TITOLO: Remember
AUTORE: Jinny
GENERE: Au, Angst (e chi l'avrebbe mai detti!)
FANDOM: Arashi (e chi l'avrebbe mai detto!!)
PAIRING: Sakumoto ^^
RATING: pg-17
DISCLAIMERS: Questi due non mi appartegono, ma, non smetterò mai di citarvi (varie lettrici/scrittrici) si appartengono!!
NOTE: non ho idea di come mi sia venuta in mente questa XD
GIA' "PUBBLICATE":
1 2 3 Sho rimase fermo a guardare quella donna che l’aveva indicato e l’aveva chiamato. Ed il nome usato era proprio Sho. Jun fu il primo a riprendersi
<< Prego, entri… le preparo un te… Sho, portala in soggiorno…>> disse Jun, entrando in modalità efficienza al quadrato.
<< Ma allora sapeva il suo nome?!>> chiese la donna, sconvolta
<< In effetti ho tirato a indovinare… aveva la faccia da Sho e l’ho chiamato così…>> disse Jun, ridendo. La donna annuì, capendo. Sho la condusse in soggiorno e la fece sedere sul divano, posizionandosi poi di fronte, in maniera da poterla osservare. Il viso non gli diceva nulla. La voce gli era sconosciuta… era una sconosciuta in tutto e per tutto…
<< Ecco il te!>> disse Jun, tutto allegro. Posò il vassoio sul tavolino e versò il te nelle tazze. Mise direttamente due cucchiaini di zucchero in quello di Sho e glie lo passò
<< Ti piace dolce… i gusti non sono cambiati…>> disse la donna, sorridendo. Sho abbassò il viso
<< Non so se mi sia sempre piaciuto così…>> disse, un po’ avvilito. Jun porse il te alla donna e le passò la zuccheriera
<< Ah, no, per me niente zucchero… sono a dieta…>> disse lei. Jun sorrise e si prese la tazza. Poi si rialzò
<< Non mi sono presentato…>> disse
<< Non ce n’è bisogno, Matsumoto san. Il suo nome è fin troppo noto.>> disse lei. Jun abbassò il viso.
<< Oh, mi scusi…>> disse la donna, arrossendo << Non intendevo offenderla, ma… il tassista non ha voluto portarmi qui… e anch’io c’ho messo un mese a decidermi a venire…>>
<< Ma non si è presentata.>> disse Sho. Lei impallidì. Sembrava che fosse stata colpita molto forte dritta nello stomaco. Guardò fissa Sho, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. Sho abbassò lo sguardo, sentendosi troppo in colpa
<< Sono Mika… tua moglie…>> disse lei, con un filo di voce
<< Ma… beh, non pretendo che ti ricordi di me… non ti ricordi nemmeno di te…>>
<< Moglie…>> sfuggì a Jun, in tono sommesso e disperato.
<< Credo sia meglio se vi lascio da soli.>> disse, sorridendo. Si alzò ed uscì dalla stanza. Sho sentì l’istinto di seguirlo, abbracciarlo, rassicurarlo, far andare via quell’espressione distrutta…
<< Il tuo amico sta bene?>> chiese Mika, preoccupata.
<< No.>> rispose Sho << E’ molto tempo che non sta bene.>> disse
<< E’ abbastanza ironico che proprio tu sia finito qui…>> disse lei. Sho spalancò gli occhi
<< Cosa intendi dire?>> chiese. Lei sospirò
<< Se tu ti ricordassi qualcosa, sarebbe tanto più semplice… comunque… tornando a noi… in america, dov’ero, non arrivano le notizie… un mese fa sono tornata e tu eri scomparso… avevi lasciato i documenti nel nostro vecchio appartamento, poi ho visto il telegiornale e ho chiamato all’ospedale… e mi hanno detto che eri qui… e qui sono venuti i problemi… le voci che girano su questa casa, quello che è successo qui dentro…>>
<< Non capisco cosa vuoi dire…>> disse Sho, scuotendo la testa. Mika abbassò il viso
<< E’ così difficile…>> mormorò << Ti trovo e scopro che sei qui e che non ti ricordi nulla… è così triste…>>
Sho sospirò
<< Io ci provo, davvero. Sempre. Continuo a provarci, ma i ricordi non vogliono saperne di tornare… mi sforzo, e ho sempre mal di testa… e poi… qui mi trovo bene… Jun si sta prendendo cura di me… >>
<< In effetti sembrate proprio sulla stessa lunghezza d’onda… lui non aveva idea di chi tu fossi, ma ti ha chiamato subito con il tuo nome…Tu avresti dovuto rimanere lontano da qui… oh, devo proprio andare. Le bambine escono ora dall’asilo… Sentono molto la tua mancanza…>> disse lei.
<< E anche Kyosuke sente la tua mancanza…>> aggiunse, con nonchalance.
Si alzò, sorridendo lo salutò. Sho vide una tristezza infinita dietro quel sorriso.
<< Cercherò di ricordare…>> disse, mentre la accompagnava alla porta. Lei annuì. Sho chiuse la porta e tornò verso il soggiorno. Jun lo guardava, fermo in mezzo alla stanza. Aveva il viso inondato di lacrime
<< Jun…>> lo chiamò. Jun scosse la testa e corse via. Sho sentì la porta della camera di Jun chiudersi con violenza. Raggiunse la stanza e provò ad entrare, ma era chiuso a chiave
<< Jun… apri per favore…>> disse Sho. Gli rispose solo uno scroscio di singhiozzi disperati. Sho si morse forte le labbra.
<< Jun, ti scongiuro, non posso sentirti stare così e non fare nulla…>>
<< Vattene, lasciami in pace!>> urlò Jun. Sho sentì tutta l’angoscia del ragazzo. Iniziò a battere sulla porta. Jun aprì. Aveva il viso rosso, gli occhi gonfi, le lacrime scendevano in una quantità che non pensava fosse possibile. Fece per abbracciarlo, ma Jun lo respinse
<< Una moglie! E delle figlie!>> urlò Jun. << E poi, chi diavolo è Kyosuke?!>>
<< E che ne so?!>> urlò di rimando Sho, mentre le lacrime vincevano la lotta e gli rigavano il volto
<< Io non so nulla di me! Non so nulla di nulla, in effetti! Sto imparando tutto di nuovo! I movimenti di base sono rimasti, ma… tutto il resto… io non ho idea di chi sia quella donna! Per quello che mi riguarda potrebbe aver inventato tutto!>>
Jun lo guardò. Poi abbassò il viso
<< Vorrei riposare un po’. Ti spiacerebbe lasciarmi solo?>> chiese. Sho scosse la testa
<< Non ti lascio solo se stai così, scemo!>> disse. Jun lanciò un grido. Disperazione, paura di rimanere solo di nuovo, terrore dell’abbandono, paura di quel posto così grande, paura dei propri ricordi, tutto racchiuso in un unico enorme grido. Sho lo strinse forte, cercando di calmarlo almeno in parte, per tentare di evitare che si spezzasse…Jun gli si aggrappò, singhiozzando forte. Sho lo spinse dolcemente all’interno della stanza e lo fece sedere su letto, sempre tenendolo stretto ed accarezzandogli capelli e schiena. Jun si addormentò piangendo. Sho gli baciò una guancia accaldata e gli si rannicchiò accanto, singhiozzando sommessamente.