrà continuare…”
“Ti ho già detto che ciò che mi riguarda non dev’essere affar tuo!”
“Ma dovrai lasciarlo Sho, lo sai. Vorresti forse continuare a mentirgli? Oppure arriveresti addirittura a trasformarlo? Non è da te, Sho…” continuò Nino scuotendo piano la testa.
“Stai zitto!!” urlò Sho distogliendo lo sguardo - no, non ci voleva neanche pensare, costringere Jun a ciò a cui era stato costretto anche lui anni addietro… non lo poteva fare.
“Vedi forse altre alternative Sho?” chiese Nino dopo qualche secondo. “Non potrai mai essere felice con lui, è un’essere umano - non troverai il coraggio di trasformarlo, e lui crescerà, invecchierà, e morirà, e tu non potrai farci nulla. Non hai bisogno di soffrire inutilmente, puoi sempre…”
“…tornare da te?” disse Sho prima che Nino potesse concludere.
Riportò lo sguardo su di lui fissandolo severamente, poi sbuffò divertito “Piuttosto che tornare da te preferirei restare solo nel dolore per il resto dei miei giorni!”
Nino sbatté gli occhi sorpreso dalla sua risposta, poi il suo sguardo si fece duro “Cosa credi? Che potrai continuare così ancora a lungo? Non hai scelta Sho, non ce l’hai mai avuta! La vostra storia è destinata a finire molto presto! E allora tornerai da me in ginocchio!” strillò isterico.
Sho avanzò velocemente fino a imporsi davanti a lui. “È questo quello che vuoi, stupido ragazzino egoista? Sappi che col tuo comportamento non fai che peggiorare la situazione a tuo svantaggio, non riuscirai mai a separarmi da Jun!”
Nino, preso dalla rabbia, gli tirò uno schiaffo, poi guardandolo irritato disse:
“Non credere che le cose saranno tanto facili per voi! Vi rovinerete da soli, con le vostre stesse mani!”
E detto questo, fece qualche passo indietro allontanandosi - Sho continuava a fissarlo con odio.
“La tua principessa era piuttosto irritata prima, voglio proprio vedere cosa farai per farla calmare” disse Nino sarcastico, poi si girò proseguendo lungo la strada, finchè le ombre della notte non lo inghiottirono.
Rimase ancora a fissare l’oscurità qualche istante, arrabbiato e amareggiato; quindi si voltò, tornando lentamente verso il suo appartamento.

POV/JUN
Si fermò davanti alla porta di casa cercando di riprendere il controllo e di sembrare tranquillo come sempre.
Aveva girovagato tutta la notte cercando di sbollire la rabbia: era stato il loro primo vero litigio, gli dispiaceva avergli detto tutte quelle cose, però alla fine era quello che avrebbe voluto dirgli da giorni.
Sperava che il giorno seguente lo avrebbe rivisto e che forse si sarebbe chiarito tutto.
Infilò la chiave nella serratura ed entrò in casa.
“Tadaima.” disse entrando.
Stranamente non arrivò nessuna risposta. Si sfilò le scarpe e si affacciò nella stanza; Masa e Toshi erano seduti entrambi con aria preoccupata.
“Che succede?” chiese Jun preoccupato.
“Jun ti dobbiamo parlare.” disse Satoshi senza alzare lo sguardo dal piccolo tavolino che aveva di fronte.
Jun si avvicinò e si sedette di fianco a Satoshi, attendendo che cominciassero a parlare.
“Jun mi daresti i soldi che dobbiamo dare al capo?” gli chiese Masaki.
“Veramente oggi sono successe delle cose e non ho avuto neanche un cliente…” disse Jun tornando a ricordare gli avvenimenti di poche ore prima.
“Jun, noi siamo felici che tra te e Sho vada bene e che siete felici… però ultimamente stai portando pochissimo a casa” fece presente Masaki.
“Che volete dire, che dovrei lasciarlo?” chiese cominciando a tornare dell’umore che aveva avuto per il resto della serata; non capiva perché tutti volevano che la loro storia finisse.
“No Jun, non è questo che intende Masa, …è solo che il capo si è lamentato del tuo poco rendimento degli ultimi tempi” cercò di spiegare Satoshi.
“Jun, la cosa è che siamo preoccupati per te… vedi, il capo ha detto che se non ricominci a rendere come prima… ti farà tornare a lavorare nel locale.” disse Masaki in tono triste.
Jun raggelò. La paura lo attanagliò improvvisamente, rimase immobile con gli occhi sbarrati e cominciò involontariamente a piangere.
Gli altri lo abbracciarono immediatamente cercando di rassicurarlo.
“Jun stai tranquillo non permetteremo che succeda di nuovo!” disse Masa stringendolo forte.
“Basterà che ti organizzi meglio le serate e vedrai che si risolverà tutto, e poi ti aiuteremo anche noi.” disse Satoshi.
Jun si riprese un attimo, poi abbracciandoli ricominciò a piangere sempre più forte sfogando la frustrazione che aveva accumulato in tutti quei giorni; e dopo poco anche gli altri cominciarono a piangere con lui.

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