Oggi non è una giornata molto allegra, l'unica cosa che attendo con ansia sono le 18:30 che vado a prendere subaru all'aereoporto e gli facciamo una sorpresa che non lo sa che andiamo anche noi.
Quindi per chiudere con questo tormento posto l'ultima parte ç___ç, tirate fuori i fazzoletti ç_____ç
Titolo: Triangle of Death
Fandom: Arashi
Genere: decisamente angst
Raiting: R
Pairing: Aiba/Jun/Sho
Desclaimers: loro non sono miei, e direi meno male in questo caso ç__ç
Parti precedenti:
Prologo ,
I Parte ,
II Parte ,
III Parte IV PARTE
Quando entrò in casa le luci erano completamente spente, tanto che pensava non fosse tornato, ma quando accese la luce lo trovò seduto sul divano che guardava davanti a se con aria assente.
-Ma-chan sei qui- disse Jun titubante.
Masaki si girò a guardarlo, il suo viso era rabbioso, Jun non lo aveva mai visto così.
-Masa, mi dispiace, ti giuro che io non volevo, è stato Sho a…-
-Sta zitto!- disse con tono piatto.
-Ti ho voluto credere, ho lasciato correre, ma adesso non riesco neanche a starti a guardare; mi sento ferito e tradito, io ti ho amato con tutto me stesso, mentre tu…-
-Mi dispiace, scusami ti prego; io ti amo, Sho lo ha fatto solo per vendetta, mi usava per farci dividere, lui è sempre stato innamorato di te- cercò di spiegare.
-Jun non so più se crederti, dopo quello che ho visto non so più veramente se crederti e se non posso avere più fiducia, non posso rimanere con te-
-No, ti prego Masa, non ce la faccio se mi mandi via- cominciò a piagnucolare Jun.
-Mi dispiace ma non ce la faccio a stare con te così- disse alzandosi e dirigendosi verso la porta, Jun gli si avvicinò cercando di trattenerlo, ma Masaki si liberò scrollandoselo di dosso e disse:
-Porta via la tua roba domani- e se ne andò.
Jun cadde a terra in lacrime, quello che Masaki gli aveva detto lo aveva distrutto, sentiva di aver perso l’unica persona che gli dava un significato di vita.
Masaki aveva ragione a non volersi fidare, ormai neanche lui si fidava più di se stesso.
Pianse finché non ebbe neanche più una lacrima da versare, poi si alzò e frugò in un cassetto, ne estrasse un flacone, poi si diresse in camera da letto.
Era seduto in un bar a bere, ma neanche l’alcool gli stava facendo passare la rabbia e il dolore che provava; aveva visto la disperazione negl’occhi di Jun quando gli aveva detto di andarsene, ma la sua rabbia era talmente tanta che gli aveva detto quelle cose di getto senza pensare ed adesso si cominciava a rendere conto di averlo ferito come anche Sho aveva già fatto e lo aveva abbandonato proprio adesso che stava vacillando e si sentiva confuso.
Voleva veramente perderlo?
Questa era la domanda che continuava a porsi; ed improvvisamente trovò le risposte…
-Non voglio perderlo- sussurrò tra se.
Scatto in piedi e lasciò i soldi sul bancone, uscì di corsa e guidò come un pazzo fino a casa, sperava solo che non se ne fosse già andato.
Entrò in casa ma trovò tutte le luci spente, ebbe subito la sensazione che se ne fosse andato, poi vide la sua giacca sul divano e felice che fosse ancora lì corse in camera da letto.
-Jun scus…- ma si interruppe vedendolo addormentato nel loro letto, dal lato che però era solito occupare Masaki.
Gli si avvicinò sedendosi sul letto, il suo viso era rigato dalle lacrime ma era sempre bellissimo.
Lo scosse leggermente per svegliarlo, ma lui non si mosse, lo scosse di nuovo chiamandolo ma non ricevette risposta, cominciò a spaventarsi lo scosse più forte ma niente e quando gli toccò una mano sentì che era fredda.
Rimase paralizzato a guardarlo, non poteva essere…; poi vide un flacone di sonniferi aperto sul comodino, lo prese in mano, era completamente vuoto.
-Jun, Jun ti prego no… Jun- cominciò a gridare mentre le lacrime scendevano lungo il viso.
Gli tastò il polso, il battito non c’era e non respirava più.
-Perché? Perché?- cominciò a ripetere mentre piangeva sempre più forte, tirando su il corpo di Jun e tenendolo tra le sue braccia; rimase così per quelle che forse ormai erano diventate ore perché vedeva ormai il cielo rischiararsi; poi distese di nuovo il corpo di Jun sul letto e ne baciò le labbra; prese il biglietto che era accanto al letto e lo lesse.
