Contest 1

Oct 26, 2008 17:52


Letti i contest la prima cosa che ho pensato è stata quello della poesia non  riuscirò mai a farla, invece l'ho fatto XD; ho preso un libro di poesie d'amore e ho cominciato a cercarne una, voi non potete capire che razza di poesie c'erano O__O; infine però nella sezione "Amor infelice" ho trovato qualcosa che mi ha ispirato.

Titolo: Tu eri...
Fandom: Arashi
Genere: angst
Pairing: Aimoto
Raiting: Pg-13
Autore poesia: Sàndor Petöfi (Fronde di cipresso)
Desclaimers: Gli arashini non sono miei, la poesia neanche, però mi lapiderete dopo che avrete letto ç____ç


Fummo prima amici, poi amanti; poi da quegli occasionali incontri tra noi la passione si è trasformata in qualcosa di più intenso e più importante, un amore sincero; io ti amavo con tutto me stesso però sei stato tu il primo a dire “ti amo”, lo hai detto in un modo così dolce che non lo dimenticherò mai; perché anch’io ti amo e ti amerò per sempre.

Tu eri il mio unico fiore:

sei stato reciso e la mia vita è deserta.

Ci fu un momento in cui stavamo per arrenderci, c’era della tensione tra di noi, iniziata a causa dello stress, del fatto che tu lavoravi sempre tanto, perché non ci vedevamo quasi mai se non per lavoro e così litigammo, tu te ne andasti sbattendo la porta; e nell’istante in cui tu lo feci io mi pentii delle parole che ti avevo detto, cominciai a piangere, ti chiamai ma tu non risposi; così ti mandai un messaggio:

“Jun scusami, torna ti prego”

Ti aspettai tutta la notte, finché non sentii la porta aprirsi, ti corsi incontro, tu mi abbracciasti, cominciasti a piangere e io ricominciai insieme a te, ma infine facemmo pace.

Tu eri il mio sole raggiante:

sei tramontato ed intorno ho la notte.

Era un po’ di tempo che sembravi esausto, ti dissi di rallentare, di non accettare tutto quello che ti proponevano di fare, ma tu eri testardo, così continuasti inesorabilmente a lavorare e un giorno successe quello che temevo di più…

Eravamo in studio a registrare, quando improvvisamente ti vidi svenire, riuscii a malapena a sorreggerti, mentre gli altri accorrevano al mio fianco.

In ospedale nessuno ci voleva dire niente, io ero sconvolto, Sho cercava di tranquillizzarmi, Nino si faceva in 4 per cercare di sapere qualcosa, mentre Satoshi si occupò di avvisare i tuoi.

Dopo ore ci vennero a dire che stavi riposando e che adesso era tutto apposto, ma non vollero dirci perché eri svenuto, il dottore disse che dovevano parlarne ancora con te e al momento solo i famigliari potevano sapere le tue condizioni.

Non ce la facevo più, nessuno mi voleva dire nulla e io ero in preda al panico, poi vidi i tuoi entrare nell’ufficio del medico, rimasero molto tempo e quando uscirono tua madre era in lacrime, mi avvicinai, ma tuo padre mi fece segno di no e dovetti allontanarmi.

Tu eri l’ala della mia fantasia:

sei stata spezzata e io non posso volare.

Infine sei stato tu a parlarcene, stavi male, era difficile che saresti guarito; noi eravamo distrutti, ma tu ci sorridevi, cercavi di darci speranza come meglio potevi, io piangevo gli altri cercavano di trattenersi ma presto Satoshi lascio la stanza e poco dopo lo seguì anche Nino, rimase solo Sho a cercare di calmarmi; tu mi guardavi, sapevo che ci stavi male, ma non riuscivo a smettere, non riuscivo a smettere di disperarmi; ora dovevi decidere cosa fare della tua vita, provare a curarti e non vivere più una vita normale, oppure vivere il tempo che ti rimaneva meglio che potevi.

Tornammo a casa qualche giorno dopo, riuscii a stare calmo per tutto il tragitto, ti accompagnai fino in camera da letto, tu ti sedetti; io non riuscivo neanche a guardarti, perché se lo facevo mi veniva da piangere, però fosti tu a costringermi a farlo e successe di nuovo, ti guardai e cominciai a piangere, tu mi abbracciasti io mi aggrappai a te singhiozzando sul tuo petto.

-Andrà tutto bene Masa, non piangere- continuasti a dirmi queste parole mentre mi accarezzavi la testa tranquillizzandomi; mentre invece dovevo essere io a tranquillizzare te, a dirti di lottare, che ce l’avresti fatta che non ti avrei lasciato mai, invece eri tu a farlo; ma sei sempre stato tu in realtà il più forte tra noi.

Tu eri l’ardore dentro il mio sangue:

ti sei spento e io sono di gelo.

Infine tu presi la tua decisione, vivemmo come se tutto fosse normale, questo era il tuo desiderio; io ti rimasi accanto fino all’ultimo istante, finché un mattino tu non ti svegliasti; in quel momento una piccola parte del mio cuore morì con te… e rinascerà solo quando potrò stare di nuovo al tuo fianco.

Aspetto le sassate *intanto si barrica dietro un tavolo*

r: pg-13, gnr: angst, g: arashi, ! contest, p: aimoto

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