Fu il cellulare a svegliarlo quella mattina; guardò l’orologio erano le 5; non aveva dormito poi molto perché aveva faticato ad addormentarsi.
Prese in mano il telefono e controllo nel display chi era…
-Masa?- si chiese sorpreso.
-Moshi moshi- rispose, dall’altra parte c’era il silenzio.
-Masa sei tu? …Masa- ripeté più volte, poi la voce del ragazzo gli rispose ma quello che disse lo lasciò pietrificato…
< è morto.>> disse quelle parole con tono fermo, ma si capiva che era distrutto.
<>
-Masa io… mi dispiace non credevo…io ti amo- disse disperato e spaventato da quello che aveva fatto.
<
> fece quelle domande con tono piatto e distante, come se la sua mente fosse altrove.
-Masa non volevo succedesse questo, io volevo solo separarvi, sapevo che non avevi nessun interesse per me, però quando ti misi con lui non persi solo la persona che amavo, ma persi anche il mio migliore amico- cercò di spiegarsi Sho.
<>
-Masa no ti prego, non fare nulla, sto arrivando- disse pronto Sho avendo intuito le intenzioni del ragazzo.
<> disse per chiudere poi la comunicazione.
Balzò dal letto e si mise addosso la prima cosa che trovò, prese l’auto e corse come un matto pur di arrivare il prima possibile mentre malediceva il fatto che i suoi abitassero dall’altra parte della città, quando arrivò sotto il palazzo erano passati 40 minuti, non attese neanche l’arrivo dell’ascensore e salì i dieci piani che lo dividevano dall’appartamento facendo i gradini due a due, quando arrivò davanti alla porta la trovò accostata, le luci erano spente.
Cominciò a chiamarlo e cercarlo in tutte le stanze ma non ricevette risposta; si diresse verso l’ultima camera rimasta aprì lentamente la porta; pochi secondi dopo cadde in ginocchio sconvolto.
Jun giaceva sul letto, tanto da sembrare semplicemente addormentato, mentre Masaki seduto con le spalle poggiate al letto aveva le braccia abbandonate lungo i fianchi e intorno a lui c’era solo sangue.
Si era tagliato le vene di entrambi i polsi, era sicuramente morto in poco tempo perché si era curato di fare tagli abbastanza profondi da permettergli di non essere salvato.
A quella vista un grido di dolore e disperazione uscì dalle sue labbra; era successo tutto questo solo per colpa sua, se non si fosse intromesso ora entrambi sarebbero vivi e felici.
Quando esaurì tutto il fiato che aveva in corpo e anche la voce si spezzò si alzò avvicinandosi ai 2 corpi e raccolse dal letto il biglietto che doveva aver lasciato Jun a Masaki…
Masa scusa per tutto quello che ti ho fatto; ti giuro che ti ho amato con tutto me stesso ed era con te che volevo stare per tutta la vita; ma forse una piccola parte del mio cuore amava ancora Sho, per questo non sono riuscito a rifiutarlo e questo ha ferito te e ha rovinato il nostro rapporto, io non do la colpa a Sho perché la colpa credo che in fondo sia solo mia, lui non mi ha mai costretto, io però ho ceduto.
Ed ora che ti ho perso, ora che mi hai cacciato dalla tua vita e non a torto, io mi sento svuotato, inutile e sto male, troppo male e non ce la faccio a rimanere di nuovo da solo, per questo preferisco farla finita.
Ti amo.
Jun
Jun aveva torto, non era colpa sua, l’unico colpevole era lui e se loro erano morti a causa sua, lui che diritto aveva di vivere?
Si diresse verso la finestra e l’aprì, guardò in basso, la città tra poco avrebbe cominciato ad animarsi nella routine giornaliera; l’altezza era considerevole e a lui già girava la testa per via delle vertigini, ma le ignorò, mise un piede sul davanzale; poi si girò di nuovo a guardare i corpi dei due ragazzi.
-Scusate- sussurrò piangendo, poi saltò giù.
FINE
Scusatemi scusatemi scusatemi ç______ç anche io ho sofferto a scrivere ç______ç
Ora credo di non avere più nulla da farvi leggere, sto scrivendo varie cose ma tutte appena iniziate, quindi per un pò credo che non avrò da farvi leggere, spero di scrivere tanto e in fretta che io sono malata di commenti non vivo senza.
Fatemi sapere cosa ne pensate anche se sò che vorreste uccidermi ç____ç